Dicembre 23, 2024
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Belvedere-Colfiorito, domani confronto in Comune

Ecco il giorno del confronto tra comitato Belvedere Colfiorito e Comune di Santa Marinella, Domani alle ore 17, presso la sala consiliare del Comune di Santa Marinella, Via Cicerone 25, alla presenza del Sindaco Pietro Tidei e del Vicesindaco Andrea Bianchi, si terrà un incontro con i cittadini e i rappresentanti del Comitato per definire nel dettaglio le azioni relative alla possibile revisione del piano e più in generale al recupero dell’area. Da anni i cittadini delle zone Belvedere e Colfiorito si confrontano con i molti problemi generati dalla classificazione di questa area come soggetta a dissesto idrogeologico, e chiedono una urgente verifica dello stato geologico della zona, sia per stabilire se effettivamente vi siano rischi, sia nel caso non ve ne siano, di ristabilire una corretta classificazione territoriale. Nel 2016 si è costituito il Comitato Belvedere Colfiorito, con l’obiettivo di contribuire a risolvere i problemi di queste aree e rappresentare nel più efficace modo possibile gli interessi degli abitanti presso le istituzioni. “Crediamo che sia giunto il momento, con il supporto di questa amministrazione civica e con la possibile disponibilità di fondi Regionali ed Europei” – ci ha detto il presidente Federico Barlafante – “di verificare il reale stato di cose e, come ci auguriamo, di riportare questo segmento del territorio e i suoi cittadini al centro dell’attenzione”. Sarà possibile seguire l’evento in presenza ottemperando alle disposizioni anti covid e nei limiti della capienza o di seguire il dibattito in streaming. informazioni sulla pagina Facebook “Risolvere il problema Belvedere Colfiorito”

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Legalità: porto e Comune a confronto con l’Anac

Domani  in diretta su zoom alle ore 10 si potrà assistere all’evento sulla “Giornata della legalità e della trasparenza”, organizzato dal Comune di Civitavecchia in collaborazione con l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale. La Giornata sarà aperta dal sindaco di Civitavecchia Ernesto Tedesco con “La sfida delle Pubbliche Amministrazioni nella gestione dei fondi del PNRR”; il tema sarà affrontato dal presidente Anac Giuseppe Busia, dal presidente del Tribunale di Civitavecchia Francesco Vigorito, dal viceprocuratore generale presso la Procura Corte dei Conti Andrea Baldanza e dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Pino Musolino, per chiudere con il Responsabile della prevenzione della corruzione e trasparenza Pompeo Savarino. Ecco il link per collegarsi: https://zoom.us/j/94313940289?pwd=TDFPVmFHZkNtSE5IUStJeFU3aFloQT09

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Megadigestore: sei Comuni uniti pronti a dire no

Una iniziativa mai assunta prima: così il territorio vuole arrivare a dire no al biodigestore di Civitavecchia. E se in passato, per il termovalorizzatore di Pian d’Organo, Tarquinia e Civitavecchia arrivare ad un consiglio comunale congiunto, ora saranno ben sei i Comuni che si riuniranno tutti assieme per mandare in direzione di Roma un messaggio forte e chiaro. Tutto frutto di una riunione che è avvenuta da poche ore, come spiega il comunicato da poco giunto nella nostra redazione. “Un Consiglio comunale congiunto di sei Amministrazioni per dire un “no” corale al progetto per il digestore di rifiuti a Civitavecchia, al quale la Regione Lazio ha dato parere positivo. È la linea stabilita questa mattina in un incontro tra i Sindaci Antonio Pasquini (Allumiere), Ernesto Tedesco (Civitavecchia), Maurizio Testa (Monte Romano), Pietro Tidei (Santa Marinella), Alessandro Giulivi (Tarquinia) e del consigliere Flavio Morreale, in rappresentanza di Stefania Bentivoglio (Tolfa), avvenuto nel Palazzo Comunale di Tarquinia”. La nota continua così: “Il territorio ha già sbarrato la strada, con una iniziativa simile, al progetto per un termovalorizzatore di rifiuti attraverso una seduta congiunta dei consigli comunali di Tarquinia e Civitavecchia, territori a cavallo dei quali si sarebbe dovuto realizzare. L’allargamento del tema attuale agli organi elettivi di ben sei Comuni dice chiaramente che il comprensorio non intende sopportare altre aggressioni ambientali”. La musica è insomma già impostata dai sei primi cittadini, gli stessi (se si fa eccezione per Tolfa) che, ancora nel 2019, si ritrovarono a capo di una manifestazione per bloccare i camion da Roma. “Il messaggio politico e istituzionale che i Sindaci intendono far partire è quindi chiaro: il megaimpianto a Civitavecchia non si deve fare. I principi di autonomia, responsabilità ed autosufficienza di tutti i territori della Regione Lazio in materia di gestione del ciclo dei rifiuti non possono essere calpestati, tanto nel nome dell’emergenza, quanto in quello di qualsivoglia investimento”. “Nei prossimi giorni verranno resi noti tempi e modalità dello svolgimento della seduta contro un progetto che, va ricordato, ha ricevuto anche il parere negativo dell’Autorità Sanitaria e della Soprintendenza”, conclude il comunicato.

