Novembre 23, 2024
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Il Varco sparisce, il Forte torna nella città: le foto dei progetti

Sta per partire un nuovo nuovo cantiere in città. I bandoni di delimitazione hanno fatto la loro comparsa questa volta in pieno centro, nello scorso fine settimana. L’area interessata è quella di largo Plebiscito, da largo Cavour fino nei pressi di varco Fortezza e all’adiacente marciapiede di viale Garibaldi. In programma c’è la realizzazione di una rotatoria e l’arretramento della barriera di Varco Fortezza fin oltre il Forte Michelangelo. Un intervento che Autorità di sistema portuale e comune hanno preparato nel dettaglio negli scorsi mesi e che si è idealmente concluso con la consegna dell’area alla ditta incaricata. Le ruspe invece saranno azionate da giovedì. Alla fine dei lavori la barriera doganale arretrerà di quasi cento metri, lungo Cala Cesare Laurenti: il Forte Michelangelo sarà finalmente parte integrante del tessuto urbano della città. Per realizzare la rotatoria, sarà necessario ridurre una parte del marciapiede finale di viale Garibaldi, sia lato monte che lato mare. Passaggi pedonali rialzati e barriere anti-attraversamento miglioreranno anche la sicurezza stradale. Nel frattempo dovrebbero anche essere finite le operazioni in atto da tre mesi per la riqualificazione della terrazza Guglielmi, restituendo a tutta l’area decoro e appeal.

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“Vogliono risolvere l’ingorgo dei rifiuti romani seppellendoci col digestore”

“Sbaglia di grosso l’assessore Ornelli se, avallando le arbitrarie ed irricevibili conclusioni della Conferenza dei Servizi sul biodigestore di Ambyenta Lazio spa, pensa di aver messo la parola fine alla vicenda e aver convinto i cittadini di Civitavecchia e del comprensorio a subire questa ulteriore ingiuria: riversare vicino alle loro case un’enorme quantità di carico inquinante, 120.000 tonnellate/anno di rifiuti romani, e a subire tutto il traffico di mezzi pesanti ad essa collegata. Non reggono le sue fantasiose interpretazioni a superare il NO fermo di tutta una città e di un territorio unito, città e territorio che hanno motivato in tutte le sedi, dati alla mano, le ragioni dell’opposizione all’impianto. Sbaglia di grosso il presidente Zingaretti se ritiene, insieme al neosindaco Gualtieri, di poter risolvere l’ingorgo dei rifiuti romani trasferendoli negli altri comuni dell’area metropolitana di Roma. Non possiamo e non vogliamo più subire ulteriori soprusi istituzionali che non tengano conto della volontà di una popolazione che non è disposta a tollerare altri danni ambientali e sanitari. Ci vediamo costretti ad interpretare, perciò, le loro parole o i loro silenzi come una dichiarazione di guerra contro il nostro territorio. La nostra lotta continuerà con tutti i mezzi politici e legali necessari. Non ci faremo sopraffare da chi vuole seppellire sotto montagne di rifiuti le nostre vite e il nostro futuro.  Chiamiamo, perciò, alla mobilitazione le cittadine e i cittadini e i rappresentanti istituzionali del comprensorio affinché si difenda e si tuteli con ogni mezzo questo territorio e la salute della sua popolazione”, concludono Comitato sole e Forum Ambientalista.

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“Beneficenza a Natale, licenziati a Carnevale”, i lavoratori Port Mobility alla prima giornata di sciopero

