Novembre 10, 2024
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Tir fermi in porto: è paralisi (GALLERY)

C’è anche Civitavecchia tra le città che vedono montare la protesta degli autotrasportatori contro il caro-carburante. Gli autisti oggi hanno fermato i loro tir in porto. Una manifestazione che è stata ripresa stamane anche da Canale 5, nella trasmissione “Mattino Cinque”. A parlare ai microfoni dell’inviato è stato Patrizio Loffarelli, Responsabile Portualità e Sviluppo del territorio di Assotir, che ha ricordato come lavorare sia ormai un problema dal punto di vista dei costi e come il “il fermo dei mezzi, nato spontaneo dalle imprese, tende a sottolineare proprio questo punto”. Un pieno, ricorda un camionista, può venire a costare dai “1200 ai 1500 euro in media”. Prezzi che stanno mettendo in ginocchio il mondo degli autotrasportatori, costretti a chiedere misure di emergenza per affrontare la difficile situazione. E proprio Loffarelli ricorda come anche chi non ha spento i motori ha espresso solidarietà. “C’è la solidarietà anche di chi continua a viaggiare” dice ricordando come si chiede non solo un intervento per il problema del carburante ma in generale “regole per il settore”. Un settore strategico, che con lo stop, produce inevitabilmente ripercussioni sulla circolazione delle merci su tutto il territorio, compresa la diffusione e la consegna di generi alimentari e beni di prima necessità.

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“Enel superi il carbone con le rinnovabili”

Da Brindisi e da Civitavecchia, parla con una sola voce la Fiom-Cgil. La sigla della categoria dei metalmeccanici si scaglia infatti contro l’uso del carbone nelle due centrali, alla luce delle difficoltà lavorative degli anni scorsi. Ma ecco il comunicato integrale: “I drammatici eventi di queste settimane mettono in risalto l’incapacità, fin qui mostrata dal nostro paese in campo energetico, di progettare uno sviluppo slegato dalle fonti fossili. Se da un lato per il breve periodo si cerca in altri paesi fornitori un’alternativa al gas russo, dal lato delle rinnovabili sono ancora fermi sia gli investimenti per nuovi progetti che le procedure di valutazione per quelli già presentati.Non ci si rende “autonomi dai ricatti”, per usare le parole del ministro, solo cercando forniture da altri paesi: bisogna far camminare i progetti già in campo dove esistono e svilupparne velocemente di nuovi dove ancora non ce ne sono. Vedi Civitavecchia nel primo caso e Brindisi nel secondo. Per tutti bisogna concretizzare gli impegni presi con il Pnrr.La transizione si fa coinvolgendo i territori e tenendo conto dei lavoratori interessati. I metalmeccanici che lavorano nelle due grandi centrali a carbone ENEL di Brindisi e Civitavecchia sono tantissimi e nel passaggio non dovrà perdersi un solo posto di lavoro, anzi se ne dovranno creare di nuovi. Enel, che per decenni ha prodotto energia con il carbone nei due siti, ha il dovere sociale di presentare piani d’investimento sulle energie alternative per progetti industriali, non per progetti di piccolo cabotaggio che affronterebbero la questione solo marginalmente. La svolta occupazionale metalmeccanica può essere realizzata promuovendo consorzi territoriali in grado di assicurare la produzione dei pannelli o degli impianti eolici senza dipendere dall’estero.Le date limite sono dietro l’angolo, lo è il 2025 italiano come il 2030 europeo. Noi siamo pronti al confronto, dati alla mano, mansione per mansione, sito per sito. Al Governo, a Enel e alla politica tutta chiediamo impegno e lungimiranza.”

