Dicembre 3, 2024
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“L’opposizione eviti di dispensare patenti di dignità”

Non si è fatta attendere la replica della maggioranza al comunicato delle minoranze con cui sostengono che il centrodestra non avrebbe il controllo della conferenza dei capigruppo. Ma al di là dei tecnicismi politici, nella nota firmata dai consiglieri di maggioranza e dal sindaco Tedesco c’è anche una serie di stoccate velenosissime ai vari consiglieri di opposizione, compresa quella per il trattamento che questi ultimi hanno riservato a Vittorio Petrelli. Ma di seguito ecco il comunicato: “Se la minoranza intendeva fare una operazione chiarezza col suo comunicato, occorre dire che non ci è riuscita. A dirla tutta, ci pare che abbia solo perso un’altra occasione per tacere e quindi per non mostrare quell’atteggiamento farisaico e capzioso che invece spesso la contraddistingue”, iniziano sindaco e consiglieri che lo sostengono. “Anche il Prefetto, nella lettera che i consiglieri di minoranza citano, afferma infatti quanto da noi ribadito più volte:  l’attuale maggioranza ha la maggioranza in capigruppo se “il sindaco aderisce ad un gruppo consiliare”. Ora, non vorremmo destare troppa sorpresa i firmatari dello strampalato comunicato di questa mattina, comunque li informiamo che Ernesto Tedesco è iscritto alla Lega (della quale è peraltro membro del Consiglio nazionale)…”. “Qualora invece i numeri fossero quelli su cui insistono i consiglieri di minoranza, altri conti non ci tornerebbero. In particolare ci domanderemmo come mai il capogruppo PD non è stato così solerte nell’attivare il prefetto durante la precedente amministrazione a guida 5 stelle, dove la situazione era la medesima, ma teneva tranquillamente il numero legale in capigruppo alla maggioranza pentastellata (con tanto di verbali alla mano), l’unica poi certificata dagli elettori come fallimentare”, continua la nota. Che poi arriva alle conclusioni: “Infine, un passaggio va sottolineato. Le patenti di “dignità” non le dispensa nessuno, tanto meno l’opposizione. Vittorio Petrelli, e qualunque altro consigliere, può operare secondo la sua coscienza le scelte che ritiene più opportune. Né lui, né altri hanno alcun vincolo di mandato: il consigliere Petrelli siede all’aula Pucci in virtù di oltre duemila voti presi alle ultime elezioni sul suo nome e rivolgergli epiteti del genere è gravemente offensivo non solo verso di lui (che non lo merita per la passione che tutti gli riconoscono), ma verso chi lo ha votato e verso la figura stessa del consigliere comunale. Che ciò sia avvenuto in una giornata come quella di oggi è poi una caduta di stile che sarebbe stato meglio evitare, anziché gettarsi alla ricerca di cavilli grazie ai quali sabotare l’azione amministrativa di chi ha avuto dal corpo elettorale un chiarissimo mandato a governare”.

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“I consiglieri regionali fermino il biodigestore”

Riceviamo e pubblichiamo: “Non passa certamente inosservata l’assenza, a nostro avviso strategica, del responsabile unico della Regione Lazio alla conferenza dei servizi svoltasi a Roma. Domani 28 gennaio riprenderanno i lavori che in prima battuta hanno prodotto una vera e propria dichiarazione di guerra alla nostra città. Civitavecchia è destinata a subire l’ennesimo abuso, sembra impossibile ma giunge forte e chiara la notizia che la Regione Lazio abbia deciso di ospitare un biodigestore (portata pari a 120.000 t ed una discarica con portata pari a 20.000 t) proprio a Civitavecchia. La proposta risulta assolutamente ed evidentemente irricevibile! Abbiamo avuto modo di leggere lo stringato comunicato di dissenso da parte di alcuni esponenti del PD locale, tale atteggiamento risulta francamente inadeguato e debole vista la gravità delle ostentate intenzioni sovracomunali. Considerando anche la rilevante influenza regionale del Partito Democratico, del Movimento Cinque Stelle e di Italia Viva ci saremmo aspettati una levata di scudi compatta ed azioni forti ed incisive finalizzate a scongiurare la “nefasta installazione”. I consiglieri PORRELLO, TIDEI e DE PAOLIS hanno un ruolo fondamentale nel divulgare la voce dei cittadini in regione, ci saremmo aspettati da parte loro un’azione di contrasto netta, atti formali concreti. Ad oggi purtroppo nulla è giunto, difficile poter credere che anche per loro questa decisione sia piovuta dall’ alto, NON POTEVANO NON SAPERE! Il biodigestore avrebbe un impatto ambientale devastante sul già martoriato territorio. Comprendiamo l’imbarazzo degli esponenti locali dei sopraccitati partiti, di solito attenti e sensibili alle problematiche ambientali, in questa circostanza non possono limitarsi a rilasciare una timida ed inadeguata dichiarazione di contrarietà. Auspichiamo invece, come è successo in altre occasioni, che anche loro possano far squadra con la maggioranza. Invitiamo i consiglieri PORRELLO, TIDEI e DE PAOLIS a dimostrare inequivocabilmente di tenere a cuore la sorte dei territori che sono stati chiamati a rappresentare. Non rimangano inerti, non pensino alle poltrone, si adoperino affinché il loro Presidente cambi idea, passino all’opposizione, si dimettano se necessario!” Per la Lista Tedesco il Coordinatore Mirko Cerrone, i Consiglieri Mirko Mecozzi, Barbara La Rosa e Roberta Morbidelli

