Settembre 21, 2024
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Megadigestore: la Regione dice sì, Tedesco furioso

Stamattina si è svolta la Conferenza dei Servizi sul progetto di Biodigestore di Ambyenta Lazio, che dovrebbe trattare centoventimila tonnellate di rifiuti organici all’anno, da realizzare a Civitavecchia in località Monna Felicita. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, oltre al Sindaco, la Soprintendenza archeologica e la Asl Roma 4, che hanno presentato i rispettivi pareri. Assente invece il Responsabile unico della Regione Lazio che non ha presentato il proprio parere riservandolo ad un momento successivo, ma anticipando il proprio assenso al progetto. «Avevamo già espresso il nostro parere negativo per una serie di ragioni urbanistiche e ambientali in una precedente Conferenza dei Servizi sul megadigestore che la Regione Lazio vorrebbe catapultare nel nostro territorio» ha dichiarato il sindaco Ernesto Tedesco, «ma la Regione è tornata alla carica. Stamattina però è andata in onda una Conferenza dei Servizi surreale: era quella definitiva, ma la responsabile non si è nemmeno presentata, facendo sapere che il parere della Regione è in fieri, ma che comunque sarà positivo, nonostante i pareri fortemente negativi della Asl, della Sovrintendenza e dell’Amministrazione comunale che rappresento, nonché dei Comuni limitrofi». La Regione ha fatto sapere che comunicherà il suo parere “nei prossimi giorni”. «Ma come, e delle motivazioni non ne vogliono discutere? Ovviamente ho aderito alla richiesta di sospendere la conferenza. La riprenderemo il 28 gennaio, quando sarà pronto, si spera, il parere della Regione Lazio» ha replicato il sindaco Tedesco. Mi auguro che i rappresentanti del territorio presso la Regione si adoperino per dare supporto al Comune di Civitavecchia. Non vorremmo che le perplessità anticipate qualche giorno fa si concretizzino davvero nella previsione di un parere favorevole che sarebbe pregiudizievole per tutto il territorio». Fortemente contrariato l’assessore Manuel Magliani, il quale ravvisa numerose criticità nella procedura in essere che rappresenta un vero e proprio colpo di spugna rispetto ai tanto sbandierati principi di prossimità e autosufficienza rimarcati dal Piano Rifiuti della Regione Lazio: «È veramente inconcepibile la volontà di portare in una città così esposta da un punto di vista ambientale ben centoventimila tonnellate annue di rifiuti organici» dichiara Magliani, «tenuto conto che la produzione di tali rifiuti nella nostra città è quantificata in circa settemila tonnellate annue. Peraltro si parlerebbe di un transito di circa venti camion al giorno, senza dimenticare la quantità non trascurabile di scarti che in ogni caso andrebbero conferiti in discarica. Quindi l’impianto non rappresenta in ogni caso una soluzione valida e sostenibile rispetto alle necessità del territorio».

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Viale Lazio: partito il cantiere

Cantiere aperto in viale Lazio. Quella che l’Assessorato ai Lavori pubblici ha messo in campo è una approfondita riqualificazione dell’arteria di collegamento tra i due popolosi quartieri di Campo dell’Oro e San Gordiano. L’area è stata oggetto di un sopralluogo del Presidente del Consiglio comunale Emanuela Mari e dell’Assessore Roberto D’Ottavio (nella foto). Quest’ultima spiega : “Lo stato di degrado della strada, una delle più importanti della città, è sotto gli occhi di tutti. E non era sfuggito neanche alla nostra Amministrazione comunale, che aveva anche avviato alcune migliorie, in attesa di un intervento più risolutivo. Quest’ultimo è quello attualmente in corso: dapprima si opererà sui marciapiedi, fortemente sconnessi, assicurando una fruizione finalmente in sicurezza da parte di pedoni e praticanti sportivi che lo utilizzano quotidianamente. La riqualificazione di viale Lazio riguarderà tuttavia anche la pavimentazione stradale, per eliminare dissesti e avvallamenti. Presto apriremo altri cantieri in altre zone della città, seguendo una precisa programmazione disposta dagli uffici”, conclude D’Ottavio.

