I lavoratori di Port Mobility non ci stanno. Un nuovo presidio ieri per chiedere il blocca dei 26 licenziamenti annunciati dalla società portuale, che continua a rimaner ferma nelle sue posizione ed a rifiutare l’utilizzo di ogni tipo d’ammortizzatore sociale. Questa volta il dissenso dei dipendenti della Spa (come si evince dallo striscione) colpisce anche il numero uno di Molo Vespucci, Pino Musolino, reo di una mancata presa di posizione sui fatti.
A prender parola durante il presidio Fabiana Attig dell’Ugl: “Dobbiamo riuscire ad attivare tutti gli ammortizzatori sociali. Le logiche spartitorie, romane e non, non ci appartengono. Civitavecchia deve essere salvaguardata e tutelata. Gli inciuci del passato non ci interessano, sono i posti di lavoro che ci interessano. E’ necessaria una lotta univoca di tutti i lavoratori per ogni ordine e grado del porto di Civitavecchia”. Parole di conforto anche dal presidente della Cilp, Enrico Luciani: “Tutto questo accade in un momento particolarmente strano. Ora che siamo vicini alla ripartenza arrivano le lettere di licenziamento. Questa cosa non quadra. Il sottoscritto ha firmato il contratto di solidarietà, che significa cassa integrazione per il 50% della mia manodopera. Chi parla ha detto che semmai non usciremo da questa crisi sarà il primo a licenziarsi. Non comprendiamo perché in questo momento ci siano forzature così pesanti”. In chiusura l’intervenuto di Marco Piendibene, consigliere di minoranza del PD: “La vostra vertenza è all’attenzione dell’amministrazione comunale. La commissione lavoro ha varato la cabina di regia, arrivata già alla terza convocazione. Lunedì ci sarà proprio la riunione specifica per Port Mobility. Sono già partite le convocazioni sia per l’Autorità Portuale, che ha confermato la sua presenza, che per i rappresentati comunali e sindacali. Ma sembra che Port Mobility manderà qualcuno in rappresentanza poiché i vertici della società hanno detto di essere impegnati in altro. Evidentemente questa cabina di regia non gli è molto gradita”.