Settembre 19, 2024
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Sabato flash mob contro fossili e nucleare

In attesa di conoscere il futuro sul megadigestore, a Civitavecchia scatta la protesta contro i fossili. Alcuni dei comitati locali hanno infatti dato adesione alla manifestazione nazionale di sabato “A tutto gas ma nella direzione sbagliata contro le bufale fossili e nucleari”. Nel comunicato inviato dal Comitato sole si legge che “Come da iniziative locali previste nel calendario delle  manifestazioni nazionali per la regione Lazio si prevede un flash mob a Civitavecchia alle ore 11.00 in via Sigillato 32, altezza fabbrica “Molinari” . È previsto un servizio di “navetta” dalla stazione di Civitavecchia”.

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Megadigestore: Valeriani come Pilato, Tedesco insorge

Ennesimo terremoto politico nel centrosinistra sul megadigestore. A scatenarlo alcune dichiarazioni rilasciate in una intervista a Il Messaggero dall’assessore regionale con delega ai rifiuti, Massimiliano Valeriani (Pd). Secondo quello che è alla fine il responsabile politico del ciclo dei rifiuti nell’intero Lazio “La conferenza dei servizi ha valutato in piena autonomia la richiesta di un operatore privato” e la politica quindi “non ha il potere di intervenire”. Una linea che somiglia molto a quella affermata, per la verità più in privato che in pubblico, dai consiglieri regionali del territorio finiti nel tritacarne dopo che la notizia del parere positivo è emersa. Eppure, la contraddizione è invece netta con le parole di un altro assessore della giunta Zingaretti, quello alla Transizione ecologica, cioè la 5 stelle Roberta Lombardi. Un bailamme che non è sfuggito al sindaco Ernesto Tedesco, che ha svolto un deciso intervento in consiglio comunale in cui ha sottolineato questo atteggiamento ondivago, tornando a chiedere che chi ha responsabilità politiche possa rappresentare fino in fondo il territorio: “Io non sono d’accordo sul fatto che la politica non debba dare indirizzi”, la sua riflessione, che però non ha trovato orecchie pronte a recepirla nelle varie forze di opposizione, che si sono assentate quando Tedesco ha preso la parola per affrontare il tema rovente ormai sul tappeto da due settimane. Intanto anche il sindaco di Santa Marinella ha investito proprio la Regione Lazio del problema, chiedendo di non procedere al Presidente Nicola Zingaretti. Ecco il testo della lettera. “Caro Nicola, la conferenza di servizio che ha dato parere favorevole con il voto dei Tecnici della Regione Lazio ed il parere contrario di molti degli Enti partecipanti per la realizzazione di un mega BIODIGESTORE da 120.000 t. nel territorio ha suscitato rabbia, sdegno e opposizione nella popolazione e nei suoi rappresentanti. Tra i pareri negativi, a mio avviso, particolarmente significativo è quello della ASL Rm4 che lo motiva con un aggravamento della situazione ambientale di per se già compromessa in questo territorio con la presenza degli impianti di produzione di energia elettrica a combustibili fossili, con il gran numero di vettori navali che attraccano al porto di Civitavecchia e il corollario di traffici stradali che ne segue e altro ancora non può sopportare una ulteriore schiavitù in presenza delle altre fonti fortemente inquinanti, della realizzazione di un mega biodigestore di quelle dimensioni. Non c’è una contrarietà ideologica ai biodigestori di principio considerati lo strumento finale per la chiusura del ciclo dei rifiuti umidi. Ma la realizzazione di un impianto sovradimensionato di ben 6 volte alla produzione dell’umido nel nostro territorio è ingiustificato. Tra le altre cose i comuni del territorio hanno sostenuto costi e sforzi per avviare la raccolta differenziata in molti casi anche porta a porta. Questa non può essere la soluzione e giustificate sono le opposizioni delle Amministrazioni del territorio e le forti proteste dei cittadini, dei partiti e delle associazioni qui presenti. La sciagurata politica della gestione dei rifiuti dell’ex Sindaco di Roma Raggi ci ha già fortemente penalizzato esaurendo le capacità di conferimento delle discariche del comprensorio aggravandoci dei costi di trasporto dei rifiuti in altre località con aggravi sulle bollette per i cittadini, Un Impianto di queste dimensioni risolve i problemi di Roma e aggrava i nostri. Sono convinto che sia giunto il momento che la Giunta Regionale da te presieduta, prenda il coraggio a due mani e ed attivi le autorità d’ambito con cui ogni ambito territoriale ottimale può gestire il proprio flusso di produzione e lavorazione, fermi restando i principi di sussistenza regionale. Con il principio “ognuno smaltisce ciò che produce “passi avanti importanti sarebbero fatti. A Voi e alla Tua Giunta il compito di procedere celermente su questa strada”. Se la Giunta regionale avesse le idee chiare…