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Privilege Yard: arrivano i genovesi

C’è chi si fa avanti per l’area ex Privilege Yard. Si va ormai verso il momento della verità sul futuro dell’area di cantiere. Scade infatti il 31 gennaio il termine fissato dall’autorità di sistema portuale sull’utilizzo dei centomila metri quadri a nord dello scalo. Dopodiché prenderà il via la procedura per la revoca agli attuali concessionari. A quel punto il presidente Pino Musolino si troverà ad un bivio: potrà cambiare la destinazione d’uso dell’area, con il rischio però di tempi incerti circa lo smantellamento di quanto attualmente vi insiste (compreso il giga yacht che vi si stava armando). Oppure l’area dovrebbe tornare a concessione. E a questo stanno lavorando possibili investitori interessati a rilevare la Royalton: si tratta della impresa genovese Tankoa Yachts, specializzata in imbarcazioni dai 45 metri in su. Una realtà riconosciuta come economicamente solida dagli addetti ai lavori della cantieristica nazionale, che potrebbe rilevare quindi l’area civitavecchiese ed impiantarvi un’attività. “Tankoa Yachts già da fine 2021 ha espresso il proprio interesse a rilevare quella concessione e oggi riconfermiamo ancora questo interesse. Prima del 31 gennaio dovremmo avere un incontro con Royalton Investment Holding”, ha spiegato Giuseppe Mazza, marketing manager dell’azienda, a una rivista specializzata. Vedremo che piega prenderà la situazione.

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La centrale fa litigare Ue e Governo Draghi

C’è anche Civitavecchia al centro della battaglia sulla cosiddetta tassonomia verde in Ue. Si tratta sostanzialmente di decidere quali siano le tecnologie da utilizzare per la produzione di energia elettrica: e tra gas e nucleare, le posizioni delle 27 nazioni si stanno diversificando, in alcuni casi arrivando allo scontro ideologico. L’Italia, per conto suo, ha inviato la settimana scorsa un documento di protesta alla Commissione europea contro i requisiti per le centrali a gas presenti nella bozza della “tassonomia per la finanza sostenibile”. Con questa presa di posizione, il governo Draghi prende in particolare di mira la soglia massima dei 100 grammi di emissioni di CO2 per KWh, considerata troppo stringente. La controproposta Roma è alzarla a 340 grammi, altrimenti di mantenere (come spiega RadioCor) una media annuale di 750 chili di CO2 per KWh calcolata su un periodo di vent’anni (nella bozza di Bruxelles il valore di 550 chili). In Italia al momento sono in piedi  quarantotto progetti di centrali a gas, per una capacità complessiva installata prevista di 20mila megawatt e necessiteranno di investimenti per circa 10 miliardi di euro. Tra i più importanti ci sono quelli di Brindisi Sud Cerano, La Spezia, Monfalcone e, appunto, Civitavecchia.  Cosa c’è da aspettarsi a questo punto? Una lunga battaglia tra stati che intendono difendere i propri investimenti a gas, come nel caso dell’Italia, che preferiscono il nucleare, come la Francia, e che invece sono contrari ad entrambi, come Austria e Lussemburgo (al momento). Ma poi la battaglia si dipanerà ulteriormente, nel corso dei prossimi mesi, in Europarlamento, con ulteriori diversificazioni tra i vari gruppi parlamentari. La crisi energetica che però è alle porte, a causa del quadro geopolitico rovente (non solo in Ucraina) promette di essere una ulteriore variabile ad un quadro già estremamente complicato.

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I numeri del porto: scaricato più carbone

