Novembre 22, 2024
Politica
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L’Asl Roma 4 presenta il “suo” PNRR

Sono stati firmati nei giorni scorsi i ventisette studi di fattibilità relativi ai progetti  finanziati con i fondi del PNRR riguardanti la Asl Roma 4. A siglarli il Direttore Generale Cristina Matranga, il Direttore Amministrativo Roberto Di Cicco e il Direttore Sanitario Carmela Matera. I progetti dei distretti 3 e 4 sono stati presentati lo scorso dicembre ad Anguillara mentre quelli relativi al distretto 1 e 2 (Ladispoli, Cerveteri, Santa Marinella, Civitavecchia, Tolfa ed Allumiere) saranno presentati alla presenza dell’Assessore Regionale Alessio D’Amato il prossimo 25 febbraio alle ore 17 presso l’aula Pucci all’interno di un convegno che vedrà la presenza di tutte le autorità del territorio. “Non posso che ringraziare lo staff che si è dedicato a questa progettazione ed in particolare il Dottor Antonio Andreozzi referente PNRR, l’Ingegner Annalisa Bononati, gli Architetti Claudia Crostella, Roberta Vannicola ed il Geometra Romolo Cirilli, e le altre risorse aziendali che hanno contribuito al grande lavoro realizzato in pochissime settimane. Un ringraziamento anche  all’Assessore D’Amato, all’Ingegner Le Rose ed al suo staff per grande lavoro dì coordinamento profuso. “Le nostre proposte progettuali daranno un nuovo volto alla sanità del nostro territorio” ha dichiarato il DG Cristina Matranga. I ventisette progetti finanziati con il PNRR si sono sommati agli altri due importanti progetti legati all’antisismica realizzati con fondi complementari al PNRR, nonché alle misure dì rinnovo del parco tecnologico aziendale.

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Città metropolitana in vista a Torre Flavia

“Le riserve naturali della Città metropolitana non possono rimanere luogo solo per esperti, debbono essere conosciute dal grande pubblico”. Il Consigliere delegato all’ambiente della CM Rocco Ferraro ha iniziato il tour nelle aree protette dell’Ente metropolitano, iniziando dalla “Palude di Torre Flavia” per dare un impulso nuovo di fruizione di queste Oasi uniche nel panorama ambientale italiano. “Partiremo presto con gli “Stati Generali delle Aree Protette” in modo da confrontarci con quanti in questo ambito lavorano e sono impegnati nel volontariato, per studiare e preservare luoghi incantevoli che vogliamo siano conosciuti da tutti. Per questo, il lavoro che abbiamo iniziato è quello di coinvolgere anche tour operator e stakeholder del turismo in modo da costruire, assieme ai miei colleghi delegati, una rivoluzione di turismo sostenibile che consenta a tutti i cittadini, anche stranieri, che visitano la Capitale, di poter conoscere ed essere messi nelle condizioni di usufruire di percorsi naturalistici e aree attrezzate pronte per accoglierli. Conoscere questi luoghi significa approfondire tutti quelli che sono gli aspetti della biodiversità associati ad un rilancio della nostra economia green. Oggi mi sono confrontato anche con amministratori del territorio con i quali lavoreremo per favorire questo importante progetto che porterà un nuovo rilancio per una politica ambientale omogenea. Trovare la disponibilità degli operatori che lavorano in questa Oasi agevola il nostro intento e quello che sarà il nostro lavoro”.

