Dicembre 27, 2024
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Ultimo appuntamento con la rassegna di cinema

Domani si conclude l’iniziativa culturale che ha preso vita alla Perla grazie al Sindaco Pietro Tidei, alla consigliera delegata alle Pari Opportunità Maura Chegia, con il sostegno di LazioCrea,  in collaborazione con la Regione Lazio, con il Comune di Santa Marinella e le Associazioni Altri Sguardi e Santa Marinella Viva.“Un progetto nuovo che la città ha accolto fin da subito, partecipando numerosa ed apprezzando la qualità delle pellicole cinematografiche selezionate per l’occasione,  così come gli interventi degli allievi del Laboratorio di Cinema di Santa Marinella,  realizzato dall’Associazione Santa Marinella Viva”, spiega il sindaco Tidei. “Un ringraziamento in particolare al parroco Don Salvatore per aver dato la disponibilità di ospitare l’iniziativa presso la Sala Flaminia Odescalchi. Con l’augurio che il progetto possa ripetersi anche negli anni per offrire ai cittadini una buona alternativa al cinema all’aperto, solo in estate, ricordiamo l’ultimo appuntamento domenica a partire dalle ore 17 con ‘Diabolik’ dei Manetti Bros. Mi raccomando sempre muniti di mascherina e green pass”, conclude il primo cittadino.

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Una mostra per celebrare le Mamme di oggi e di ieri

Il Movimento per la vita di Civitavecchia in collaborazione con la Parrocchia San Francesco di Paola, e le associazioni “Donne insieme per la Vita”, la rete della solidarietà “Il Volontariato promuove la Vita”, “La casa di Cristina”, l’Ass.“Amici Polizia penitenziaria sez. di Civitavecchia”, invitano le mamme ed i cittadini a partecipare ad una mostra di fotografie d’epoca oppure dei giorni nostri, dal titolo : “MAMME DI OGGI E DI IERI”, per promuovere il valore della maternità e della vita, la memoria storica delle generazioni passate. La mostra ci sarà l’8 maggio dalla mattina in parrocchia . Il termine delle iscrizioni per le foto è il 22 aprile. Per la sezione “Mamme di OGGI “ possono partecipare tutte le mamme di Civitavecchia, con una foto col proprio figlio/i prendendo un appuntamento per la foto entro il giorno 22 aprile prossimo. Il formato di questa foto sarà 20×30 ,ed elaborato in studio. Tel. 338 – 6143625 Per la sezione “Mamme di IERI” , occorre inviare, alla mail info@shadinefotografia.it , una foto d’epoca oppure degli anni passati ( anni 40/50/60 fino al 2000). La foto deve essere in formato digitale, di buona qualità e raffigurante madre e figli : la stessa sarà ingrandita in formato 20 x30cm (A4) ed esposta nella mostra dell’8 maggio prossimo nella parrocchia San Francesco di Paola, e consegnata al termine dell’evento ai proprietari. Per adesioni e per informazioni: Movimento per la vita di Civitavecchia via San Francesco di Paola 1, nei giorni di martedì e venerdì dalle 16 alle 17, telefono 328- 6312205 ; “Casa di Cristina”, martedì e giovedì 9-12, 16-18, Via delle Azalee, 5 Civitavecchia, cell. 389 – 9633619, oppure “Shadine fotografia”, Tel. 338-6143625

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Premio “Valerioti”: tutti i vincitori