Il 2021 si è chiuso con dati di traffico complessivamente positivi per il Network, che da un lato fanno ben sperare per una effettiva ripresa post-Covid; dall’altro però devono indurre a grande cautela anche per il 2022, soprattutto dal punto di vista dei riflessi negativi sul bilancio dell’ente, a cui lo scorso anno si è potuto porre rimedio solo grazie ai ristori: nonostante, infatti, nel 2021 il porto di Civitavecchia sia stato il primo a livello mondiale per la ripartenza delle crociere, chiudendo con 519.000 passeggeri, rispetto ai 205.000 del 2020, per tornare ai numeri del 2019 mancano ancora 2,1 milioni di crocieristi e circa mezzo milione di passeggeri delle autostrade del mare. Sul fronte delle merci, invece, Civitavecchia cresce del 20,2% rispetto al 2020 e di quasi l’1% anche rispetto al 2019, con Gaeta che migliora di circa il 15% anche in confronto a 2 anni fa, mentre il porto di Fiumicino risente della drastica riduzione del traffico aereo e quindi dell’utilizzo del jet-fuel, essendo i carburanti sostanzialmente l’unico prodotto movimentato. I dati sulle autostrade del mare confermano il porto di Civitavecchia come uno dei principali hub del settore, che in prospettiva, è quello su cui si intende puntare per diventare il riferimento del mercato nord-africano che in futuro è senza dubbio quello che avrà maggiori margini di crescita.    “Apriamo l’anno – dichiara il presidente dell’AdSP Pino Musolino – con un sano ottimismo, unito alla piena consapevolezza delle questioni che restano sul tappeto, a partire da quelle occupazionali per arrivare a quelle di bilancio, e del fatto che soltanto portando a termine il lavoro di riorganizzazione, riequilibrio e ristrutturazione dell’ente si potranno dare le risposte necessarie al rilancio di tutto il Network, ricreando le condizioni necessarie per creare nuovi posti di lavoro, riassorbendo quelli oggi messi a rischio dalla crisi pandemica”.     In dettaglio, il traffico complessivo di merci nei porti dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale si attesta per il 2021 ad oltre 13,3 milioni di tonnellate (MT), in crescita di circa il 18%, (pari a oltre 2 milioni di tonnellate) rispetto al 2020.    Circa il 72% del traffico, pari a oltre 9,5 milioni di tonnellate (+20%; +1,6 MT), è stato realizzato nel porto di Civitavecchia, il restante 13/14% ciascuno rispettivamente nei porti di Gaeta con quasi 1,8 milioni di tonnellate movimentate (+19%; +0,3 MT) e quasi 2 milioni di tonnellate nel porto di Fiumicino (+10%; +0,2 MT).    Il traffico di merci nei porti di Civitavecchia e Gaeta cresce in entrambi i casi del 20 % rispetto al 2020, ma anche rispetto al 2019, +1% Civitavecchia e +15% Gaeta, a differenza di Fiumicino dove nel 2021 ancora si scontano i pesanti effetti della pandemia; difatti in tal caso il traffico complessivo risulta in crescita del 10% rispetto al 2020, ma in flessione ancora del 44% rispetto al 2019 pari a oltre 1,5 milioni di tonnellate in meno movimentate.    Nel porto di Civitavecchia il traffico complessivo risulta costituito per oltre il 90% da merci solide (8,8 MT), in crescita del +19% (+1,4 MT), e per il restante 9% da merci liquide pari a oltre 800 mila tonnellate, in crescita del +34%, +200 mila tonnellate.    Le merci liquide si incrementano sensibilmente nel 2021, sia rispetto al 2020 (+34%) sia rispetto al 2019 (+31%), complessivamente pari a circa 838 mila tonnellate.    Le merci solide (8,8 MT) sono costituite per il 72% da merci varie in colli (Ro-ro, merci in contenitori e altro) pari a circa 6,4 milioni di tonnellate, risultano in crescita del +17% pari a oltre 900 mila tonnellate in più movimentate, e per la restante parte da oltre 2,4 milioni di tonnellate da rinfuse solide in crescita del +25% per circa 500 mila tonnellate in più rispetto al 2020.     Tra le rinfuse solide in crescita del 22% il carbone, per un volume complessivo di 1,9 milioni di tonnellate, e di oltre il 65% il traffico di prodotti metallurgici e minerali, che si confermano quale seconda tipologia di traffico tra le rinfuse solide, pari a circa 342 mila tonnellate complessive.     Anche rispetto al 2019 il traffico complessivo di rinfuse solide nel porto di Civitavecchia si incrementa di circa il 3%, pari a 70 mila tonnellate in più movimentate.    Per quanto concerne il traffico di merci in colli, pari a circa 6,4 milioni di tonnellate, lo stesso risulta in crescita del 17%, pari a quasi 1 milione di tonnellate in più rispetto al 2020, incremento determinato quasi completamente da una sensibile crescita, di quasi il 20%, delle merci e automezzi trasportati in modalità ro-ro su navi in collegamenti di linea, traffico complessivamente pari a circa 5,4 MT. In crescita del 6% anche il tonnellaggio di merci trasportate in contenitore, pari a quasi 1 milione di tonnellate a differenza del numero di TEU, pari complessivamente a 100.248 TEU, che risultano in flessione del 6% (-6.447 TEU) a causa in gran parte di una sensibile flessione dei TEU vuoti imbarcati e sbarcati (-17%; -5.838 TEU) a differenza dei TEU pieni che risultano sostanzialmente stabili (-0,8%).    Con riferimento al traffico Ro-RO si evidenzia in particolare una sensibile crescita del numero di mezzi pesanti imbarcati/sbarcati nel porto di Civitavecchia del 17,5% rispetto al 2020 e 5,6% rispetto al 2019 pari a circa 246 mila unità complessive.    Infine, per quanto riguarda il traffico di passeggeri e automezzi su collegamenti di linea e di crocieristi su navi da crociera, nel 2021 si riscontra un incremento rispetto al 2020 del +28% per i passeggeri di linea, pari a oltre 1,2 milioni, + 27% gli automezzi al seguito e del +153,6% i crocieristi, pari complessivamente a 519.060 crocieristi imbarcati/sbarcati e in transito nel 2021.   