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Al Pincio volano parole grosse: “Quel consigliere è indegno”

Volano parole grosse tra consiglieri comunali. L’attacco a testa bassa delle opposizioni è partito questa mattina nei confronti di Vittorio Petrelli. L’esponente civico è infatti finito nel mirino di centrosinistra, destra e 5 stelle per il suo ruolo strategico in conferenza dei capigruppo, dove (votando insieme al centrodestra) contribuisce a tenere un numero legale. Quanto basta perché altri dodici consiglieri lo definiscano, in un duro comunicato stampa, addirittura con la parola di “indegno”. Una (de)qualifica che raramente, pur nella sanguigna arena politica civitavecchiese, si era sentita. Ma ecco la nota delle minoranze, riportata di seguito testualmente: “Il Prefetto, a seguito di un quesito avanzato dall’intera opposizione, si è espresso in ordine al quorum necessario per la validità delle sedute della Conferenza capigruppo; ha indicato nel numero di 12 Consiglieri, e non 13 come sembrava desumibile dal regolamento, la rappresentanza utile a garantire la validità delle riunioni. La Conferenza dei capigruppo è uno snodo estremamente importante e delicato per l’attività amministrativa; esso infatti rappresenta un passaggio obbligato per tutti gli atti che debbono pervenire al Consiglio Comunale. Se la risposta del Prefetto può fare chiarezza nell’intreccio tra norme e regolamenti, paradossalmente evidenzia ancor più un’anomalia politica che pesa come un macigno e condiziona i destini e le scelte della nostra città. Ci riferiamo alla condotta, a nostro giudizio indegna, del consigliere Vittorio Petrelli che, eletto tra le fila dell’opposizione e firmatario di un patto di apparentamento con la coalizione che aveva sostenuto la candidatura a Sindaco di Carlo Tarantino, garantisce quella presenza in Conferenza Capigruppo che consente all’amministrazione Tedesco di proseguire una gestione politico-amministrativa che giudichiamo fallimentare e che, con il proprio voto in Consiglio Comunale, consente alla maggioranza di restare a galla”. A firmare la nota i consiglieri: Attig, D’Antò, De Angelis, Di Gennaro, Frascarelli, Lecis, Lucernoni, Palombo, Piendibene, Scilipoti, Tarantino.

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Biodigestore in dirittura d’arrivo? Le reazioni

