Il giallo di una donna precipitata nell’androne di un palazzo, l’omicidio dell’avvocato Martina Scialdone per mano del suo ex fidanzato: è così che si è aperto il 2023. Ma via via, se guardiamo indietro, perdiamo il conto delle donne uccise per “amore” o barbaramente trucidate per mano di uomini a loro sconosciuti.
È questa la tematica del Convegno avvenuto ieri all’ufficio in Italia del Parlamento europeo di Piazza Venezia, a cura dell’ On. Luisa Regimenti (europarlamentare per Forza Italia), che durante il convegno “la violenza delle donne si combatte tutti i giorni” (dopo i saluti del sen. Maurizio Gasparri), ha spiegato alla platea la proposta di risoluzione fatta al parlamento europeo.
Tale proposta di risoluzione tocca alcuni punti nevralgici e dei buchi che sono ancora presenti nelle nostre leggi, poiché anche le forze di polizia possano intervenire prima che il delitto venga consumato. L’accesso alla protezione è il primo step della proposta, seguito dai servizi di sostegno, dall’accesso alla giustizia facilitato e non per ultima l’indipendenza economica, fattore per il quale molte donne spesso non denunciano per la paura di affrontare il mondo da sole e per giunta senza l’aiuto dello Stato. Un tema che, laddove si danno redditi a giovani di 20 anni disoccupati, apre interrogativi sul perché si lasci invece abbandonate delle donne in pericolo.
In questo disegno sono inoltre inclusi l’educazione e prevenzione nelle scuole, la violenza via web, tutela del minore in caso di violenza familiare.
“Questa legge- dice l’onorevole Regimenti – la voglio dedicare a Pamela Mastropietro e Serena Mollicone, due donne barbaramente uccise. Per quanto riguarda la Mollicone lo Stato deve ancora trovare il suo assassino mentre per la piccola Pamela Mastropietro si sta ripensando all’ergastolo, in quanto non ci sarebbero gli estremi per la violenza carnale”.
M. Cap.