Dicembre 27, 2024
Ghetto in festa per la Madonna della Pietà
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Ghetto in festa per la Madonna della Pietà

Il Rettore del Santuario mariano della S.S. Concezione alla Chiesa del Ghetto, Don Fabio Casilli, invita tutti i cittadini ed i fedeli, giovedì 20 aprile, a partecipare alle celebrazioni delle ore 7:30 e delle ore 18 presso la Chiesa del Ghetto, per ricordare il segno prodigioso della Madonna della Pietà, manifestatosi a Civitavecchia il 20 aprile 1854.

Nel Mese di Aprile del 1854, anno di proclamazione del dogma dell’immacolata, a cominciare dal giorno venti e per tre mesi di fila, il dipinto della Madonna della Pietà conservato nella Chiesa della SS.Concezione ( allora denominata chiesa dei padri Minori Conventuali al Ghetto), iniziò a muovere prodigiosamente gli occhi, posando lo sguardo sui fedeli presenti, e quindi su moltissimi testimoni che corsero in Chiesa ad assistere al fatto straordinario, che continuò per tre mesi di seguito, anche dopo lo spostamento del quadro nella Cattedrale di Civitavecchia, dove fu portato in processione : ne furono testimoni anche il Vescovo Gaetano Brinciotti ed i commissari dell’inchiesta ufficiale.

Come avvenne esattamente il miracolo ?

Il 20 aprile 1854, a Civitavecchia, alle 4 del pomeriggio, nella chiesa allora chiamata di Sant’Antonio Abate, che presto sarebbe diventata chiesa della Santissima Concezione, alcuni ragazzi si preparavano alla loro prima comunione. Erano davanti al quadro ovale della Madonna della Pietà, opera della pittrice Margherita Vannucci Piri, che lo aveva donato alla famiglia dei Catena nel 1720. Dai Catena era poi passato alla famiglia dei Palomba e infine ai Frati. Padre Antonio Caprasecca, nel suo ricordo del primo cinquantesimo di Maria Santissima della Pietà, così riassume l’episodio. I primi ad accorgersi del prodigio furono alcuni bambini che si stavano confessando in vista della prima comunione, i quali videro tutti, distintamente, il movimento degli occhi della Vergine, che si muovevano come fossero vivi, e sembrava li stesse guardando, per poi volgere lo sguardo in alto, a destra e a sinistra.

“Fu così vivo il senso e l’intensa commozione che uno dei fanciulli si prostrò a terra, mentre due corsero tremanti ad avvisare il parroco.
Padre, padre, la Madonna ci guarda e gira gli occhi.
Il parroco, don Luigi de Rocco, raccomanderà ai ragazzi di non far parola con nessuno di quello che avevano visto, finché non fosse stata chiara la natura dell’evento”.

Ma ben presto la voce si diffuse in città, ed entrarono nella chiesa, provenienti dal quartiere, alcune donne dell’ospedale femminile, le guardie del casermone, gli stallieri di via Innocenziana, e a seguire una moltitudine di persone, dal porto e dalla città : tutti assistettero al prodigio e al movimento degli occhi.

Nella festa di Pentecoste 1854 la sacra icone fu portata in Cattedrale per volontà del vescovo Gaetano Brinciotti, dove si tenne la predicazione straordinaria e si svolsero solenni manifestazioni in onore della Madonna. Anche in Cattedrale continuò a verificarsi il movimento degli occhi.

In data 8 dicembre 2019, il Vescovo emerito di Civitavecchia, Mons. Luigi Marrucci, ha eletto la chiesa del Ghetto  santuario mariano della Diocesi ( è il terzo, dopo le “Grazie” ad Allumiere e Valverde a Tarquinia) .

Parecchie furono anche le grazie, specialmente di guarigione, documentate e ottenute per via di quella Madonna Addolorata. Davanti a essa si recarono a pregare santi e beati come Paolo della Croce, fondatore dei Passionisti, Vincenzo Maria Strambi, Maria de Mattias, il martire Dionisio Vicente Ramos, lo stesso Giovanni Paolo II quando venne a Civitavecchia nel marzo del 1987 : si fermò a pregare proprio davanti alla sacra immagine della chiesa del Ghetto. L’effige della Madonna della pietà venne portata in processione per alcuni anni, dal 1995 al 1999. Il quadro è oggi custodito, nel santuario dedicato alla SS Concezione per ricordare il dogma dell’Immacolata proclamato proprio nel 1854. Una storia dettagliata di quanto accaduto e della successiva venerazione per la Madonna della Pietà si trova nel libro “La Madonna ci guarda” di padre Paolo Scotti.