Numerose reazioni alla notizia che la Regione Lazio sarebbe pronta a dare il via alla realizzazione di un megadigestore di rifiuti in zona Monna Felicita, a Civitavecchia. Ecco i consiglieri regionali Gino De Paolis e Devid Porrello, “Si è tenuta oggi in Regione Lazio la terza riunione della conferenza dei servizi per la discussione del progetto presentato da Ambyenta Lazio SpA riguardante la valutazione dell’impatto ambientale del progetto per la realizzazione di un impianto di produzione di biometano nel Comune di Civitavecchia, precisamente nella località Monna Felicita.La conferenza dei servizi si è aggiornata a venerdì ma i responsabili amministrativi della Regione hanno già oggi anticipato che in tale sede rilasceranno un parere positivo. Come consiglieri regionali del territorio non possiamo che stigmatizzare pesantemente quanto anticipato: sono diversi i pareri negativi alla realizzazione di questo progetto, fra cui quello pesantissimo rilasciato dalla ASL RM4 che citando lo studio del 2016 del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario della Regione Lazio dichiara che è indispensabile attuare oggi le misure di prevenzione primaria limitando la esposizione della popolazione a tutte le fonti inquinanti presenti sul territorio legate agli impianti energetici, al riscaldamento e al traffico stradale e marittimo. Gli uffici della Regione non possono ignorare l’importanza di pareri tanto contrari quanto netti, rilasciati da enti autorevoli come Asl, Sovrintendenza e Comune: ribadiamo quindi la nostra contrarietà politica al progetto e faremo tutto quanto in nostro potere per far si che questo improvvido progetto non veda la realizzazione. Anche su questa battaglia ambientale il territorio si è fin qui dimostrato unito e proprio dalla compattezza della politica dovremo trovare le energie e gli strumenti necessari per bloccare il progetto proposto da Ambyenta Lazio”. Dura la presa di posizione di Comitato Sole e Forum Ambientalista, che attaccano proprio la Regione Lazio. “Si è svolta ieri la terza seduta della conferenza dei servizi, a cui era convocato e presente il Comitato SOLE, la cui conclusione è stata rinviata a venerdì 28 gennaio p.v.- Solo allora sapremo se sarà rilasciata, in contrasto con i voleri della popolazione e delle autorità preposte alla tutela della salute, l’autorizzazione per realizzare a Civitavecchia il biodigestore proposto da Ambyenta Lazio S.p.A.: un megaimpianto da 120.000 tonn/anno di rifiuti organici di cui il comprensorio non ha assolutamente alcun bisogno producendone solo 7000 tonn/anno. Si andrebbe ad aggiungere altro significativo impatto ambientale in un territorio già gravemente compromesso. Il rinvio della CDS si è reso necessario per l’assenza del Rappresentante Unico Regionale incaricato di esprimere il parere unico ed ufficiale della Regione Lazio. Una assenza pesante quanto significativa che preannuncia un esito che vede la stessa Regione rendersi responsabile di un consenso all’autorizzazione. Il Comune, presente con lo stesso sindaco Tedesco, ha confermato la propria netta contrarietà, pronto ad usare tutti i mezzi legali per impedire il nuovo danno. Così pure la Asl che ha presentato un documento che, illustrando la precaria condizione sanitaria della popolazione, evidenzia come non sia più possibile aggiungere ulteriori fonti inquinanti in un territorio già gravemente compromesso. Al contrario, purtroppo, anche se per ora in maniera ufficiosa, è stato preannunciato il parere positivo della Regione Lazio; un parere che evidentemente condizionerà l’esito finale della CDS. Non comprendiamo come sia possibile che il parere di valutazione d’impatto ambientale dell’impianto possa avere esito favorevole in presenza di un diniego dell’autorità sanitaria e ci chiediamo quali siano i criteri con cui è stata condotta l’istruttoria di merito. Non vi è dubbio che la tutela della salute debba essere prevalente rispetto a tutti gli altri interessi in gioco. Ci domandiamo se la Regione, invece, la pensi diversamente e, sovvertendo le priorità e violando i principi di corretta gestione dei rifiuti che essa stessa si è data col Piano regionale dei rifiuti, voglia assumersi laresponsabilità di agire contro la volontà unanime della popolazione. Per un territorio che esprime ben tre consiglieri regionali, che vede il Comune e la ASL di competenza contrari, che soffre già pesantemente degli effetti nocivi delle imponenti ricadute degli impianti inquinanti presenti, sarebbe veramente intollerabile”. Infine, si fa sentire anche il Pd con un comunicato a firma di segretario e gruppo consiliare. “Apprendiamo in queste ore che nella Conferenza dei Servizi, convocata per valutare la proposta di realizzazione di un impianto di produzione di biometano nel nostro territorio, i responsabili amministrativi  della Regione sembrano orientati a esprimere un parere favorevole, nonostante le motivate espressioni di diniego da parte della ASL RM4, della Sovrintendenza e dello stesso Comune di Civitavecchia che si oppone al progetto, coerentemente con quanto deliberato dal nostro Consiglio Comunale all’unanimità. Per quanto ci riguarda abbiamo, già a suo tempo, espresso con chiarezza il nostro punto di vista. Siamo risolutamente contrari ad impianto che dovrebbe trattare qualcosa come centoventimila tonnellate circa di rifiuti organici. La nostra città non può assolutamente tollerare ulteriori pressioni sull’ambiente. La presenza del sito energetico può grande d’Italia, con l’uso di combustibili fossili; la presenza di uno scalo portuale ad alta densità di traffici ed altri insediamenti a notevole impatto sull’ambiente rendono impraticabili soluzioni che costituiscono una inaccettabile concentrazione di fattori inquinanti con le inevitabili conseguenze sulla salute. Nella ipotesi che la Conferenza dei Servizi proceda all’autorizzazione pensiamo che si debba con immediatezza impugnare di fronte al Tribunale Amministrativo il provvedimento, fermo restando che esprimeremo il nostro dissenso nei luoghi decisionali e in tutte le forme possibili”.

