Novembre 21, 2024
Politica
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Al Pincio volano parole grosse: “Quel consigliere è indegno”

Volano parole grosse tra consiglieri comunali. L’attacco a testa bassa delle opposizioni è partito questa mattina nei confronti di Vittorio Petrelli. L’esponente civico è infatti finito nel mirino di centrosinistra, destra e 5 stelle per il suo ruolo strategico in conferenza dei capigruppo, dove (votando insieme al centrodestra) contribuisce a tenere un numero legale. Quanto basta perché altri dodici consiglieri lo definiscano, in un duro comunicato stampa, addirittura con la parola di “indegno”. Una (de)qualifica che raramente, pur nella sanguigna arena politica civitavecchiese, si era sentita. Ma ecco la nota delle minoranze, riportata di seguito testualmente: “Il Prefetto, a seguito di un quesito avanzato dall’intera opposizione, si è espresso in ordine al quorum necessario per la validità delle sedute della Conferenza capigruppo; ha indicato nel numero di 12 Consiglieri, e non 13 come sembrava desumibile dal regolamento, la rappresentanza utile a garantire la validità delle riunioni. La Conferenza dei capigruppo è uno snodo estremamente importante e delicato per l’attività amministrativa; esso infatti rappresenta un passaggio obbligato per tutti gli atti che debbono pervenire al Consiglio Comunale. Se la risposta del Prefetto può fare chiarezza nell’intreccio tra norme e regolamenti, paradossalmente evidenzia ancor più un’anomalia politica che pesa come un macigno e condiziona i destini e le scelte della nostra città. Ci riferiamo alla condotta, a nostro giudizio indegna, del consigliere Vittorio Petrelli che, eletto tra le fila dell’opposizione e firmatario di un patto di apparentamento con la coalizione che aveva sostenuto la candidatura a Sindaco di Carlo Tarantino, garantisce quella presenza in Conferenza Capigruppo che consente all’amministrazione Tedesco di proseguire una gestione politico-amministrativa che giudichiamo fallimentare e che, con il proprio voto in Consiglio Comunale, consente alla maggioranza di restare a galla”. A firmare la nota i consiglieri: Attig, D’Antò, De Angelis, Di Gennaro, Frascarelli, Lecis, Lucernoni, Palombo, Piendibene, Scilipoti, Tarantino.

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Biodigestore in dirittura d’arrivo? Le reazioni