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“Enel: l’inquinamento qui, il lavoro altrove”

Dopo le parole in diretta televisiva ad Agorà Raitre del Ministro per la Transizione ecologica, si registra un polverone. Ecco il duro attacco della sigla sindacale Usb. “ Alcuni giorni fa, con parole che ci hanno molto sorpreso, il Ministro Cingolani ha lanciato un messaggio volutamente fuorviante all’opinione pubblica, facendo intendere che il rilancio della produzione a carbone sia solo una possibilità a fronte di uno stop delle forniture russe di gas. Forse il Ministro è preoccupato della sua immagine “verde” ma la realtà è oggettivamente assai diversa, perché le centrali di Brindisi e Civitavecchia stanno producendo al loro massimo già da qualche mese – ossia da prima della crisi Ucraina – e se non raggiungono i precedenti livelli di generazione è solo per problemi tecnici e di approvvigionamento. In particolare, da inizio anno Torrevaldaliga Nord viaggia a una media di 3/4 navi carboniere al mese – altro che scarto ridotto – e sicuramente avrebbe prodotto assai di più senza avarie e limiti impiantistici dovuti a insufficienti investimenti. Ora, pur comprendendo le ragioni che nella situazione attuale spingono a un temporaneo (?) rilancio del carbone, vogliamo sottolineare due aspetti. Primo, la centrale sta funzionando in una situazione di stress operativo insostenibile: il personale Enel è ridotto della metà rispetto a quello di pochi anni fa, i lavoratori in appalto – nonostante l’esternalizzazione spinta – sono ugualmente diminuiti e le stesse imprese con il calo delle attività hanno finito per indebolirsi. E’ infatti già da alcuni anni che, sicura di realizzare il nuovo impianto a gas, Enel ha iniziato a tagliare personale e appalti, incidendo negativamente su un’organizzazione del lavoro che non può reggere all’attuale aumento della produzione. Specie con riguardo alla sicurezza. Crediamo che Torrevaldaliga nord stia macinando lauti profitti: Enel investa quindi adeguatamente per le manutenzioni e soprattutto incrementi gli occupati, sia diretti che delle imprese appaltatrici, portandoli ad un livello consono al regime di funzionamento degli impianti. Secondo, l’attuale ripresa della produzione non può cancellare dall’agenda i temi del fine carbone e di uno sviluppo sostenibile, che città e Regione Lazio vogliono fondato sulle rinnovabili. E soprattutto non può condurre Enel a trascurare le richieste di una popolazione, che, ancora una volta, si sta caricando sulle spalle il peso ambientale di esigenze nazionali. In tal senso, chiediamo che l’azienda elettrica faccia a Civitavecchia quello che ad esempio sta per fare a Catania, dove grazie ai fondi europei trasformerà in Gigafactory la fabbrica di pannelli fotovoltaici solari 3SUN – di cui è comproprietaria – aumentandone la produzione di ben 15 volte e creando così 1.000 nuovi posti di lavoro diretti. E probabilmente altrettanti nell’indotto. Possibile che si finisca sempre per essere tagliati fuori da simili scelte? E pensare che secondo la Convenzione quadro del 2008 – disattesa a ogni livello – in questo territorio si sarebbe dovuto realizzare un Centro di “eccellenza” (sic!) per le energie alternative: una delle tante occasioni perse, che oggi ci avrebbe permesso di agganciare il treno delle rinnovabili. E invece dobbiamo restare a guardare: l’inquinamento a Civitavecchia, il lavoro altrove! Sarebbe bene che le istituzioni intervenissero con urgenza e decisione su questi temi: riteniamo che il Comune, la Regione Lazio e gli stessi parlamentari locali abbiano tutte le possibilità per fare pressione sul Governo circa le scelte di un’azienda come Enel, quotata in borsa ma partecipato dallo Stato, che nel momento in cui decide di lanciarsi sulla produzione di pannelli fotovoltaici dovrebbe tenere in conto anche questa città e la sua gente, per ciò che ha dato e continua a dare. Non fosse altro che per un minimo di rispetto”, conclude l’Usb di Civitavecchia.