È scattata la prima delle tre giornate di sciopero indette dei dipendenti della Port Mobility in seguito alla decisione dalla società di servizi di licenziare 26 persone. Grande partecipazione e solidarietà a fronte di ciò che i sindacati hanno sottolineato essere una scelta scellerata. Ad unirsi ai lavoratori della Port Mobility anche dipendenti di Minosse, CPC, Cilp, Traiana, Alitalia ed altri operatori portuali. Durante il presidio presente la totalità della parte politica locale e regionale. Non è passata inosservata l’assenza dell’Autorità di Sistema Portuale, nonostante il presidio si sia svolto proprio nel piazzale antistante il palazzo di vetro. Il sindaco di Civitavecchia Ernesto Tedesco “L’amministrazione comunale oggi qui presente con consiglieri e assessori, si rende conto di quanto sia grave questa situazione. Come amministrazione ci siamo attivati istituendo una cabina di regia che riguarda proprio le tematiche inerenti all’occupazione. Ho accolto la richiesta di portare al Consiglio Comunale questa questione affinché tutti si possano esprimere a riguardo”. Dure le parole della consigliera della Pisana, Marietta Tidei, che ha espresso solidarietà totale. “È una battaglia che deve vederci tutti insieme. Credo che questa durezza da parte dell’azienda nel non volere attivare gli ammortizzatori sociali sia del tutto ingiustificata. Lo dico soprattutto perché questa è un’azienda che nel corso degli anni ha beneficiato di tanta generosità, anche da parte dell’Autorità Portuale, ed oggi è ingiusto che a pagare siano 26 lavoratori. Sarà una questione attenzionata anche dal Consiglio Regionale. Bisogna far prendere all’impresa delle responsabilità di cui fino ad oggi non si è fatta carico” conclude la Tidei. Il consigliere regionale 5 Stelle regionale Devid Porrello ha parlato di miopia aziendale durante un momento in cui si sta tornando a vivere affermando “Non possiamo stare zitti difronte a questo sopruso che si sta compiendo”. In chiusura si è registrato anche l’intervento di Piero Alessi, segretario del Partito Democratico locale. “Solidarietà totale, piena e convinta del Partito Democratico. Quando ho letto la lettera nella quale si annunciavano i licenziamenti sono rimasto colpito, ma in una certa misura ho anche trovato strategie antiche di un patronato vecchio che tenta, in ogni caso, di utilizzare la sofferenza delle persone per raggiungere i propri risultati e obiettivi. Questo ho letto nella lettera della Port Mobility. Il fatto che non si voglia ricorrere, come sarebbe normale e giusto, all’utilizzo degli ammortizzatori sociali la dice lunga”. Vicinanza anche dall’ex Sindaco ed ex Presidente dell’Autorità di Sistema Portale, Gianni Moscherini, passato per esprimere solidarietà e conforto ai dipendenti della Port Mobility.

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Port Mobility: scattato lo sciopero

È scattata ieri la prima delle tre giornate di sciopero indette dai dipendenti di Port Mobility. I lavoratori protestano contro la decisione dell’azienda di mettere in esubero ben 26 lavoratori, con la motivazione delle perdite per la pandemia, nel silenzio quasi generale. Sottolineato da più parti che ciò avvenga dopo anni di profitto, dovuto alla monocultura crocieristica del porto, che ha arricchito pochi operatori locali ma che ora tutto il territorio sta pagando. I manifestanti hanno inoltre segnalato che Port Mobility non ha attivato gli ammortizzatori sociali, come pure era nelle sue possibilità.

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Il sindaco: “Non siamo terreno di conquista e lo dimostreremo”