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“Il Covid assorbe troppi posti letto”

Un altro attacco del Pd alla conduzione dell’Asl arriva in questi minuti. Si tratta di un comunicato firmato dai consiglieri Marco Piendibene e Marco Di Gennaro, che lamentano una gestione pandemica che frustra gli altri servizi sanitari, ormai ridotti a loro dire sotto livelli minimi. “Vogliamo esprimere in premessa la nostra viva preoccupazione per la recrudescenza della pandemia; per i suoi evidenti effetti diretti sulla salute delle persone ma anche per le conseguenze indirette che derivano ad un sistema sanitario che complessivamente appare, nel Paese, in grande sofferenza”, è l’inizio della nota a firma Piendibene-Di Gennaro. “La Regione Lazio ha certamente saputo governare la situazione di crisi sanitaria con decisione e lungimiranza; ciò appare ampiamente dimostrato dai risultati apprezzabili sulle vaccinazioni che hanno evitato una situazione di generale drammaticità. Dobbiamo registrare, per quanto riguarda la nostra specifica realtà territoriale, che la richiesta ad ogni struttura di riconvertire posti letto per l’assistenza a pazienti affetti da Covid ha però determinato una netta riduzione delle prestazioni erogate ai pazienti affetti da altre patologie anche gravi”. “Le ripercussioni sono state tanto più pesanti quanto minore era la disponibilità di risorse in termini di personale e di posti letto ospedalieri. Proprio sulla base di queste motivazioni avevamo, in una precedente nota, ritenuto non appropriata la richiesta dell’attivazione di 10 posti letto Covid divenuti poi, come era prevedibile, prima 20 e poi 30. Ciò ha causato una riduzione non solo dei posti letto per pazienti no Covid ma anche una riduzione di tutte le altre attività oltre ad un sovraccarico di lavoro a causa della già nota carenza di personale”. “Guardando la situazione della disponibilità di posti letto ospedalieri per pazienti acuti della regione (scheda sotto) si vede, infatti, come il numero di posti letto per 1000 abitanti della Asl Roma 4 (0.6 per 1000) sia più basso di tutte le altre strutture delle altre Asl. Si va, infatti, dal 6.5 x1000 della Roma1 (dieci volte superiore alla nostra Asl) al 2 per mille della Asl di Rieti (circa 3 volte superiore) con la metà degli abitanti”, registrano i due esponenti Dem. “Le difficoltà determinate anche da questa evidente disparità di posti letto, alle quali si è fatto fronte grazie all’impegno degli operatori e della direzione aziendale, meritano di essere tenute nella dovuta considerazione nell’ambito di una programmazione sanitaria regionale che tenga altresì conto della necessaria omogeneità retributiva fra i dirigenti medici della regione”, concludono i due consiglieri del Pd.

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Ritrovata mina: off limits via del Bricchetto

Ancora una emergenza a Civitavecchia. Via del Bricchetto è transennata per il rinvenimento di una mina. L’ordigno bellico, all’aspetto potenzialmente funzionante, è stato ritrovato in un’aiuola durante lavori di posa della fibra ottica. Sul posto i carabinieri della compagnia di Civitavecchia, la Protezione civile e tecnici dell’Italgas. È arrivato anche il sindaco Ernesto Tedesco: in attesa degli artificieri, non si esclude la parziale evacuazione di alcune palazzine.

