La guerra dell’ombrellone
Una guerra dell’ombrellone ha fatto capolino sulla battigia del Mar Tirreno. Teatro dello scontro “bellico”, una spiaggia di Ladispoli sul lungomare di Marina di Palo. Proprio in corrispondenza del primo fine settimana di agosto, un’area da sempre utilizzata a spiaggia libera è stata infatti delimitata con nastro da cantiere. All’interno della recinzione, 56 ombrelloni e lettini, oltre a due bagni chimici. Si è insomma davanti a una concessione evidentemente andata a bando da poco, che ha ridotto ulteriormente il tratto di mare a disposizione di bagnanti che preferiscono fruire liberamente dell’arenile senza pagare nulla. Alcuni di questi ultimi hanno ignorato le recinzioni e… occupato le posizioni a ridosso del confine, aprendo chiaramente discussioni. La libertà di recarsi al mare senza obbligo di noleggiare i servizi offerti dagli stabilimenti si scontra qui con normative che invitano fortemente (quando non impongono) le amministrazioni pubbliche a “mettere a reddito” quello che una volta si sarebbe chiamato bene indisponibile dello Stato. Di qui la “guerra”, tra utenti e imprenditori, con i poteri comunali ed europei sullo sfondo a dettare le regole d’ingaggio. E i pacifisti, questa volta, in pace ci si mettano l’anima: impossibile pensare ad una tregua di Ferragosto. Anzi…