Febbrile il dibattito sul megadigestore. E l’intervento del sindaco Ernesto Tedesco è stavolta decisamente a gamba tesa. Un attacco nei confronti della Regione Lazio, ma anche un richiamo piuttosto vibrante nei confronti dei consiglieri regionali del territorio, cui il primo cittadino civitavecchiese dedica proprio l’inizio del suo comunicato: “Abbiamo sentito consiglieri regionali dire che la politica non può interferire con il lavoro degli uffici. Eppure autorevoli membri della giunta Zingaretti si spingono ormai ad affermare non solo che i pareri di Comune e Soprintendenza non sono vincolanti, ma pure che il richiamo dell’Asl ai rischi per la salute non conta, perché “l’azienda ha dato rassicurazioni”. Quindi, chi ha interesse ad aprire l’impianto “convince” più della struttura pubblica responsabile della sanità? Questo afferma, ad oggi, la Regione Lazio”. “Ma a Roma qualcuno deve smettere di pensare che Civitavecchia sia terra di conquista. La verità è che siccome prima la Raggi e poi Gualtieri non sanno dove mettere i rifiuti, li vengono a scaricare sulla nostra testa, con la scusa che Civitavecchia è nell’ambito territoriale della Città Metropolitana. E dire che sulla questione avevamo a suo tempo (2019) sollevato la nostra voce, ancora una volta inascoltata dal consiglio regionale…” “La nostra città e tutto il territorio, però, questa volta si opporranno duramente, per questo incontrerò i miei colleghi del comprensorio la prossima settimana. E mi aspetto che chi siede in Regione Lazio a rappresentare Civitavecchia si carichi seriamente sulle spalle  questa battaglia, con iniziative concrete a livello politico e istituzionale”, aggiunge il primo cittadino. “Noi continuiamo ad attendere la determinazione dirigenziale, a due settimane dalla conclusione della conferenza dei servizi. Ma faremo di tutto perché alla Regione Lazio arrivi un messaggio chiaro. Abbiamo pazientato anche troppo”, conclude il sindaco. Intanto però il dibattito politico, come detto, si espande. Contro la Regione si fa sentire Vittorio Petrelli, consigliere di Ripartiamo dai Cittadini. “L’esito positivo della Conferenza dei servizi della Regione LAZIO sulla costruzione in Civitavecchia di un Biodigestore, che vale la pena ricordare come risulti sovradimensionato di ben 17 volte rispetto alle esigenze reali del territorio, conferma un’amara realtà già sperimentata in vari comparti, tra i quali gli usi civici di cui mi occupo da anni. La conclusione potrebbe essere ovvia: la politica locale non appare in grado di difendere efficacemente il Territorio e i suoi cittadini. La vicenda del Biodigestore è un esempio se si esaminano le dichiarazioni dell’assessore Valeriani che nell’affermare che la politica non può entrare in una valutazione tecnica, palesa la ricerca di un improbabile alibi ma allo stesso tempo reca anche un’offesa alla città, manifestando la resa della politica di fronte ai tecnici. L’Assessore Valeriani appare il difensore d’ufficio del Presidente Zingaretti che, nonostante sia stato sollecitato anche da esponenti locali del suo partito, è rimasto silente e pertanto consenziente, non informando la popolazione delle scelte fatte in tema di programmazione del piano regionale dei rifiuti che compete alla politica. I tecnici fanno parte del passo successivo. Si comprende come questa paradossale situazione sia improntata al consueto scarica barile e come gli Interessi di partito o dei partiti impediscano la necessaria unità che pure dovrebbe essere alla base delle scelte che impattano sul futuro della città. E il Biodigestore esemplifica un modus operandi già visto in passato ma anche di recente sull’annosa questione degli Usi civici. Finché infatti si è trattato di addossare le colpe alla dirigenza dell’Università Agraria locale la condivisione è stata generale. Cosa che non è accaduta allorché si è trattato di spostare il tiro sull’assessore regionale Onorati e sul Presidente Zingaretti che mai hanno voluto giustificare la mancata partecipazione alla soluzione amministrativa, suggerita ufficialmente dal dott. Pietro Catalani, Commissario agli Usi civici per il Lazio, per non parlare della mancata applicazione della sentenza Antonelli. E a nulla sono valse le proteste dei cittadini obbligati a conciliazioni onerose nonostante prove che affondano le radici nel lontanissimo 1827. Ritornando al Biodigestore, contro ogni principio di sbandierata sostenibilità ambientale, si presenta alla città una decisione calata dall’alto senza una preventiva concertazione con il territorio e senza che siano stati informati i cittadini degli effetti (tra cui il cattivo odore e gli oneri futuri del Biodigestore) procurati da un impianto di grandi dimensioni allocato, non in una lontana zona industriale, ma in una zona artigianale commerciale, a due passi dalla borgata Aurelia ad un tiro di schioppo dalle banchine che si spera torneranno ad essere utilizzate da milioni croceristi. E’ ingiustificabile anche ai propri elettori che un’amministrazione regionale di matrice progressista, con la presenza inconsistente del M5S, permetta ad un privato di promuovere un intervento contro ogni principio di economia circolare, senza un’analisi comparativa tra le migliore tecnologie, intervento che, se fosse pubblico ( il comune di Civitavecchia ha una sua azienda comunale per il ciclo dei rifiuti) ed attagliandolo alle esigenze del Territorio, potrebbe essere interamente finanziato con le misure del PNRR superando così qualsiasi giustificazione di un enorme sovradimensionamento e risparmiando trasferimenti su gomma di migliaia di tonnellate della frazione umida”. Petrelli si avvia poi alle conclusioni: “L’interrogativo a cui tutti, me compreso, dovremmo rispondere è se la politica cittadina e i rappresentanti istituzionali siano in grado di cercare, invece che alibi alla maniera di Valeriani, idonee e partecipate scelte in un territorio che non può continuare a essere la discarica dell’incapacità di Roma capitale e della Giunta regionale che finisce con il salvaguardare maggiormente lo sviluppo dell’imprenditoria privata rispetto agli interessi di una Comunità che si fa carico di oneri ambientali e sanitari per la regione e per il Paese con buona pace dell’art. 41 della Costituzione che sancisce che l’iniziativa economica privata non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale”. E poi ci sono le polemiche. I gruppi consiliari del Pd, del Movimento 5 stelle e anche della Lista Tarantino hanno scelto di replicare così agli attacchi della Lega. “È uscita sulla stampa una nota, stonata in verità, a firma del gruppo consiliare della Lega con il chiaro intento di distogliere l’opinione pubblica, con gli insulti, dal focus su tematiche ambientali per le