Giorgia Stramacci ha vinto il primo premio assoluto del “Memorial Emilio Valerioti”. Marco Favaretto, per “Sotto questo sole”, Roberta Massi, per “Ti scatterò una foto”, Domenico Moscatelli, per “Mare mare”, e Massimiliano Brizi, per “Pazza idea”, sono i vincitori delle sezioni del concorso fotografico che ha visto partecipanti di Tarquinia, Viterbo, Civitavecchia e Roma, e residenti in Veneto e Calabria, nonché in Francia e Argentina. La manifestazione è stata organizzata da Maria Antonietta Valerioti, in collaborazione con il Comune di Tarquinia, le associazioni Viva Tarquinia e DotRaw e l’Asd Assonautica “Giuseppe Maffei” Tarquinia.La premiazione si è svolta alla sala “D. H. Lawerence” il 3 aprile, con la partecipazione del vice sindaco Luigi Serafini. “Non è stato facile portare a conclusione questa edizione, per il covid – ha detto Maria Antonietta Valerioti -. Abbiamo tenuto le fotografie nel cassetto per due anni e, poi, quando le condizioni lo hanno permesso abbiamo organizzato la mostra, che ha avuto un ottimo riscontro di pubblico, e questa cerimonia. Tra i vincitori vorrei menzionare Marco Favaretto, di Padova. Avevo annunciato che il concorso sarebbe diventato biennale, ma per l’entusiasmo dimostrato dagli iscritti e le richieste giunte da più parti, la cadenza rimarrà annuale”. “Come Amministrazione comunale siamo lieti di sostenere il concorso – ha affermato il vice sindaco Serafini -. Con Maria Antonietta Valerioti c’è un rapporto di reciproca collaborazione. Abbiamo vissuto due anni difficili per la pandemia. Ci stiamo riappropriando lentamente della normalità, sebbene viviamo settimane drammatiche a livello internazionale. Questa premiazione è un messaggio di fiducia verso il futuro e un arrivederci al 2023”. A scegliere le immagini più belle, tra le oltre 130 esposte, la giuria formata dai fotografi Cristiano Morbidelli, Carlo Panza e Francesca Mauri, dalla pittrice Barbara Mellace, dal coreografo Antonio Natali, dallo stilista Roberto Prili di Rado, dal giornalista Fabrizio Ercolani e dal presidente dell’associazione culturale di fotografia e cinema DotRaw Tiziano Crescia.“A loro vanno i miei più sentiti ringraziamenti – ha aggiunto Maria Antonietta Valerioti -, che rivolgo anche al Comune di Tarquinia, per il sostegno dato; all’Asd Assonautica “Giuseppe Maffei”, nella figura della presidente Federica Ruzzier, che da alcune edizioni ci accompagna in questa esperienza; e all’associazione DotRaw, che ci segue e supporta nel promuovere il concorso tra gli appassionati di fotografia”. Al vincitore del primo premio assoluto è stato consegnato un buono da 250 euro da spendere per attrezzature fotografiche, mentre i primi classificati delle varie sezioni hanno ricevuto dei cesti con prodotti enogastronomici del territorio tarquiniese.

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Traiano: Leo Gullotta è Bartleby lo scrivano