Numerose reazioni alla notizia che la Regione Lazio sarebbe pronta a dare il via alla realizzazione di un megadigestore di rifiuti in zona Monna Felicita, a Civitavecchia. Ecco i consiglieri regionali Gino De Paolis e Devid Porrello, “Si è tenuta oggi in Regione Lazio la terza riunione della conferenza dei servizi per la discussione del progetto presentato da Ambyenta Lazio SpA riguardante la valutazione dell’impatto ambientale del progetto per la realizzazione di un impianto di produzione di biometano nel Comune di Civitavecchia, precisamente nella località Monna Felicita.La conferenza dei servizi si è aggiornata a venerdì ma i responsabili amministrativi della Regione hanno già oggi anticipato che in tale sede rilasceranno un parere positivo. Come consiglieri regionali del territorio non possiamo che stigmatizzare pesantemente quanto anticipato: sono diversi i pareri negativi alla realizzazione di questo progetto, fra cui quello pesantissimo rilasciato dalla ASL RM4 che citando lo studio del 2016 del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario della Regione Lazio dichiara che è indispensabile attuare oggi le misure di prevenzione primaria limitando la esposizione della popolazione a tutte le fonti inquinanti presenti sul territorio legate agli impianti energetici, al riscaldamento e al traffico stradale e marittimo. Gli uffici della Regione non possono ignorare l’importanza di pareri tanto contrari quanto netti, rilasciati da enti autorevoli come Asl, Sovrintendenza e Comune: ribadiamo quindi la nostra contrarietà politica al progetto e faremo tutto quanto in nostro potere per far si che questo improvvido progetto non veda la realizzazione. Anche su questa battaglia ambientale il territorio si è fin qui dimostrato unito e proprio dalla compattezza della politica dovremo trovare le energie e gli strumenti necessari per bloccare il progetto proposto da Ambyenta Lazio”. Dura la presa di posizione di Comitato Sole e Forum Ambientalista, che attaccano proprio la Regione Lazio. “Si è svolta ieri la terza seduta della conferenza dei servizi, a cui era convocato e presente il Comitato SOLE, la cui conclusione è stata rinviata a venerdì 28 gennaio p.v.- Solo allora sapremo se sarà rilasciata, in contrasto con i voleri della popolazione e delle autorità preposte alla tutela della salute, l’autorizzazione per realizzare a Civitavecchia il biodigestore proposto da Ambyenta Lazio S.p.A.: un megaimpianto da 120.000 tonn/anno di rifiuti organici di cui il comprensorio non ha assolutamente alcun bisogno producendone solo 7000 tonn/anno. Si andrebbe ad aggiungere altro significativo impatto ambientale in un territorio già gravemente compromesso. Il rinvio della CDS si è reso necessario per l’assenza del Rappresentante Unico Regionale incaricato di esprimere il parere unico ed ufficiale della Regione Lazio. Una assenza pesante quanto significativa che preannuncia un esito che vede la stessa Regione rendersi responsabile di un consenso all’autorizzazione. Il Comune, presente con lo stesso sindaco Tedesco, ha confermato la propria netta contrarietà, pronto ad usare tutti i mezzi legali per impedire il nuovo danno. Così pure la Asl che ha presentato un documento che, illustrando la precaria condizione sanitaria della popolazione, evidenzia come non sia più possibile aggiungere ulteriori fonti inquinanti in un territorio già gravemente compromesso. Al contrario, purtroppo, anche se per ora in maniera ufficiosa, è stato preannunciato il parere positivo della Regione Lazio; un parere che evidentemente condizionerà l’esito finale della CDS. Non comprendiamo come sia possibile che il parere di valutazione d’impatto ambientale dell’impianto possa avere esito favorevole in presenza di un diniego dell’autorità sanitaria e ci chiediamo quali siano i criteri con cui è stata condotta l’istruttoria di merito. Non vi è dubbio che la tutela della salute debba essere prevalente rispetto a tutti gli altri interessi in gioco. Ci domandiamo se la Regione, invece, la pensi diversamente e, sovvertendo le priorità e violando i principi di corretta gestione dei rifiuti che essa stessa si è data col Piano regionale dei rifiuti, voglia assumersi laresponsabilità di agire contro la volontà unanime della popolazione. Per un territorio che esprime ben tre consiglieri regionali, che vede il Comune e la ASL di competenza contrari, che soffre già pesantemente degli effetti nocivi delle imponenti ricadute degli impianti inquinanti presenti, sarebbe veramente intollerabile”. Infine, si fa sentire anche il Pd con un comunicato a firma di segretario e gruppo consiliare. “Apprendiamo in queste ore che nella Conferenza dei Servizi, convocata per valutare la proposta di realizzazione di un impianto di produzione di biometano nel nostro territorio, i responsabili amministrativi  della Regione sembrano orientati a esprimere un parere favorevole, nonostante le motivate espressioni di diniego da parte della ASL RM4, della Sovrintendenza e dello stesso Comune di Civitavecchia che si oppone al progetto, coerentemente con quanto deliberato dal nostro Consiglio Comunale all’unanimità. Per quanto ci riguarda abbiamo, già a suo tempo, espresso con chiarezza il nostro punto di vista. Siamo risolutamente contrari ad impianto che dovrebbe trattare qualcosa come centoventimila tonnellate circa di rifiuti organici. La nostra città non può assolutamente tollerare ulteriori pressioni sull’ambiente. La presenza del sito energetico può grande d’Italia, con l’uso di combustibili fossili; la presenza di uno scalo portuale ad alta densità di traffici ed altri insediamenti a notevole impatto sull’ambiente rendono impraticabili soluzioni che costituiscono una inaccettabile concentrazione di fattori inquinanti con le inevitabili conseguenze sulla salute. Nella ipotesi che la Conferenza dei Servizi proceda all’autorizzazione pensiamo che si debba con immediatezza impugnare di fronte al Tribunale Amministrativo il provvedimento, fermo restando che esprimeremo il nostro dissenso nei luoghi decisionali e in tutte le forme possibili”.