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Approvata la Zona Logistica Semplificata

Via libera dalla giunta regionale del Lazio all’istituzione della Zona Logistica Semplificata (ZLS) che metterà in stretta connessione 29 comuni del Lazio con le aree portuali di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta, gestite dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale. L’istituzione della ZLS permetterà di mettere in campo una programmazione d’insieme sotto il profilo infrastrutturale e trasportistico in grado di creare una forte interconnessione tra i porti e i comuni interni del territorio, aumentando così la capacità di attrazione di investimenti, la crescita della competitività delle imprese laziali e anche nuove opportunità occupazionali legate alla Blue Economy e all’eco-innovazione. “Si tratta di una spinta importantissima che la Regione Lazio intende dare al futuro dell’economia legata alle attività portuali e che avrà ripercussioni positive sullo sviluppo di tutto il nostro territorio grazie ad incentivi e agevolazioni per progetti di investimento qualificati in settori chiave come trasporti e turismo. Questo significa anche creazione di nuovi posti di lavoro e investimenti, oltre al rafforzamento delle connessioni ferroviarie e stradali, che potranno estendersi anche al traffico veicolare”, dichiara Mauro Alessandri, Assessore Lavori Pubblici e Tutela del Territorio, Mobilità della Regione Lazio. Oltre a Civitavecchia, ne fanno parte Allumiere, Santa Marinella, Tarquinia e Tolfa nel comprensorio e Civita Castellana, Orte e Viterbo nell’Alto Lazio. “I Comuni potranno essere tra i principali beneficiari delle misure previste dal Piano di Sviluppo Strategico. L’attrazione di nuovi investimenti ha come obiettivo quello di generare ricadute economiche e occupazionali immediate sui territori di insediamento, innescando fattori di sviluppo quali la domanda di ricerca, di innovazione e di formazione qualificata con cui le amministrazioni locali possono interagire. Il rafforzamento degli aspetti infrastrutturali, con particolare riferimento alle connessioni ferroviarie e stradali previste dal piano regionale per Mobilità, Trasporti e Logistica porterà benefici che vanno ben oltre il sistema logistico: dal decongestionamento dei centri abitati, liberati dal traffico di attraversamento dei mezzi pesanti, al miglioramento della qualità dell’aria, con quote di traffici spostate dalla gomma al ferro; nuove infrastrutture, il cui utilizzo può estendersi anche al traffico veicolare, aprendo nuove direttrici territoriali dello sviluppo economico, rendendo servizi e aree produttive più accessibili. Si tratta dunque di un passaggio epocale per la crescita infrastrutturale ed economica della nostra regione”, conclude l’assessore regionale. “Prosegue l’impegno preso con la comunità di Civitavecchia per l’istituzione di una Zona logistica semplificata, tassello importante di un percorso più ampio per la rinascita del territorio che nelle prossime settimane prevede la presentazione del Piano Regionale per la Transizione Ecologica ed energetica di Civitavecchia”, dichiara Roberta Lombardi assessora alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale della Regione Lazio. “L’istituzione di una Zona logistica semplificata (Zls) è una opportunità straordinaria per un territorio molto vasto e con grandissime potenzialità di sviluppo. Grazie alla nuova programmazione 2021-2027, disporremo di risorse per oltre 1,8 miliardi di euro, sulle quali opererà una riserva specifica a favore delle imprese che appartengono ad aree sulle quali riteniamo importante realizzare interventi particolarmente incisivi, tra le quali sarà individuato anche il perimetro disegnato dalla zls, concentrandoci principalmente su un ricco programma di attrazione degli investimenti e di semplificazione amministrativa”, aggiunge l’assessore allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Università, Ricerca, Startup e Innovazione, Paolo Orneli. Alla ZLS sono associati i seguenti obiettivi strategici: 1) Sviluppare nuovi investimenti da parte delle piccole e medie imprese locali in vari settori di riferimento dell’economia regionale, come ad esempio l’agroalimentare, l’automotive, o il packaging, i servizi per la nautica da diporto e la cantieristica navale. 2) Attirare investimenti di nuovi operatori in grado di assorbire la mano d’opera in uscita da settori in crisi o soggetti a pesanti ristrutturazioni o di incrementare i livelli di occupazione. Promuovere la realizzazione delle opere infrastrutturali di collegamento tra i porti del Lazio e tali piattaforme logistiche, favorendo in tal modo lo sviluppo in chiave ecosostenibile dei trasporti (riducendo i tempi di percorrenza) nonché lo sviluppo e l’integrazione dei corridoi trasversali Tirreno/Adriatici; 3) Attivare le azioni infrastrutturali e funzionali necessarie perché il territorio regionale acquisisca un ruolo logistico-infrastrutturale centrale all’interno dei flussi di trasporto di merci e passeggeri al livello locale, nazionale ed internazionale; 4) Ricostruire un’identità “marittima” adeguata al suo sviluppo costiero, in grado di produrre sinergia tra aree costiere ed aree interne, connettendo efficacemente il territorio interessato e creando tutte quelle sinergie istituzionali, imprenditoriali e di servizio utili alla caratterizzazione del Lazio come regione che sul mare e dal mare può fondare una parte rilevante del proprio sviluppo economico ed occupazionale, rilanciando la Blue Economy. La ZLS agisce tramite un insieme di misure articolato in cinque linee di intervento strategico: 1) Snellimento amministrativo e burocratico delle procedure amministrative per l’ottenimento delle autorizzazioni per attività produttive e per la realizzazione di opere. 2) Efficientamento dei servizi portuali e doganali. 3) Rafforzamento dei collegamenti funzionali strutturali tra i porti e i centri logistici attraverso il potenziamento delle linee ferroviarie di collegamento e di quelle stradali, individuando le priorità. 4) Definizione dei benefici fiscali e/o di contributi per coloro che svolgono attività imprenditoriali all’interno della ZLS.5) Attivazione di strumenti di finanza pubblica, con il coinvolgimento della Regione o della BEI, a favore delle imprese che sono insediate (o intendono insediarsi) nelle aree ZLS.

