Le strutture portuali di epoca romana di Testaccio, dal periodo repubblicano e poi imperiale fino alle fasi di abbandono nel tardo antico, di questo sito di fondamentale importanza per la costruzione di Roma e del suo impero. È il tema della conferenza “Archeologia a Testaccio: il quartiere e il fiume” tenuta da Luca Mocchegiani Carpano che aprirà il 7 luglio, alle 21,30, a Tarquinia, al parco Palombini (ingresso al civico 25 di via della Ripa), il ciclo di incontri a ingresso libero dedicati all’archeologia subacquea dal titolo “Tra terra e marre”, promosso dalla Società Tarquiniense d’Arte e Storia (STAS), con il sostegno del Ministero della Cultura (MIC) e in collaborazione con l’Assonautica di Tarquinia “G. Maffei”.
Esperto di organizzazione, gestione e coordinamento di attività nell’ambito di beni culturali, Luca Mocchegiani Carpano lavora da diversi anni in qualità di libero professionista a progetti di ricerca, sia su terra che in acqua, per enti pubblici e privati e per università italiane e straniere. “Il mio lavoro – afferma lo studioso Luca Mocchegiani Carpano – ha previsto anche una formazione specifica su tutte le tecniche derivanti dalla subacquea, dalla speleologia e dall’alpinismo utili soprattutto nelle fasi di ricognizione, prospezioni, esplorazioni di cavità artificiali e naturali e nelle situazioni di scavo stratigrafico. Ho collaborato in molte campagne di ricerca, storico-archeologiche e di restauro sia in Italia che all’estero”.
Nell’incontro si farà riferimento alle indagini effettuate a Testaccio dal 1979, inizio dello scavo, fino a quelle più recenti. Sarà poi posta l’attenzione sulle attività di sperimentazione, prospezione e ricerca in acqua del fiume Tevere, in modo particolare nel tratto urbano di Roma.