Dicembre 28, 2024
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Videosorveglianza: altro flop della giunta Giulivi

Un altro poco invidiabile risultato per l’amministrazione comunale di Tarquinia, rimasta a bocca asciutta in un settore peraltro particolarmente delicato. C’era la possibilità di accedere a decine di migliaia di euro per implementare i sistemi di sicurezza: e invece la somma ottenuta dalla giunta Giulivi è un imbarazzante e tondissimo zero, che ha spinto il Pd, il Movimento 5 stelle e la lista autonoma di sinistra ad un comunicato di condanna: “Ancora una volta il comune di Tarquinia non è riuscito ad ottenere finanziamenti: questa volta destinati all’installazione di sistemi di videosorveglianza urbana per la pubblica sicurezza sui propri territori. In altri termini, per le uniche telecamere delle quali i cittadini e le attività commerciali tarquiniesi avrebbero realmente giovato. Il contributo statale era diretto a sostenere gli oneri sopportati dalle amministrazioni municipali per l’installazione dei sistemi previsti nell’ambito dei Patti per la sicurezza urbana sottoscritti tra i prefetti e i sindaci”.“L’attribuzione del contributo statale in oggetto era un importante investimento per migliorare la sicurezza dei cittadini e contrastare i fenomeni criminali ma anche quella di prevenire in modo capillare e di controllo del territorio senza dimenticare l’effetto di deterrenza. Nella graduatoria finale la nostra città è risultata 699a e, nonostante le sia stata riconosciuta una incidenza di criminalità pari a quella degli altri comuni del viterbese che hanno ottenuto il finanziamento, ne è rimasta fuori”, commentano le opposizioni.“Evidentemente la nostra amministrazione, la giunta e il sindaco erano troppo indaffarati a pensare alle altre telecamere, quelle per il controllo degli accessi al centro storico e ad alcune strade e vie d’interesse “particolare”, finendo col trascurare quelle ben più utili a garantire la pubblica sicurezza e tutelare i cittadini tarquiniesi. Non solo, mentre per l’istallazione dei sistemi di videsorveglianza si poteva usufruire del predetto contributo Ministeriale senza ulteriori aggravi per i cittadini di Tarquinia, i nuovi varchi elettroniciad “alta risoluzione ed efficienza anche nelle ore notturne” ci costeranno, anzi ci sono già costati, un occhio della testa. Ringraziamo ancora una volta questa amministrazione un po’ troppo distratta per il nuovo regalo fattoci in occasione della festa patronale”.

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La Pro Loco “semina” le azalee della ricerca

Sono state terminate in un solo giorno le Azalee della Ricerca messe a disposizione dall’Airc per la Pro loco Tarquinia, referente della campagna nella città etrusca. “Abbiamo distribuito tutte le piante sabato, raccogliendo 1250 euro – affermano dalla Pro loco Tarquinia –. I tarquiniesi si sono dimostrati campioni di solidarietà, affollando il nostro banchetto, al civico 19 di via Giuseppe Garibaldi, fin dall’apertura. Una dimostrazione di grande generosità che non ci ha sorpreso ma ha fatto molto piacere. Ringraziamo i nostri volontari per aver reso possibile l’iniziativa”. La campagna dell’Azalea della Ricerca, partita nel 1984, con l’obiettivo di diffondere maggiore consapevolezza riguardo ad abitudini e comportamenti più salutari che possono giocare un importante ruolo nella lotta ai tumori, ha permesso nel tempo di raccogliere oltre 280 milioni di euro. Risorse che hanno consentito agli scienziati oncologici di lavorare senza interruzioni, nel tentativo di diagnosticare più precocemente tutte le forme di cancro e di curare con maggiore efficacia tutte le pazienti.