Torna puntuale l’appuntamento con il grande teatro al Traiano. Liberamente ispirato al racconto di Herman Melville, “Bartleby lo scrivano” di Francesco Niccolini, regia di Emanuele Gamba sarà la proposta del cartellone di ATCL per il 9 e 10 aprile. Protagonista uno straordinario Leo Gullotta, affronta con lucida ironia la vicenda e quella frase che è rimasta nella storia: “Avrei preferenza di no” al centro del racconto. Un ufficio. A Wall Street o in qualunque altra parte del mondo, poco cambia. È una giornata qualunque nello studio di un avvocato, un uomo buono, gentile, così anonimo che non ne conosciamo nemmeno il nome. Ogni giorno scorre identico, noioso e paziente, secondo le regole di un moto perpetuo beatamente burocratico, ovvero: meccanico e insensato. L’ufficio è spoglio, le pareti alte e grigie. Anche le finestre sono alte e irraggiungibili. Tutto si ripete come in uno di quegli orologi per turisti che si trovano nelle piazze della città antiche: il tempo viene scandito da un balletto senza senso, ma soprattutto senza inizio e senza fine. In questo ufficio popolato da una curiosa umanità – due impiegati che si odiano fra di loro e cercano di rubarsi l’un l’altro preziosi centimetri della scrivania che condividono, una segretaria civettuola che si fa corteggiare a turno da entrambi ma che spasima per il datore di lavoro, e una donna delle pulizie molto attiva e fin troppo invadente – un giorno, viene assunto un nuovo scrivano. Ed è come se in quell’ufficio sempre uguale a sé stesso da chissà quanto tempo, fosse entrato un vento inatteso, che manda all’aria il senso normale delle cose, e della vita. Eppure, è un uomo da nulla: «…rivedo ancora quella figura – scialba nella sua dignità, pietosa nella sua rispettabilità, incurabilmente perduta». Bartleby si chiama, e fa lo scrivano. Copia e compila diligentemente le carte che il suo padrone gli passa. Finché un po’ di sabbia finisce nell’ingranaggio e tutto si blocca. Senza una ragione. Senza un perché. Un giorno Bartleby decide di rispondere a qualsiasi richiesta, dalla più semplice alla più normale in ambito lavorativo, con una frase che è rimasta nella storia: “Avrei preferenza di no”. Solo quattro parole, dette sottovoce, senza violenza e senza senso, ma tanto basta. Un gentile rifiuto che paralizza il lavoro e la logica: una sorta di inattesa turbolenza atmosferica che sconvolge tanto l’ufficio che la vita intima del datore di lavoro. Da quel momento Bartleby si spegne. Sta inerte alla scrivania, poi in piedi per ore a guardare verso la finestra; smette di uscire durante le pause, non beve, non mangia, arriverà a dormire di nascosto nell’ufficio, preoccupando (prima, e impietosendo poi) il suo principale che non riesce a farsi una ragione di quel comportamento. Il fatto è che Bartleby, semplicemente, ha deciso di negarsi. Perché?Quando lo scopriremo, sarà troppo tardi. Il silenzio inspiegabile di Bartleby ci turba e ci accompagna da un secolo e mezzo: perché sulla sua scrivania non batte mai il sole? Da dove viene la sua divina povertà? Perché non è possibile salvarlo? Perché non vuole essere salvato? Abituati all’idea di sviluppo e crescita senza limite con la quale siamo cresciuti, Bartleby ci lascia spiazzati: in lui nessuna aspirazione alla grandezza, solo rinuncia. In barba ai vincenti, ai sorrisi a trentadue denti, agli eternamente promossi e ai trend di crescita. Come se lui, il povero Bartleby simbolo della divina povertà, portasse sulle sue spalle il lutto per le titaniche e deliranti ansie di vittoria ed espansione del nostro mondo. «Bartleby, per favore, vuoi essere un po’ ragionevole?» «Avrei preferenza a non essere un po’ ragionevole.»

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La Zuppa di Pesce finisce in Gazzetta ufficiale