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Lombardi: “Entro fine mese presentiamo l’eolico off-shore”

“Stiamo preparando, e conto di presentarlo a fine marzo, il piano di transizione della città di Civitavecchia. Una città che ha una storia particolare e che viene da una servitù energetica di più di 80 anni che ha portato sul suo territorio centrali energetiche importanti con fonti fossili di vario tipo. Nel 2025 sarà dismessa l’attuale centrale a carbone. Stiamo riprogettando con il territorio un nuovo distretto energetico sostenibile. Intanto sarà presentato entro la fine del mese il primo campo eolico galleggiante in Italia, a 20 chilometri dalla costa di Civitavecchia”. Così l’assessora della Regione Lazio alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale, Roberta Lombardi, nel corso di un’intervista con l’agenzia Dire. Regionali, Lazio: auspicabile rinnovo alleanza M5S-PD “Riproporre alle prossime elezioni l’alleanza M5s-Pd? E’ auspicabile. Noi con l’entrata in giunta un anno fa abbiamo fatto un pensiero più lungo dei due anni che mancavano alla fine della legislatura. Abbiamo avuto modo, nella Regione Lazio, di lavorare in modo estremamente produttivo e costruttivo con la maggioranza di centrosinistra già quando eravamo all’opposizione. Che poi è stato il motivo per cui ci siamo spinti ad entrare in maggioranza. Se questo altro anno andrà bene, sarà proficuo e armonico, il progetto di andare con un ampio fronte progressista che porti la Regione Lazio, in questi anni di transizione verso un modello sostenibile, facendo del Lazio anche un campione da imitare, ci sta tutto. Primarie di coalizione? Le primarie sono uno strumento del Pd, noi abbiamo un altro metodo di selezione, sul web con un elettorato controllato. A seconda del candidato che uscirà, capendo le varie progettualità che si possono mettere sul piatto, faremo le nostre valutazioni”. Così l’assessora della Regione Lazio alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale, Roberta Lombardi, nel corso di un’intervista con l’agenzia Dire.“Io candidata per il M5s?- ha poi risposto Lombardi alla domanda se fosse interessata a candidarsi nonostante la regola dei due mandati- Ci sono tanti modi per fare politica attiva per il territorio. Non mi piace l’idea di fare la politica di professione. Un altro nome? Non lo farò mai”. Ambiente: 3,4 mld per risanamento qualità aria Lazio “Sui temi della transizione ecologica e ambientale abbiamo poi approvato il piano di risanamento della qualità dell’aria. E’ stato approvato in giunta e sarà incardinato in Consiglio a giorni. Ma prima ci tenevamo, con il presidente Zingaretti, a presentarlo pubblicamente al mondo dell’associazionismo ambientale, anche al fine di poterlo migliorare in Consiglio ancora di più. Per le misure legate al risanamento dell’aria tra Pnrr, programmazione europea e fondi propri c’è un finanziamento di 3,4 miliardi”. Così l’assessora della Regione Lazio alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale, Roberta Lombardi, nel corso di un’intervista con l’agenzia Dire. Con primo anno da assessora cambiata agenda politica “A metà marzo sarò assessore da un anno. Abbiamo fatto un investimento politico tematico molto forte con questa scelta perché non si tratta solo di affrontare il tema ambientale ma quello della trasformazione da un modello di sviluppo lineare e di consumo senza freni delle risorse ad un sistema sostenibile e rispettoso del rinnovarsi delle risorse stesse. Il primo risultato conseguito in questo primo anno è proprio questo: aver dato una nuova agenda politica alla Regione.Il secondo risultato riguarda, invece, una serie di atti approvati o che saranno approvati nei prossimi 2 mesi. Penso, ad esempio, alla strategia regionale di sviluppo sostenibile, l’atto madre da cui discenderanno tutte le successive impostazioni che daremo ad agli atti programmatori della Regione Lazio. A partire dal documento di economia e finanza e da tutte le pianificazioni che dovranno essere improntati al principio dello sviluppo sostenibile”. Così l’assessora della Regione Lazio alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale, Roberta Lombardi, nel corso di un’intervista con l’agenzia Dire, rispondendo ad una domanda sul bilancio del suo primo anno da assessora.“Sulla digitalizzazione- ha aggiunto Lombardi- abbiamo approvato due delibere di giunta per la digitalizzazione dei piccoli Comuni. Nel Lazio abbiamo 254 Comuni sotto i 5mila abitanti che hanno bisogno, per mancanza di risorse umane e finanziarie, di avere un partner come la Regione Lazio per traguardare gli obiettivi digitali. Abbiamo anche lavorato all’agenda digitale che arriverà nei prossimi mesi”. Il resto dell’intervista sul sito Dire.it