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Superstrada: semaforo rosso

La Civitavecchia-Orte è l’unica opera con semaforo rosso nell’elenco delle opere strategiche. La notizia è emersa sulla base del Rapporto sullo stato di realizzazione delle 102 opere strategiche individuate dal DPCM 16 aprile 2021 e 5 agosto 2021.“Il racconto non inizia bene: già da pagina 35, le criticità della SS675 sono da semaforo rosso, l’unico rosso tra tutte le opere stradali”, ha spiegato il deputato Mauro Rotelli, di Fratelli d’Italia. “Da pagina 135 in poi del rapporto ci sono le 7 pagine in cui il Commissario fa il punto sulla trasversale. Sono ipotizzati tempi e ufficializzati i due stralci, anche per evitare di perdere 200mln di euro di fondi europei. Il primo stralcio supera Monte Romano con consegna dei lavori a settembre 2023. Il secondo da Monte Romano ovest all’innesco con la A12 cadrebbe a metà 2024”.“Il commissario riassume anche quanto fatto in questi mesi coinvolgendo le realtà locali interessate e sottolinea le criticità. Rimane l’impegno di consegnare al territorio un’opera indispensabile per lo sviluppo e la crescita economica e sociale. Superato Monte Romano il tracciato dovrà evitare impatto sui siti Unesco e rispettare le esigenze sociali e economiche del territorio. Ultima riflessione, questa volta da parte mia, sul tanto, troppo tempo perso inseguendo l’impossibile gestione dell’opera in un unico appalto e le tante forzature fatte sulle ipotesi di tracciato che rischiano ora di far addirittura perdere le risorse”.

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“Grazie a me potremmo assumere medici stranieri”

“Siamo in guerra, dobbiamo reclutare tutti, bene quindi che la giunta abbia fatto propria la mia mozione di consentire ai medici stranieri in Italia da cinque anni di partecipare ai concorsi banditi dalle aziende sanitarie locali del Lazio”. Così Marietta Tidei, consigliera regionale del Lazio del gruppo Misto e presidente della commissione sviluppo economico, industria, ricerca e innovazione. “A gennaio 2021 avevo presentato in Consiglio questa mozione ed era stata approvata, oggi è passata la delibera di giunta che recepisce l’indicazione della mozione. Per l’assunzione a tempo indeterminato ci vuole comunque una legge dello Stato, prendendo a riferimento però il Cura Italia possiamo ora continuare ad assumere a tempo determinato i medici stranieri, che hanno un permesso di lungo soggiorno da cinque anni e l’iscrizione all’albo dei medici”, spiega Tidei, che è anche membro della commissione sanità regionale. “Spetterà ora alle Asl laziali- specifica- bandire questi concorsi, ma nelle more del Cura Italia, che già prevedeva questa possibilità nel 2020, si può proseguire ad impiegare i medici di origine straniera, anche se solo per contratti a termine. Quale impatto avrà questa delibera a livello nazionale? So che la presidente di commissione igiene e sanità al Senato, Annamaria Parente, è in contatto con l’associazione dei medici stranieri per chiedere che vi sia una modifica alla norma- risponde Tidei- magari inserendo il provvedimento nel decreto milleproroghe. Mi auguro che questa battaglia trovi una sponda a livello di governo e si proceda con la possibilità di aprire i concorsi pubblici per i medici lungo-soggiornanti in Italia”, conclude la consigliera.

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La Lega cambia: Marco Coppari nuovo coordinatore

“La Lega di Civitavecchia ridisegna il proprio organigramma. Oggi, dopo l’elezione al consiglio metropolitano di Roma, lascio il coordinamento cittadino del partito. Ho raccolto questa sfida quando il gruppo consiliare era composto da appena due persone, oggi è composto da cinque avendo ricucito i rapporti e rilanciato il nostro ruolo. A Civitavecchia la Lega ha una sede nuova e viva, peraltro una delle più grandi di tutta la provincia. E il nostro partito continua la sua attività politica, anche a sostegno dell’azione amministrativa del nostro sindaco Ernesto Tedesco, impegnato quotidianamente sul campo in un momento storico di drammatica difficoltà per tutti. Lascio il coordinamento nelle mani di Marco Coppari, persona di fiducia assoluta e continuo sul campo il mio impegno, al servizio del territorio e della comunità politica cui appartengo”. Così Antonio Giammusso.

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