Ottobre 18, 2024
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Offerta di lavoro: ecco i dettagli

Una offerta di lavoro è attiva sul nostro territorio. Un’officina meccanica auto di Tarquinia ricerca un meccanico, un elettrauto e un apprendista da avviare presso la propria attività. Gli interessati potranno ricevere tutte le informazioni chiamando il 3801557878.

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Megadigestore: ultimatum a De Paolis, Porrello e Tidei

L’onda lunga della manifestazione contro il megadigestore a Monna Felicita continua a infrangersi sulla scogliera della Regione Lazio. Proprio in quella direzione vanno due comunicati delle ultime ore. Nel primo, una serie di comitati, associazioni e anche due partiti politici chiedono ai consiglieri regionali del territorio (Gino De Paolis della Lista Zingaretti, Devid Porrello dei 5 stelle, Marietta Tidei di Italia Viva) di risolvere dalla questione con il ritiro del parere favorevole oppure uscire dalla maggioranza. Nel secondo è il Pd ad intervenire, con una lunghissima lettera con cui il segretario Piero Alessi chiede al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti di negare l’autorizzazione al megaimpianto di rifiuti. Le pubblichiamo entrambe, di seguito, integralmente. Il comunicato di vari Comitati e partiti Molto partecipata la manifestazione contro il Bio Digestore da 120 mila tonnellate, indetta il 2 febbraio presso il Pincio di Civitavecchia da associazioni e forze politiche di Civitavecchia.  Oltre ai tanti cittadini accorsi, si è registrata la presenza del Sindaco di Civitavecchia  che, a nome dell’Amministrazione Comunale, ha ribadito la ferma opposizione all’ennesimo attentato alla salute rappresentato dal biodigestore. e la volontà di proseguire nelle azioni conseguenti. Si riscontra positiva partecipazione anche dei Municipi del territorio tra cui i Sindaci di Allumiere e Tolfa e i delegati di altri comuni. La Conferenza di Servizi che ha avallato l’impianto non ha tenuto in alcun conto la lunga serie di pareri negativi importanti, quali la ASL, la Soprintendenza, il Comune di Civitavecchia e, soprattutto,  e del divieto di attivazione espresso dal Sindaco in virtù del potere conferitogli dal Testo Unico delle Leggi Sanitarie (Dlgs 1265/1934); per questo risulta difficile persino comprendere come questa decisione (che nessuno rivendica) sia stata presa. Quello che è certo è che essa va esattamente nella direzione contraria a quella da intraprendere, vale a dire piccoli impianti pianificati su scala regionale in grado di smaltire la frazione umida prodotta in prossimità con trattamento aerobico. Roma dovrebbe avere impianti di smaltimento in ogni circoscrizione invece di scaricarli per tutto il Lazio, come il Movimento “Rifiuti zero, per una economia circolare” va proponendo da anni alla sorda Municipalità Capitolina. Civitavecchia produce ca. 7000 tonnellate di umido annue, quindi le 120-125 mila tonnellate si possono raggiungere solo con un’importazione massiccia dei rifiuti da Roma. I rifiuti viaggeranno su camion e saranno trattati in modalità anaerobica, finalizzata alla produzione di gas metano. La grandezza dell’impianto è giustificata dalla presenza di Roma nell’ATO provinciale trasformando l’intera provincia in una servitù di smaltimento dei rifiuti della Capitale. I mega impianti di smaltimento rifiuti vanificano totalmente gli indirizzi del piano dei rifiuti del Lazio approvato nel 2021, il quale prevede piccoli impianti di smaltimento adatti alle reali esigenze per bacini d’utenza di ca. 100 mila abitanti. Come ha affermato l’assessore Lombardi, gli impianti già autorizzati superano invece 10 volte il fabbisogno del