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Strisce blu alla stazione, la rabbia non si ferma più

Una mobilitazione senza precedenti per il Comune di Tarquinia. Seicento cittadini che non si arrendono all’idea che chi deve recarsi a Roma per studio o lavoro, e quindi per mancanze del proprio territorio, si veda persino costretto a pagare un balzello. Totale la rabbia contro la decisione dell’amministrazione comunale di disseminare i parcheggi della stazione ferroviaria di strisce blu. Sulla nota piattaforma online Change.org c’è una petizione che ha rotto nelle scorse ore la ragguardevole cifra di 600 firmatari, un livello raramente raggiunto per una raccolta firme su Tarquinia. I promotori, dell’associazione NextEtruria, parlano di “scelta inopportuna” e puntano a raggiungere quota mille sottoscrizioni. “Con la delibera di giunta n° 27 del 01/03/2022 l’amministrazione di Tarquinia ha deciso di rendere a pagamento i parcheggi della stazione ferroviaria di Tarquinia”, si legge nel testo della petizione, che è possibile sostenere cliccando qui e seguendo le istruzioni. “Noi dell’associazione NextEtruria, valutiamo questa scelta inopportuna e non adatta ai bisogni dei pendolari e di tutti coloro che utilizzano il treno per poter spostarsi per raggiungere i posti di lavoro, le università e altre città. Per questa motivazione abbiamo indetto una raccolta firma contro questa folle scelta dell’amministrazione. Facciamo sentire la nostra voce!”.

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Tornano le Azalee per la ricerca

L’Azalea della Ricerca colora Tarquinia. Le mattine del 7 e dell’8 maggio i volontari della Pro loco Tarquinia e della Fondazione Airc per la ricerca sul cancro saranno in piazza per distribuire le piante con una donazione di 15 euro. “Il 7 maggio saremmo nella nostra sede al civico 19 di via Giuseppe Garibaldi, mentre l’8 maggio, per la festa della mamma, allestiremo la postazione in piazza Cavour, di fronte a palazzo Vitelleschi – fanno sapere dalla Pro loco Tarquinia -. Abbiamo accolto con piacere l’invito dell’Airc di partecipare alla campagna di solidarietà. Siamo certi che i cittadini tarquiniesi sapranno rispondere con grande generosità”. In 38 anni di vita l’Azalea della Ricerca è diventata il simbolo della festa della mamma. Un fiore speciale da regalare a tutte le donne e un prezioso alleato per la salute al femminile che ha permesso nel tempo di raccogliere oltre 280 milioni di euro. Questi fondi hanno consentito ai migliori scienziati oncologici di lavorare senza interruzioni, nel tentativo di diagnosticare più precocemente tutte le forme di cancro e di curare con maggiore efficacia tutte le pazienti.

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Finalmente uno sportello per il contante al Lido

Uno sportello automatico per il prelievo di denaro contante: a Tarquinia Lido era un servizio da anni “assente ingiustificato” che, finalmente, torna a disposizione dei cittadini. Ad installare una colonnina per il prelievo è stato infatti il Camping Village Tuscia Tirrenica, che lungi dal concedere l’opportunità di usufruire di un servizio così utile ed essenziale ai soli clienti, ha scelto di posizionare l’apparecchiatura all’ingresso del campeggio, consentendone l’utilizzo a chiunque ne abbia necessità. “Da tempo cercavamo un modo per mettere il servizio di prelievo automatico a disposizione dei clienti – spiega Renato Bacciardi, del Camping Tuscia Tirrenica – e quando abbiamo trovato la formula per riuscirci, abbiamo creduto utile per tutta la realtà turistica di Tarquinia Lido cercare una soluzione a disposizione di tutti. Sono oltre cinque anni che al Lido mancava la possibilità di prelevare, ora lo si potrà fare recandosi all’ingresso del camping, a piedi, in bici o in auto”. L’ATM è già attivo e funzionante presso il Camping, che si trova su lungomare delle Nereidi, a Tarquinia Lido.