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Port Mobility, il Pd: “Dopo i profitti, gli esuberi”

Un appello che non risparmia critiche “pungenti” ai vertici imprenditoriali di Port Mobility. E’ quello che arriva dal Pd, attraverso una nota stampa del segretario Piero Alessi, significativamente intitolata “Il lavoro prima di tutto!”. Nello scritto, il massimo dirigente dem locale innanzitutto auspica che “nei prossimi giorni la vertenza aperta dalle Organizzazioni Sindacali con Port Mobility trovi un esito positivo. Vogliamo esprimere la nostra solidarietà ai lavoratori, a tal punto preoccupati per il loro destino occupazionale dall’essere costretti a proclamare ben tre giorni di sciopero. Siamo vicini anche alle organizzazioni sindacali impegnati in una difficile opera di ricerca delle migliori soluzioni”. Dalla vicinanza a lavoratori e loro rappresentanti agli strali verso i vertici di Port Mobility il passo è breve. “Non comprendiamo le rigidità di una società che ha, negli anni, realizzato profitti in condizione di sicurezza, godendo di un rapporto economico, pattuito con l’Autorità Portuale, che ha garantito flussi di entrata sicuri, programmati e costanti. Momenti di difficoltà congiunturale fanno parte del normale rischio d’impresa, soprattutto se, come nel caso in questione, si tratta di attività di servizio soggette a curve dipendenti dalla domanda. Troppo facile e profondamente ingiusto se a contrazioni di mercato, presumibilmente temporanee e legate a cause di prevedibile termine, si utilizzassero i propri collaboratori ignorandone la dignità e i bisogni”. Un quadro, quello dipinto, non proprio edificante per gli imprenditori di Port Mobility, ma che purtroppo sembra proprio rispecchiare fedelmente la realtà sul campo. “Nel nostro Paese le battaglie del sindacato, una legislazione avanzata e numerosi accordi contrattuali offrono tutte le opportunità per superare i momenti di crisi ed evitare i licenziamenti. Non voler mettere in campo tutti gli strumenti di ammortizzazione sociale, soprattutto in una fase pandemica come quella che stiamo attraversando, appare incomprensibile e si presta ad una lettura maliziosa in virtù della quale i lavoratori sarebbero utilizzati come teste d’ariete per raggiungere evidenti scopi aziendali”.  Di qui, le riflessioni finali: “La nostra speranza e il nostro augurio è che prevalga il buon senso e che tutti gli attori facciano quanto è nelle loro possibilità per evitare i licenziamenti e di conseguenza lo sciopero, non esclusa una rapida attivazione della “Cabina di regia per l’occupazione” istituita presso il nostro Comune. Per quanto riguarda il PD di Civitavecchia continuerà a seguire la questione ed esercitare, nell’ambito delle proprie possibilità, tutte le pressioni necessarie”. 