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Megadigestore: la Regione dice sì, Tedesco furioso

Stamattina si è svolta la Conferenza dei Servizi sul progetto di Biodigestore di Ambyenta Lazio, che dovrebbe trattare centoventimila tonnellate di rifiuti organici all’anno, da realizzare a Civitavecchia in località Monna Felicita. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, oltre al Sindaco, la Soprintendenza archeologica e la Asl Roma 4, che hanno presentato i rispettivi pareri. Assente invece il Responsabile unico della Regione Lazio che non ha presentato il proprio parere riservandolo ad un momento successivo, ma anticipando il proprio assenso al progetto. «Avevamo già espresso il nostro parere negativo per una serie di ragioni urbanistiche e ambientali in una precedente Conferenza dei Servizi sul megadigestore che la Regione Lazio vorrebbe catapultare nel nostro territorio» ha dichiarato il sindaco Ernesto Tedesco, «ma la Regione è tornata alla carica. Stamattina però è andata in onda una Conferenza dei Servizi surreale: era quella definitiva, ma la responsabile non si è nemmeno presentata, facendo sapere che il parere della Regione è in fieri, ma che comunque sarà positivo, nonostante i pareri fortemente negativi della Asl, della Sovrintendenza e dell’Amministrazione comunale che rappresento, nonché dei Comuni limitrofi». La Regione ha fatto sapere che comunicherà il suo parere “nei prossimi giorni”. «Ma come, e delle motivazioni non ne vogliono discutere? Ovviamente ho aderito alla richiesta di sospendere la conferenza. La riprenderemo il 28 gennaio, quando sarà pronto, si spera, il parere della Regione Lazio» ha replicato il sindaco Tedesco. Mi auguro che i rappresentanti del territorio presso la Regione si adoperino per dare supporto al Comune di Civitavecchia. Non vorremmo che le perplessità anticipate qualche giorno fa si concretizzino davvero nella previsione di un parere favorevole che sarebbe pregiudizievole per tutto il territorio». Fortemente contrariato l’assessore Manuel Magliani, il quale ravvisa numerose criticità nella procedura in essere che rappresenta un vero e proprio colpo di spugna rispetto ai tanto sbandierati principi di prossimità e autosufficienza rimarcati dal Piano Rifiuti della Regione Lazio: «È veramente inconcepibile la volontà di portare in una città così esposta da un punto di vista ambientale ben centoventimila tonnellate annue di rifiuti organici» dichiara Magliani, «tenuto conto che la produzione di tali rifiuti nella nostra città è quantificata in circa settemila tonnellate annue. Peraltro si parlerebbe di un transito di circa venti camion al giorno, senza dimenticare la quantità non trascurabile di scarti che in ogni caso andrebbero conferiti in discarica. Quindi l’impianto non rappresenta in ogni caso una soluzione valida e sostenibile rispetto alle necessità del territorio».

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Viale Lazio: partito il cantiere