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Il Varco sparisce, il Forte torna nella città: le foto dei progetti

Sta per partire un nuovo nuovo cantiere in città. I bandoni di delimitazione hanno fatto la loro comparsa questa volta in pieno centro, nello scorso fine settimana. L’area interessata è quella di largo Plebiscito, da largo Cavour fino nei pressi di varco Fortezza e all’adiacente marciapiede di viale Garibaldi. In programma c’è la realizzazione di una rotatoria e l’arretramento della barriera di Varco Fortezza fin oltre il Forte Michelangelo. Un intervento che Autorità di sistema portuale e comune hanno preparato nel dettaglio negli scorsi mesi e che si è idealmente concluso con la consegna dell’area alla ditta incaricata. Le ruspe invece saranno azionate da giovedì. Alla fine dei lavori la barriera doganale arretrerà di quasi cento metri, lungo Cala Cesare Laurenti: il Forte Michelangelo sarà finalmente parte integrante del tessuto urbano della città. Per realizzare la rotatoria, sarà necessario ridurre una parte del marciapiede finale di viale Garibaldi, sia lato monte che lato mare. Passaggi pedonali rialzati e barriere anti-attraversamento miglioreranno anche la sicurezza stradale. Nel frattempo dovrebbero anche essere finite le operazioni in atto da tre mesi per la riqualificazione della terrazza Guglielmi, restituendo a tutta l’area decoro e appeal.

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“Vogliono risolvere l’ingorgo dei rifiuti romani seppellendoci col digestore”

“Sbaglia di grosso l’assessore Ornelli se, avallando le arbitrarie ed irricevibili conclusioni della Conferenza dei Servizi sul biodigestore di Ambyenta Lazio spa, pensa di aver messo la parola fine alla vicenda e aver convinto i cittadini di Civitavecchia e del comprensorio a subire questa ulteriore ingiuria: riversare vicino alle loro case un’enorme quantità di carico inquinante, 120.000 tonnellate/anno di rifiuti romani, e a subire tutto il traffico di mezzi pesanti ad essa collegata. Non reggono le sue fantasiose interpretazioni a superare il NO fermo di tutta una città e di un territorio unito, città e territorio che hanno motivato in tutte le sedi, dati alla mano, le ragioni dell’opposizione all’impianto. Sbaglia di grosso il presidente Zingaretti se ritiene, insieme al neosindaco Gualtieri, di poter risolvere l’ingorgo dei rifiuti romani trasferendoli negli altri comuni dell’area metropolitana di Roma. Non possiamo e non vogliamo più subire ulteriori soprusi istituzionali che non tengano conto della volontà di una popolazione che non è disposta a tollerare altri danni ambientali e sanitari. Ci vediamo costretti ad interpretare, perciò, le loro parole o i loro silenzi come una dichiarazione di guerra contro il nostro territorio. La nostra lotta continuerà con tutti i mezzi politici e legali necessari. Non ci faremo sopraffare da chi vuole seppellire sotto montagne di rifiuti le nostre vite e il nostro futuro.  Chiamiamo, perciò, alla mobilitazione le cittadine e i cittadini e i rappresentanti istituzionali del comprensorio affinché si difenda e si tuteli con ogni mezzo questo territorio e la salute della sua popolazione”, concludono Comitato sole e Forum Ambientalista.