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Il pagellone del 1 Maggio

LUNGARINI 7. Il presidente di CSP ha centrato al primo bilancio tutto suo l’incredibile risultato dell’attivo. Sarebbe solo per questo da 10? Verissimo. Ma finché il centro abitato sarà ostaggio di un sistema di raccolta differenziata da fine anni ’70, non si potrà parlare di servizio civile per una città come Civitavecchia. GIULIVI 4 Il sindaco di Tarquinia è riuscito in una serie di acrobazie incredibili. Prima ha perso la Sagra più importante della cittadina, poi ha cercato di affossare il tentativo della ProTarquinia di salvarne l’edizione 2022 scatenando la guerra con Civitavecchia, rea di avere raccolto quanto abbandonato. La ciliegina sulla torta? Le migliaia di euro spese per un ricorso inutile: il porto aveva già annunciato a mezzo stampa il suo “no”, a cosa serviva allora rivolgersi al Tar? TEDESCO 6,5. Impeccabile all’appuntamento con le prime processioni da sindaco, sia il venerdì Santo che a Santa Fermina (negli anni passati annullate per Covid) le ha affrontate da maratoneta. Avrebbe voluto concludere il trittico con una defatigante tra gli spazi Vitali delle bancarelle alla Marina, si ferma invece malinconico su viale Garibaldi. VITALI 4. L’assessore sognava il colpaccio per il commercio locale, ma si è svegliato tutto sudato. A vincere sono stati i de-trattori… TIDEI 9. Resta saldo al timone di Santa Marinella, dopo aver visto sventato un piano dai connotati davvero sordidi. Pare volassero valigette per farlo cadere, però stavolta a cadere sono stati altri, dicono i bene informati. Oltre il Marangone guardano ammirati: c’è da prendere esempio. E dice infatti che l’antiaerea per le valigette è già stata armata da chi di dovere…

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La Fiera del Primo Maggio affossata con una email alle 8 di mattina

