Novembre 25, 2024
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Tedesco candidato unitario: c’è il sì di Salvini

E’ arrivato dalla Conferenza organizzativa regionale della Lega del Lazio il nulla osta al bis di Ernesto Tedesco. A indicare il suo nome come candidatura unitaria del Centrodestra è stato direttamente il leader del partito, il Ministro Matteo Salvini. “Laddove c’è un sindaco uscente e una squadra che ha lavorato bene recuperando anni di disastri come a Civitavecchia, non capisco perché si debba cambiare” ha detto Salvini davanti alla platea romana dell’Ergife, tra gli applausi generali, con il primo cittadino Ernesto Tedesco presente in platea. Un messaggio anche a chi ha usato la Lega come taxi. “Laddove qualche alleato ti propone come sindaco qualcuno che era stato eletto a nome e per conto della Lega e che poi ah deciso di tradire e disertare, dico che a me i disertori non piacciono”. Sarà stato sempre a questo comprensorio che erano rivolti gli occhi di Salvini?

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Civitavecchia-Capranica fuori dal… tunnel?

Una uscita dal tunnel di una chiusura che ha ormai superato abbondantemente il mezzo secolo? Presto per dirlo, però la dichiarazione del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca sulla riapertura della Civitavecchia-Capranica-Orte fa ben sperare. “Sulle infrastrutture dobbiamo correre. Anche in questo settore così importante abbiamo ereditato tante promesse ma pochissimi fatti”, ha detto il Governatore in un’intervista al quotidiano Il Tempo. Aggiungendo specificamente che “Con Ferrovie stiamo lavorando affinché la linea Civitavecchia-Capranica- Orte torni nella programmazione nazionale”.

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“No al Biodigestore”: ma FdI e parte della Lega se ne vanno

Consiglio comunale con sorpresa questa mattina a Civitavecchia. Con la maggioranza di centrodestra che, a causa dei vuoti “ingombranti” di tutto il gruppo di Fratelli d’Italia e di alcuni consiglieri della Lega, perde l’occasione di segnare un punto a favore del territorio. Si sarebbe potuto mettere un altro importante paletto contro il megaimpianto di digestione rifiuti che incombe sulla zona industriale; invece, niente. 120mila tonnellate di rifiuti all’anno, in sostanza l’umido prodotto da quasi metà di Roma. Tanto dovrebbe essere “digerito” dall’impianto che Ambyenta Lazio vorrebbe ad ogni costo costruire a Monna Felicita, con un metanodotto di servizio che porterebbe il gas prodotto nelle vicine centrali di Torre Valdaliga (a proposito, ma non dovrebbero dismettersi?). Vicenda che fa da sfondo anche alle inquietanti notizie di pressioni, dal sapore di minacce, che il Vicesindaco Manuel Magliani ha denunciato giusto la scorsa settimana. Ma torniamo al biodigestore… Il Comune con il lavoro degli assessorati vi si è opposto fermamente ed è arrivato a fermare l’iter (che era proceduto speditissimo in Regione Lazio, quando governava il Pd Nicola Zingaretti e alla “Transizione ecologica” c’era la M5s Roberta Lombardi). E allora, cosa è successo stamattina all’aula Pucci? All’ordine del giorno c’era la revoca della concessione alla Lamer, già avvenuta attraverso una determina degli uffici. Il consiglio comunale doveva solo ratificare l’atto, una procedura meramente tecnica riguardante una concessione di decenni fa: e siccome tale concessione prevedeva la realizzazione di opere di urbanizzazione che invece nessuno ha eseguito, il Pincio aveva così trovato (tramite gli atti attentamente preparati e poi firmati dall’avvocato Giglio Marrani) l’uovo di Colombo per dire di no al passaggio della concessione del terreno in zona industriale da Lamer ad Ambyenta Lazio. Tutto semplice? Macché! Tutto ribaltato! Se Pd e M5s garantivano il numero legale proprio per votare questo atto, sono state decisive le assenze della maggioranza: agli assenti Giancarlo Frascarelli, Emanuela Mari, Raffaele Cacciapuoti (tutti di Fratelli d’Italia) e Barbara La Rosa (civica ormai assorbita dall’adesione al cartello elettorale che vorrebbe candidare Paolo Poletti) si aggiungevano Elisa Pepe, Pasquale Marino, Antonio Giammusso della Lega e Vincenzo Palombo, ultimo rimasto in aula di Fdi. Quindi niente numero legale, con l’altra parte della Lega basita: deluso Marco Coppari, inferocita Fabiana Attig, mentre anche il sindaco Ernesto Tedesco è parso contrariato da quella che suona come una coltellata alle spalle, peraltro su un argomento “puzzolente” come il biodigestore. Altro che Abruzzo e Sardegna. Mala tempora currunt…