Lazio. Purtroppo lo sbandierato “Nuovo piano dei rifiuti del Lazio” non ha mai avuto valore normativo e rimane mero auspicabile proposito, vale a dire carta straccia. E questa è una precipua responsabilità politica che consente a grigi funzionari addirittura di forzare le normative per autorizzare impianti la cui utilità risiede solo negli enormi profitti che i privati di turno ne ricaveranno. Comprendiamo lo scontento e l’imbarazzo dei consiglieri di maggioranza contrari al progetto; si comprendono meno le ragioni per cui la loro fiducia alla giunta Zingaretti vada riconfermata. I presupposti per chiedere l’annullamento in autotutela di questo indigeribile atto ci sono; rappresentino, utilizzando ogni possibile strumento, la comunità dal quale sono stati eletti o si pongano all’opposizione di questa maggioranza regionale che vuole seppellire il territorio sotto una montagna di rifiuti.  Lo diciamo a loro e lo ribadiamo ai Sindaci: questa battaglia può solo essere vinta, non permetteremo altre ipoteche sul nostro futuro. La piazza, ieri, lo ha gridato forte. Comitato Sole, Forum Ambientalista, Città Futura, Fridays for Future – Civitavecchia, Collettivo No al Fossile – Civitavecchia, Europa Verde, Piazza048, Federazione PRC Civitavecchia, Le Ardite, Rete delle Associazioni, #Mirifiuto, ASD Nessuno Escluso La lettera a Zingaretti del segretario del Pd Pietro Alessi Caro Presidente, ti scrivo, per la responsabilità che sento nel dover esercitare la mia funzione di Segretario di Circolo del Partito Democratico di Civitavecchia, a proposito della ipotesi di realizzare, in località Monna Felicita a Civitavecchia, un Biodigestore. Ti scrivo anche alla luce di un crescente malcontento popolare che ha trovato espressione in una recente manifestazione pubblica, promossa da associazioni ambientaliste con la partecipazione delle forze politiche locali, delle organizzazioni sindacali, dei rappresentanti istituzionali del Comune di Civitavecchia ed altri Comuni limitrofi. Inoltre, numerose ed autorevoli sono state le prese di posizioni contrarie al progetto. Segnalo, in questa direzione, la presa di distanza da parte dei consiglieri regionali del territorio. Netta contrarietà al progetto è stata espressa, in città, da una petizione, sottoscritta da centinaia di persone, promossa da una associazione culturale, “Spazio libero Blog”; da numerosi comunicati di forze politiche, sindacali e sociali e, con molta determinazione, anche dalla Curia Vescovile. Voglio in premessa confermarti, ritenendo di interpretare il pensiero del PD locale, la opinione assolutamente contraria all’insediamento, in Civitavecchia, di un Biodigestore, con le caratteristiche di un megaimpianto del tutto intollerabile, in un contesto territoriale già particolarmente offeso sul piano ambientale e sanitario. Il progetto prevede di trattare circa 120.000 tonnellate annue di biomassa in un ambito territoriale che ne produce, compresi i comuni limitrofi, non più di 10.000. Ciò ha favorito il diffondersi, tra la popolazione, della sensazione che Civitavecchia sia stata scelta dalla Capitale come luogo privilegiato per la concentrazione di pesanti servitù ambientali.La Conferenza dei servizi, indetta allo scopo di valutare il progetto, ha nei giorni scorsi espresso una decisione favorevole, anche se sono numerosi i dubbi circa la procedura scelta. Non mi permetto di esprimere giudizi di merito che spettano ad altri organi, ai quali certamente si chiederà eventualmente un opportuno e doveroso pronunciamento, ma suscita sconcerto nell’opinione di chi scrive e in quella pubblica, che siano stati ignorati i pareri negativi della nostra ASL RM4, preoccupata per le conseguenze sulla salute; della

