Guerra della Fiera: il ridicolo è dietro l’angolo
Si attendono sviluppi entro la giornata di oggi sulla vicenda della Mostra-mercato delle macchine agricole, emigrata a Civitavecchia dopo che a Tarquinia non avrebbe avuto spazio. Questa la vera e ormai accertata ricostruzione: parlare di “scippo” è difficile, anche per alcuni fantasiosi portatori di “verità” alternative: se Tarquinia aveva deciso di rinunciare alla Fiera del Primo Maggio e gli organizzatori di questa decidono di salvare il salvabile e spostarsi nella città più vicina, nessuno scippo è avvenuto. E se poi cerchi di gridare lo stesso allo scippo dicendo che la Fiera del Primo Maggio si sarebbe fatta a… settembre, il ridicolo è dietro l’angolo. Ma questa “guerra”, come detto, potrebbe ora mostrare altre operazioni militari di disturbo. C’è chi ventila addirittura la fuoriuscita di Tarquinia dall’Osservatorio Ambientale (pur ospitandone la sede alle Saline: anche in caso di inevitabile cambio di sede si parlerebbe di “scippo”?). Sembra una mossa troppo assurda e fuori da ogni logica per essere vera, probabilmente solo qualche esagerazione tutta social di chi non vedeva l’ora di alimentare (e sul serio, non per riderci un po’ su come sta facendo la stragrande maggioranza di tarquiniesi e civitavecchiesi) uno scontro tra le due sponde del Mignone. Ma teniamo sempre a mente che il ridicolo è ormai la scenografia immobile di questa commedia, soprattutto per chi forse voleva sfruttare l’impasse della fiera per liberarsi di personaggi scomodi e invece ha visto planare dolorosamente sui propri denti il boomerang lanciato a metà mese. Al contrario, quando a parlare sono i protagonisti, si può forse intuire quali siano i reali contorni della situazione, al momento: è stato Alessandro Giulivi, sindaco di Tarquinia, a “rinfrescare” la sua posizione. “La città di Tarquinia ringrazia la Giunta Tedesco di Civitavecchia che in queste ore sta permettendo di derubare la storia della nostra città! Una vergogna!” è la scritta che campeggia da ieri sulla pagina Facebook del comune di Tarquinia, corredata appunto dalle parole del primo cittadino: “Sono sicuro che sia i consiglieri che i cittadini di Civitavecchia si ribelleranno a questo scempio, perché Civitavecchia deve tornare all’onore delle cronache per la grande città che è senza il bisogno di saccheggiare il territorio”. L’assessore Martina Tosoni non è stata da meno, con un lunghissimo post in cui ribadisce i contenuti della “conferenza stampa per chiarire la posizione dell’amministrazione comunale e ricostruite i fatti come sono realmente accaduti riguardo uno degli eventi più importanti della NOSTRA città, la Mostra Mercato Macchine Agricole. In questi ultimi giorni siamo stati zitti, per scelta, per educazione, perché non volevamo alimentare polemiche, per reperire quante più informazioni possibili e per dare al Sindaco finalmente la possibilità di spiegare con documenti alla mano quanto fosse realmente successo. In questo silenzio abbiamo sentito e letto di tutto, abbiamo preso insulti, ci hanno accusato ed umiliato senza conoscere i fatti e qualcuno ci ha anche augurato la morte”. Una deriva becera è da respingere con forza, su questo non c’è dubbio. Ma torniamo a leggere il post dell’assessore a turismo, cultura ed eventi della giunta Giulivi. “Abbiamo visto consiglieri di opposizione, non si sa come, ancor prima di sapere che la fiera di sarebbe fatta altrove, sciacallare e sulle loro pagine social e come squali sguazzare in un bagno di sangue di una ferita che non era solo la nostra, ma di tutti i cittadini di Tarquinia!! Ma per fortuna e lo devo dire, abbiamo visto anche consiglieri solidali e con la volontà di unirsi pur essendo ideologicamente opposti, in una battaglia che non doveva essere contro qualcuno ma unicamente a favore della nostra città”. Tosoni respinge pure le accuse di aver sempre remato contro Civitavecchia, come attesta chi ricorda il caso dei parcheggi a pagamento di Sant’Agostino, delle strade lasciate abbandonate, di un altro caso piuttosto recente che avrebbe a che fare proprio con un organismo turistico, dal quale Tarquinia voleva estromettere la città portuale. “L’amministrazione Giulivi ha sempre dimostrato lealtà all’amministrazione di Civitavecchia negli obiettivi di sviluppo e rete che abbiamo spesso condiviso, sui temi ambientali e non ultimo sulle leggi regionali turistiche e da Assessore, collega, istituzione, mai e poi mai avrei immaginato potesse accadere una cosa simile. Nessuno ha mai fatto quello che l’ Assessore al commercio di Civitavecchia sotto il benestare del Sindaco ha fatto. In questi anni ci siamo sempre confrontanti con tutti i paesi che ci circondano sui grandi eventi, per non accavallare le date, per non darci fastidio perché è nell’interesse di ogni amministratore serio e responsabile fare bene il proprio lavoro senza danneggiare gli altri. La giunta di Civitavecchia invece con quella delibera ha distrutto una rete di collaborazione anche umana consolidata da anni, rompendo ogni schema di rispetto istituzionale tra enti. Sono arrabbiata e dispiaciuta perché Tarquinia non meritava un trattamento così, da nessuno dei soggetti che hanno disegnato questa orribile pagina politica del nostro territorio”. Confermata l’idea che la Fiera del Primo Maggio si recupererà (forse) a settembre. “Sull’argomento Fiera il Sindaco ha detto tutto, e da parte mia avrà tutto il mio appoggio e impegno per lavorare se sarà possibile, alla fiera di settembre e riportare la fiera a Tarquinia, nella sua città. Mi preme dire un’ultima cosa e chiudere qui un argomento su cui farà luce chi di dovere ed il tempo, che ripaga sempre chi è nel giusto. La politica non è quella di questi giorni, La politica non sono coloro che tentano di spengere gli altri per illuminare se stessi dal buio totale delle loro idee e del loro passato oscuro, convinti che la gente abbia dimenticato. La politica non è pugnalare alle spalle qualcuno a beneficio della propria ambizione o dell’interesse privato. La politica non è quella che fa opposizione seminando solo cattiverie. La politica non è quella che abbiamo visto in questi giorni, e chi fa politica non deve mai e dico mai, dimenticarsi di essere umano”. Ma a Civitavecchia intanto che succede? Il sindaco Ernesto Tedesco, dopo aver risposto per le rime alle minacce del collega di recarsi in Procura, è parso compassato in