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Crisi Ucraina: da lunedì meno luce in strada e caldo negli uffici

Da lunedì non solo termostati più bassi, ma anche meno intensità dell’illuminazione pubblica. È quanto sta preparando l’Assessorato ai Lavori pubblici, di concerto col Sindaco Ernesto Tedesco.Come spiega l’assessore Roberto D’Ottavio, “abbiamo verificato la fattibilità di misure che possano andare incontro alle esigenze di un maggior risparmio e di pesare comunque meno sul fabbisogno energetico nazionale. Per quanto riguarda le temperature interne agli edifici, siamo orientati ad abbassare di un grado i termostati in tutti gli stabili comunali, con l’esclusione delle scuole. Inoltre abbiamo chiesto alle società che li hanno in gestione di ridurre l’intensità dei lampioni dell’illuminazione pubblica. Sono segnali di attenzione che facciamo noi per primi come amministrazione, invitando anche i cittadini ad una maggiore sensibilità su questi temi”.

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Lavori al varco Fortezza: transito interrotto

I lavori di riqualificazione del Varco Fortezza partiranno il prossimo 16 marzo. E’ quanto comunicato dall’AdSP alla Capitaneria di Porto che ha emanato l’ordinanza di chiusura temporanea del Varco, a decorrere dalle ore 6 del 14 marzo. In vista, infatti, delle attività di demolizione del fabbricato in corrispondenza del Varco Fortezza, al fine di salvaguardare la sicurezza per l’intera utenza portuale, a partire dalle ore 6 di mercoledì 14 marzo il Varco Fortezza rimarrà chiuso al transito veicolare per tutta la durata dei lavori, stimata in 10 giorni, mentre il varco pedonale rimarrà interdetto soltanto durante le attività di demolizione, stimate in 2 giorni a partire dal 16 marzo.   In corrispondenza dei giorni di chiusura del Varco, al fine di garantire l’ingresso della cittadinanza in ambito portuale, dalle ore 6 alle ore 24 saranno abbassate le barriere mobili perimetrali retrostanti il Forte Michelangelo.  

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“Agraria: a quando le dimissioni?”

Dopo l’inchiesta che ha creato un terremoto giudiziario all’Università Agraria, è ora di “avviare una gestione virtuosa e trasparente di un ente che ha come primaria finalità quella di tutelare i beni collettivi”. Lo sostengono i consiglieri del Movimento 5 stelle di Civitavecchia, secondo i quali “le elezioni, troppe volte rinviate da due anni, non possono più aspettare”. Ma ecco il comunicato del gruppo consiliare pentastellato in forma integrale: “L’Università Agraria di Civitavecchia non può più aspettare, è ora di avviare una gestione virtuosa e trasparente di un ente che ha come primaria finalità quella di tutelare i beni collettivi. Ferma restando la presunzione d’innocenza e che gli indagati non sono considerati colpevoli fino alla condanna definitiva, l’arresto del presidente dell’agraria e le indagini in corso sui vertici, impongono le dimissioni immediate del presidente e di quello che è rimasto del consiglio di amministrazione per procedere rapidamente a nuove elezioni. Ricordiamo che, nonostante nei mesi scorsi 5 su 11 consiglieri si siano dimessi, l’ente ha continuato a deliberare. Quindi ora con il presidente agli arresti domiciliari tutto ciò già assurdo diventa impossibile.Migliaia di cittadini da anni chiedono giustizia e sono finiti in un labirinto di cause, ricorsi e controricorsi legati agli usi civici, nonostante sentenze favorevoli del TAR.Ormai le elezioni, troppe volte rinviate da due anni, non possono più aspettare. C’è bisogno di ripristinare l’operatività di un ente che ha bisogno di una rinnovata ripartenza e di affrontare le molteplici difficoltà con la dovuta e necessaria serenità.

