Mari (agitati) in Fratelli d’Italia
Scossoni in maggioranza o… nell’opposizione? E’ quel che ci si chiede da quando Emanuela Mari, Presidente del Consiglio Comunale di Civitavecchia, ha ufficializzato la sua adesione al Partito di Giorgia Meloni. Vale allora leggere controluce il comunicato con il quale ha dato notizia del passaggio a Fratelli d’Italia. Eccolo: “Con grande emozione posso finalmente ufficializzare la mia adesione a FDI. Intendo innanzitutto ringraziare i dirigenti nazionali e locali che mi hanno accolto con entusiasmo tra le file di FDI. Per questo il primo ringraziamento è rivolto al Presidente provinciale Marco Silvestroni”. Non c’è però malanimo con il partito col quale ha iniziato la sua carriera. “È imprescindibile per me ringraziare sinceramente il Coordinatore Regionale, il Coordinatore Provinciale ed il Coordinatore Comunale, i militanti, i simpatizzanti, gli assessori ed il gruppo consiliare di Forza Italia con cui ho condiviso militanza e battaglie politiche. Se sono riuscita a crescere e migliorare in questi anni è anche grazie a ognuno di loro”. Lo sguardo di Emanuela Mari si volge però al futuro, come quello di tutti: “L’obiettivo è quello di poter dare fin da subito il mio contributo di idee, di esperienza e di entusiasmo ad un Partito che con la forza travolgente del suo Leader ha saputo diventare il più importante punto di riferimento Politico degli italiani. Questa scelta per me rappresenta assieme una grande opportunità e una grande responsabilità, darò tutta me stessa per meritare la fiducia ricevuta”. E gli equilibri all’aula Pucci? “Spero davvero che la mia adesione a Fratelli d’Italia, oggi all’opposizione nell’amministrazione di Civitavecchia, possa anche essere uno stimolo in più a riunire finalmente il centrodestra cittadino. Per restituire l’unità perduta e dare maggiore forza all’amministrazione comunale, seguendo la strada tracciata dal centrodestra al Governo della Nazione e presto alla guida della Regione Lazio”. Non sembra insomma esserci quel passaggio della presidente del consiglio all’opposizione: saranno se mai certi supposti “ideologi” di Fdi locale (alcuni dei quali sempre rimasti fuori dal partito, pur dettando le regole al gruppo consiliare sotto le insegne di una lista civica) a dover spiegare cosa hanno a che spartire (per storia personale od altro) con la divisa di una forza politica di destra e patriota che la Mari può invece “indossare” con estrema nonchalance.