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“Beneficenza a Natale, licenziati a Carnevale”, i lavoratori Port Mobility alla prima giornata di sciopero

È scattata la prima delle tre giornate di sciopero indette dei dipendenti della Port Mobility in seguito alla decisione dalla società di servizi di licenziare 26 persone. Grande partecipazione e solidarietà a fronte di ciò che i sindacati hanno sottolineato essere una scelta scellerata. Ad unirsi ai lavoratori della Port Mobility anche dipendenti di Minosse, CPC, Cilp, Traiana, Alitalia ed altri operatori portuali. Durante il presidio presente la totalità della parte politica locale e regionale. Non è passata inosservata l’assenza dell’Autorità di Sistema Portuale, nonostante il presidio si sia svolto proprio nel piazzale antistante il palazzo di vetro. Il sindaco di Civitavecchia Ernesto Tedesco “L’amministrazione comunale oggi qui presente con consiglieri e assessori, si rende conto di quanto sia grave questa situazione. Come amministrazione ci siamo attivati istituendo una cabina di regia che riguarda proprio le tematiche inerenti all’occupazione. Ho accolto la richiesta di portare al Consiglio Comunale questa questione affinché tutti si possano esprimere a riguardo”. Dure le parole della consigliera della Pisana, Marietta Tidei, che ha espresso solidarietà totale. “È una battaglia che deve vederci tutti insieme. Credo che questa durezza da parte dell’azienda nel non volere attivare gli ammortizzatori sociali sia del tutto ingiustificata. Lo dico soprattutto perché questa è un’azienda che nel corso degli anni ha beneficiato di tanta generosità, anche da parte dell’Autorità Portuale, ed oggi è ingiusto che a pagare siano 26 lavoratori. Sarà una questione attenzionata anche dal Consiglio Regionale. Bisogna far prendere all’impresa delle responsabilità di cui fino ad oggi non si è fatta carico” conclude la Tidei. Il consigliere regionale 5 Stelle regionale Devid Porrello ha parlato di miopia aziendale durante un momento in cui si sta tornando a vivere affermando “Non possiamo stare zitti difronte a questo sopruso che si sta compiendo”. In chiusura si è registrato anche l’intervento di Piero Alessi, segretario del Partito Democratico locale. “Solidarietà totale, piena e convinta del Partito Democratico. Quando ho letto la lettera nella quale si annunciavano i licenziamenti sono rimasto colpito, ma in una certa misura ho anche trovato strategie antiche di un patronato vecchio che tenta, in ogni caso, di utilizzare la sofferenza delle persone per raggiungere i propri risultati e obiettivi. Questo ho letto nella lettera della Port Mobility. Il fatto che non si voglia ricorrere, come sarebbe normale e giusto, all’utilizzo degli ammortizzatori sociali la dice lunga”. Vicinanza anche dall’ex Sindaco ed ex Presidente dell’Autorità di Sistema Portale, Gianni Moscherini, passato per esprimere solidarietà e conforto ai dipendenti della Port Mobility.

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Port Mobility: scattato lo sciopero

È scattata ieri la prima delle tre giornate di sciopero indette dai dipendenti di Port Mobility. I lavoratori protestano contro la decisione dell’azienda di mettere in esubero ben 26 lavoratori, con la motivazione delle perdite per la pandemia, nel silenzio quasi generale. Sottolineato da più parti che ciò avvenga dopo anni di profitto, dovuto alla monocultura crocieristica del porto, che ha arricchito pochi operatori locali ma che ora tutto il territorio sta pagando. I manifestanti hanno inoltre segnalato che Port Mobility non ha attivato gli ammortizzatori sociali, come pure era nelle sue possibilità.

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Il sindaco: “Non siamo terreno di conquista e lo dimostreremo”