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Megadigestore: “Porrello, De Paolis, Tidei: tempo scaduto!”

Civitavecchia diventerà come Malagrotta. E ancora, l’itticoltura ennesimo regalo di Pd e Movimento 5 stelle. La maggioranza che sostiene il sindaco Tedesco pare aver dismesso i toni solitamente assai moderati e spara a palle incatenate contro il centrosinistra anche locale. La causa va cercata a Roma, nella incredibile ammissione dell’assessore Orneli sul fatto che il megadigestore di Monna Felicita si farà. E il centrodestra, che attendeva segnali dai consiglieri regionali espressi dal territorio, stavolta è esploso. Perché non solo Gino De Paolis, Devid Porrello e Marietta Tidei sono stati silenti, ma dopo Valeriani anche un altro membro della giunta Zingaretti ha parlato, e fin troppo chiaramente. Ecco comunque di seguito alcune reazioni alla notizia di ieri. Lista Tedesco Rimaniamo sconcertati dalle risposte fornite dall’assessore regionale al ciclo rifiuti Valeriani in occasione del consiglio regionale. È assolutamente irricevibile la censura del parere della ASL Roma 4 liquidato come un documento generico e a dire dell’assessore smontato dalle osservazioni della parte proponente. Quanto accaduto è gravissimo le argomentazioni provenienti dall’Azienda sanitaria pubblica vengono cassate da un impresa privata! Aderendo a questa tesi l’assessore ha gettato la maschera ed espressamente ammesso l’indirizzo politico favorevole della regione Lazio in merito al progetto; altro che mancata ingerenza, l’amministrazione regionale dimostra di volere fortemente questo progetto. A questo punto per i consiglieri del territorio Porrello, De Paolis, Tidei, il tempo delle riflessioni crediamo sia finito e non possiamo che stigmatizzare il loro silenzio dinanzi allo schiaffo dato alla nostra città. Sono ancora in tempo per passare all’opposizione, rassegnare le dimissioni, scendere in piazza con la città. Devono fare una scelta chiara e rapida altrimenti saranno annoverati tra gli scudieri del sopraccitato Valeriani. Continueremo la nostra opposizione a questo scellerato progetto che vuole realizzare nella nostra città una Malagrotta Bis! Gruppo consiliare Lega Civitavecchia Ci dovremo digerire il megadigestore ed anche l’itticoltura, secondo gli enti governati da Pd e 5 stelle. Ma combatteremo in tutte le sedi per impedire questi progetti.Certo non ci digeriremo più in silenzio le lezioncine di questi piccoli farisei, pronti a fare le pulci all’albo pretorio per chiedere al Comune se ha depositato questa osservazione o quel parere, ma del tutto silenti quando si tratta anche solo di commentare le bombe ambientali che da Roma vengono sparate ormai con regolarità su Civitavecchia.Se i rappresentanti locali di Pd e 5 stelle vogliono rendersi utili alla causa di un territorio umiliato ma tutt’altro che rassegnato, facciano come i loro ex sostenitori: si allontanino definitivamente dai loro partiti, oppure resteranno soli a guardia del bidone pieno di monnezza ed escrementi di pesce, da rovesciare sulla nostra terra e nel nostro mare.