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Megadigestore: occhio alla seconda conferenza dei servizi

“Esprimo soddisfazione per la partecipazione popolare alla manifestazione indetta dai comitati ambientalisti e ai quali tutta l’Amministrazione ha convintamente aderito. Abbiamo lanciato un segnale importante insieme a un messaggio chiaro: Civitavecchia dice no al megadigestore”. È quanto annuncia il Sindaco di Civitavecchia, Ernesto Tedesco. “Ad oggi, non c’è ancora la determina dirigenziale della Regione, che attendiamo per poter leggere le motivazioni ed intraprendere tutte le azioni che riterremo necessarie per tutelare il territorio. È però ancora aperta una seconda conferenza dei servizi, strettamente legata all’opera autorizzata con la prima, sempre in sede regionale: mi auguro che possa ricevere quella attenzione che non ha ricevuto l’altra, da parte di tutta la politica, in attesa di una nuova manifestazione che stiamo comunque organizzando. Se è vero che siamo tutti uniti, battiamo il ferro ora che è caldo”, ha concluso il primo cittadino.

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Arginare il Fiora è un’urgenza

“È volontà del Comune quella di risolvere la messa in sicurezza del fiume Fiora al fine di prevenire danni e rischi alla marina, consentendo comunque di completare un progetto il meno impattante possibile e che possa garantire le attività turistiche e da diporto”. Lo dichiara il sindaco Sergio Caci a seguito delle ultime due riunioni a cui ha partecipato insieme alla Regione Lazio per affrontare il problema della messa in sicurezza del fiume. La proposta dell’amministrazione comunale continua ad essere quella di fare una variante al progetto che, come precedentemente comunicato, vada a concludere l’opera idraulica senza provocare disagi a tutte le parti interessate. “Ovviamente – aggiunge il sindaco Caci – in primo luogo occorre salvaguardare l’incolumità dei cittadini montaltesi e di tutti coloro che si trovano ad operare durante l’intero anno nei pressi del fiume. Ma è altrettanto importante agevolare la parte turistica, il settore ittico e tutte le attività commerciali non che operano a Montalto Marina. Anche la Regione Lazio si è sensibilizzata al progetto, accogliendo molte delle osservazioni proposte dal Comune. Tra queste – continua il primo cittadino – abbiamo chiesto di aumentare i varchi di entrata del muro e di abbassarlo ulteriormente sostituendo il cemento in paratie mobili; la possibilità di realizzare una banchina in cemento armato anche nei tratti mancanti, soprattutto in corrispondenza delle attività presenti lungo la sponda del fiume. Inoltre abbiamo chiesto alla Soprintendenza di fare una nota chiarificatrice al fine prendere atto di tutte le autorizzazioni necessarie per completare l’opera. Ringrazio – conclude il sindaco – la presidenza della Regione Lazio e l’assessore regionale Mauro Alessandri per essersi messi a disposizione ad affrontare tutte le problematiche del caso”.

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Megadigestore: il Pincio ruggisce il suo no (GALLERY)

Circa 500 persone hanno partecipato stasera alla manifestazione organizzata contro il progetto del megadigestore. Numerosi gli interventi al microfono, con striscioni contro l’operazione da 120mila tonnellate di rifiuti. Unanime la contrarietà e unanimi anche la delusione per il mancato controllo della conferenza dei servizi. Intanto una nuova manifestazione potrebbe avvenire, con a capo i sindaci, la prossima settimana sul luogo dove dovrebbe sorgere l’impianto.

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Le 10 piccanti domande della Lista Tedesco ai 5 stelle

Riceviamo e pubblichiamo dalla Lista Tedesco: “Apprendiamo che i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle hanno avuto un incontro col ministro Cingolani, durante il quale hanno “parlato a nome della città” come ammette candidamente il consigliere D’Antò. Giusto per trasparenza, parola di cui pure hanno abusato in un passato sempre meno recente, vorremmo porre loro alcune domande. Come siete riusciti ad avere un colloquio col ministro alla Transizione Energetica, Roberto Cingolani: attraverso documenti ufficiali, conoscenze personali o raccomandazioni? Quando e dove si è svolto questo incontro? Chi si è recato insieme a voi dal ministro? Eravate soli o male accompagna…, pardon! accompagnati da qualcuno? Vi siete presentati in qualità di consiglieri di opposizione? E se non avete specificato di essere consiglieri di un partito di opposizione, chi ha diretto la seduta spiritica durante la quale è stata evocata “l’anima della città”? Vi siete recati dal ministro anche con la fascia tricolore o solo con il gonfalone della città? Cosa avete chiesto, esattamente, al ministro Cingolani? Cosa vi ha risposto, esattamente, il ministro Cingolani? Avete parlato dei progetti su Civitavecchia? E perché vi siete dimenticati proprio il biodigestore, che pochi giorni dopo è passato in cavalleria alla conferenza dei servizi regionale? Negli ultimi tempi avete incontrato altri ministri, assessoresse regionali alla Transizione Ecologica, capi di Stato o di Governo? Come mai non avete fatto una diretta streaming dell’incontro? Eppure era il vostro forte! Avete finito i giga o al Ministero non vi hanno dato la password del Wi-Fi? Certi di avere una risposta in tempi brevi, diamo la disponibilità fin da ora a farvi da chauffeur ai prossimi incontri”.