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Porto-Colombia, qua la mano

Visita nel porto di Civitavecchia dell’Ambasciatrice colombiana in Italia Gloria Isabel Ramírez Rios, accompagnata dall’Addetto Commerciale Federico Ibarguen e dall’investitore Luis Fernando Ramírez, ex Ministro della Difesa della Colombia. La delegazione guidata dall’ambasciatrice ieri è stata ricevuta dal presidente dell’AdSP, Pino Musolino, che ha illustrato agli ospiti colombiani i progetti di sviluppo del porto di Civitavecchia e le sue potenzialità, sottolineando come lo scalo possa diventare un punto di approdo per ulteriori scambi commerciali con la Colombia, soprattutto nel settore agroalimentare. Dopo la visita del porto, la delegazione si è recata presso il terminal di CFFT, dove viene movimentata la frutta già proveniente in larga parte dall’America latina, a partire dalle banane. “Ringrazio il presidente Musolino per l’accoglienza riservata – ha detto l’ambasciatrice Ramirez Rios -. Non si può non rimanere impressionati dalla bellezza del porto storico e dall’importanza dell’infrastruttura portuale di Civitavecchia e del sistema portuale nel suo complesso. Auspichiamo che la possibilità di sviluppare nuovi traffici commerciali possa realizzarsi trovando nel porto di Civitavecchia un riferimento per l’import-export tra i due Paesi”.“Abbiamo invitato- dichiara il presidente Musolino- l’ambasciatrice della Colombia nella convinzione che il porto di Civitavecchia possa ulteriormente affermare il proprio ruolo di hub italiano per i prodotti agroalimentari, come già avviene per le banane. La delegazione ha manifestato il proprio interesse ad intensificare i rapporti commerciali, individuando possibili investitori e partner che guardino al mercato italiano ed in particolare a quello di Roma e del centro Italia”.

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“Malamovida”: arriva la stretta?

Abbassare progressivamente verso lo zero la soglia di tolleranza dei fenomeni di “mala movida”. È l’obiettivo che l’Amministrazione si è posta nel medio termine, davanti al ricorrere di episodi gravi e comunque di fenomeni spiacevoli connessi alla frequentazione da parte di giovani di particolari aree del centro urbano. Nei giorni scorsi il delegato alla Polizia locale Alessandro D’Amico ha incontrato i commercianti della zona di piazza Fratti, con i quali ha condiviso la necessità non solo di una stretta sui controlli, ma anche di un’azione di prevenzione mirata, nell’interesse degli stessi operatori di tutta l’area, punto di ritrovo abituale per tanti ragazzi. Erano presenti anche alcuni residenti.  Spiega il consigliere D’Amico: “Abbiamo trovato una unità d’intenti che fa ben sperare, fermo restando che siamo certi che le forze dell’ordine come sempre faranno la loro parte. Nel frattempo ho potuto spiegare le azioni che stiamo mettendo in campo per dotare tutte le aree sensibili della città di un adeguato sistema di videosorveglianza”. Commenta il Sindaco Ernesto Tedesco: “Abbiamo trovato una situazione purtroppo difficile, dove le videocamere attive non erano in grado di individuare i responsabili di azioni sanzionabili se queste avvenivano di notte. Abbiamo pian piano implementato il sistema di fototrappole per ridurre il fenomeno dello scarico abusivo di rifiuti, con eccellenti risultati, ma ora l’Amministrazione sta seguendo il dossier videosorveglianza con particolare attenzione. Già dalla prossima estate tutta l’area del Pirgo sarà dotata di un impianto di ultima generazione, anche grazie ai finanziamenti della Prefettura che abbiamo saputo intercettare. Il tutto nell’interesse e per una maggiore sicurezza delle imprese ma anche dei residenti, delle famiglie e degli stessi ragazzi”.

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Offerta di lavoro: ecco i dettagli

Una offerta di lavoro è attiva sul nostro territorio. Un’officina meccanica auto di Tarquinia ricerca un meccanico, un elettrauto e un apprendista da avviare presso la propria attività. Gli interessati potranno ricevere tutte le informazioni chiamando il 3801557878.