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Megadigestore: la Regione dice sì, Tedesco furioso

Stamattina si è svolta la Conferenza dei Servizi sul progetto di Biodigestore di Ambyenta Lazio, che dovrebbe trattare centoventimila tonnellate di rifiuti organici all’anno, da realizzare a Civitavecchia in località Monna Felicita. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, oltre al Sindaco, la Soprintendenza archeologica e la Asl Roma 4, che hanno presentato i rispettivi pareri. Assente invece il Responsabile unico della Regione Lazio che non ha presentato il proprio parere riservandolo ad un momento successivo, ma anticipando il proprio assenso al progetto. «Avevamo già espresso il nostro parere negativo per una serie di ragioni urbanistiche e ambientali in una precedente Conferenza dei Servizi sul megadigestore che la Regione Lazio vorrebbe catapultare nel nostro territorio» ha dichiarato il sindaco Ernesto Tedesco, «ma la Regione è tornata alla carica. Stamattina però è andata in onda una Conferenza dei Servizi surreale: era quella definitiva, ma la responsabile non si è nemmeno presentata, facendo sapere che il parere della Regione è in fieri, ma che comunque sarà positivo, nonostante i pareri fortemente negativi della Asl, della Sovrintendenza e dell’Amministrazione comunale che rappresento, nonché dei Comuni limitrofi». La Regione ha fatto sapere che comunicherà il suo parere “nei prossimi giorni”. «Ma come, e delle motivazioni non ne vogliono discutere? Ovviamente ho aderito alla richiesta di sospendere la conferenza. La riprenderemo il 28 gennaio, quando sarà pronto, si spera, il parere della Regione Lazio» ha replicato il sindaco Tedesco. Mi auguro che i rappresentanti del territorio presso la Regione si adoperino per dare supporto al Comune di Civitavecchia. Non vorremmo che le perplessità anticipate qualche giorno fa si concretizzino davvero nella previsione di un parere favorevole che sarebbe pregiudizievole per tutto il territorio». Fortemente contrariato l’assessore Manuel Magliani, il quale ravvisa numerose criticità nella procedura in essere che rappresenta un vero e proprio colpo di spugna rispetto ai tanto sbandierati principi di prossimità e autosufficienza rimarcati dal Piano Rifiuti della Regione Lazio: «È veramente inconcepibile la volontà di portare in una città così esposta da un punto di vista ambientale ben centoventimila tonnellate annue di rifiuti organici» dichiara Magliani, «tenuto conto che la produzione di tali rifiuti nella nostra città è quantificata in circa settemila tonnellate annue. Peraltro si parlerebbe di un transito di circa venti camion al giorno, senza dimenticare la quantità non trascurabile di scarti che in ogni caso andrebbero conferiti in discarica. Quindi l’impianto non rappresenta in ogni caso una soluzione valida e sostenibile rispetto alle necessità del territorio».

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Viale Lazio: partito il cantiere

Cantiere aperto in viale Lazio. Quella che l’Assessorato ai Lavori pubblici ha messo in campo è una approfondita riqualificazione dell’arteria di collegamento tra i due popolosi quartieri di Campo dell’Oro e San Gordiano. L’area è stata oggetto di un sopralluogo del Presidente del Consiglio comunale Emanuela Mari e dell’Assessore Roberto D’Ottavio (nella foto). Quest’ultima spiega : “Lo stato di degrado della strada, una delle più importanti della città, è sotto gli occhi di tutti. E non era sfuggito neanche alla nostra Amministrazione comunale, che aveva anche avviato alcune migliorie, in attesa di un intervento più risolutivo. Quest’ultimo è quello attualmente in corso: dapprima si opererà sui marciapiedi, fortemente sconnessi, assicurando una fruizione finalmente in sicurezza da parte di pedoni e praticanti sportivi che lo utilizzano quotidianamente. La riqualificazione di viale Lazio riguarderà tuttavia anche la pavimentazione stradale, per eliminare dissesti e avvallamenti. Presto apriremo altri cantieri in altre zone della città, seguendo una precisa programmazione disposta dagli uffici”, conclude D’Ottavio.