Tutto confermato: è stata una email dell’Autorità di sistema portuale ad affossare la Fiera del Primo Maggio a Civitavecchia. Una ricostruzione che ora dopo ora è stata suffragata da carte ed email. Fino a ieri sera, la Mostra mercato era saldamente in corsa per aprire i suoi battenti subito dopo la fiera di Santa Fermina, trasformando la festa patronale in una quattro giorni all’aria aperta che avrebbe dato fiato alle attività commerciali, asfissiate da due anni di pandemia e di blocco delle crociere. Invece, qualcosa è avvenuto nella notte, dalle parti del porto. Alle 8.13 di questa mattina, l’email con l’oggetto “Annullata Istanza” ha raggiunto gli organizzatori. “Tutto annullato, inutile fare la riunione con le integrazioni che vi abbiamo chiesto. Ne parleremo con calma quando riconvocheremo la riunione”, ha scritto un dirigente di Molo Vespucci. Nel frattempo invece si teneva regolarmente l’altra riunione, quella col dirigente di Pubblica Sicurezza: le prescrizioni che il dottor Pipitone raccomandava al Comune sarebbero state recepite con una ordinanza già pronta del comandante di polizia locale, Ivano Berti. Quindi era tutto pronto anche da punto di vista del piano safety e security. Invece poco dopo la ProTarquinia, proprietaria del marchio Mostra Mercato delle Macchine Agricole, gelava il Comune con questa PEC: Al Comune di Civitavecchia sono così cascati dal pero, cercando di comprendere cosa fosse accaduto. Soltanto dopo questa comunicazione dell’associazione ProTarquinia, all’Adsp qualcuno si è accorto di averla fatta grossa e che la responsabilità dello stop alla manifestazione sarebbe stato suo (anche perché era tutto ok pure per la Capitaneria di Porto). Di qui una serie di email, telefonate, disturbando il sonno al presidente Pino Musolino (impegnato al Sea Trade di Miami) che ha poi diffuso un comunicato che sembra tuttavia ignorare l’annullamento dell’istanza avvenuto ormai quasi dieci ore prima, indicando negli organizzatori coloro che non hanno voluto organizzare la fiera. Ma la frittata è fatta. Niente fiera a Tarquinia ma neanche a Civitavecchia. Chi può, si accontenta di quella di Miami… Di seguito i comunicati del Comune e dell’Autorità di sistema portuale. Comune di Civitavecchia “Confermo che purtroppo, a causa di disguidi burocratici dell’ultima ora, la Mostra mercato delle Macchine agricole programmata dal 29 aprile al 1 Maggio non si farà”. Così l’Assessore al Commercio, Dimitri Vitali. “L’Amministrazione comunale ha ricevuto questa mattina comunicazione dagli organizzatori di difficoltà verificatesi nelle ultime ore. Una decisione che ci lascia l’amaro in bocca, anche perché era ormai tutto stato definito nei minimi dettagli, per garantire una manifestazione che avrebbe portato occasione di fatturato per le attività locali, principale obiettivo dell’operazione che abbiamo messo in atto in questi giorni. Mi corre l’obbligo di ringraziare quindi tutti coloro che avevano sostenuto l’azione del Comune, in particolare il dirigente di P. S. dottor Pipitone, il comandante della Capitaneria di Porto Filippo Marini, oltre al comandante di Polizia locale Ivano Berti e ai nostri uffici, che avevano programmato tutta l’operazione”. Adsp L’associazione Pro Tarquinia non pensi di scaricare le proprie responsabilità e incapacità organizzative e amministrative sulle istituzioni, con un comportamento irriguardoso e inaccettabile.Dopo aver trasmesso solo in data 21 aprile una istanza relativa ad una istruttoria che normalmente avrebbe richiesto molto più tempo, il rappresentante dell’associazione non ha fatto pervenire la documentazione richiesta, per poi trasmettere stamattina una nota, peraltro datata anch’essa 21 aprile, in cui dichiara, oggi, che la manifestazione è annullata in quanto le aree portuali interessate sarebbero state necessarie per la fiera già dal 26 aprile, cioè da ieri (quando era invece già noto da tempo che le stesse aree sono già impegnate fino al 28 per gli eventi correlati a Santa Fermina) e che l’apposita riunione convocata per questa mattina alle 10 – a seguito di altre due riunioni già tenutesi ieri sullo stesso argomento e dalle quali si attendevano riscontri da parte dell’organizzatore – è invece stata “rinviata a data da destinarsi”.Tale incontro in realtà è stato rinviato e riconvocato dopo sole tre ore e trenta minuti, a causa della riunione indetta alla stessa ora dal Dirigente del Commissariato di PS, in qualità di responsabile dell’Ordine e della sicurezza pubblica, ed avente ad oggetto: “manifestazione promossa dalla Pro – Tarquinia”. La riunione si è tenuta alla presenza degli amministratori comunali e di tutte le FFOO, unitamente a questa amministrazione. In detta riunione sono state individuate e predisposte le misure di prevenzione per assicurare il regolare svolgimento dell’evento in ambito portuale, a conferma della massima disponibilità consentita e dell’approccio altamente collaborativo dell’ente.Quindi, a fronte invece della carenza di documentazione e della mancanza di riscontri da parte dell’organizzatore rispetto agli adempimenti prescritti da norme e regolamenti, non si cerchi di scaricare proprie responsabilità sulle istituzioni con comportamenti del tutto inaccettabili, pensando o sentendosi autorizzati a farlo, che la gestione del demanio, della cosa pubblica e della sicurezza siano un qualcosa di cui poter disporre a proprio piacimento o convenienza. In meno di tre giorni lavorativi almeno cinque istituzioni si sono messe a disposizione, nonostante il minimo tempo a disposizione, per cercare di far svolgere l’evento in piena sicurezza e rispetto delle norme. Se questo non è stato possibile per esclusiva responsabilità degli organizzatori, ora non si cerchino alibi o scappatoie del tutto inaccettabili e altamente irrispettose del ruolo e del lavoro della Pubblica Amministrazione e di chi la rappresenta.Mi auguro di aver fatto sufficiente e definitiva chiarezza su una vicenda che francamente ha poco a che vedere con l’attività propria del porto, che sto rappresentando a Miami nella capitale mondiale delle crociere e che qui è sotto gli occhi di tutti per i risultati raggiunti durante la pandemia per il crocierismo e non certo, con tutto il rispetto, per la fiera delle macchine agricole.Pino Musolino, presidente Adsp MTCS

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Il porto dice no. E la Fiera non si fa più

Ancora un colpo di scena sull’asse Civitavecchia-Tarquinia per l’ormai incredibile vicenda della Mostra-mercato delle macchine agricole. A quanto pare, questa mattina gli organizzatori dell’Associazione Pro Tarquinia avrebbero comunicato all’assessore al Commercio Dimitri Vitali la volontà di annullare tutto. Sarebbe infatti giunto dalle autorità del porto di Civitavecchia il diniego ad utilizzare l’area attigua alla Marina, che gli organizzatori avevano chiesto per una parte importante della Fiera. Aggiornamenti su ideanews24.com.