La Pro Loco di Civitavecchia, in linea con i propri compiti statutari ed al fine di promuovere e valorizzare i prodotti tipici locali ha sostenuto l’iscrizione della tradizionale Zuppa di pesce di Civitavecchia nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali.E’ di questi giorni la notizia, comunica la Presidente Maria Cristina Ciaffi, che il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, con decreto del 25 febbraio 2022 pubblicato in GU n. 67 del 21/03/2022 – Suppl. Ordinario n. 12, ha ufficialmente inserito nell’elenco la tipica Zuppa di pesce di Civitavecchia.Per essere riconosciuto P.A.T. un prodotto, o una preparazione, deve essere caratterizzato, secondo quanto indicato dalla normativa, da “metodi di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidati nel tempo, omogenei per tutto il territorio interessato, secondo regole tradizionali” per un periodo non inferiore ai venticinque anni.La richiesta di iscrizione presentata dalla Pro Loco cittadina all’Arsial, Agenzia della Regione Lazio, che cura il censimento dei prodotti agroalimentari tradizionali per conto della stessa Regione, è stata corredata da una minuziosa e capillare ricerca storica e culturale e da documentazione attestante l’origine del prodotto, nonché da riscontri documentali attestanti l’impatto socio-economico del prodotto tradizionale.L’Arsial ha acquisito le specifiche del processo produttivo e verificato la documentazione prodotta ritenendo meritevole di accoglimento l’istanza della Pro Loco. Superata la fase istruttoria da parte della Regione, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha aggiornato l’elenco riconoscendo finalmente la zuppa di pesce come prodotto agroalimentare tradizionale con l’iscrizione nell’elenco nazionale omonimo.Uno speciale ringraziamento va a Maria Antonietta Gaballo autrice, tra l’altro, di Mondo Mangiare il Magazine del gusto, e ad Agnese Pernice del ristorante Sora Maria che hanno coadiuvato la Pro Loco per rendere possibile questo ambito riconoscimento. La loro collaborazione è stata fondamentale per la ricerca storica e documentale e per acquisire le specifiche tecniche del prodotto gastronomico. “Tenevo particolarmente a questo riconoscimento – sostiene la Presidente della Pro Loco Maria Cristina Ciaffi – perché finalmente la tradizione di Civitavecchia viene considerata a livello nazionale. E anche perché è un piatto che mi riconduce al tempo dell’infanzia. Ringrazio inoltre la Dott.ssa Miria Catta di ARSIAL per la professionalità dimostrata durante l’iter amministrativo”.Una iniziativa sarà presto organizzata in collaborazione con ARSIAL per dare rilievo al risultato ottenuto.

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Svelato un altro tesoro nascosto della città (GALLERY)

Nel fine settimana appena trascorso, il Centro Simulazione e Validazione dell’Esercito (Ce.Si.Va.) ha aperto le porte al Fondo Ambiente Italia (FAI) per far conoscere ai cittadini intervenuti i tesori storico-culturali custoditi presso la caserma “Giorgi” di Civitavecchia. Nel celebrare il trentesimo anniversario delle giornate FAI di Primavera, sabato 26 e domenica 27 marzo, l’iniziativa ha coinvolto oltre 400 città italiane e circa 7000 siti di particolare rilevanza culturale. Tra questi, il Comando del Centro Simulazione e Valutazione dell’Esercito di Civitavecchia, grazie alla sinergia messa in campo con il Capo gruppo FAI locale, Sig. Daniele Di Giulio. Tre, infatti, i siti del Centro che lo scorso week end stati oggetto di questa importante iniziativa: il museo storico e Sacrario, depositario di oltre 140 anni di storia; la biblioteca, custode di oltre 130.000 volumi d’inestimabile valore; le cisterna romane, imponente opera architettonica risalente all’epoca dell’imperatore Traiano scoperte nel 1987 dall’archeologo locale Ennio Brunori. Il dispositivo messo in atto da un nutrito gruppo di volontari del FAI e da personale militare e civile del Ce.Si.Va. ha consentito agli oltre 160 visitatori provenienti da tutto il Lazio, di trascorrere una meravigliosa giornata all’insegna della cultura. Il rappresentante locale del FAI, Daniele Di Giulio ha colto l’occasione per ringraziare il Comandante del Ce.SI.Va., il Gen. Claudio Minghetti per la piena disponibilità nell’aprire le porte del Centro alla cittadinanza, auspicando per il futuro, l’organizzazione di altri nuovi incontri.

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Il turismo riparte: opportunità a Tarquinia

Da una parte le aziende del settore del turismo e della ristorazione, dall’altra i lavoratori. Farà incontrare domanda ed offerta il “Job Day” in programma a Tarquinia per il 5 aprile. All’evento, promosso dall’Ente Regionale Disco Lazio in collaborazione con l’ente bilaterale Turismo del Lazio, i candidati potranno confrontarsi con hotel, bar, ristoranti e stabilimenti che sono in cerca di personale. Chiunque fosse interessato ad un lavoro dunque nel settore turistico o alberghiero deve registrarsi attraverso il sito www.ebtl.it. Una opportunità per chi è alla ricerca di un’occupazione, ma anche per le aziende che preparano la ripartenza di uno dei settori duramente colpiti dalla pandemia. Appuntamento dunque a Tarquinia il 5 aprile al Centro Commerciale Top 16.