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All’Asl in arrivo i medici stranieri

La Asl Roma4 ha pubblicato nei giorni scorsi una manifestazione di interesse per il reclutamento di medici stranieri extra UE.La manifestazione nasce dall’accordo sottoscritto il mese scorso dalla Regione Lazio  con AMSI (Associazione Medici di origine Straniera in Italia), che punta ad integrare i professionisti italiani con i professionisti stranieri cittadini di Paesi extra UE senza obbligo della cittadinanza italiana.L’assessore D’Amato nelle scorse settimane aveva illustrato l’accordo che “apre al reclutamento temporaneo del personale medico anche tra i cittadini di Paesi extra UE che siano titolari di permesso di soggiorno e che siano iscritti ad Ordini professionali del nostro Paese, che quindi già esercitano la professione medica e conoscono la lingua italiana. E’ una grande opportunità in un momento di emergenza. Si tratta di una platea professionalmente preparata a cui fino ad oggi era precluso l’accesso nel sistema pubblico”. Recepito prima dalla Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata e poi dalla Asl Roma 4, l’accordo potrebbe migliorare la problematica nazionale relativa al reclutamento dei medici. “Ci saranno selezioni per diverse specializzazioni:  medicina d’urgenza e PS, anestesia, medicina interna, nefrologia e discipline equipollenti – spiega il direttore generale della Asl Roma4 Cristina Matranga -. Attraverso questa possibilità, che ci è stata offerta dalla Regione Lazio, speriamo di poter coprire ruoli importanti, migliorando l’offerta delle attività sanitarie della nostra azienda”.   “Ringrazio il Direttore Matranga per la grande disponibilità. – ha commentato il prof. Foad Aodi, presidente di AMSI e dell’Unione medica euromediterranea (Umem) – Accordi di questo genere forniscono un sostegno importante alla sanità pubblica, favoriscono l’integrazione e l’aumento dei diritti per i lavoratori. Speriamo in un futuro molto prossimo di poter svolgere in Italia  concorsi pubblici senza l’obbligo della cittadinanza. Questa procedura snellirebbe le procedure relative al permesso di soggiorno, riconoscendo i titoli professionali conseguiti all’estero di chi desidera lavorare in Italia. Infatti la delibera della Regione Lazio -Amsi voluta dall’assessore D’Amato ha già fatto 3 risultati importanti; Ha sdoganato e rispettato il principio del rispetto dei diritti e doveri dei professionisti di origine straniera; Tanti colleghi dall’estero ci chiamano per volere venire a lavorare in Italia; Urge una legge nazionale per fare concorsi a tempi indeterminato e non solo per un anno che limiterebbe il reclutamento”.

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Differenziata: addio ai carrellati, i kit arrivano nelle scuole