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Megadigestore, appello ai sindaci. Interviene anche la curia

I sindaci e il Vescovo. Questi altri autorevoli interventi sulla vicenda del biodigestore. Ma andiamo per ordine. e partiamo dall’appello che il sindaco di Civitavecchia Ernesto Tedesco ha mandato ai suoi colleghi del comprensorio per fare battaglia… Comune contro il megaimpianto a Monna Felicita. «Carissimi Colleghi» scrive Tedesco, «come sicuramente avrete appreso dagli organi di informazione la Regione Lazio, attraverso la conferenza dei Servizi, ha dato parere favorevole al progetto per la realizzazione di un impianto di produzione di biometano in località Monna Felicita. I pareri contrari delle vostre Amministrazioni, quello del Comune di Civitavecchia, della Sovrintendenza e della ASL RM 4 sono stati di fatto disattesi e il nostro territorio è nuovamente sotto attacco e vessato da scelte che non sono condivise e che non tengono in alcun conto le nostre legittime esigenze. Sono a chiedervi di fare fronte comune contro questo nuovo atto di arroganza politico-amministrativa, al fine di condividere con voi tutte le iniziative anche pubbliche per far sentire la nostra voce e per tutelare al massimo i nostri concittadini. Resto a vostra disposizione» conclude, «confidando nel vostro prezioso contributo più volte messo in campo attraverso azioni comuni». Ma come detto anche la diocesi ha fatto sentire la sua voce. “La vicenda della ventilata realizzazione di un biodigestore a Civitavecchia richiede un’attenta riflessione, scevra da precomprensioni di tipo ideologico, basata sulle esigenze della comunità e sulla tutela e salvaguardia dei beni comuni. Il primo aspetto, incontestabilmente evidente, è il sovradimensionamento della struttura rispetto alle esigenze del territorio. La frazione organica dei rifiuti urbani prodotta localmente è infatti di molto inferiore al quantitativo di cui è previsto il trattamento e che serve al far funzionare l’impianto. Questo lascia intendere che si vogliano importare rifiuti da altri territori con un enorme impatto ambientale legato alla circolazione dei mezzi. Una scelta incompatibile con il Piano Regionale dei rifiuti e con la presenza di altre attività industriali che hanno già di per sé un notevole impatto sulla salute pubblica. Esistono inoltre i pareri negativi espressi da Asl Rm 4, Sovrintendenza Archeologica, Amministrazioni comunali e da altri Enti pubblici, dei quali non si può non tenerne debito conto, specie in presenza di un contesto territoriale già fortemente provato dal punto di vista ambientale e socio-sanitario. Sono riflessioni, queste, che già da sole richiedono risposte che siano frutto di un serio confronto con le istituzioni e la società civile, alla ricerca di un equilibrio tra esigenze del territorio e la salute dei cittadini. Un corretto ciclo di gestione dei rifiuti è questione troppo delicata e va affrontata con onestà intellettuale, affidandosi ad evidenze scientifiche prima che a questioni di mero interesse. La settimana sociale dei cattolici italiani che si è svolta a Taranto nell’ottobre 2021, alla quale il vescovo Gianrico Ruzza era presente con una delegazione della diocesi, ha presentato situazioni di grave degrado ambientale ma anche “buone pratiche” di tipo industriale, anche in tema di trattamento dei rifiuti. Questo dimostra che gli interessi che guidano le scelte di una comunità devono andare oltre l’egoismo, superare la tentazione che porta a intraprendere la via più semplice per la risoluzione di un problema con una visione che penalizza i più deboli: a tutti è richiesto di impegnarsi per la tutela del bene comune, altrimenti, si perde il significato stesso del termine comunità”, concludono dalla comunicazione della curia vescovile.