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Privilege Yard: arrivano i genovesi

C’è chi si fa avanti per l’area ex Privilege Yard. Si va ormai verso il momento della verità sul futuro dell’area di cantiere. Scade infatti il 31 gennaio il termine fissato dall’autorità di sistema portuale sull’utilizzo dei centomila metri quadri a nord dello scalo. Dopodiché prenderà il via la procedura per la revoca agli attuali concessionari. A quel punto il presidente Pino Musolino si troverà ad un bivio: potrà cambiare la destinazione d’uso dell’area, con il rischio però di tempi incerti circa lo smantellamento di quanto attualmente vi insiste (compreso il giga yacht che vi si stava armando). Oppure l’area dovrebbe tornare a concessione. E a questo stanno lavorando possibili investitori interessati a rilevare la Royalton: si tratta della impresa genovese Tankoa Yachts, specializzata in imbarcazioni dai 45 metri in su. Una realtà riconosciuta come economicamente solida dagli addetti ai lavori della cantieristica nazionale, che potrebbe rilevare quindi l’area civitavecchiese ed impiantarvi un’attività. “Tankoa Yachts già da fine 2021 ha espresso il proprio interesse a rilevare quella concessione e oggi riconfermiamo ancora questo interesse. Prima del 31 gennaio dovremmo avere un incontro con Royalton Investment Holding”, ha spiegato Giuseppe Mazza, marketing manager dell’azienda, a una rivista specializzata. Vedremo che piega prenderà la situazione.

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La centrale fa litigare Ue e Governo Draghi

C’è anche Civitavecchia al centro della battaglia sulla cosiddetta tassonomia verde in Ue. Si tratta sostanzialmente di decidere quali siano le tecnologie da utilizzare per la produzione di energia elettrica: e tra gas e nucleare, le posizioni delle 27 nazioni si stanno diversificando, in alcuni casi arrivando allo scontro ideologico. L’Italia, per conto suo, ha inviato la settimana scorsa un documento di protesta alla Commissione europea contro i requisiti per le centrali a gas presenti nella bozza della “tassonomia per la finanza sostenibile”. Con questa presa di posizione, il governo Draghi prende in particolare di mira la soglia massima dei 100 grammi di emissioni di CO2 per KWh, considerata troppo stringente. La controproposta Roma è alzarla a 340 grammi, altrimenti di mantenere (come spiega RadioCor) una media annuale di 750 chili di CO2 per KWh calcolata su un periodo di vent’anni (nella bozza di Bruxelles il valore di 550 chili). In Italia al momento sono in piedi  quarantotto progetti di centrali a gas, per una capacità complessiva installata prevista di 20mila megawatt e necessiteranno di investimenti per circa 10 miliardi di euro. Tra i più importanti ci sono quelli di Brindisi Sud Cerano, La Spezia, Monfalcone e, appunto, Civitavecchia.  Cosa c’è da aspettarsi a questo punto? Una lunga battaglia tra stati che intendono difendere i propri investimenti a gas, come nel caso dell’Italia, che preferiscono il nucleare, come la Francia, e che invece sono contrari ad entrambi, come Austria e Lussemburgo (al momento). Ma poi la battaglia si dipanerà ulteriormente, nel corso dei prossimi mesi, in Europarlamento, con ulteriori diversificazioni tra i vari gruppi parlamentari. La crisi energetica che però è alle porte, a causa del quadro geopolitico rovente (non solo in Ucraina) promette di essere una ulteriore variabile ad un quadro già estremamente complicato.

