Settembre 16, 2024
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Megadigestore: il Pincio ruggisce il suo no (GALLERY)

Circa 500 persone hanno partecipato stasera alla manifestazione organizzata contro il progetto del megadigestore. Numerosi gli interventi al microfono, con striscioni contro l’operazione da 120mila tonnellate di rifiuti. Unanime la contrarietà e unanimi anche la delusione per il mancato controllo della conferenza dei servizi. Intanto una nuova manifestazione potrebbe avvenire, con a capo i sindaci, la prossima settimana sul luogo dove dovrebbe sorgere l’impianto.

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Le 10 piccanti domande della Lista Tedesco ai 5 stelle

Riceviamo e pubblichiamo dalla Lista Tedesco: “Apprendiamo che i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle hanno avuto un incontro col ministro Cingolani, durante il quale hanno “parlato a nome della città” come ammette candidamente il consigliere D’Antò. Giusto per trasparenza, parola di cui pure hanno abusato in un passato sempre meno recente, vorremmo porre loro alcune domande. Come siete riusciti ad avere un colloquio col ministro alla Transizione Energetica, Roberto Cingolani: attraverso documenti ufficiali, conoscenze personali o raccomandazioni? Quando e dove si è svolto questo incontro? Chi si è recato insieme a voi dal ministro? Eravate soli o male accompagna…, pardon! accompagnati da qualcuno? Vi siete presentati in qualità di consiglieri di opposizione? E se non avete specificato di essere consiglieri di un partito di opposizione, chi ha diretto la seduta spiritica durante la quale è stata evocata “l’anima della città”? Vi siete recati dal ministro anche con la fascia tricolore o solo con il gonfalone della città? Cosa avete chiesto, esattamente, al ministro Cingolani? Cosa vi ha risposto, esattamente, il ministro Cingolani? Avete parlato dei progetti su Civitavecchia? E perché vi siete dimenticati proprio il biodigestore, che pochi giorni dopo è passato in cavalleria alla conferenza dei servizi regionale? Negli ultimi tempi avete incontrato altri ministri, assessoresse regionali alla Transizione Ecologica, capi di Stato o di Governo? Come mai non avete fatto una diretta streaming dell’incontro? Eppure era il vostro forte! Avete finito i giga o al Ministero non vi hanno dato la password del Wi-Fi? Certi di avere una risposta in tempi brevi, diamo la disponibilità fin da ora a farvi da chauffeur ai prossimi incontri”.

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Megadigestore, appello ai sindaci. Interviene anche la curia

I sindaci e il Vescovo. Questi altri autorevoli interventi sulla vicenda del biodigestore. Ma andiamo per ordine. e partiamo dall’appello che il sindaco di Civitavecchia Ernesto Tedesco ha mandato ai suoi colleghi del comprensorio per fare battaglia… Comune contro il megaimpianto a Monna Felicita. «Carissimi Colleghi» scrive Tedesco, «come sicuramente avrete appreso dagli organi di informazione la Regione Lazio, attraverso la conferenza dei Servizi, ha dato parere favorevole al progetto per la realizzazione di un impianto di produzione di biometano in località Monna Felicita. I pareri contrari delle vostre Amministrazioni, quello del Comune di Civitavecchia, della Sovrintendenza e della ASL RM 4 sono stati di fatto disattesi e il nostro territorio è nuovamente sotto attacco e vessato da scelte che non sono condivise e che non tengono in alcun conto le nostre legittime esigenze. Sono a chiedervi di fare fronte comune contro questo nuovo atto di arroganza politico-amministrativa, al fine di condividere con voi tutte le iniziative anche pubbliche per far sentire la nostra voce e per tutelare al massimo i nostri concittadini. Resto a vostra disposizione» conclude, «confidando nel vostro prezioso contributo più volte messo in campo attraverso azioni comuni». Ma come detto anche la diocesi ha fatto sentire la sua voce. “La vicenda della ventilata realizzazione di un biodigestore a Civitavecchia richiede un’attenta riflessione, scevra da precomprensioni di tipo ideologico, basata sulle esigenze della comunità e sulla tutela e salvaguardia dei beni comuni. Il primo aspetto, incontestabilmente evidente, è il sovradimensionamento della struttura rispetto alle esigenze del territorio. La frazione organica dei rifiuti urbani prodotta localmente è infatti di molto inferiore al quantitativo di cui è previsto il trattamento e che serve al far funzionare l’impianto. Questo lascia intendere che si vogliano importare rifiuti da altri territori con un enorme impatto ambientale legato alla circolazione dei mezzi. Una scelta incompatibile con il Piano Regionale dei rifiuti e con la presenza di altre attività industriali che hanno già di per sé un notevole impatto sulla salute pubblica. Esistono inoltre i pareri negativi espressi da Asl Rm 4, Sovrintendenza Archeologica, Amministrazioni comunali e da altri Enti pubblici, dei quali non si può non tenerne debito conto, specie in presenza di un contesto territoriale già fortemente provato dal punto di vista ambientale e socio-sanitario. Sono riflessioni, queste, che già da sole richiedono risposte che siano frutto di un serio confronto con le istituzioni e la società civile, alla ricerca di un equilibrio tra esigenze del territorio e la salute dei cittadini. Un corretto ciclo di gestione dei rifiuti è questione troppo delicata e va affrontata con onestà intellettuale, affidandosi ad evidenze scientifiche prima che a questioni di mero interesse. La settimana sociale dei cattolici italiani che si è svolta a Taranto nell’ottobre 2021, alla quale il vescovo Gianrico Ruzza era presente con una delegazione della diocesi, ha presentato situazioni di grave degrado ambientale ma anche “buone pratiche” di tipo industriale, anche in tema di trattamento dei rifiuti. Questo dimostra che gli interessi che guidano le scelte di una comunità devono andare oltre l’egoismo, superare la tentazione che porta a intraprendere la via più semplice per la risoluzione di un problema con una visione che penalizza i più deboli: a tutti è richiesto di impegnarsi per la tutela del bene comune, altrimenti, si perde il significato stesso del termine comunità”, concludono dalla comunicazione della curia vescovile.