E’ partita ufficialmente questa mattina la consegna dei kit per la raccolta differenziata alle scuole elementari e medie cittadine. Gli operatori di CSP srl hanno consegnato i mastelli alle classi degli istituti di Via Don Milani, Via XVI Settembre e Frascatana. La consegna dei kit proseguirà anche nei prossimi giorni coinvolgendo altri plessi. Niente più solo carrellati nelle scuole, quindi, in quanto ogni classe dovrà differenziare le frazioni di rifiuto utilizzando i propri mastelli per la raccolta differenziata di carta e cartone, organico, plastica e metalli, indifferenziato. A novembre 2021, come si ricorderà, ad alcuni istituti scolastici cittadini sono state elevate sanzioni per errato conferimento dei rifiuti, in quanto nei sacchi della spazzatura non era stata effettuata la raccolta differenziata e tutto era stato conferito in maniera irregolare. Questa nuova pratica, siamo certi, migliorerà la qualità della raccolta grazie ad un controllo più approfondito delle frazioni che vengono conferite dapprima nei mastelli e successivamente nei carrellati, per poi essere immesse nella filiera del riciclo dei materiali selezionati. L’educazione ambientale rivolta al mondo della scuola rappresenta una priorità per Comune e CSP srl. La scuola è il vero punto dal quale partire per arrivare a maturare una nuova coscienza ambientale ed ha un ruolo centrale per il perseguimento di tale scopo. Ed anche i rifiuti che si producono giornalmente a scuola sono di notevole quantità.  Ai docenti spetterà ovviamente l’importante funzione educativa generica in materia, ovvero quella di sensibilizzare gli studenti al rispetto delle norme sulla raccolta di rifiuti e vigilare anche sul corretto comportamento degli studenti in materia. E’ in fase di elaborazione un progetto promosso da Comune e CSP srl rivolto agli studenti delle scuole cittadine, per sensibilizzare le nuove generazioni sul tema dei comportamenti sostenibili, del rispetto dell’ambientee della corretta gestione dei rifiuti, coinvolgendo i ragazzi in prima persona. Una iniziativa che offrirà loro la possibilità di avere nuovi spunti di riflessione sulle tematiche ambientali, integrando il prezioso lavoro svolto in classe dagli insegnanti. Ad ogni studente sarà consegnata anche una Guida alla raccolta differenziata, contenente quiz sul corretto conferimento dei rifiuti.  Soddisfatto il presidente di Civitavecchia Servizi srl, Avvocato Fabrizio Lungarini: << È fondamentale educare gli studenti a differenziare bene i rifiuti, ad acquisire la consapevolezza sul ciclo dei materiali e sul loro riuso ai fini della tutela dell’ambiente e della nostra salute. Comune e CSP sono da sempre sensibili a promuovere le buone pratiche che permettono di diventare cittadini migliori. Un impegno generale che parte dagli studenti per raggiungere gli adulti – conclude Lungarini – poiché solitamente i genitori sono più attenti quando sono i figli a dare il buon esempio! >>. 

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“Ambiente: Giunta Tedesco unica a produrre atti concreti”

In questo momento, dopo un mese di assenza e di omissioni clamorose, arriva il tentativo disperato di mistificare la realtà, come spesso accade in questi casi per salvare una patente ambientalista ormai persa sull’altare del compromesso politico. In questo senso si colloca la nota maldestra degli attivisti 5 stelle che respingiamo fermamente al mittente. Soltanto questa amministrazione ha prodotto atti concreti che hanno contribuito a fermare la riattivazione del quarto gruppo a gas di torre sud e la piscicoltura con le osservazioni alla subconcessione demaniale procedimento in cui vi è il parere favorevole determinante dell’area via della ragione lazio, cosi come vi è parere favorevole della regione lazio per la via del progetto di riconversione a gas della centrale di tvn e per il biodogestore. L’assessore alla fantomatica transizione ecologica dopo una serie di slogan ha invece trovato il tempo di scrivere al comune soltanto per rappresentare l’opportunità di garantire ad arpa lazio il lauto contratto di €500.000,00 finanziato da enel nell’ambito della convenzione per le centraline sulla qualità dell’aria che continuano come sempre a dichiarare che va tutto bene e non c’è da preoccuparsi di nulla. È il momento di assumere le responsabilità politiche gravi che appartengono al movimento 5 stelle che sul tema delle rinnovabili farebbe meglio a tacere dopo l’abbuono di 300 milioni di euro sul parco eolico cui era onerata Enel per convenzione. Cio’ affinché i cittadini possano realmente comprendere chi li ha tutelati e cerca di tutelarli e chi invece voltandosi dall’altra parte cerca solo poltrone. I consiglieri Mirko Mecozzi, Barbara La Rosa, Roberta Morbidelli Il coordinatore Lista Tedesco Mirko Cerrone

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Università Agraria, De Paolis ai domiciliari

Avrebbe utilizzato soldi dell’ente per motivi personali, presentando delle ricevute irregolari. Un comportamento, quello addebitato al presidente dell’Università Agraria di Civitavecchia, tale da ipotizzare il reato di peculato. Con questa accusa Daniele De Paolis è stato posto ieri agli arresti domiciliari dalla Guardia di Finanza. L’inchiesta è scaturita da una denuncia presentata da un ex dipendente di Uniagraria. Si ricorda che il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono effettuate indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.

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