Cantiere aperto in viale Lazio. Quella che l’Assessorato ai Lavori pubblici ha messo in campo è una approfondita riqualificazione dell’arteria di collegamento tra i due popolosi quartieri di Campo dell’Oro e San Gordiano. L’area è stata oggetto di un sopralluogo del Presidente del Consiglio comunale Emanuela Mari e dell’Assessore Roberto D’Ottavio (nella foto). Quest’ultima spiega : “Lo stato di degrado della strada, una delle più importanti della città, è sotto gli occhi di tutti. E non era sfuggito neanche alla nostra Amministrazione comunale, che aveva anche avviato alcune migliorie, in attesa di un intervento più risolutivo. Quest’ultimo è quello attualmente in corso: dapprima si opererà sui marciapiedi, fortemente sconnessi, assicurando una fruizione finalmente in sicurezza da parte di pedoni e praticanti sportivi che lo utilizzano quotidianamente. La riqualificazione di viale Lazio riguarderà tuttavia anche la pavimentazione stradale, per eliminare dissesti e avvallamenti. Presto apriremo altri cantieri in altre zone della città, seguendo una precisa programmazione disposta dagli uffici”, conclude D’Ottavio.

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Ai 5 stelle non piace la gestione dello Stadio del Nuoto

Riceviamo e pubblichiamo: Il nuoto civitavecchiese, una tra le eccellenze sportive cittadine, settore in cui tantissimi giovani hanno raggiunto e stanno raggiungendo risultati che arrivano ai massimi livelli, sta vivendo una crisi probabilmente mai vista e che vede l’inerzia e l’assenza di proposte e soluzioni da parte dell’amministrazione Tedesco.Ovviamente, in considerazione dei personaggi che si stanno concentrando intorno ai problemi legati allo Stadio del nuoto, non pretendiamo di immaginare una soluzione imparziale orientata ad ottenere il bene dello sport e degli atleti della nostra città, ma almeno vorremmo ascoltare una proposta sulle prospettive future che vadano oltre alla mera promessa di sponsor da parte del comune in favore dei soliti noti.Dopo due anni e mezzo gli atleti del settore agonistico sono costretti a mendicare in giro uno specchio acqueo per allenarsi perché lo stadio del nuoto è chiuso. E’ di oggi la notizia della riapertura seppure con la vasca riempita parzialmente, ma è evidente che oltre alle soluzioni tampone va trovata una soluzione definitiva, basata anche sulle recenti esperienze che hanno visto l’unione come leva vincente per affrontare le difficoltà economiche che sicuramente hanno caratterizzato la storia dello Stadio del nuoto già da prima del covid.Si investa per sistemare finalmente il Pala Marco Galli e si metta a bando favorendo l’unione delle associazioni sportive. Solo così si può sperare di ottimizzare la rete di impianti cittadini e renderli sostenibili anche dal punto di vista economico.Se l’amministrazione comunale riuscirà a reperire sponsor, lo faccia per aiutare tutte le associazioni sportive locali, distribuendo equamente le somme reperite, e non si facciano favoritismi verso alcuni a discapito di altri. Gruppo consiliare M5S

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La centrale fa litigare Ue e Governo Draghi

C’è anche Civitavecchia al centro della battaglia sulla cosiddetta tassonomia verde in Ue. Si tratta sostanzialmente di decidere quali siano le tecnologie da utilizzare per la produzione di energia elettrica: e tra gas e nucleare, le posizioni delle 27 nazioni si stanno diversificando, in alcuni casi arrivando allo scontro ideologico. L’Italia, per conto suo, ha inviato la settimana scorsa un documento di protesta alla Commissione europea contro i requisiti per le centrali a gas presenti nella bozza della “tassonomia per la finanza sostenibile”. Con questa presa di posizione, il governo Draghi prende in particolare di mira la soglia massima dei 100 grammi di emissioni di CO2 per KWh, considerata troppo stringente. La controproposta Roma è alzarla a 340 grammi, altrimenti di mantenere (come spiega RadioCor) una media annuale di 750 chili di CO2 per KWh calcolata su un periodo di vent’anni (nella bozza di Bruxelles il valore di 550 chili). In Italia al momento sono in piedi  quarantotto progetti di centrali a gas, per una capacità complessiva installata prevista di 20mila megawatt e necessiteranno di investimenti per circa 10 miliardi di euro. Tra i più importanti ci sono quelli di Brindisi Sud Cerano, La Spezia, Monfalcone e, appunto, Civitavecchia.  Cosa c’è da aspettarsi a questo punto? Una lunga battaglia tra stati che intendono difendere i propri investimenti a gas, come nel caso dell’Italia, che preferiscono il nucleare, come la Francia, e che invece sono contrari ad entrambi, come Austria e Lussemburgo (al momento). Ma poi la battaglia si dipanerà ulteriormente, nel corso dei prossimi mesi, in Europarlamento, con ulteriori diversificazioni tra i vari gruppi parlamentari. La crisi energetica che però è alle porte, a causa del quadro geopolitico rovente (non solo in Ucraina) promette di essere una ulteriore variabile ad un quadro già estremamente complicato.