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“Magliani ha difeso il territorio da un progetto scempio”

Primi messaggi di soliodarietà sono arrivati al vicesindaco Manuel Magliani dal mondo politico, dopo la notizia delle pressioni ricevute sullo sfondo della vicenda del megadigestore di rifiuti, progetto contro il quale il Comune di Civitavecchia si è battuto, finora con successo. Per il gruppo consiliare della Lega è stato diffuso questo comunicato: “Esprimiamo profonda solidarietà al nostro Assessore Manuel Magliani, come Gruppo della Lega riteniamo che quanto accaduto debba essere oggetto di indagine da parte della magistratura per manifesta intimidazione. L’inqualificato gesto, con tanto di messaggio scritto, verso l’assessore Manul Magliani è scaturito per la normale  presa d’atto (giustissima) della decadenza della concessione ad Lamer/Ambyenta. Decisione presa alla unanimità da 3 commissioni congiunte. Quanto accaduto e le azioni scellerate messe in atto dai promotori di questo progetto scempio per la nostra comunità ovvero, smaltire i rifiuti organici di parte se non tutta la regione Lazio, per portarlo avanti a tutti i costi è il segno tangibile della giustezza dell’azione amministrativa intrapresa dalla maggioranza di governo. Un progetto dannoso per la città oltre che illegittimo in quanto come sempre detto la concessione che il comune aveva rilasciato era una concessione per la realizzazione di una serie di piccoli opifici sostanzialmente la società Lamer doveva fare da amministratore del bene e quindi realizzare i capannoni da mettere in vendita per poi esercitare la gestione del terreno comunale per il consorzio di imprese, nel caso di più operatori. La singolarità è che di fatto la Lamer ha venduto ad un imprenditore privato un capannone che insiste sulla proprietà del Comune senza che ne avesse ne titolo ne autorizzazione. La mancanza di un contratto di concessione con l’amministrazione ha determinato una decadenza dei titoli. Puro atto gestionale che bene ha fatto l’Assessore Magliani ad attivare tutte le clausole di salvaguardia all’interno della concessione approvata dal Consiglio Comunale. Forse questi signori avranno pensato che se per Totò e Peppino vendersi la Fontana di Trevi fu semplice ..perché non replicare nel comune di Civitavecchia? Per cui Piena solidarietà al vicesindaco e assessore Magliani rassicurandolo che noi non arretreremo di un centimetro nella tutela della salute dei cittadini e del nostro territorio”. In serata cneh la Lista Tedesco, cui il vicesindaco aderisce, ha fatto uscire un comunicato, anche se meno circostanziato, a firma del corodinatore Mirko Cerrone: “Riteniamo gravissimo quanto accaduto al Vice Sindaco Manuel Magliani. Ogni tentativo volto a colpire più o meno direttamente esponenti politici durante lo svolgimento del loro mandato istituzionale, non può essere accettato in alcun modo. Siamo certi che la magistratura accerterà responsabilità individuali e punirà, come previsto, coloro che hanno commesso reati. Rinnoviamo stima ed apprezzamento all’autorevole rappresentante del nostro gruppo, certi che l’avv. Magliani continuerà a lavorare per il bene della nostra comunità con la convinta determinazione di sempre”.

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Pressioni sul Comune: il Vicesindaco va dai carabinieri

Pressioni indebite, forse anche di peggio. Questo ci sarebbe dietro la decisione del Vicesindaco Manuel Magliani che, accompagnato dal Sindaco Ernesto Tedesco, ha denunciato ai carabinieri avvenimenti inqueitanti che lo avrebbero visto coinvolto. Niente di aleatorio, a quanto pare, anzi tutto sarebbe molto circostanziato, con nomi e cognomi e con numeri di telefono a provare i “contatti”, che evidentemente hanno avuto come sfondo l’assessorato all’Ambiente che Magliani dirige. Assessorato che, manco a dirlo, di dossier importanti ne ha molti da affrontare. Radio Pincio (come si chiamava una volta) racconta così di una situazione in cui i vertici dell’Amministrazione si sono visti costretti, per fare chiarezza, a informare di tutto l’autorità giudiziaria, come si evince dal comunicato stampa diffuso nel pomeriggio di oggi e che mettiamo per intero: “Il Vicesindaco Manuel Magliani, accompagnato dal Sindaco Ernesto Tedesco, si è rivolto all’autorità giudiziaria a seguito di un episodio grave, che rappresenta una palese interferenza con l’attività amministrativa, peraltro su specifiche competenze degli uffici. Le valutazioni del caso sono evidentemente rimesse alle indagini, che saranno effettuate sulla base di quanto esposto. Sia chiaro che l’Amministrazione comunale non accetta alcun tipo di condizionamento, tanto più se portato avanti  con modalità e tempi che sconfinano palesemente nell’illecito”.