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I numeri del porto: scaricato più carbone

Il 2021 si è chiuso con dati di traffico complessivamente positivi per il Network, che da un lato fanno ben sperare per una effettiva ripresa post-Covid; dall’altro però devono indurre a grande cautela anche per il 2022, soprattutto dal punto di vista dei riflessi negativi sul bilancio dell’ente, a cui lo scorso anno si è potuto porre rimedio solo grazie ai ristori: nonostante, infatti, nel 2021 il porto di Civitavecchia sia stato il primo a livello mondiale per la ripartenza delle crociere, chiudendo con 519.000 passeggeri, rispetto ai 205.000 del 2020, per tornare ai numeri del 2019 mancano ancora 2,1 milioni di crocieristi e circa mezzo milione di passeggeri delle autostrade del mare. Sul fronte delle merci, invece, Civitavecchia cresce del 20,2% rispetto al 2020 e di quasi l’1% anche rispetto al 2019, con Gaeta che migliora di circa il 15% anche in confronto a 2 anni fa, mentre il porto di Fiumicino risente della drastica riduzione del traffico aereo e quindi dell’utilizzo del jet-fuel, essendo i carburanti sostanzialmente l’unico prodotto movimentato. I dati sulle autostrade del mare confermano il porto di Civitavecchia come uno dei principali hub del settore, che in prospettiva, è quello su cui si intende puntare per diventare il riferimento del mercato nord-africano che in futuro è senza dubbio quello che avrà maggiori margini di crescita.    “Apriamo l’anno – dichiara il presidente dell’AdSP Pino Musolino – con un sano ottimismo, unito alla piena consapevolezza delle questioni che restano sul tappeto, a partire da quelle occupazionali per arrivare a quelle di bilancio, e del fatto che soltanto portando a termine il lavoro di riorganizzazione, riequilibrio e ristrutturazione dell’ente si potranno dare le risposte necessarie al rilancio di tutto il Network, ricreando le condizioni necessarie per creare nuovi posti di lavoro, riassorbendo quelli oggi messi a rischio dalla crisi pandemica”.     In dettaglio, il traffico complessivo di merci nei porti dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale si attesta per il 2021 ad oltre 13,3 milioni di tonnellate (MT), in crescita di circa il 18%, (pari a oltre 2 milioni di tonnellate) rispetto al 2020.    Circa il 72% del traffico, pari a oltre 9,5 milioni di tonnellate (+20%; +1,6 MT), è stato realizzato nel porto di Civitavecchia, il restante 13/14% ciascuno rispettivamente nei porti di Gaeta con quasi 1,8 milioni di tonnellate movimentate (+19%; +0,3 MT) e quasi 2 milioni di tonnellate nel porto di Fiumicino (+10%; +0,2 MT).    Il traffico di merci nei porti di Civitavecchia e Gaeta cresce in entrambi i casi del 20 % rispetto al 2020, ma anche rispetto al 2019, +1% Civitavecchia e +15% Gaeta, a differenza di Fiumicino dove nel 2021 ancora si scontano i pesanti effetti della pandemia; difatti in tal caso il traffico complessivo risulta in crescita del 10% rispetto al 2020, ma in flessione ancora del 44% rispetto al 2019 pari a oltre 1,5 milioni di tonnellate in meno movimentate.    Nel porto di Civitavecchia il traffico complessivo risulta costituito per oltre il 90% da merci solide (8,8 MT), in crescita del +19% (+1,4 MT), e per il restante 9% da merci liquide pari a oltre 800 mila tonnellate, in crescita del +34%, +200 mila tonnellate.    Le merci liquide si incrementano sensibilmente nel 2021, sia rispetto al 2020 (+34%) sia rispetto al 2019 (+31%), complessivamente pari a circa 838 mila tonnellate.    Le merci solide (8,8 MT) sono costituite per il 72% da merci varie in colli (Ro-ro, merci in contenitori e altro) pari a circa 6,4 milioni di tonnellate, risultano in crescita del +17% pari a oltre 900 mila tonnellate in più movimentate, e per la restante parte da oltre 2,4 milioni di tonnellate da rinfuse solide in crescita del +25% per circa 500 mila tonnellate in più rispetto al 2020.     Tra le rinfuse solide in crescita del 22% il carbone, per un volume complessivo di 1,9 milioni di tonnellate, e di oltre il 65% il traffico di prodotti metallurgici e minerali, che si confermano quale seconda tipologia di traffico tra le rinfuse solide, pari a circa 342 mila tonnellate complessive.     Anche rispetto al 2019 il traffico complessivo di rinfuse solide nel porto di Civitavecchia si incrementa di circa il 3%, pari a 70 mila tonnellate in più movimentate.    Per quanto concerne il traffico di merci in colli, pari a circa 6,4 milioni di tonnellate, lo stesso risulta in crescita del 17%, pari a quasi 1 milione di tonnellate in più rispetto al 2020, incremento determinato quasi completamente da una sensibile crescita, di quasi il 20%, delle merci e automezzi trasportati in modalità ro-ro su navi in collegamenti di linea, traffico complessivamente pari a circa 5,4 MT. In crescita del 6% anche il tonnellaggio di merci trasportate in contenitore, pari a quasi 1 milione di tonnellate a differenza del numero di TEU, pari complessivamente a 100.248 TEU, che risultano in flessione del 6% (-6.447 TEU) a causa in gran parte di una sensibile flessione dei TEU vuoti imbarcati e sbarcati (-17%; -5.838 TEU) a differenza dei TEU pieni che risultano sostanzialmente stabili (-0,8%).    Con riferimento al traffico Ro-RO si evidenzia in particolare una sensibile crescita del numero di mezzi pesanti imbarcati/sbarcati nel porto di Civitavecchia del 17,5% rispetto al 2020 e 5,6% rispetto al 2019 pari a circa 246 mila unità complessive.    Infine, per quanto riguarda il traffico di passeggeri e automezzi su collegamenti di linea e di crocieristi su navi da crociera, nel 2021 si riscontra un incremento rispetto al 2020 del +28% per i passeggeri di linea, pari a oltre 1,2 milioni, + 27% gli automezzi al seguito e del +153,6% i crocieristi, pari complessivamente a 519.060 crocieristi imbarcati/sbarcati e in transito nel 2021.   