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Varco Fortezza, Musolino: “Opera consegnata entro Santa Fermina”

Via ai lavori questa mattina a Varco Fortezza. Sul posto i vertici dell’autorità di sistema portuale e comunali. I lavori dovrebbero protrarsi per due mesi. “Finiremo entro Santa Fermina”, ha detto Pino Musolino, presidente dell’Adsp, che finanzia l’opera con un importo di poco superiore ai 250mila euro. La ditta aggiudicatrice, la GP Appalti srl prevede infatti di concludere entro 60 giorni. Soddisfazione è stata espressa anche dal sindaco Ernesto Tedesco (che ha pubblicato le foto della gallery sulla sua pagina Facebook): “Non voglio certo abusare del termine, ma la giornata di oggi merita di essere definita storica: con il presidente di Adsp, Pino Musolino abbiamo voluto presenziare alla partenza del cantiere al Varco Fortezza. Il dettaglio delle opere previste? Eccolo: tra viale Garibaldi e largo Plebiscito si realizzerà una rotatoria con conseguente riqualificazione dei marciapiedi e messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali; la barriera doganale sarà arretrata fino all’attuale rotatoria interna al porto; la parte antistante il Forte Michelangelo sarà restituita pienamente alla città, con ampia zona pedonale e giardini; le Mura rinascimentali saranno ripulite e interessate da una illuminazione in grado di valorizzarne pienamente la maestosità. Ringrazio quindi il presidente Musolino e i suoi tecnici, gli uffici comunali che hanno operato in questi mesi al Tavolo tecnico e la Capitaneria di porto, da Francesco Tomas a Filippo Marini, per il supporto dato all’operazione. Civitavecchia, nonostante le tante difficoltà incontrate, tornerà bellissima anche grazie alla capacità di lavorare insieme.

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Belvedere-Colfiorito, domani confronto in Comune

Ecco il giorno del confronto tra comitato Belvedere Colfiorito e Comune di Santa Marinella, Domani alle ore 17, presso la sala consiliare del Comune di Santa Marinella, Via Cicerone 25, alla presenza del Sindaco Pietro Tidei e del Vicesindaco Andrea Bianchi, si terrà un incontro con i cittadini e i rappresentanti del Comitato per definire nel dettaglio le azioni relative alla possibile revisione del piano e più in generale al recupero dell’area. Da anni i cittadini delle zone Belvedere e Colfiorito si confrontano con i molti problemi generati dalla classificazione di questa area come soggetta a dissesto idrogeologico, e chiedono una urgente verifica dello stato geologico della zona, sia per stabilire se effettivamente vi siano rischi, sia nel caso non ve ne siano, di ristabilire una corretta classificazione territoriale. Nel 2016 si è costituito il Comitato Belvedere Colfiorito, con l’obiettivo di contribuire a risolvere i problemi di queste aree e rappresentare nel più efficace modo possibile gli interessi degli abitanti presso le istituzioni. “Crediamo che sia giunto il momento, con il supporto di questa amministrazione civica e con la possibile disponibilità di fondi Regionali ed Europei” – ci ha detto il presidente Federico Barlafante – “di verificare il reale stato di cose e, come ci auguriamo, di riportare questo segmento del territorio e i suoi cittadini al centro dell’attenzione”. Sarà possibile seguire l’evento in presenza ottemperando alle disposizioni anti covid e nei limiti della capienza o di seguire il dibattito in streaming. informazioni sulla pagina Facebook “Risolvere il problema Belvedere Colfiorito”

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Megadigestore: sei Comuni uniti pronti a dire no