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Vigili del fuoco senza gas

A causa dei mancati pagamenti delle utenze da parte della Direzione Regionale dei Vigili del fuoco del Lazio, la società di gestione ha interrotto la fornitura del gas in alcune sedi operative della Regione, tra cui Civitavecchia. A denunciarlo sono Luca Antonazzo, segretario di Roma, e Rossano Riglioni segretario del Lazio del Conapo, il sindacato autonomo dei Vigili del fuoco. La ditta così nella sede di Civitavecchia non può confezionaref pasti. “Tutto questo non è più tollerabile, serve più attenzione da parte dei dirigenti responsabili dei pagamenti ai vari livelli del Corpo Nazionale dei vigili del fuoco, ad iniziare proprio dalla direzione regionale per il Lazio”, concludono i segretari Antonazzo e Riglioni.

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“L’avanzata della destra si ferma solo insieme”

Ancora reazioni dalla scena politica civitavecchiese al clamoroso esito delle elezioni sarde. La sonora sconfitta del candidato del Centrodestra, cambiato in corsa su imposizione di Fratelli d’Italia, e il trionfo di Alessandra Todde hanno restituito smalto al Centrosinistra, che ora assapora anche su questa sponda del Tirreno la possibilità di mettere in atto un ribaltone. L’importante, fa capire Marco Piendibene, candidato sindaco indicato dal Pd, è ripercorrere quello schema del “campo largo” che tanto bene ha portato in Sardegna. Ma ecco il comunicato completo firmato dal capogruppo dem in consiglio comunale: “Esprimo la mia personale soddisfazione per il positivo risultato elettorale della Sardegna. Con la vittoria di Alessandra Todde e della sua coalizione (PD, M5S, Alleanza Verdi Sinistra e liste civiche) si arresta bruscamente l’avanzata, che qualcuno pensava inarrestabile, della destra italiana, si apre uno scenario politico nuovo e si rafforza l’idea che solo l’unità tra le forze di centro-sinistra e di progresso può contrastare l’affermarsi delle forze più conservatrici del Paese. Dalla Sardegna arriva forte uno messaggio unitario che non si può non ascoltare anche nella nostra città. Dobbiamo prendere tutti atto che il contesto nel quale operiamo sta profondamente e rapidamente mutando e che sarebbe un errore imperdonabile non adeguare anche a livello locale i nostri comportamenti e le scelte che dobbiamo compiere. Se la priorità è quella di dar vita ad un nuovo corso politico in città si deve essere conseguenti. Non ci si può assumere la pesante responsabilità di non percorrere tutte le strade utili e possibili per creare una coalizione, la più ampia, che riesca a superare l’immobilismo, la litigiosità e l’arroganza che hanno caratterizzato in questi anni la vita della nostra città. Questo compito spetta alle forze del centro-sinistra e a tutti coloro che hanno espresso un giudizio negativo sulla gestione amministrativa della destra a Civitavecchia. Umiltà e coerenza di comportamenti, nell’esclusivo interesse della città, debbono condurre a superare vecchie divisioni e a guardare alla possibilità di unire in un programma condiviso le forze di opposizione alla amministrazione di centro destra che ha dato pessima prova di sé. Ognuno deve fare la sua parte. Per quanto mi riguarda sono pronto a confrontare la proposta di mia candidatura, indicata dal Partito Democratico per la carica di Sindaco, con le candidature in campo e con quelle eventualmente espresse dagli altri partner della coalizione in modo da creare le migliori condizioni per vincere la sfida elettorale. Se anche le altre forze politiche manifesteranno analoga disponibilità si potrà aprire un nuovo positivo scenario per un confronto che porti all’unità. Si mettano in secondo piano le pur legittime ambizioni personali, e si faccia prevalere l’interesse collettivo. Vi sono progetti e prospettive importanti per la nostra città che possono innalzare la qualità della vita dei nostri concittadini. Tali ambiziosi traguardi possono essere raggiunti solo se non vi sarà una stanca riedizione di una Amministrazione cittadina che si è dimostrata incapace di affrontarli. Spetta al centro sinistra, spetta a chi ha un chiaro programma da realizzare e forti valori di riferimento prendere sulle proprie spalle il peso e la responsabilità di un cambio di rotta. Alle forze di opposizione rivolgerei un sentito appello perché questa destra, uniti, si può battere: uniamoci in un progetto per la città che veda insieme chi davvero vuole il cambiamento”.