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“Il Covid assorbe troppi posti letto”

Un altro attacco del Pd alla conduzione dell’Asl arriva in questi minuti. Si tratta di un comunicato firmato dai consiglieri Marco Piendibene e Marco Di Gennaro, che lamentano una gestione pandemica che frustra gli altri servizi sanitari, ormai ridotti a loro dire sotto livelli minimi. “Vogliamo esprimere in premessa la nostra viva preoccupazione per la recrudescenza della pandemia; per i suoi evidenti effetti diretti sulla salute delle persone ma anche per le conseguenze indirette che derivano ad un sistema sanitario che complessivamente appare, nel Paese, in grande sofferenza”, è l’inizio della nota a firma Piendibene-Di Gennaro. “La Regione Lazio ha certamente saputo governare la situazione di crisi sanitaria con decisione e lungimiranza; ciò appare ampiamente dimostrato dai risultati apprezzabili sulle vaccinazioni che hanno evitato una situazione di generale drammaticità. Dobbiamo registrare, per quanto riguarda la nostra specifica realtà territoriale, che la richiesta ad ogni struttura di riconvertire posti letto per l’assistenza a pazienti affetti da Covid ha però determinato una netta riduzione delle prestazioni erogate ai pazienti affetti da altre patologie anche gravi”. “Le ripercussioni sono state tanto più pesanti quanto minore era la disponibilità di risorse in termini di personale e di posti letto ospedalieri. Proprio sulla base di queste motivazioni avevamo, in una precedente nota, ritenuto non appropriata la richiesta dell’attivazione di 10 posti letto Covid divenuti poi, come era prevedibile, prima 20 e poi 30. Ciò ha causato una riduzione non solo dei posti letto per pazienti no Covid ma anche una riduzione di tutte le altre attività oltre ad un sovraccarico di lavoro a causa della già nota carenza di personale”. “Guardando la situazione della disponibilità di posti letto ospedalieri per pazienti acuti della regione (scheda sotto) si vede, infatti, come il numero di posti letto per 1000 abitanti della Asl Roma 4 (0.6 per 1000) sia più basso di tutte le altre strutture delle altre Asl. Si va, infatti, dal 6.5 x1000 della Roma1 (dieci volte superiore alla nostra Asl) al 2 per mille della Asl di Rieti (circa 3 volte superiore) con la metà degli abitanti”, registrano i due esponenti Dem. “Le difficoltà determinate anche da questa evidente disparità di posti letto, alle quali si è fatto fronte grazie all’impegno degli operatori e della direzione aziendale, meritano di essere tenute nella dovuta considerazione nell’ambito di una programmazione sanitaria regionale che tenga altresì conto della necessaria omogeneità retributiva fra i dirigenti medici della regione”, concludono i due consiglieri del Pd.

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