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“I 5 stelle non possono parlare con Cingolani a nome della città”

I 5 stelle di Civitavecchia vanno a parlare con Cingolani e scoppia la polemica. A sollevarla è la Lega, che parla di situazione “Surreale, a tratti esilarante, ma comunque gravissima la dichiarazione”. Tutta colpa di una trasmissione televisiva durante la quale il consigliere comunale Vincenzo D’Antò ha parlato fugacemente di una recente visita al Ministro della Transizione ecologica che esponenti del Movimento di Civitavecchia sarebbero riusciti ad ottenere. “Lasciamo ai cittadini giudicare la sua frase “Stiamo vincendo delle battaglie”, proferita proprio nelle ore in cui su Civitavecchia la Regione Lazio del suo assessore alla “transizione ecologica” Roberta Lombardi faceva planare il megadigestore da 120mila tonnellate… Concentriamoci però sulla frase successiva: “Siamo andati anche a parlare con Cingolani a nome della città, dei comitati e di tutti”.Ecco, già pensare che uno come D’Antò sia andato a parlare con Cingolani anche a nome nostro rappresenta tutt’altro che una rassicurazione e decisamente una millanteria. Ma soprattutto è una clamorosa opera di scorrettezza politica: il Sindaco ha infatti scritto al ministro Cingolani chiedendo un incontro urgente ormai otto mesi fa e, non avendo avuto risposta, ha successivamente invitato proprio i rappresentanti dell’opposizione ad andare unitariamente presso chi può avere una voce in capitolo sulle tante questioni emergenziali sul tappeto nella nostra città”, attaccano dalla Lega di Civitavecchia.“Ebbene, non solo i 5 stelle cittadini si sono presi il lusso di andare da soli a perorare non si sa quali cause da Cingolani, ma a riprova di un comportamento che sfiora il senso etimologico della parola “malafede”, hanno pure chiesto un accesso agli atti per sapere se Ernesto Tedesco avesse mandato o no una lettera al ministro, come se il sindaco fosse un buontempone che impiega le giornate a fare scherzi!”.“Vorremmo quindi dire a costoro: se andate a parlare con qualcuno, fatelo esclusivamente a nome e per conto vostro. Il tempo di dare lezioni per voi era già scaduto il 26 maggio quando gli elettori vi hanno dato il ben servito, figuriamoci adesso che il vostro governo regionale (con la vostra assessora al posto chiave, tenuto dai vostri consiglieri e condiviso col Pd) ci ha dato questo bel megadigestore da digerire…” concludono gli esponenti locali del Carroccio.

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Arrivano i fondi per le case popolari al Poggiarello

La Giunta regionale del Lazio ha approvato questa mattina la delibera per la programmazione delle risorse destinate al completamento di alloggi, all’abbattimento delle barriere architettoniche e agli interventi di manutenzione nei complessi di edilizia residenziale pubblica dell’Ater di Civitavecchia. In particolare, il provvedimento prevede un investimento di circa 690.000 euro, di cui 665.000 euro riguardanti gli interventi per concludere la realizzazione di 12 nuovi appartamenti e per la manutenzione di altri alloggi in località Poggiarello nel Comune di Tolfa, mentre 25.000 verranno impiegati per la ristrutturazione e l’adeguamento di 4 bagni per disabili in altrettante abitazioni nel Comune di Civitavecchia.“Prosegue l’impegno dell’Amministrazione Zingaretti per aumentare l’offerta di alloggi pubblici e per migliorare la qualità dei servizi nei confronti dei residenti: con questo ulteriore provvedimento anche l’Ater di Civitavecchia potrà disporre delle risorse necessarie per estendere le opere di rigenerazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica” ha spiegato Massimiliano Valeriani, assessore regionale alle Politiche abitative.

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Megadigestore, sale la voce dei contrari