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“I 5 stelle non possono parlare con Cingolani a nome della città”

I 5 stelle di Civitavecchia vanno a parlare con Cingolani e scoppia la polemica. A sollevarla è la Lega, che parla di situazione “Surreale, a tratti esilarante, ma comunque gravissima la dichiarazione”. Tutta colpa di una trasmissione televisiva durante la quale il consigliere comunale Vincenzo D’Antò ha parlato fugacemente di una recente visita al Ministro della Transizione ecologica che esponenti del Movimento di Civitavecchia sarebbero riusciti ad ottenere. “Lasciamo ai cittadini giudicare la sua frase “Stiamo vincendo delle battaglie”, proferita proprio nelle ore in cui su Civitavecchia la Regione Lazio del suo assessore alla “transizione ecologica” Roberta Lombardi faceva planare il megadigestore da 120mila tonnellate… Concentriamoci però sulla frase successiva: “Siamo andati anche a parlare con Cingolani a nome della città, dei comitati e di tutti”.Ecco, già pensare che uno come D’Antò sia andato a parlare con Cingolani anche a nome nostro rappresenta tutt’altro che una rassicurazione e decisamente una millanteria. Ma soprattutto è una clamorosa opera di scorrettezza politica: il Sindaco ha infatti scritto al ministro Cingolani chiedendo un incontro urgente ormai otto mesi fa e, non avendo avuto risposta, ha successivamente invitato proprio i rappresentanti dell’opposizione ad andare unitariamente presso chi può avere una voce in capitolo sulle tante questioni emergenziali sul tappeto nella nostra città”, attaccano dalla Lega di Civitavecchia.“Ebbene, non solo i 5 stelle cittadini si sono presi il lusso di andare da soli a perorare non si sa quali cause da Cingolani, ma a riprova di un comportamento che sfiora il senso etimologico della parola “malafede”, hanno pure chiesto un accesso agli atti per sapere se Ernesto Tedesco avesse mandato o no una lettera al ministro, come se il sindaco fosse un buontempone che impiega le giornate a fare scherzi!”.“Vorremmo quindi dire a costoro: se andate a parlare con qualcuno, fatelo esclusivamente a nome e per conto vostro. Il tempo di dare lezioni per voi era già scaduto il 26 maggio quando gli elettori vi hanno dato il ben servito, figuriamoci adesso che il vostro governo regionale (con la vostra assessora al posto chiave, tenuto dai vostri consiglieri e condiviso col Pd) ci ha dato questo bel megadigestore da digerire…” concludono gli esponenti locali del Carroccio.

