Un appello che non risparmia critiche “pungenti” ai vertici imprenditoriali di Port Mobility. E’ quello che arriva dal Pd, attraverso una nota stampa del segretario Piero Alessi, significativamente intitolata “Il lavoro prima di tutto!”.
Nello scritto, il massimo dirigente dem locale innanzitutto auspica che “nei prossimi giorni la vertenza aperta dalle Organizzazioni Sindacali con Port Mobility trovi un esito positivo. Vogliamo esprimere la nostra solidarietà ai lavoratori, a tal punto preoccupati per il loro destino occupazionale dall’essere costretti a proclamare ben tre giorni di sciopero. Siamo vicini anche alle organizzazioni sindacali impegnati in una difficile opera di ricerca delle migliori soluzioni”.
Dalla vicinanza a lavoratori e loro rappresentanti agli strali verso i vertici di Port Mobility il passo è breve. “Non comprendiamo le rigidità di una società che ha, negli anni, realizzato profitti in condizione di sicurezza, godendo di un rapporto economico, pattuito con l’Autorità Portuale, che ha garantito flussi di entrata sicuri, programmati e costanti. Momenti di difficoltà congiunturale fanno parte del normale rischio d’impresa, soprattutto se, come nel caso in questione, si tratta di attività di servizio soggette a curve dipendenti dalla domanda. Troppo facile e profondamente ingiusto se a contrazioni di mercato, presumibilmente temporanee e legate a cause di prevedibile termine, si utilizzassero i propri collaboratori ignorandone la dignità e i bisogni”.
Un quadro, quello dipinto, non proprio edificante per gli imprenditori di Port Mobility, ma che purtroppo sembra proprio rispecchiare fedelmente la realtà sul campo. “Nel nostro Paese le battaglie del sindacato, una legislazione avanzata e numerosi accordi contrattuali offrono tutte le opportunità per superare i momenti di crisi ed evitare i licenziamenti. Non voler mettere in campo tutti gli strumenti di ammortizzazione sociale, soprattutto in una fase pandemica come quella che stiamo attraversando, appare incomprensibile e si presta ad una lettura maliziosa in virtù della quale i lavoratori sarebbero utilizzati come teste d’ariete per raggiungere evidenti scopi aziendali”.
Di qui, le riflessioni finali: “La nostra speranza e il nostro augurio è che prevalga il buon senso e che tutti gli attori facciano quanto è nelle loro possibilità per evitare i licenziamenti e di conseguenza lo sciopero, non esclusa una rapida attivazione della “Cabina di regia per l’occupazione” istituita presso il nostro Comune. Per quanto riguarda il PD di Civitavecchia continuerà a seguire la questione ed esercitare, nell’ambito delle proprie possibilità, tutte le pressioni necessarie”.