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Guerra della Fiera: il ridicolo è dietro l’angolo

Si attendono sviluppi entro la giornata di oggi sulla vicenda della Mostra-mercato delle macchine agricole, emigrata a Civitavecchia dopo che a Tarquinia non avrebbe avuto spazio. Questa la vera e ormai accertata ricostruzione: parlare di “scippo” è difficile, anche per alcuni fantasiosi portatori di “verità” alternative: se Tarquinia aveva deciso di rinunciare alla Fiera del Primo Maggio e gli organizzatori di questa decidono di salvare il salvabile e spostarsi nella città più vicina, nessuno scippo è avvenuto. E se poi cerchi di gridare lo stesso allo scippo dicendo che la Fiera del Primo Maggio si sarebbe fatta a… settembre, il ridicolo è dietro l’angolo. Ma questa “guerra”, come detto, potrebbe ora mostrare altre operazioni militari di disturbo. C’è chi ventila addirittura la fuoriuscita di Tarquinia dall’Osservatorio Ambientale (pur ospitandone la sede alle Saline: anche in caso di inevitabile cambio di sede si parlerebbe di “scippo”?). Sembra una mossa troppo assurda e fuori da ogni logica per essere vera, probabilmente solo qualche esagerazione tutta social di chi non vedeva l’ora di alimentare (e sul serio, non per riderci un po’ su come sta facendo la stragrande maggioranza di tarquiniesi e civitavecchiesi) uno scontro tra le due sponde del Mignone. Ma teniamo sempre a mente che il ridicolo è ormai la scenografia immobile di questa commedia, soprattutto per chi forse voleva sfruttare l’impasse della fiera per liberarsi di personaggi scomodi e invece ha visto planare dolorosamente sui propri denti il boomerang lanciato a metà mese. Al contrario, quando a parlare sono i protagonisti, si può forse intuire quali siano i reali contorni della situazione, al momento: è stato Alessandro Giulivi, sindaco di Tarquinia, a “rinfrescare” la sua posizione. “La città di Tarquinia ringrazia la Giunta Tedesco di Civitavecchia che in queste ore sta permettendo di derubare la storia della nostra città! Una vergogna!” è la scritta che campeggia da ieri sulla pagina Facebook del comune di Tarquinia, corredata appunto dalle parole del primo cittadino: “Sono sicuro che sia i consiglieri che i cittadini di Civitavecchia si ribelleranno a questo scempio, perché Civitavecchia deve tornare all’onore delle cronache per la grande città che è senza il bisogno di saccheggiare il territorio”. L’assessore Martina Tosoni non è stata da meno, con un lunghissimo post in cui ribadisce i contenuti della “conferenza stampa per chiarire la posizione dell’amministrazione comunale e ricostruite i fatti come sono realmente accaduti riguardo uno degli eventi più importanti della NOSTRA città, la Mostra Mercato Macchine Agricole. In questi ultimi giorni siamo stati zitti, per scelta, per educazione, perché non volevamo alimentare polemiche, per reperire quante più informazioni possibili e per dare al Sindaco finalmente la possibilità di spiegare con documenti alla mano quanto fosse realmente successo. In questo silenzio abbiamo sentito e letto di tutto, abbiamo preso insulti, ci hanno accusato ed umiliato senza conoscere i fatti e qualcuno ci ha anche augurato la morte”. Una deriva becera è da respingere con forza, su questo non c’è dubbio. Ma torniamo a leggere il post dell’assessore a turismo, cultura ed eventi della giunta Giulivi. “Abbiamo visto consiglieri di opposizione, non si sa come, ancor prima di sapere che la fiera di sarebbe fatta altrove, sciacallare e sulle loro pagine social e come squali sguazzare in un bagno di sangue di una ferita che non era solo la nostra, ma di tutti i cittadini di Tarquinia!! Ma per fortuna e lo devo dire, abbiamo visto anche consiglieri solidali e con la volontà di unirsi pur essendo ideologicamente opposti, in una battaglia che non doveva essere contro qualcuno ma unicamente a favore della nostra città”. Tosoni respinge pure le accuse di aver sempre remato contro Civitavecchia, come attesta chi ricorda il caso dei parcheggi a pagamento di Sant’Agostino, delle strade lasciate abbandonate, di un altro caso piuttosto recente che avrebbe a che fare proprio con un organismo turistico, dal quale Tarquinia voleva estromettere la città portuale. “L’amministrazione Giulivi ha sempre dimostrato lealtà all’amministrazione di Civitavecchia negli obiettivi di sviluppo e rete che abbiamo spesso condiviso, sui temi ambientali e non ultimo sulle leggi regionali turistiche e da Assessore, collega, istituzione, mai e poi mai avrei immaginato potesse accadere una cosa simile. Nessuno ha mai fatto quello che l’ Assessore al commercio di Civitavecchia sotto il benestare del Sindaco ha fatto. In questi anni ci siamo sempre confrontanti con tutti i paesi che ci circondano sui grandi eventi, per non accavallare le date, per non darci fastidio perché è nell’interesse di ogni amministratore serio e responsabile fare bene il proprio lavoro senza danneggiare gli altri. La giunta di Civitavecchia invece con quella delibera ha distrutto una rete di collaborazione anche umana consolidata da anni, rompendo ogni schema di rispetto istituzionale tra enti. Sono arrabbiata e dispiaciuta perché Tarquinia non meritava un trattamento così, da nessuno dei soggetti che hanno disegnato questa orribile pagina politica del nostro territorio”. Confermata l’idea che la Fiera del Primo Maggio si recupererà (forse) a settembre. “Sull’argomento Fiera il Sindaco ha detto tutto, e da parte mia avrà tutto il mio appoggio e impegno per lavorare se sarà possibile, alla fiera di settembre e riportare la fiera a Tarquinia, nella sua città. Mi preme dire un’ultima cosa e chiudere qui un argomento su cui farà luce chi di dovere ed il tempo, che ripaga sempre chi è nel giusto. La politica non è quella di questi giorni, La politica non sono coloro che tentano di spengere gli altri per illuminare se stessi dal buio totale delle loro idee e del loro passato oscuro, convinti che la gente abbia dimenticato. La politica non è pugnalare alle spalle qualcuno a beneficio della propria ambizione o dell’interesse privato. La politica non è quella che fa opposizione seminando solo cattiverie. La politica non è quella che abbiamo visto in questi giorni, e chi fa politica non deve mai e dico mai, dimenticarsi di essere umano”. Ma a Civitavecchia intanto che succede? Il sindaco Ernesto Tedesco, dopo aver risposto per le rime alle minacce del collega di recarsi in Procura, è parso compassato in

