Ottobre 18, 2024
Ballottaggio, ancora nessun “parente”
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Ballottaggio, ancora nessun “parente”

Soltanto nell’imminenza del ballottaggio il centrodestra civitavecchiese potrebbe ritrovare l’unità. Forza Italia ha infatti annunciato di aver chiesto l’apparentamento al candidato sindaco Massimiliano Grasso, sostenuto da Fratelli d’Italia, Lega e tre liste civiche. Due consiglieri di Fratelli d’Italia (Alessandra Roversi e Francesco Serpa) e uno della Lista La Svolta (Sandro Scotti) dovrebbero, secondo i primi conteggi, lasciare il posto ai tre primi non eletti azzurri: Andrea De Paolis, Deborah Zacchei e Pamela Pierotti. Si attende però (entro il termine di legge perentorio di domenica prossima) la risposta di Grasso e della su coalizione.

Dall’altra parte, si registra invece la decisione di Italia Viva di sostenere con un accordo semplice l’altro candidato arrivato al ballottaggio, Marco Piendibene. “Nel ringraziare Paolo Poletti per le competenze e l’impegno messi in campo al primo turno delle Comunali di Civitavecchia, al ballottaggio sosterrò Marco Piendibene”. Così ha infatti annunciato la capogruppo regionale di Iv Marietta Tidei. In questo caso quindi si tratta di libera indicazione agli elettori. “La nostra città non può assolutamente permettersi la riedizione di un’amministrazione in cui può cambiare il capitano ma non il resto della squadra. La vittoria della destra rappresenterebbe di fatto la riproposizione di un disastro. Un’amministrazione divisa e inconcludente e che in cinque anni ha prodotto soltanto danni. Mi auguro che Marco Piendibene avrà nei prossimi giorni la volontà di interloquire con tutti coloro che non lo hanno sostenuto al primo turno e di aprirsi alle proposte programmatiche che giungeranno dalle forze esterne alla sua coalizione, in modo da recuperare il gap che lo separa dall’altro candidato e ottenere il consenso della maggioranza dei votanti”, conclude Marietta Tidei.

Resta invece incerto l’apparentamento offerto dall’altro candidato a sindaco rimasto fuori dai giochi, cioè Vincenzo D’Antò. In questo caso Piendibene dovrebbe però sacrificare ben sei dei consiglieri eletti nelle sue liste, circostanza che ostacola non poco un accordo ufficiale.