Bigenitorialità: la parola al Consiglio
“Domani il consiglio comunale affronterà il tema della bigenitorialità: si tratta di un concetto introdotto dalla Legge n. 54/2006 e da altre norme nazionali e sovranazionali, al fine di favorire la costante relazione del minore con entrambi i genitori e l’affido condiviso, ogni qual volta non esistano impedimenti che giustifichino l’allontanamento di un genitore dal proprio figlio”. Così il consigliere comunale Daniele Perello. “L’ istituzione del registro comunale darà applicazione al principio che garantisce il diritto soggettivo del minore di vedere ugualmente coinvolti i genitori, sia in pendenza di giudizio di separazione, divorzio o affidamento di figlio minore di coppie non coniugate che successivamente alla conclusione dello stesso giudizio, nelle decisioni relative alla sua salute, educazione e istruzione. Attraverso l’iscrizione al registro le istituzioni che si occupano del minore potranno inviare comunicazioni ad entrambi i genitori”. “La proposta venne presentata ai sindaci dei comuni del comprensorio in data 30.11.18 dallo studio legale Sacco proprio nell’ottica di una più pregnante applicazione dei principi in materia di affidamento condiviso, andando segnatamente ad incidere non soltanto nell’approccio circa le scelte e le decisioni inerenti la vita dei figli, ma anche nell’esplicazione delle attività pratiche e quotidiane di vita nell’ambito della crisi della coppia genitoriale. Presentai una mozione in tal senso, su proposta mia e dell’allora consigliere comunale Massimiliano Grasso, ma non fu possibile discuterla prima della scadenza. Oggi riformuliamo la proposta: l’affido condiviso si pone non più (come nel precedente sistema) come evenienza residuale, bensì come regola, rispetto alla quale costituisce, invece, eccezione la soluzione dell’affidamento”. “Dibatteremo di questo ed altri aspetti ad esso correlati, tra cui il duplice domicilio, che se pone problemi formali agli uffici demografici comunali, consente però al minore ed ai genitori separati (e magari residenti in Comuni differenti) di fruire dei servizi extra-scolastici, sportivi, sociali e ludici, nonché delle agevolazioni fiscali messi a disposizione dei residenti e conseguenti all’iscrizione nel nucleo familiare. Viene superato, in questo modo, lo schema della stabilizzazione della residenza presso l’uno dei due genitori, il che – anche dopo la riforma del 2006 – comporta l’inevitabile prevalenza della presenza di un genitore rispetto all’altro nella vita quotidiana del figlio”. “Per concludere, viene in rilievo come questa nuova visione della gestione dell’affidamento condiviso risulta senz’altro agevolata dalla contiguità territoriale dei Comuni ove risiedono i genitori e – soprattutto – da un buon grado di capacità genitoriale, consapevolezza e maturità di questi ultimi nel poter gestire la vita dei figli con quella parolina magica che si chiama responsabilità. Tutto ciò nel solco della rivoluzione culturale iniziata dal legislatore con la riforma della L. 54/06 ideata dal professor Marino Maglietta e grazie all’ottimo lavoro svolto da una nostra concittadina, l’avvocato Roberta Sacco. Civitavecchia può quindi farsi portatrice di quei valori che sono anche alla base dei principi costituzionali”.