Civitavecchia in ginocchio. Le foto e i video
Una situazione incredibile, con due ore di pioggia intensa che questa mattina, dalle 10 alle 12, hanno letteralmente messo in ginocchio Civitavecchia. Danni molto gravi a strade, fossi allagati, macchine abbandonate dentro voragini o in parcheggi finiti sotto mezzo metro di acqua. Si ha la netta sensazione che soltanto per la prudenza che molti hanno usato non si sia registrato il morto. Tutto ciò senza che fosse neanche stata accesa l’allerta gialla dal sistema di Protezione civile, che dopo i tanti allarmi dei giorni scorsi ha “ciccato” la peggiore delle giornate, rischiando di far trovare impreparata la popolazione. Le peggiori situazioni si sono verificate in periferia. A San Gordiano l’esondazione del fosso Sorbo ha creato il panico in via del Casaletto Rosso, poi ancora in viale Lazio e ha infine trasformato via dei Poggi in un torrente in pieno che è “sfociato” al Ponte di San Gordiano, allagando l’Aurelia. Un muro di contenimento è crollato su viale Lazio a Campo dell’Oro (immagine sopra). Boccelle si è allagata su via D’Avenia per l’esondazione del fosso del Capriolo (foto sotto). Una voragine ha inghiottito alcune auto su via Terme di Traiano, nella parte alta, sempre a causa del canale di guardia della strada, che ostruito dai detriti ha riversato grandi quantità d’acqua sull’asfalto. Nel video qui sotto, polizia e carabinieri si apprestano a chiuderee il traffico. La Prefettura di Roma, anche su parere concorde della Polizia Stradale, ha disposto la chiusura temporanea dei caselli autostradali di Civitavecchia Sud e Civitavecchia Nord. Nel video qui sotto, l’Aurelia al km 66, in Comune di Santa Marinella, a poche centinaia di metri dal casello di Civitavecchia Sud. Allagamenti si sono registrati in ogni dove, seminterrati e garage soprattutto a San Gordiano, Campo dell’Oro ma in alcuni casi anche in centro sono stati sommerci da mezzo metro d’acqua. Alla fine i vigili del fuoco sono dovuti uscire in numerose occasioni, ma spessissimo i cittadini hanno fatto da loro: come al Casaletto Rosso, dove l’isolamento della frazione è stato rotto da una ruspa con la quale un residente ha eliminato una enorme diga di detriti che si era formata all’altezza di via dei Biancospini e poi liberato alcune auto finite dentro i tombini aperti dalla violenza dell’acqua.