Nel giorno in cui il premier Draghi ha annunciato che il carbone tornerà centrale nella produzione di energia elettrica in Italia, per cause geopolitica legate al conflitto in Ucraina, il sindaco Ernesto Tedesco minaccia di chiudere la centrale se non vi sarà chiarezza sugli attuali livelli di emissione.
L’annuncio è arrivato dopo che una lettera inviata a Governo, Regione e autorità sanitarie una settimana fa dal Comune di Civitavecchia è rimasta senza risposta. Ma vediamo il testo integrale del comunicato che ha dato la notizia circa la possibilità di “provvedimenti ordinatori”, in sostanza la chiusura di Torre Valdaliga Nord.
La scorsa settimana il sindaco di Civitavecchia Ernesto Tedesco e il vicesindaco Manuel Magliani, in qualità di assessore all’Ambiente, avevano inviato una lettera urgente ai ministeri di Salute, Sviluppo economico e Transizione ecologica, all’assessorato regionale alla Transizione ecologica, all’Ispra, all’Arpa Lazio e alla Asl Roma 4, in relazione “al fenomeno sempre più frequente legato alle emissioni di fumi dalla centrale termoelettrica gestita dalla Società Enel Produzione S.p.A. di Torrevaldaliga Nord”. E chiedevano una relazione da ricevere con la massima urgenza. Dai destinatari della missiva, tuttavia, non è arrivata alcuna risposta, perciò Tedesco e Magliani hanno inviato oggi una nuova lettera: «Se anche stavolta non riceveremo risposte, e risposte soddisfacenti» dichiara il sindaco Tedesco, «valuteremo tutti i possibili provvedimenti a tutela della salute dei nostri concittadini, anche quelli ordinatori. Ne abbiamo il dovere e ci è dato, dal ruolo che rivestiamo, il potere di farlo».
Ecco la lettera:
«A distanza di una settimana dalla nota prot. 13168 del 18 febbraio 2022 di pari oggetto, constatiamo che la stessa è rimasta priva di risposta. Nel contempo, quanto lamentato si è protratto in maniera anche più evidente, al punto che ci è pervenuto un brevissimo filmato dal quale si evince la copiosa emissione di fumi per tutto l’arco della mattinata odierna. Nel reiterare tutte le richieste formulate, nella summenzionata nota, che devono qui intendersi riportate e trascritte, siamo nuovamente a richiedere con la massima urgenza, a tutela della salute dei cittadini, di ricevere dettagliate relazioni da parte dei soggetti deputati al controllo e monitoraggio delle attività della centrale con particolare riferimento all’ottemperanza delle prescrizioni di cui al decreto ministeriale in parola, nonché in ordine alle emissioni di fumi anomale registrate negli ultimi due mesi. A ciò si aggiunga quanto emerge a livello di comunicazione governativa in ordine alla previsione di utilizzo del carbone per far fronte alle esigenze del sistema energetico nazionale, circostanza questa che impone un più attento e ulteriore controllo delle emissioni. Si rimane in attesa di un solerte riscontro, in difetto del quale si riserva ogni valutazione, anche ai fini dell’adozione di eventuali provvedimenti ordinatori a tutela della salute pubblica, in ragione delle peculiari funzioni sanitarie di competenza di questa Amministrazione».