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Centrodestra col mal di mare

Dall’altra sponda del Tirreno arriva un segnale tutt’altro che positivo per il neonato Governo Meloni. Le elezioni della regione Sardegna si sono tramutate in una batosta elettorale ai danni del candidato imposto da Fdi Truzzu e questo rappresenta un campanello d’allarme molto grave per il Governo. Così anche a Civitavecchia, Fratelli d’Italia ha fatto intendere più volte di voler indicare un candidato sindaco, senza avanzare proposte concrete, per marcare le distanze dalla Lega ed ottenere la tanto agognata poltrona di sindaco alle elezioni di giugno. Scelta che potrebbe rivelarsi pericolosa per tutto il centrodestra locale, che rischia di vedersi togliere il timone del Pincio da candidati di fazioni opposte. In Sardegna, nonostante i numerosi video apparsi in rete di insulti e proteste contro la Segretaria del Partito Democratico Schlein, i nostri connazionali sardi hanno potuto soltanto votare come alla roulette. Indice questo di un popolo ormai al totale sbaraglio, che sentendosi abbandonato dalle istituzioni decide alle urne di votare ciò che per loro rappresenta il “male minore”. Questo è tutto dire, dal momento che da quando Elly Schlein è entrata in campo politico, il PD non ha mai visto precipitare così i suoi consensi negli ultimi 20 anni. In mezzo a tensioni crescenti, il destino del centrodestra sardo è incerto. Con la scelta di Fratelli d’Italia di non sostenere il Presidente uscente Solinas, si è aperto un varco nel panorama politico che potrebbe portare a conseguenze imprevedibili? Chissà… Dalle onde tumultuose dell’instabilità che sferzano le coste sarde, inevitabile rivolgere lo sguardo verso Civitavecchia, aspettando di vedere se sarà un centrodestra coeso, o qualcun altro, a portare a compimento i progetti avviati dalla giunta Tedesco in questi intensi cinque anni. Italcementi in testa… Mariangela Capparella

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La statua di Chenis riappare a San Liborio

Sabato 24 febbraio, alle ore 16, il vescovo Gianrico Ruzza inaugurerà la statua del compianto vescovo Carlo Chenis posta nel piazzale antistante la chiesa di San Liborio e San Vincenzo Maria Strambi a Civitavecchia. L’opera, restaurata dalla Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone, è stata traslata dal piazzale della Cattedrale per consentire la realizzazione del monumento a San Giovanni Paolo II inaugurato lo scorso 20 gennaio. Il vescovo Ruzza ha spiegato la scelta della nuova sede evidenziando che quella di San Liborio «è una parrocchia che monsignor Chenis ha fortemente voluto tanto che la nuova chiesa è un suo progetto: l’ha pensata e ideata insieme all’architetto Crostella. Una parrocchia a cui era particolarmente affezionato e che per ben tre volte, nei suoi pochi anni di pastore, ha visitato, introducendo l’attuale parroco don Federico Boccacci».  «Soprattutto – continua Ruzza – perché dalla collina più in alto della città continuerà a guardarci e a benedirci in un’ideale vicinanza con il contiguo comune di Allumiere dove riposano le sue spoglie e dove andiamo a trovarlo spesso perché gli abbiamo voluto bene e continuiamo a volergli bene».

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Vigilanza in porto, resta la tensione

Ancora perplessità in porto a Civitavecchia sul servizio di vigilanza. CGIL Filcams, CISL Fisascat, UIL Uiltacs hanno infatti espresso in una nota congiunta preoccupazione sullo stato del rinnovo della concessione della Port Authority Security. “Riteniamo inverosimile” si legge nella nota che a due mesi dal decreto del presidente dell’Autorità di sistema portuale frutto della concertazione con le organizzazioni sindacali, “questo non sia ancora effettivo. Ad oggi sembrerebbe che il rinnovo per la continuità in-house del servizio di vigilanza Portuale sia ancora fermo sul tavolo  per la mancanza delle firme  del Responsabile Unico del Procedimento. Tutto ciò desta preoccupazioni agli addetti ai lavori, che faticano a capire tale comportamento. Siamo a ricordare che ciò potrebbe comportare oltre al  possibile blocco degli stipendi , che metterebbe  a rischio  il futuro di 60 lavoratori e delle loro famiglie, anche la  tenuta stessa della società. Per quanto sopra esposto siamo a chiedere l’immediato risoluzione del rinnovo, sottolineando che i lavoratori della Port Authority Security: non vengano strumentalizzati per scopi diversi”.

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