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Megadigestore, sale la voce dei contrari

Oggi alle 19 ci sarà la manifestazione a piazzale del Pincio contro l’impianto, intanto continuano a piovere tante reazioni alla vicenda del Megadigestore di Monna Felicita. Daniele Giannini, consigliere regionale Lega “Rimarchiamo la nostra ferma opposizione al maxi impianto biogas che la Regione Lazio vorrebbe realizzare a Civitavecchia, cittadina di poco più di cinquantamila abitanti che vedrebbe il suo territorio completamente annichilito a livello ambientale, sanitario e sociale per soddisfare logiche economiche e politiche calate dall’alto”. Lo scrive in una nota il consigliere regionale della Lega, Daniele Giannini, membro della Commissione Sanità. “Si tratta dell’ennesimo sopruso targato Zingaretti e Pd – prosegue – che trae origine dal completo disinteresse per i contesti locali e le loro criticità, in nome di quella prepotenza istituzionale che ormai conosciamo bene, assolutamente incurante di tutti i pareri contrari già espressi a riguardo. Ecco perché per fermare queste 120 tonnellate di rifiuti, domani sarò schierato, assieme a tutta la Lega, al fianco dei cittadini e delle associazioni alla manifestazione prevista per le ore 19 in piazzale del Pincio a Civitavecchia. Insieme possiamo dire basta, insieme possiamo dire un convinto no alle politiche scellerate di questa giunta regionale”. In questa giornata, conclude Giannini “saremo tutti civitavecchiesi”. Mirko Cerrone, coordinatore Lista Tedesco Se Gino De Paolis (consigliere regionale) e Devid Porrello (Vice Presidente consiglio regionale), con il loro silenzio, avevano lasciato dei dubbi sulla natura della scelta della Regione Lazio in materia di megadigestore, Marietta Tidei ce li ha tolti tutti in un colpo solo. Purtroppo per Civitavecchia è vero, come sostiene l’esponente di Italia Viva, i consiglieri regionali possono fare ben poco ma lei ed i suoi colleghi, tuttavia, avrebbero potuto fare molto quando si è trattato di delineare gli ambiti territoriali ottimali all’interno del piano rifiuti regionale. Dal territorio (e dall’Amministrazione Tedesco in modo particolare) partì infatti l’allarme circa la situazione che rischiava di verificarsi nella provincia di Roma. Per questo chiedemmo a gran voce che la Capitale facesse parte di un sub ambito sostanzialmente a sé, escludendo quindi i 120 Comuni dell’hinterland dal rischio di doversi sorbire la produzione di rifiuti di tre milioni e mezzo di cittadini. Per accontentare l’allora sindaca Raggi, tale richiesta fu stralciata proprio dal consiglio regionale e puntualmente, due anni dopo, il cerino è rimasto in mano a Civitavecchia ed ai suoi abitanti. Quanto avvenuto certifica quindi l’immobilismo di chi avrebbe dovuto tutelare il territorio ed ha invece chinato la testa all’inevitabile epilogo del sì al progetto di Ambyenta Lazio. Oggi la frittata è fatta! Saremo convintamente e con forza tra coloro che faranno di tutto per far sì che un megadigestore non sia realizzato nella nostra città, non merita l’ennesimo insulto provocato anche dalle colpevoli omissioni dei suoi inconsistenti rappresentanti regionali. Ci appelliamo a tutti coloro che vorranno contribuire e partecipare alle iniziative proposte ed organizzate per contrastare la paventata realizzazione del biodigestore. Fratelli d’Italia, gruppo consiliare Regione Lazio “Per scaricarci i rifiuti di Roma. A questo serve in realtà il maxi biodigestore che Zingaretti vuole realizzato a Civitavecchia. A conferma della sua intenzione i dati sulla la capacità dell’impianto: 120mila tonnellate annue di biomassa da trattare quando il fabbisogno locale è di 7mila tonnellate annue. Un sovraccarico ben 17 volte maggiore che avrà un impatto ambientale devastante sul territorio. Questo folle progetto, bocciato già da Comune, Asl e Sovrintendenza, si scontrerà con la nostra ferma opposizione in Pisana. Sosterremo in ogni modo i consiglieri comunali di Fdi e attueremo tutte le iniziative finalizzate ad impedire la realizzazione del biodigestore. Per incapacità e per calcolo Politico, Zingaretti e le sue giunte non sono state in grado, o non hanno voluto, attuare una efficiente e funzionale gestione dei rifiuti di Roma e nel Lazio, scaricando il problema e le sue gravi conseguenze di salute pubblica e ambientale sulla popolazione di Civitavecchia e delle altre province. Al biodigestore sono contrarie tutte le istituzioni e le componenti civiche delle città e dei comuni limitrofi, il no al mega impianto è trasversale a tutti gli schieramenti politici. Zingaretti ammetta di essersi sbagliato e faccia un passo indietro”. Così in un comunicato i consiglieri regionali del Lazio di Fratelli d’Italia.