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Passeggiata sensoriale alla Caffarella

Il Parco della Caffarella e l’area della sorgente Egeria sono una vera e propria oasi della metropoli romana. Con lo spirito di chi ha desiderio di immergersi in questi luoghi e conoscerli con occhi nuovi, l’associazione Nuova Acropoli propone una “Passeggiata sensoriale al Parco della Caffarella e alla Fonte Egeria” domenica 27 marzo a partire dalle ore 10. L’esperienza sarà l’occasione per percorrere i viali del parco, teatro di leggende e miti che si perdono nel tempo, immergendosi nella Natura e raggiungendo una fonte che racconta, con lo scorrere delle sue acque, gli albori della civiltà romana. Ispirati dalla storia del luogo, le tappe dell’itinerario saranno accompagnate da intermezzi musicali, canti e recitazione. L’appuntamento è presso l’ingresso del parco in Via dell’Almone alle ore 10. È possibile confermare la propria partecipazione via e-mail all’indirizzo ladispoli@nuovaacropoli.it o telefonando al 348 5656113.

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Baglioni canta ed incanta al Traiano (GALLERY)

Un repertorio immenso fatto di successi intramontabili come “Questo piccolo grande amore”, “Strada facendo”, “Avrai”, solo per citarne alcuni e molte composizioni tratte dai suoi ultimi album. Ieri sera Claudio Baglioni ha cantato ed incantato gli spettatori al Teatro Traiano di Civitavecchia con la tappa del suo Tour teatrale “Dodici Note Solo”. Un gruppo di fan lo ha atteso anche fuori dal teatro per un saluto.

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Al Gassman sbarcano le “Dissolute assolte”

A far ritornare attuale “ Il Don Giovanni” il melodramma giocoso di Mozart del 1787, è il regista Luca Gaeta con le “ Dissolute assolte” il 26 e 27 marzo presso il Teatro Nuovo Sala Gassman di Civitavecchia. Il Don Giovanni, quel nobile cavaliere con una passione sfrenata per le donne, che  pur di conquistarle, ricorre a qualsiasi mezzo, compreso l’inganno e la menzogna, è stato magistralmente rivisitato da Luca Gaeta, mettendo in scena 12 donne, ormai dissolute appunto, la cui caratteristica comune è quella di essere state, ognuna con la propria storia, vittime del finto amore promesso da Don Giovanni.   “Le dissolute assolte” di Luca Gaeta, prodotto da Alessandra Scarpellini con Fenice21 Entertainment & Domina Arte,   è qualcosa di più di uno spettacolo teatrale, racconta e parla di donne, bellissime, seducenti  ma provate, che vivono in un bordello, la cui unica colpa è stata quella di esser state sedotte da Don Giovanni. E sì, perché Luca Gaeta, partendo dalla storia del “ Don Giovanni”, ormai defunto, intreccia i vissuti storie diverse di donne,  dissolute appunto, il cui unico denominatore comune è quello di vivere in una  casa che le fa anche sentire protette per un cuore ferito,  donne a volte spregiudicate ma comunque vittime dell’amore perso per il famoso seduttore. Il tutto si svolge nell’atmosfera inquietante di una festa oscura, tra maschere e mantelli neri si consumerà un party dai riti orgiastici. Un onirico locale notturno, dove, come un “fool”, il servo Leporello accompagnerà divertito il pubblico tra sensuali corpi nudi, diabolici suoni di violino, fumi di candele e alcool, da cui uscirà dopo aver bevuto e cantato fino all’alba.

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