Febbrile il dibattito sul megadigestore. E l’intervento del sindaco Ernesto Tedesco è stavolta decisamente a gamba tesa. Un attacco nei confronti della Regione Lazio, ma anche un richiamo piuttosto vibrante nei confronti dei consiglieri regionali del territorio, cui il primo cittadino civitavecchiese dedica proprio l’inizio del suo comunicato: “Abbiamo sentito consiglieri regionali dire che la politica non può interferire con il lavoro degli uffici. Eppure autorevoli membri della giunta Zingaretti si spingono ormai ad affermare non solo che i pareri di Comune e Soprintendenza non sono vincolanti, ma pure che il richiamo dell’Asl ai rischi per la salute non conta, perché “l’azienda ha dato rassicurazioni”. Quindi, chi ha interesse ad aprire l’impianto “convince” più della struttura pubblica responsabile della sanità? Questo afferma, ad oggi, la Regione Lazio”. “Ma a Roma qualcuno deve smettere di pensare che Civitavecchia sia terra di conquista. La verità è che siccome prima la Raggi e poi Gualtieri non sanno dove mettere i rifiuti, li vengono a scaricare sulla nostra testa, con la scusa che Civitavecchia è nell’ambito territoriale della Città Metropolitana. E dire che sulla questione avevamo a suo tempo (2019) sollevato la nostra voce, ancora una volta inascoltata dal consiglio regionale…” “La nostra città e tutto il territorio, però, questa volta si opporranno duramente, per questo incontrerò i miei colleghi del comprensorio la prossima settimana. E mi aspetto che chi siede in Regione Lazio a rappresentare Civitavecchia si carichi seriamente sulle spalle  questa battaglia, con iniziative concrete a livello politico e istituzionale”, aggiunge il primo cittadino. “Noi continuiamo ad attendere la determinazione dirigenziale, a due settimane dalla conclusione della conferenza dei servizi. Ma faremo di tutto perché alla Regione Lazio arrivi un messaggio chiaro. Abbiamo pazientato anche troppo”, conclude il sindaco. Intanto però il dibattito politico, come detto, si espande. Contro la Regione si fa sentire Vittorio Petrelli, consigliere di Ripartiamo dai Cittadini. “L’esito positivo della Conferenza dei servizi della Regione LAZIO sulla costruzione in Civitavecchia di un Biodigestore, che vale la pena ricordare come risulti sovradimensionato di ben 17 volte rispetto alle esigenze reali del territorio, conferma un’amara realtà già sperimentata in vari comparti, tra i quali gli usi civici di cui mi occupo da anni. La conclusione potrebbe essere ovvia: la politica locale non appare in grado di difendere efficacemente il Territorio e i suoi cittadini. La vicenda del Biodigestore è un esempio se si esaminano le dichiarazioni dell’assessore Valeriani che nell’affermare che la politica non può entrare in una valutazione tecnica, palesa la ricerca di un improbabile alibi ma allo stesso tempo reca anche un’offesa alla città, manifestando la resa della politica di fronte ai tecnici. L’Assessore Valeriani appare il difensore d’ufficio del Presidente Zingaretti che, nonostante sia stato sollecitato anche da esponenti locali del suo partito, è rimasto silente e pertanto consenziente, non informando la popolazione delle scelte fatte in tema di programmazione del piano regionale dei rifiuti che compete alla politica. I tecnici fanno parte del passo successivo. Si comprende come questa paradossale situazione sia improntata al consueto scarica barile e come gli Interessi di partito o dei partiti impediscano la necessaria unità che pure dovrebbe essere alla base delle scelte che impattano sul futuro della città. E il Biodigestore esemplifica un modus operandi già visto in passato ma anche di recente sull’annosa questione degli Usi civici. Finché infatti si è trattato di addossare le colpe alla dirigenza dell’Università Agraria locale la condivisione è stata generale. Cosa che non è accaduta allorché si è trattato di spostare il tiro sull’assessore regionale Onorati e sul Presidente Zingaretti che mai hanno voluto giustificare la mancata partecipazione alla soluzione amministrativa, suggerita ufficialmente dal dott. Pietro Catalani, Commissario agli Usi civici per il Lazio, per non parlare della mancata applicazione della sentenza Antonelli. E a nulla sono valse le proteste dei cittadini obbligati a conciliazioni onerose nonostante prove che affondano le radici nel lontanissimo 1827. Ritornando al Biodigestore, contro ogni principio di sbandierata sostenibilità ambientale, si presenta alla città una decisione calata dall’alto senza una preventiva concertazione con il territorio e senza che siano stati informati i cittadini degli effetti (tra cui il cattivo odore e gli oneri futuri del Biodigestore) procurati da un impianto di grandi dimensioni allocato, non in una lontana zona industriale, ma in una zona artigianale commerciale, a due passi dalla borgata Aurelia ad un tiro di schioppo dalle banchine che si spera torneranno ad essere utilizzate da milioni croceristi. E’ ingiustificabile anche ai propri elettori che un’amministrazione regionale di matrice progressista, con la presenza inconsistente del M5S, permetta ad un privato di promuovere un intervento contro ogni principio di economia circolare, senza un’analisi comparativa tra le migliore tecnologie, intervento che, se fosse pubblico ( il comune di Civitavecchia ha una sua azienda comunale per il ciclo dei rifiuti) ed attagliandolo alle esigenze del Territorio, potrebbe essere interamente finanziato con le misure del PNRR superando così qualsiasi giustificazione di un enorme sovradimensionamento e risparmiando trasferimenti su gomma di migliaia di tonnellate della frazione umida”. Petrelli si avvia poi alle conclusioni: “L’interrogativo a cui tutti, me compreso, dovremmo rispondere è se la politica cittadina e i rappresentanti istituzionali siano in grado di cercare, invece che alibi alla maniera di Valeriani, idonee e partecipate scelte in un territorio che non può continuare a essere la discarica dell’incapacità di Roma capitale e della Giunta regionale che finisce con il salvaguardare maggiormente lo sviluppo dell’imprenditoria privata rispetto agli interessi di una Comunità che si fa carico di oneri ambientali e sanitari per la regione e per il Paese con buona pace dell’art. 41 della Costituzione che sancisce che l’iniziativa economica privata non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale”. E poi ci sono le polemiche. I gruppi consiliari del Pd, del Movimento 5 stelle e anche della Lista Tarantino hanno scelto di replicare così agli attacchi della Lega. “È uscita sulla stampa una nota, stonata in verità, a firma del gruppo consiliare della Lega con il chiaro intento di distogliere l’opinione pubblica, con gli insulti, dal focus su tematiche ambientali per le