Una iniziativa mai assunta prima: così il territorio vuole arrivare a dire no al biodigestore di Civitavecchia. E se in passato, per il termovalorizzatore di Pian d’Organo, Tarquinia e Civitavecchia arrivare ad un consiglio comunale congiunto, ora saranno ben sei i Comuni che si riuniranno tutti assieme per mandare in direzione di Roma un messaggio forte e chiaro. Tutto frutto di una riunione che è avvenuta da poche ore, come spiega il comunicato da poco giunto nella nostra redazione. “Un Consiglio comunale congiunto di sei Amministrazioni per dire un “no” corale al progetto per il digestore di rifiuti a Civitavecchia, al quale la Regione Lazio ha dato parere positivo. È la linea stabilita questa mattina in un incontro tra i Sindaci Antonio Pasquini (Allumiere), Ernesto Tedesco (Civitavecchia), Maurizio Testa (Monte Romano), Pietro Tidei (Santa Marinella), Alessandro Giulivi (Tarquinia) e del consigliere Flavio Morreale, in rappresentanza di Stefania Bentivoglio (Tolfa), avvenuto nel Palazzo Comunale di Tarquinia”. La nota continua così: “Il territorio ha già sbarrato la strada, con una iniziativa simile, al progetto per un termovalorizzatore di rifiuti attraverso una seduta congiunta dei consigli comunali di Tarquinia e Civitavecchia, territori a cavallo dei quali si sarebbe dovuto realizzare. L’allargamento del tema attuale agli organi elettivi di ben sei Comuni dice chiaramente che il comprensorio non intende sopportare altre aggressioni ambientali”. La musica è insomma già impostata dai sei primi cittadini, gli stessi (se si fa eccezione per Tolfa) che, ancora nel 2019, si ritrovarono a capo di una manifestazione per bloccare i camion da Roma. “Il messaggio politico e istituzionale che i Sindaci intendono far partire è quindi chiaro: il megaimpianto a Civitavecchia non si deve fare. I principi di autonomia, responsabilità ed autosufficienza di tutti i territori della Regione Lazio in materia di gestione del ciclo dei rifiuti non possono essere calpestati, tanto nel nome dell’emergenza, quanto in quello di qualsivoglia investimento”. “Nei prossimi giorni verranno resi noti tempi e modalità dello svolgimento della seduta contro un progetto che, va ricordato, ha ricevuto anche il parere negativo dell’Autorità Sanitaria e della Soprintendenza”, conclude il comunicato.

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“Vogliono risolvere l’ingorgo dei rifiuti romani seppellendoci col digestore”

“Sbaglia di grosso l’assessore Ornelli se, avallando le arbitrarie ed irricevibili conclusioni della Conferenza dei Servizi sul biodigestore di Ambyenta Lazio spa, pensa di aver messo la parola fine alla vicenda e aver convinto i cittadini di Civitavecchia e del comprensorio a subire questa ulteriore ingiuria: riversare vicino alle loro case un’enorme quantità di carico inquinante, 120.000 tonnellate/anno di rifiuti romani, e a subire tutto il traffico di mezzi pesanti ad essa collegata. Non reggono le sue fantasiose interpretazioni a superare il NO fermo di tutta una città e di un territorio unito, città e territorio che hanno motivato in tutte le sedi, dati alla mano, le ragioni dell’opposizione all’impianto. Sbaglia di grosso il presidente Zingaretti se ritiene, insieme al neosindaco Gualtieri, di poter risolvere l’ingorgo dei rifiuti romani trasferendoli negli altri comuni dell’area metropolitana di Roma. Non possiamo e non vogliamo più subire ulteriori soprusi istituzionali che non tengano conto della volontà di una popolazione che non è disposta a tollerare altri danni ambientali e sanitari. Ci vediamo costretti ad interpretare, perciò, le loro parole o i loro silenzi come una dichiarazione di guerra contro il nostro territorio. La nostra lotta continuerà con tutti i mezzi politici e legali necessari. Non ci faremo sopraffare da chi vuole seppellire sotto montagne di rifiuti le nostre vite e il nostro futuro.  Chiamiamo, perciò, alla mobilitazione le cittadine e i cittadini e i rappresentanti istituzionali del comprensorio affinché si difenda e si tuteli con ogni mezzo questo territorio e la salute della sua popolazione”, concludono Comitato sole e Forum Ambientalista.

