Ho letto attentamente la “lettura storica” che l’ing Ercole Incalza, per 30 anni massimo dirigente del Ministero dei Trasporti, ha fatto al convegno di Orvieto “IL CIVISMO CAMBIA IL PAESE” rispetto le emergenze territoriali dell’Italia. A seguito della constatazione che in questo intervento 6 punti su 8 riguardano le autostrade, mi sono posto una prima domanda: per l’ing Incalza il servizio ferroviario è ancora un servizio essenziale?
Il secondo interrogativo poi, pur condividendo quanto l’ing Incalza dice rispetto la necessità di ultimare la trasversale stradale Orte Civitavecchia, è stato quello di cercare di comprendere il motivo per cui l’ing Incalza nel parlare della ferrovia Falconara Orte, stranamente, non cita minimamente la ferrovia Orte Civitavecchia, che è il congiungimento naturale con Civitavecchia della Ferrovia Ancona Falconara Orte e quindi, su ferro, del Mar Adriatico con il Mar Tirreno.
Vero è che l’intervento dell’ing Incalza è molto schematico ed affronta sinteticamente tutte le problematiche italiane da tempo irrisolte.
Non convince però nel suo discorso la poca importanza che da alla necessaria riconversione ecologica. Per dirla in breve, la necessità di ridurre drasticamente il traffico stradale per trasferirlo su rotaia, molto meno impattante sull’ambiente, almeno e soprattutto per le merci.
Purtroppo in Italia ancora c’è chi si attarda a non considerare a pieno questa necessità.
Tutto ciò mi offre l’opportunità di chiarire i motivi per cui tanti cittadini aderenti al Comitato che rappresento si battono da tempo per la riapertura della Civitavecchia Orte o Ferrovia dei Due Mari.
Uno dei principali motivi per cui il comitato chiede la riapertura della Civitavecchia Orte a tutti i servizi merci, viaggiatori e turistico è la necessità di togliere dalla strada vetture e mezzi pesanti altamente inquinanti, in considerazione che la Provincia di Viterbo è tra le provincie con maggiori immatricolazioni.
L’altro punto determinante è la ricerca continua di dare sviluppo economico alla provincia di Viterbo e di tutto il Centro Italia, riducendo lo squilibrio del territorio, che si è verificato a causa della attrazione svolta da Roma capitale.
La ferrovia di soli Km 86 ricongiungendo Orte con Civitavecchia e attraversando borghi e paesi con particolari attrazioni turistiche, potrebbe svolgere un ruolo importantissimo per lo sviluppo.
Dopo l’inserimento della tratta Civitavecchia Orte, unica nel Lazio, nella legge 128/2017 per le ferrovie turistiche, abbiamo alzato l’asticella ed ecco perché parliamo del progetto integrato del Centro Italia.
Da anni il comitato propone la realizzazione di quella che abbiamo definito Area Tuscia Etruria Umbria Marche. Il percorso per il raggiungimento di una nuova definizione dell’assetto anche istituzionale è lungo. Con gradualità è però possibile e la Zona Logistica Semplificata che dovrà essere avviata dall’autorità portuale di Civitavecchia, lo ha iniziato. La ZLS laziale, insieme alla ZES interregionale di Ancona potrà svolgere un ruolo chiave per attrarre nuovi investitori interessati alle connessioni logistiche del versante tirrenico e adriatico, della Spagna, della Croazia, dei Balcani della Grecia fino alla Turchia, favorire la nascita dei Corridoi del Mediterraneo e di certo contribuire alla crescita economica e all’incremento dell’occupazione nella Tuscia e nel Centro Italia.
La vera ferrovia dei DUE MARI, cioè la Civitavecchia, Orte, Terni, Falconara, Ancona è parte indispensabile di questo disegno.
La sua apertura può anche essere determinante per la creazione dell’effetto rete o a maglie. A servizio di questa ferrovia snodi quali: a Civitavecchia il Porto e la ferrovia tirrenica; a Capranica la ferrovia FS Roma Capranica Viterbo; a Fabrica di Roma la ferrovia, ex Roma Nord ora Cotral, Roma Civitacastellana Fabrica di Roma; ad Orte l’Interporto Centro Italia, il TEN T1 Berlino Palermo, la ferrovia FS Roma Firenze lenta e Alta Velocità, la Ferrovia Roma Orte Ancona.
Il comitato ha anche proposto e l’università la Sapienza lo ha inserito nella redazione del Piano dei trasporti della provincia di Viterbo, il progetto dell’anello ferroviario chiamato Circumcimina. Basta ricongiungere con poca spesa, a Fabrica di Roma e Viterbo Porta fiorentina le stazioni ex roma nord e FS, assurdamente disgiunte da una politica che ha voluto privilegiare il trasporto stradale. Ciò favorisce l’effetto rete e il raggiungimento di paesi e città quali Viterbo attraverso il treno da parte della metà dei cittadini della provincia e l’Ospedale Belcolle il più grande della provincia con la creazione di una apposita stazione sulla FL3. Roma Capranica Viterbo.
La regione Lazio ha proposto l’inserimento della ferrovia Civitavecchia Orte nel PNRR, avocato dal Governo ed ha inserito un finanziamento di 350 milioni di euro nel piano di Coesione sociale, così come più volte affermato dagli ex massimi dirigenti regionali Zingaretti, Leodori, Panunzi.
Non aggiungiamo altro per essere brevi, sperando di aver svolto opera di persuasione sulla bontà del progetto, poiché siamo convinti che il vero riequilibrio dello sviluppo del territorio della Tuscia e del Centro Italia passa anche attraverso il recupero della Civitavecchia Orte o Ferrovia dei Due Mari. Attendiamo fiduciosi atti concreti dal Governo e dalla Regione Lazio.
Raimondo Chiricozzi