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Megadigestore: “Porrello, De Paolis, Tidei: tempo scaduto!”

Civitavecchia diventerà come Malagrotta. E ancora, l’itticoltura ennesimo regalo di Pd e Movimento 5 stelle. La maggioranza che sostiene il sindaco Tedesco pare aver dismesso i toni solitamente assai moderati e spara a palle incatenate contro il centrosinistra anche locale. La causa va cercata a Roma, nella incredibile ammissione dell’assessore Orneli sul fatto che il megadigestore di Monna Felicita si farà. E il centrodestra, che attendeva segnali dai consiglieri regionali espressi dal territorio, stavolta è esploso. Perché non solo Gino De Paolis, Devid Porrello e Marietta Tidei sono stati silenti, ma dopo Valeriani anche un altro membro della giunta Zingaretti ha parlato, e fin troppo chiaramente. Ecco comunque di seguito alcune reazioni alla notizia di ieri. Lista Tedesco Rimaniamo sconcertati dalle risposte fornite dall’assessore regionale al ciclo rifiuti Valeriani in occasione del consiglio regionale. È assolutamente irricevibile la censura del parere della ASL Roma 4 liquidato come un documento generico e a dire dell’assessore smontato dalle osservazioni della parte proponente. Quanto accaduto è gravissimo le argomentazioni provenienti dall’Azienda sanitaria pubblica vengono cassate da un impresa privata! Aderendo a questa tesi l’assessore ha gettato la maschera ed espressamente ammesso l’indirizzo politico favorevole della regione Lazio in merito al progetto; altro che mancata ingerenza, l’amministrazione regionale dimostra di volere fortemente questo progetto. A questo punto per i consiglieri del territorio Porrello, De Paolis, Tidei, il tempo delle riflessioni crediamo sia finito e non possiamo che stigmatizzare il loro silenzio dinanzi allo schiaffo dato alla nostra città. Sono ancora in tempo per passare all’opposizione, rassegnare le dimissioni, scendere in piazza con la città. Devono fare una scelta chiara e rapida altrimenti saranno annoverati tra gli scudieri del sopraccitato Valeriani. Continueremo la nostra opposizione a questo scellerato progetto che vuole realizzare nella nostra città una Malagrotta Bis! Gruppo consiliare Lega Civitavecchia Ci dovremo digerire il megadigestore ed anche l’itticoltura, secondo gli enti governati da Pd e 5 stelle. Ma combatteremo in tutte le sedi per impedire questi progetti.Certo non ci digeriremo più in silenzio le lezioncine di questi piccoli farisei, pronti a fare le pulci all’albo pretorio per chiedere al Comune se ha depositato questa osservazione o quel parere, ma del tutto silenti quando si tratta anche solo di commentare le bombe ambientali che da Roma vengono sparate ormai con regolarità su Civitavecchia.Se i rappresentanti locali di Pd e 5 stelle vogliono rendersi utili alla causa di un territorio umiliato ma tutt’altro che rassegnato, facciano come i loro ex sostenitori: si allontanino definitivamente dai loro partiti, oppure resteranno soli a guardia del bidone pieno di monnezza ed escrementi di pesce, da rovesciare sulla nostra terra e nel nostro mare.

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