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Port Mobility: scattato lo sciopero

È scattata ieri la prima delle tre giornate di sciopero indette dai dipendenti di Port Mobility. I lavoratori protestano contro la decisione dell’azienda di mettere in esubero ben 26 lavoratori, con la motivazione delle perdite per la pandemia, nel silenzio quasi generale. Sottolineato da più parti che ciò avvenga dopo anni di profitto, dovuto alla monocultura crocieristica del porto, che ha arricchito pochi operatori locali ma che ora tutto il territorio sta pagando. I manifestanti hanno inoltre segnalato che Port Mobility non ha attivato gli ammortizzatori sociali, come pure era nelle sue possibilità.

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Il sindaco: “Non siamo terreno di conquista e lo dimostreremo”

Febbrile il dibattito sul megadigestore. E l’intervento del sindaco Ernesto Tedesco è stavolta decisamente a gamba tesa. Un attacco nei confronti della Regione Lazio, ma anche un richiamo piuttosto vibrante nei confronti dei consiglieri regionali del territorio, cui il primo cittadino civitavecchiese dedica proprio l’inizio del suo comunicato: “Abbiamo sentito consiglieri regionali dire che la politica non può interferire con il lavoro degli uffici. Eppure autorevoli membri della giunta Zingaretti si spingono ormai ad affermare non solo che i pareri di Comune e Soprintendenza non sono vincolanti, ma pure che il richiamo dell’Asl ai rischi per la salute non conta, perché “l’azienda ha dato rassicurazioni”. Quindi, chi ha interesse ad aprire l’impianto “convince” più della struttura pubblica responsabile della sanità? Questo afferma, ad oggi, la Regione Lazio”. “Ma a Roma qualcuno deve smettere di pensare che Civitavecchia sia terra di conquista. La verità è che siccome prima la Raggi e poi Gualtieri non sanno dove mettere i rifiuti, li vengono a scaricare sulla nostra testa, con la scusa che Civitavecchia è nell’ambito territoriale della Città Metropolitana. E dire che sulla questione avevamo a suo tempo (2019) sollevato la nostra voce, ancora una volta inascoltata dal consiglio regionale…” “La nostra città e tutto il territorio, però, questa volta si opporranno duramente, per questo incontrerò i miei colleghi del comprensorio la prossima settimana. E mi aspetto che chi siede in Regione Lazio a rappresentare Civitavecchia si carichi seriamente sulle spalle  questa battaglia, con iniziative concrete a livello politico e istituzionale”, aggiunge il primo cittadino. “Noi continuiamo ad attendere la determinazione dirigenziale, a due settimane dalla conclusione della conferenza dei servizi. Ma faremo di tutto perché alla Regione Lazio arrivi un messaggio chiaro. Abbiamo pazientato anche troppo”, conclude il sindaco. Intanto però il dibattito politico, come detto, si espande. Contro la Regione si fa sentire Vittorio Petrelli, consigliere di Ripartiamo dai Cittadini. “L’esito positivo della Conferenza dei servizi della Regione LAZIO sulla costruzione in Civitavecchia di un Biodigestore, che vale la pena ricordare come risulti sovradimensionato di ben 17 volte rispetto alle esigenze reali del territorio, conferma un’amara realtà già sperimentata in vari comparti, tra i quali gli usi civici di cui mi occupo da anni. La conclusione potrebbe essere ovvia: la politica locale non appare in grado di difendere efficacemente il Territorio e i suoi cittadini. La vicenda del Biodigestore è un esempio se si esaminano le dichiarazioni dell’assessore Valeriani che nell’affermare che la politica non può entrare in una valutazione tecnica, palesa la ricerca di un improbabile alibi ma allo stesso tempo reca anche un’offesa alla città, manifestando la resa della politica di fronte ai tecnici. L’Assessore Valeriani appare il difensore d’ufficio del Presidente