Oggi alle 19 ci sarà la manifestazione a piazzale del Pincio contro l’impianto, intanto continuano a piovere tante reazioni alla vicenda del Megadigestore di Monna Felicita. Daniele Giannini, consigliere regionale Lega “Rimarchiamo la nostra ferma opposizione al maxi impianto biogas che la Regione Lazio vorrebbe realizzare a Civitavecchia, cittadina di poco più di cinquantamila abitanti che vedrebbe il suo territorio completamente annichilito a livello ambientale, sanitario e sociale per soddisfare logiche economiche e politiche calate dall’alto”. Lo scrive in una nota il consigliere regionale della Lega, Daniele Giannini, membro della Commissione Sanità. “Si tratta dell’ennesimo sopruso targato Zingaretti e Pd – prosegue – che trae origine dal completo disinteresse per i contesti locali e le loro criticità, in nome di quella prepotenza istituzionale che ormai conosciamo bene, assolutamente incurante di tutti i pareri contrari già espressi a riguardo. Ecco perché per fermare queste 120 tonnellate di rifiuti, domani sarò schierato, assieme a tutta la Lega, al fianco dei cittadini e delle associazioni alla manifestazione prevista per le ore 19 in piazzale del Pincio a Civitavecchia. Insieme possiamo dire basta, insieme possiamo dire un convinto no alle politiche scellerate di questa giunta regionale”. In questa giornata, conclude Giannini “saremo tutti civitavecchiesi”. Mirko Cerrone, coordinatore Lista Tedesco Se Gino De Paolis (consigliere regionale) e Devid Porrello (Vice Presidente consiglio regionale), con il loro silenzio, avevano lasciato dei dubbi sulla natura della scelta della Regione Lazio in materia di megadigestore, Marietta Tidei ce li ha tolti tutti in un colpo solo. Purtroppo per Civitavecchia è vero, come sostiene l’esponente di Italia Viva, i consiglieri regionali possono fare ben poco ma lei ed i suoi colleghi, tuttavia, avrebbero potuto fare molto quando si è trattato di delineare gli ambiti territoriali ottimali all’interno del piano rifiuti regionale. Dal territorio (e dall’Amministrazione Tedesco in modo particolare) partì infatti l’allarme circa la situazione che rischiava di verificarsi nella provincia di Roma. Per questo chiedemmo a gran voce che la Capitale facesse parte di un sub ambito sostanzialmente a sé, escludendo quindi i 120 Comuni dell’hinterland dal rischio di doversi sorbire la produzione di rifiuti di tre milioni e mezzo di cittadini. Per accontentare l’allora sindaca Raggi, tale richiesta fu stralciata proprio dal consiglio regionale e puntualmente, due anni dopo, il cerino è rimasto in mano a Civitavecchia ed ai suoi abitanti. Quanto avvenuto certifica quindi l’immobilismo di chi avrebbe dovuto tutelare il territorio ed ha invece chinato la testa all’inevitabile epilogo del sì al progetto di Ambyenta Lazio. Oggi la frittata è fatta! Saremo convintamente e con forza tra coloro che faranno di tutto per far sì che un megadigestore non sia realizzato nella nostra città, non merita l’ennesimo insulto provocato anche dalle colpevoli omissioni dei suoi inconsistenti rappresentanti regionali. Ci appelliamo a tutti coloro che vorranno contribuire e partecipare alle iniziative proposte ed organizzate per contrastare la paventata realizzazione del biodigestore. Fratelli d’Italia, gruppo consiliare Regione Lazio “Per scaricarci i rifiuti di Roma. A questo serve in realtà il maxi biodigestore che Zingaretti vuole realizzato a Civitavecchia. A conferma della sua intenzione i dati sulla la capacità dell’impianto: 120mila tonnellate annue di biomassa da trattare quando il fabbisogno locale è di 7mila tonnellate annue. Un sovraccarico ben 17 volte maggiore che avrà un impatto ambientale devastante sul territorio. Questo folle progetto, bocciato già da Comune, Asl e Sovrintendenza, si scontrerà con la nostra ferma opposizione in Pisana. Sosterremo in ogni modo i consiglieri comunali di Fdi e attueremo tutte le iniziative finalizzate ad impedire la realizzazione del biodigestore. Per incapacità e per calcolo Politico, Zingaretti e le sue giunte non sono state in grado, o non hanno voluto, attuare una efficiente e funzionale gestione dei rifiuti di Roma e nel Lazio, scaricando il problema e le sue gravi conseguenze di salute pubblica e ambientale sulla popolazione di Civitavecchia e delle altre province. Al biodigestore sono contrarie tutte le istituzioni e le componenti civiche delle città e dei comuni limitrofi, il no al mega impianto è trasversale a tutti gli schieramenti politici. Zingaretti ammetta di essersi sbagliato e faccia un passo indietro”. Così in un comunicato i consiglieri regionali del Lazio di Fratelli d’Italia.

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