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La voce della piazza contro il megadigestore

Continua a tenere banco la vicenda del megadigestore, approvato dalla Regione Lazio sul territorio di Civitavecchia. Contro il progetto si terrà domani una manifestazione a piazzale del Pincio. Ad organizzarla le associazioni ambientaliste, che hanno raccolto le adesioni del Comune e di numerose forze politiche, associazioni e singoli cittadini. L’appuntamento di domani è fissato alle ore 19

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“Facciamo sentire il nostro no al Megadigestore fino a Roma”

I consiglieri di maggioranza e la Giunta hanno aderito convintamente alla manifestazione indetta da associazioni e comitato per le ore 19 di domani a piazzale Guglielmotti (Pincio). “La presenza della gente darà forza alle azioni che l’Amministrazione intende intraprendere per imporre l’alt ad una scelta scellerata, operata da Regione Lazio ignorando i pareri contrari e motivati, espressi non solo dal Sindaco Tedesco, ma anche dall’autorità sanitaria e dalla Soprintendenza Archeologica. La popolazione partecipi alla protesta. Facciamo sentire il nostro “No al Megadigestore!” fino a Roma”.

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Anziani fragili: c’è un servizio dedicato solo a loro

L’amministrazione comunale, in collaborazione con le Cooperative Sociali Aga e Alicenova ha avviato il progetto di pronto intervento “Trasporto e Sostegno”. Un’iniziativa integrativa del trasporto sociale cittadino dedicata agli anziani residenti nel Comune di Civitavecchia con difficoltà, anche sporadiche o temporanee, nello spostamento quotidiano. Il cittadino può prenotare la sua richiesta da lunedì a venerdì, dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 17:00, fino al raggiungimento del numero massimo di posti giornalieri disponibili. Il servizio si propone di migliorare la partecipazione attiva degli anziani alla vita della città; per l’accompagnamento alle visite mediche e specialistiche; per le visite mediche a congiunti in caso ricoverati in residenze sanitarie assistenziali; per andare in farmacia o a fare la spesa. Il servizio è attivo dal Lunedi al Venerdi. Per informazioni chiamare il numero 3334980845. “Gli anziani sono una categoria che è stata colpita in ogni modo da questa pandemia. Questo servizio serve a dare ulteriore ascolto a questi cittadini offrendo un servizio reale. Complimenti all’assessore Napoli per aver portato anche questo progetto a termine” ha dichiarato la presidente del consiglio Emanuela Mari. “Come delegato alla sanità e capogruppo consiliare mi complimento con l’assessore Napoli per la realizzazione di questo progetto in sinergia con una realtà altamente specializzata del territorio” ha dichiarato Massimo Boschini. “Da lunedì parte ufficialmente questo progetto. Prego di pubblicizzarlo il più possibile anche con il passaparola. Dobbiamo aiutare in tutti i modi queste generazioni che sono un tesoro e una risorsa unica per il territorio” ha dichiarato l’assessore ai servizi sociali Cinzia Napoli.

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“Pd e M5s, molto rumore e poi il nulla”