Zingaretti che, nonostante sia stato sollecitato anche da esponenti locali del suo partito, è rimasto silente e pertanto consenziente, non informando la popolazione delle scelte fatte in tema di programmazione del piano regionale dei rifiuti che compete alla politica. I tecnici fanno parte del passo successivo. Si comprende come questa paradossale situazione sia improntata al consueto scarica barile e come gli Interessi di partito o dei partiti impediscano la necessaria unità che pure dovrebbe essere alla base delle scelte che impattano sul futuro della città. E il Biodigestore esemplifica un modus operandi già visto in passato ma anche di recente sull’annosa questione degli Usi civici. Finché infatti si è trattato di addossare le colpe alla dirigenza dell’Università Agraria locale la condivisione è stata generale. Cosa che non è accaduta allorché si è trattato di spostare il tiro sull’assessore regionale Onorati e sul Presidente Zingaretti che mai hanno voluto giustificare la mancata partecipazione alla soluzione amministrativa, suggerita ufficialmente dal dott. Pietro Catalani, Commissario agli Usi civici per il Lazio, per non parlare della mancata applicazione della sentenza Antonelli. E a nulla sono valse le proteste dei cittadini obbligati a conciliazioni onerose nonostante prove che affondano le radici nel lontanissimo 1827. Ritornando al Biodigestore, contro ogni principio di sbandierata sostenibilità ambientale, si presenta alla città una decisione calata dall’alto senza una preventiva concertazione con il territorio e senza che siano stati informati i cittadini degli effetti (tra cui il cattivo odore e gli oneri futuri del Biodigestore) procurati da un impianto di grandi dimensioni allocato, non in una lontana zona industriale, ma in una zona artigianale commerciale, a due passi dalla borgata Aurelia ad un tiro di schioppo dalle banchine che si spera torneranno ad essere utilizzate da milioni croceristi. E’ ingiustificabile anche ai propri elettori che un’amministrazione regionale di matrice progressista, con la presenza inconsistente del M5S, permetta ad un privato di promuovere un intervento contro ogni principio di economia circolare, senza un’analisi comparativa tra le migliore tecnologie, intervento che, se fosse pubblico ( il comune di Civitavecchia ha una sua azienda comunale per il ciclo dei rifiuti) ed attagliandolo alle esigenze del Territorio, potrebbe essere interamente finanziato con le misure del PNRR superando così qualsiasi giustificazione di un enorme sovradimensionamento e risparmiando trasferimenti su gomma di migliaia di tonnellate della frazione umida”. Petrelli si avvia poi alle conclusioni: “L’interrogativo a cui tutti, me compreso, dovremmo rispondere è se la politica cittadina e i rappresentanti istituzionali siano in grado di cercare, invece che alibi alla maniera di Valeriani, idonee e partecipate scelte in un territorio che non può continuare a essere la discarica dell’incapacità di Roma capitale e della Giunta regionale che finisce con il salvaguardare maggiormente lo sviluppo dell’imprenditoria privata rispetto agli interessi di una Comunità che si fa carico di oneri ambientali e sanitari per la regione e per il Paese con buona pace dell’art. 41 della Costituzione che sancisce che l’iniziativa economica privata non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale”. E poi ci sono le polemiche. I gruppi consiliari del Pd, del Movimento 5 stelle e anche della Lista Tarantino hanno scelto di replicare così agli attacchi della Lega. “È uscita sulla stampa una nota, stonata in verità, a firma del gruppo consiliare della Lega con il chiaro intento di distogliere l’opinione pubblica, con gli insulti, dal focus su tematiche ambientali per le

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