L’onda lunga della manifestazione contro il megadigestore a Monna Felicita continua a infrangersi sulla scogliera della Regione Lazio. Proprio in quella direzione vanno due comunicati delle ultime ore. Nel primo, una serie di comitati, associazioni e anche due partiti politici chiedono ai consiglieri regionali del territorio (Gino De Paolis della Lista Zingaretti, Devid Porrello dei 5 stelle, Marietta Tidei di Italia Viva) di risolvere dalla questione con il ritiro del parere favorevole oppure uscire dalla maggioranza. Nel secondo è il Pd ad intervenire, con una lunghissima lettera con cui il segretario Piero Alessi chiede al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti di negare l’autorizzazione al megaimpianto di rifiuti. Le pubblichiamo entrambe, di seguito, integralmente.
Il comunicato di vari Comitati e partiti
Molto partecipata la manifestazione contro il Bio Digestore da 120 mila tonnellate, indetta il 2 febbraio presso il Pincio di Civitavecchia da associazioni e forze politiche di Civitavecchia.
Oltre ai tanti cittadini accorsi, si è registrata la presenza del Sindaco di Civitavecchia che, a nome dell’Amministrazione Comunale, ha ribadito la ferma opposizione all’ennesimo attentato alla salute rappresentato dal biodigestore. e la volontà di proseguire nelle azioni conseguenti. Si riscontra positiva partecipazione anche dei Municipi del territorio tra cui i Sindaci di Allumiere e Tolfa e i delegati di altri comuni.
La Conferenza di Servizi che ha avallato l’impianto non ha tenuto in alcun conto la lunga serie di pareri negativi importanti, quali la ASL, la Soprintendenza, il Comune di Civitavecchia e, soprattutto, e del divieto di attivazione espresso dal Sindaco in virtù del potere conferitogli dal Testo Unico delle Leggi Sanitarie (Dlgs 1265/1934); per questo risulta difficile persino comprendere come questa decisione (che nessuno rivendica) sia stata presa. Quello che è certo è che essa va esattamente nella direzione contraria a quella da intraprendere, vale a dire piccoli impianti pianificati su scala regionale in grado di smaltire la frazione umida prodotta in prossimità con trattamento aerobico. Roma dovrebbe avere impianti di smaltimento in ogni circoscrizione invece di scaricarli per tutto il Lazio, come il Movimento “Rifiuti zero, per una economia circolare” va proponendo da anni alla sorda Municipalità Capitolina. Civitavecchia produce ca. 7000 tonnellate di umido annue, quindi le 120-125 mila tonnellate si possono raggiungere solo con un’importazione massiccia dei rifiuti da Roma. I rifiuti viaggeranno su camion e saranno trattati in modalità anaerobica, finalizzata alla produzione di gas metano. La grandezza dell’impianto è giustificata dalla presenza di Roma nell’ATO provinciale trasformando l’intera provincia in una servitù di smaltimento dei rifiuti della Capitale. I mega impianti di smaltimento rifiuti vanificano totalmente gli indirizzi del piano dei rifiuti del Lazio approvato nel 2021, il quale prevede piccoli impianti di smaltimento adatti alle reali esigenze per bacini d’utenza di ca. 100 mila abitanti. Come ha affermato l’assessore Lombardi, gli impianti già autorizzati superano invece 10 volte il fabbisogno del Lazio. Purtroppo lo sbandierato “Nuovo piano dei rifiuti del Lazio” non ha mai avuto valore normativo e rimane mero auspicabile proposito, vale a dire carta straccia. E questa è una precipua responsabilità politica che consente a grigi funzionari addirittura di forzare le normative per autorizzare impianti la cui utilità risiede solo negli enormi profitti che i privati di turno ne ricaveranno. Comprendiamo lo scontento e l’imbarazzo dei consiglieri di maggioranza contrari al progetto; si comprendono meno le ragioni per cui la loro fiducia alla giunta Zingaretti vada riconfermata. I presupposti per chiedere l’annullamento in autotutela di questo indigeribile atto ci sono; rappresentino, utilizzando ogni possibile strumento, la comunità dal quale sono stati eletti o si pongano all’opposizione di questa maggioranza regionale che vuole seppellire il territorio sotto una montagna di rifiuti.
Lo diciamo a loro e lo ribadiamo ai Sindaci: questa battaglia può solo essere vinta, non permetteremo altre ipoteche sul nostro futuro. La piazza, ieri, lo ha gridato forte.