Non basta un comunicato a guadagnare “l’assoluzione”. E’ il sunto del comunicato a firma Lista Tedesco, che i consiglieri Mirko Mecozzi, Barbara La Rosa e Roberta Morbidelli hanno inviato sul tema roventissimo del momento: il biodigestore. E si capisce fin dalle prime righe a chi siano rivolti gli strali. “Leggiamo con rammarico  ma non troppo stupore le dichiarazioni del Segretario comunale PD Alessi e del pentastellato Vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio Porrello. Alessi da una parte rivendica con forza ed orgoglio l’inconsistenza politico–amministrativa del suo partito, Porrello dall’altra nasconde un plateale insuccesso dietro una “pesante  perplessità”. Uno scaricabarile grottesco che certifica fin troppo bene il fallimento dei due partiti a tutti i livelli”. Di qui un fuoco di fila di domande che la Lista Tedesco pone agli interlocutori politici: “Come si sono opposti? Forti della loro nutrita rappresentanza, come hanno ostacolato il funereo parere? Quali atti concreti hanno prodotto nel difendere i territori che sono stati chiamati a rappresentare?”. Di qui le conclusioni di Mecozzi, La Rosa e Morbidelli: “Il Sindaco Tedesco e l’Assessore Magliani hanno strenuamente ostacolato le  mire espansionistiche regionali, ottenendo dai nostri prodi una tardiva e sterile approvazione. Abbiamo dovuto sorbirci anni di forbiti pistolotti infarciti di moralismi ed ideologie ambiental-talebane, ed ora? Di fronte alla possibilità di incidere realmente sul futuro ambientale della nostra città, si sciolgono come neve al sole. Civitavecchia ha già pagato un prezzo altissimo in termine di vite, non possiamo permettere altre violenze. Il richiamo a manifestare dopo non essere riusciti (pur potendo) a fare nulla è francamente stucchevole, si dimettano in blocco e da semplici cittadini si accomodino cortesemente in coda!”.

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“Avvieremo verifiche per ritirare la procedura”

“Il progetto di un biodigestore a Civitavecchia approvato in queste ore in Conferenza dei servizi è il frutto di un iter ormai obsoleto sia rispetto alle più recenti indicazioni normative già in essere, come il Piano regionale rifiuti, sia rispetto alla Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile adottata dalla Regione Lazio a marzo 2021 sia secondo le nuove linee guida in elaborazione in fatto di transizione ecologica. Per questo ho avviato una serie di verifiche presso gli uffici regionali e programmato un confronto con le strutture competenti, per poter individuare un percorso normativo e giuridico solido per ritirare le procedure autorizzative dei grandi impianti a biogas presentate nella nostra Regione”. Così Roberta Lombardi, assessore alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale della Regione Lazio, ha rotto il silenzio sul megaimpianto autorizzato anche attraverso il silenzio assenso di alcune direzioni regionali che fanno capo al suo stesso incarico. “Il biodigestore in questione, in base ad alcune stime, ha una capacità di 120mila tonnellate annue di biomassa da trattare in un territorio, come quello di Civitavecchia, che ha invece un fabbisogno di 7mila tonnellate annue. Di gran lunga inferiore rispetto alla capacità dell’impianto in esame! Un calcolo che è stato fatto considerando il più ampio contesto provinciale. Quindi il progetto del biodigestore a Civitavecchia, pur essendo formalmente in accordo con quanto previsto dal Piano Regionale Rifiuti, che nel definire gli Ambiti Territoriali Ottimali (Ato), prevede che ogni provincia debba dotarsi di impianti proporzionali al proprio reale fabbisogno, in realtà non può essere analizzato singolarmente ma deve essere osservato dalla ben più ampia prospettiva regionale”.“Da una prima ricognizione, infatti, attualmente al vaglio della Regione ci sono richieste di autorizzazione che complessivamente corrispondono a 10 volte il reale fabbisogno di tutto il Lazio. Uno scenario che comporterebbe il bisogno di ‘andare a caccia’ di rifiuti fuori dai confini regionali per far funzionare un’impiantistica così sovradimensionata, provocando un ulteriore impatto ambientale legato ai trasporti per la movimentazione dei rifiuti, oltre che una serie di vertenze con le comunità locali davanti all’ennesima scelta calata dall’alto”. “Non è questa la visione in termini di economia circolare che come Regione Lazio abbiamo sposato per poter promuovere una gestione dei rifiuti più sostenibile, in grado di tutelare ambiente e territori. L’orizzonte virtuoso prevede che i rifiuti siano trattati all’interno del proprio ambito geografico, per ridurne l’impatto ambientale, ma attraverso piccoli impianti diffusi al servizio diretto delle comunità di riferimento”. “Un progetto quello del biodigestore di Civitavecchia che cade in un territorio che ha già scontato tanto dal punto di vista dell’impatto su ambiente e salute e verso il quale, proprio per questo, come Assessorato alla Transizione Ecologica abbiamo un’attenzione vigile, anche attraverso una serie di progetti e provvedimenti specifici, come il Piano per la transizione ecologica di Civitavecchia che verrà presentato ed offerto alla consultazione pubblica tra qualche settimana”. “L’ho sempre detto e lo ribadisco: la #TransizioneEcologica deve partire dai territori, assieme ai territori”, conclude Lombardi.

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