Dal Comitato di Salvaguardia della Chiesa e del Convento dell’Immacolata di Santa Severa riceviamo e pubblichiamo:
“Dai documenti che stanno circolando in questi giorni, alcuni stralci del testo del ricorso al tar, formulato da Lilium Maris s.r.l. e dalla Curia Generalizia dei Frati Minori Conventuali, in persona dei rispettivi legali rappresentanti, lasciano semplicemente sgomenti. Ci chiediamo se di tutto questo, siano a conoscenza la diocesi e il Vaticano.
Se da parte dell’acquirente un certo cinismo immobiliare è comprensibile, chi vende dovrebbe astenersi dal considerare un “ eco mostro” il complesso del Convento della Immacolata che vede al suo interno la chiesa, il parco e i locali, dove ha soggiornato il Santo Giovanni Paolo II.
Questo è infatti quello che riporta una nota pubblicata su Facebook, dalla pagina “Santa Severa, la natura bacia il convento dell’Immacolata”. che riportiamo integralmente: ‘La Curia Generalizia dei Frati Minori Conventuali, Ente Ecclesiastico civilmente riconosciuto con R.D. 16.11.1933 n.1731, iscritto nel Registro delle Persone Giuridiche tenuto presso la Prefettura di Roma al n. 450 in data 26.05.1987, in persona del legale rappresentante pro tempore Fra Maurizio Di Paolo dichiara formalmente che “il Convento di Santa Severa, amorevolmente costruito e gestito per settanta anni, è un ECOMOSTRO”, (Roma, 20 giugno 2022).’ Tutto questo, con buona pace di tutti gli sforzi e di tutto il lavoro portato avanti dal suo fondatore fino agli ultimi frati che hanno portato avanti onestamente la propria missione in quell’oasi di religiosità, cultura e natura di Santa Severa”.
Il direttivo del Comitato di Salvaguardia