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Tedesco: “Non lascerò passare le parole di Giulivi”

Guerra di carte bollate, minaccia Giulivi da Tarquinia? Sì, ma da entrambi i fronti, a giudicare dalla risposta che da Civitavecchia ha varcato il Mignone in senso contrario. Nel derby dei sindaci innescato dal cambio di location della Mostra Mercato delle Macchine Agricole, Ernesto Tedesco non accetta il confronto sul piano della rissa verbale, ma lo accetta volentieri (e c’era da aspettarselo) su quello di eventuali profili (penali o civili? Chissà…). Da leggere pertanto con attenzione le sue dichiarazione rese ieri. “Sono rimasto esterrefatto nell’apprendere delle parole e del tono usato questa mattina nel corso di una conferenza stampa dal sindaco di Tarquinia. Buffo è che la serie di dichiarazioni assurde per non dire di peggio (ma il nostro stile è sicuramente diverso) arrivi insieme all’invito alla mia amministrazione ad usare il buon senso”. Il riferimento è evidentemente a un linguaggio “pugilistico” che ha fatto capolino nell’incontro con la stampa (anch’essa per la gran parte sbalordita). Parola allora ancora al sindaco di Civitavecchia. “Avrei preferito lasciar passare, ma mi corre purtroppo l’obbligo di prenderne atto: valuteremo il tutto nelle sedi opportune, perché chi ne ha l’autorità, magari quella stessa che si intende invocare, soppesi attentamente tutto quello che è stato detto”.

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