Crisi Ucraina: la manifestazione rischia di diventare un pasticcio
Rischia di trasformarsi in un pasticciaccio brutto la manifestazione convocata a Civitavecchia da Anpi per la pace. Vi hanno infatti aderito partiti che in materia di crisi ucraina la pensano in maniera diametralmente opposta. Il Pd ad esempio vi ha aderito sostenendo, in una nota a firma del segretario Piero Alessi, che “il popolo della pace deve far sentire alta la sua voce. La Russia deponga immediatamente le armi e si restituisca al tavolo della diplomazia il ruolo di comporre le contese. L’Europa con fermezza, senza ambiguità, in modo autorevole, unitario e responsabile agisca perché si torni al dialogo e si allontani lo spettro di una guerra dagli esiti imprevedibili. Il secolo scorso insegna che, anche quando non si vuole, la catastrofe può essere dietro l’angolo”. E ancora: “In questo momento delicato siamo vicini all’Ucraina e ai civili che, a seguito dei bombardamenti e delle minacce, hanno dipinto sul viso il terrore, che fuggono dalle loro case e sono in ansia per i propri familiari”. Da Rifondazione Comunista – Sinistra Europea però arriva tutt’altro messaggio, nell’annunciare l’adesione alla medesima manifestazione: “Rifondazione Comunista non si unisce al bellicismo del PD e del governo che continuano, insieme all’UE, ad agitare un atlantismo che rischia di portarci alla terza guerra mondiale. Condanniamo l’invasione russa dell’Ucraina e l’espansionismo della NATO che ha deliberatamente prodotto un’escalation irresponsabile alimentando il nazionalismo ucraino e l’attacco contro le repubbliche del Donbass. Siamo contro la guerra, senza se e senza ma. Lo eravamo quando la Nato bombardava la Serbia per imporre l’indipendenza del Kosovo e lo siamo oggi che la Russia invade l’Ucraina in nome dei diritti delle popolazioni russe del Donbass”. La manifestazione dovrebbe svolgersi martedì 1 marzo alle ore 17,30, davanti al Teatro Traiano.