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Megadigestore: ultimatum a De Paolis, Porrello e Tidei

L’onda lunga della manifestazione contro il megadigestore a Monna Felicita continua a infrangersi sulla scogliera della Regione Lazio. Proprio in quella direzione vanno due comunicati delle ultime ore. Nel primo, una serie di comitati, associazioni e anche due partiti politici chiedono ai consiglieri regionali del territorio (Gino De Paolis della Lista Zingaretti, Devid Porrello dei 5 stelle, Marietta Tidei di Italia Viva) di risolvere dalla questione con il ritiro del parere favorevole oppure uscire dalla maggioranza. Nel secondo è il Pd ad intervenire, con una lunghissima lettera con cui il segretario Piero Alessi chiede al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti di negare l’autorizzazione al megaimpianto di rifiuti. Le pubblichiamo entrambe, di seguito, integralmente. Il comunicato di vari Comitati e partiti Molto partecipata la manifestazione contro il Bio Digestore da 120 mila tonnellate, indetta il 2 febbraio presso il Pincio di Civitavecchia da associazioni e forze politiche di Civitavecchia.  Oltre ai tanti cittadini accorsi, si è registrata la presenza del Sindaco di Civitavecchia  che, a nome dell’Amministrazione Comunale, ha ribadito la ferma opposizione all’ennesimo attentato alla salute rappresentato dal biodigestore. e la volontà di proseguire nelle azioni conseguenti. Si riscontra positiva partecipazione anche dei Municipi del territorio tra cui i Sindaci di Allumiere e Tolfa e i delegati di altri comuni. La Conferenza di Servizi che ha avallato l’impianto non ha tenuto in alcun conto la lunga serie di pareri negativi importanti, quali la ASL, la Soprintendenza, il Comune di Civitavecchia e, soprattutto,  e del divieto di attivazione espresso dal Sindaco in virtù del potere conferitogli dal Testo Unico delle Leggi Sanitarie (Dlgs 1265/1934); per questo risulta difficile persino comprendere come questa decisione (che nessuno rivendica) sia stata presa. Quello che è certo è che essa va esattamente nella direzione contraria a quella da intraprendere, vale a dire piccoli impianti pianificati su scala regionale in grado di smaltire la frazione umida prodotta in prossimità con trattamento aerobico. Roma dovrebbe avere impianti di smaltimento in ogni circoscrizione invece di scaricarli per tutto il Lazio, come il Movimento “Rifiuti zero, per una economia circolare” va proponendo da anni alla sorda Municipalità Capitolina. Civitavecchia produce ca. 7000 tonnellate di umido annue, quindi le 120-125 mila tonnellate si possono raggiungere solo con un’importazione massiccia dei rifiuti da Roma. I rifiuti viaggeranno su camion e saranno trattati in modalità anaerobica, finalizzata alla produzione di gas metano. La grandezza dell’impianto è giustificata dalla presenza di Roma nell’ATO provinciale trasformando l’intera provincia in una servitù di smaltimento dei rifiuti della Capitale. I mega impianti di smaltimento rifiuti vanificano totalmente gli indirizzi del piano dei rifiuti del Lazio approvato nel 2021, il quale prevede piccoli impianti di smaltimento adatti alle reali esigenze per bacini d’utenza di ca. 100 mila abitanti. Come ha affermato l’assessore Lombardi, gli impianti già autorizzati superano invece 10 volte il fabbisogno del Lazio. Purtroppo lo sbandierato “Nuovo piano dei rifiuti del Lazio” non ha mai avuto valore normativo e rimane mero auspicabile proposito, vale a dire carta straccia. E questa è una precipua responsabilità politica che consente a grigi funzionari addirittura di forzare le normative per autorizzare impianti la cui utilità risiede solo negli enormi profitti che i privati di turno ne ricaveranno. Comprendiamo lo scontento e l’imbarazzo dei consiglieri di maggioranza contrari al progetto; si comprendono meno le ragioni per cui la loro fiducia alla giunta Zingaretti vada riconfermata. I presupposti per chiedere l’annullamento in autotutela di questo indigeribile atto ci sono; rappresentino, utilizzando ogni possibile strumento, la comunità dal quale sono stati eletti o si pongano all’opposizione di questa maggioranza regionale che vuole seppellire il territorio sotto una montagna di rifiuti.  Lo diciamo a loro e lo ribadiamo ai Sindaci: questa battaglia può solo essere vinta, non permetteremo altre ipoteche sul nostro futuro. La piazza, ieri, lo ha gridato forte. Comitato Sole, Forum Ambientalista, Città Futura, Fridays for Future – Civitavecchia, Collettivo No al Fossile – Civitavecchia, Europa Verde, Piazza048, Federazione PRC Civitavecchia, Le Ardite, Rete delle Associazioni, #Mirifiuto, ASD Nessuno Escluso La lettera a Zingaretti del segretario del Pd Pietro Alessi Caro Presidente, ti scrivo, per la responsabilità che sento nel dover esercitare la mia funzione di Segretario di Circolo del Partito Democratico di Civitavecchia, a proposito della ipotesi di realizzare, in località Monna Felicita a Civitavecchia, un Biodigestore. Ti scrivo anche alla luce di un crescente malcontento popolare che ha trovato espressione in una recente manifestazione pubblica, promossa da associazioni ambientaliste con la partecipazione delle forze politiche locali, delle organizzazioni sindacali, dei rappresentanti istituzionali del Comune di Civitavecchia ed altri Comuni limitrofi. Inoltre, numerose ed autorevoli sono state le prese di posizioni contrarie al progetto. Segnalo, in questa direzione, la presa di distanza da parte dei consiglieri regionali del territorio. Netta contrarietà al progetto è stata espressa, in città, da una petizione, sottoscritta da centinaia di persone, promossa da una associazione culturale, “Spazio libero Blog”; da numerosi comunicati di forze politiche, sindacali e sociali e, con molta determinazione, anche dalla Curia Vescovile. Voglio in premessa confermarti, ritenendo di interpretare il pensiero del PD locale, la opinione assolutamente contraria all’insediamento, in Civitavecchia, di un Biodigestore, con le caratteristiche di un megaimpianto del tutto intollerabile, in un contesto territoriale già particolarmente offeso sul piano ambientale e sanitario. Il progetto prevede di trattare circa 120.000 tonnellate annue di biomassa in un ambito territoriale che ne produce, compresi i comuni limitrofi, non più di 10.000. Ciò ha favorito il diffondersi, tra la popolazione, della sensazione che Civitavecchia sia stata scelta dalla Capitale come luogo privilegiato per la concentrazione di pesanti servitù ambientali.La Conferenza dei servizi, indetta allo scopo di valutare il progetto, ha nei giorni scorsi espresso una decisione favorevole, anche se sono numerosi i dubbi circa la procedura scelta. Non mi permetto di esprimere giudizi di merito che spettano ad altri organi, ai quali certamente si chiederà eventualmente un opportuno e doveroso pronunciamento, ma suscita sconcerto nell’opinione di chi scrive e in quella pubblica, che siano stati ignorati i pareri negativi della nostra ASL RM4, preoccupata per le conseguenze sulla salute; della