Comitato Sole, Forum Ambientalista, Città Futura, Fridays for Future – Civitavecchia, Collettivo No al Fossile – Civitavecchia, Europa Verde, Piazza048, Federazione PRC Civitavecchia, Le Ardite, Rete delle Associazioni, #Mirifiuto, ASD Nessuno Escluso
La lettera a Zingaretti del segretario del Pd Pietro Alessi
Caro Presidente, ti scrivo, per la responsabilità che sento nel dover esercitare la mia funzione di Segretario di Circolo del Partito Democratico di Civitavecchia, a proposito della ipotesi di realizzare, in località Monna Felicita a Civitavecchia, un Biodigestore. Ti scrivo anche alla luce di un crescente malcontento popolare che ha trovato espressione in una recente manifestazione pubblica, promossa da associazioni ambientaliste con la partecipazione delle forze politiche locali, delle organizzazioni sindacali, dei rappresentanti istituzionali del Comune di Civitavecchia ed altri Comuni limitrofi. Inoltre, numerose ed autorevoli sono state le prese di posizioni contrarie al progetto. Segnalo, in questa direzione, la presa di distanza da parte dei consiglieri regionali del territorio. Netta contrarietà al progetto è stata espressa, in città, da una petizione, sottoscritta da centinaia di persone, promossa da una associazione culturale, “Spazio libero Blog”; da numerosi comunicati di forze politiche, sindacali e sociali e, con molta determinazione, anche dalla Curia Vescovile. Voglio in premessa confermarti, ritenendo di interpretare il pensiero del PD locale, la opinione assolutamente contraria all’insediamento, in Civitavecchia, di un Biodigestore, con le caratteristiche di un megaimpianto del tutto intollerabile, in un contesto territoriale già particolarmente offeso sul piano ambientale e sanitario. Il progetto prevede di trattare circa 120.000 tonnellate annue di biomassa in un ambito territoriale che ne produce, compresi i comuni limitrofi, non più di 10.000. Ciò ha favorito il diffondersi, tra la popolazione, della sensazione che Civitavecchia sia stata scelta dalla Capitale come luogo privilegiato per la concentrazione di pesanti servitù ambientali.
La Conferenza dei servizi, indetta allo scopo di valutare il progetto, ha nei giorni scorsi espresso una decisione favorevole, anche se sono numerosi i dubbi circa la procedura scelta. Non mi permetto di esprimere giudizi di merito che spettano ad altri organi, ai quali certamente si chiederà eventualmente un opportuno e doveroso pronunciamento, ma suscita sconcerto nell’opinione di chi scrive e in quella pubblica, che siano stati ignorati i pareri negativi della nostra ASL RM4, preoccupata per le conseguenze sulla salute; della Sovrintendenza che ha lanciato un allarme sulla compromissione di un ambito ricco dal punto di vista archeologico e del Comune di Civitavecchia che ha segnalato contrasti con il proprio piano regolatore”.
Ci si chiede, tra l’altro, la ragione per la quale sia stata scelta, dal punto di vista delle procedure, una strada di valutazione che esclude dal pronunciamento i Comuni limitrofi, quando la complessità della realizzazione ne richiederebbe un pieno e consapevole coinvolgimento. La città, come è noto, ospita da settant’anni grandi impianti di produzione di energia elettrica che utilizzano gas e carbone; è inoltre sede del Porto della Capitale, con intensi traffici di interesse nazionale e con un considerevole impatto sull’ambiente ed altri ulteriori fonti inquinanti di cui risparmio l’elenco. La sensibilità delle nostre comunità e dello stesso partito democratico territoriale, sul tema del rispetto dell’ambiente e della salute, è dunque estremamente elevata. L’ idea di sviluppo per Civitavecchia e il territorio, che è parte dei nostri programmi politici, immagina un destino diverso e scritto con le nostre mani. Siamo determinati a cambiare radicalmente verso. Vogliamo costruire le premesse per un futuro che liberi la città dalla presenza di grandi impianti di produzione di energia elettrica; che ambientalizzi il nostro scalo portuale in un quadro di nuova crescita e che valorizzi le nostre risorse ambientali, storiche e culturali. Fatte queste premesse, devo chiederti di esaminare tutte le possibili azioni utili a negare l’autorizzazione alla realizzazione di un impianto che aggraverebbe la situazione ambientale e sanitaria. Resto fiducioso che la nostra richiesta di ascolto non rimarrà delusa ma certamente, per quanto riguarda il Partito Democratico di Civitavecchia, continueremo a portare avanti le nostre battaglie a tutela del territorio e della sua legittima ambizione a costruire un diverso modello di sviluppo.
Piero Alessi, segretario del Pd Civitavecchia