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Megadigestore? Ecco la pietra tombale. L’assessore: “Si farà”

Altro che serbare speranze nella Regione Lazio… Oggi in Consiglio regionale è infatti arrivata quella che è la pietra tombale ad ogni possibile dibattito politico sul megadigestore. Il progetto a Civitavecchia infatti “si farà”: queste le parole fatte risuonare dall’Assessore allo Sviluppo economico della Giunta Zingaretti, Paolo Orneli, in risposta alla interrogazione scritta con la quale la consigliera Francesca De Vito (ex M5s, ora nel Gruppo misto) ha cercato di stoppare l’autorizzazione all’impianto. Ma ecco il racconto di come è andata dalla stessa voce della De Vito: “Oggi purtroppo non sono riuscita ad evitare ai cittadini di Civitavecchia e dintorni di ricevere un’ulteriore umiliazione dalla Giunta Regionale che, per l’ennesima volta, dimostra di non tenere in alcun conto le richieste e i pareri di chi quei territori li vive quotidianamente. Il tanto temuto biodigestore non solo si farà, come ha risposto oggi l’assessore alla mia interrogazione, ma accoglierà le 120mila tonnellate di rifiuti contro le quali si sono schierati tutti. Un impianto ad oggi sicuramente necessario per togliere dall’impasse il nuovo primo cittadino di Roma e i cui lavori saranno portati avanti sulla base del solo parere positivo rilasciato dalla Conferenza dei Servizi. Tutte le indicazioni fornite dal territorio non sono state prese in considerazione a dimostrare che l’autonomia territoriale era una imposizione esclusiva destinata a Virginia Raggi, allora Sindaca della Capitale . Oggi la Giunta regionale nasconde dietro la creazione dell’ATO della Città Metropolitana un messaggio nemmeno troppo subliminale ai sindaci dei 121 comuni che la compongono, dicendo chiaramente che il problema del conferimento dei rifiuti di 3 milioni di romani, li riguarderà tutti più da vicino”.

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Il Pd: “Bisogna difendere la Frasca”

Comunicato contro l’itticoltura alla Frasca da parte del Pd. A firmarlo il gruppo consiliare dem e il segretario del partito. Nel documento, intitolato “Difendiamo la Frasca!”, i vertici del Pd di Civitavecchia scrivono: “L’ENEL ha presentato, nelle scorse settimane, un’istanza all’Autorità di Sistema Portuale per avere l’autorizzazione a interventi di modifica strutturale del Porticciolo legato alla costruzione della Centrale di TVN. Tali interventi, si afferma, sarebbero necessari e funzionali ad un impianto di allevamento ittico in gabbie galleggianti. Segnaliamo, in primo luogo, che appare del tutto incongruente che l’ENEL chieda di svolgere lavori su un’opera che, alla luce dei programmi di decarbonizzazione, dovrebbe abbandonare tra poco più di due anni, per cederla in sub concessione ad una società di produzione ittica che pensa di realizzare un impianto di durata come minimo ventennale. Cogliamo, in ogni caso, l’occasione per riconfermare la nostra opposizione alla realizzazione complessiva di un’opera che si innesta in un quadro ambientale fragile che richiede il massimo di rigore per la sua tutela”. Prosegue la nota stampa: “La comunità deve difendere la Frasca, dichiarata monumento naturale e prossimamente oggetto di positivi interventi di riqualificazione. Essa rappresenta per la nostra comunità un patrimonio inestimabile dal punto di vista del suo ecosistema, per il grande pregio storico e, non ultima tra le ragioni, perché è un luogo profondamente legato alle tradizioni e al sentimento popolare. Dunque, ogni possibile azione va perseguita con determinazione per impedire che si realizzi un ulteriore scempio. L’Amministrazione Comunale deve con tempestività attivare tutti i canali con una opposizione nel merito, anche di interlocuzione politica e istituzionale, per rappresentare il pensiero di una città costretta a difendere ogni centimetro del suo territorio da varie offese ambientali. Il terreno del rapporto politico deve però accompagnarsi con immediatezza all’elaborazione di una argomentata e solida opposizione formale all’istanza.”. E se anche la Regione avesse fatto lo stesso col megadigestore, sarebbe stato ottimo. Ma questo è un “off topic” che forse al Pd non farà piacere leggere. Ma andiamo alle conclusioni dell’intervento del Pd locale: “Come sempre siamo disponibili a sostenere le iniziative che si vorranno assumere per difendere un tratto di costa che non rappresenta solo bellezza e salubrità ambientale ma uno dei tasselli di una nuova visione dello sviluppo economico del territorio. Se le azioni di natura amministrativa si dimostrassero insufficienti non esiteremo a chiedere alla città di mobilitarsi per difendere la Frasca e ciò che essa rappresenta”.

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