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Civitavecchia, gli studenti dicono no all’esame scritto

Si è da poco conclusa al parcheggio del Tribunale la manifestazione indetta dall’associazione Rete degli Studenti Medi, il sindacato studentesco degli studenti delle superiori. Gli studenti hanno prima manifestato contro la decisione del Ministro della Pubblica Istruzione Bianchi di reintrodurre la prova scritta all’esame di Stato, in seguito la manifestazione ha posto un accento sulla questione alternanza scuola lavoro. Lorenzo Leoncini

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Megadigestore: occhio alla seconda conferenza dei servizi

“Esprimo soddisfazione per la partecipazione popolare alla manifestazione indetta dai comitati ambientalisti e ai quali tutta l’Amministrazione ha convintamente aderito. Abbiamo lanciato un segnale importante insieme a un messaggio chiaro: Civitavecchia dice no al megadigestore”. È quanto annuncia il Sindaco di Civitavecchia, Ernesto Tedesco. “Ad oggi, non c’è ancora la determina dirigenziale della Regione, che attendiamo per poter leggere le motivazioni ed intraprendere tutte le azioni che riterremo necessarie per tutelare il territorio. È però ancora aperta una seconda conferenza dei servizi, strettamente legata all’opera autorizzata con la prima, sempre in sede regionale: mi auguro che possa ricevere quella attenzione che non ha ricevuto l’altra, da parte di tutta la politica, in attesa di una nuova manifestazione che stiamo comunque organizzando. Se è vero che siamo tutti uniti, battiamo il ferro ora che è caldo”, ha concluso il primo cittadino.

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