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“Il Covid assorbe troppi posti letto”

Un altro attacco del Pd alla conduzione dell’Asl arriva in questi minuti. Si tratta di un comunicato firmato dai consiglieri Marco Piendibene e Marco Di Gennaro, che lamentano una gestione pandemica che frustra gli altri servizi sanitari, ormai ridotti a loro dire sotto livelli minimi. “Vogliamo esprimere in premessa la nostra viva preoccupazione per la recrudescenza della pandemia; per i suoi evidenti effetti diretti sulla salute delle persone ma anche per le conseguenze indirette che derivano ad un sistema sanitario che complessivamente appare, nel Paese, in grande sofferenza”, è l’inizio della nota a firma Piendibene-Di Gennaro. “La Regione Lazio ha certamente saputo governare la situazione di crisi sanitaria con decisione e lungimiranza; ciò appare ampiamente dimostrato dai risultati apprezzabili sulle vaccinazioni che hanno evitato una situazione di generale drammaticità. Dobbiamo registrare, per quanto riguarda la nostra specifica realtà territoriale, che la richiesta ad ogni struttura di riconvertire posti letto per l’assistenza a pazienti affetti da Covid ha però determinato una netta riduzione delle prestazioni erogate ai pazienti affetti da altre patologie anche gravi”. “Le ripercussioni sono state tanto più pesanti quanto minore era la disponibilità di risorse in termini di personale e di posti letto ospedalieri. Proprio sulla base di queste motivazioni avevamo, in una precedente nota, ritenuto non appropriata la richiesta dell’attivazione di 10 posti letto Covid divenuti poi, come era prevedibile, prima 20 e poi 30. Ciò ha causato una riduzione non solo dei posti letto per pazienti no Covid ma anche una riduzione di tutte le altre attività oltre ad un sovraccarico di lavoro a causa della già nota carenza di personale”. “Guardando la situazione della disponibilità di posti letto ospedalieri per pazienti acuti della regione (scheda sotto) si vede, infatti, come il numero di posti letto per 1000 abitanti della Asl Roma 4 (0.6 per 1000) sia più basso di tutte le altre strutture delle altre Asl. Si va, infatti, dal 6.5 x1000 della Roma1 (dieci volte superiore alla nostra Asl) al 2 per mille della Asl di Rieti (circa 3 volte superiore) con la metà degli abitanti”, registrano i due esponenti Dem. “Le difficoltà determinate anche da questa evidente disparità di posti letto, alle quali si è fatto fronte grazie all’impegno degli operatori e della direzione aziendale, meritano di essere tenute nella dovuta considerazione nell’ambito di una programmazione sanitaria regionale che tenga altresì conto della necessaria omogeneità retributiva fra i dirigenti medici della regione”, concludono i due consiglieri del Pd.

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Superstrada: semaforo rosso

La Civitavecchia-Orte è l’unica opera con semaforo rosso nell’elenco delle opere strategiche. La notizia è emersa sulla base del Rapporto sullo stato di realizzazione delle 102 opere strategiche individuate dal DPCM 16 aprile 2021 e 5 agosto 2021.“Il racconto non inizia bene: già da pagina 35, le criticità della SS675 sono da semaforo rosso, l’unico rosso tra tutte le opere stradali”, ha spiegato il deputato Mauro Rotelli, di Fratelli d’Italia. “Da pagina 135 in poi del rapporto ci sono le 7 pagine in cui il Commissario fa il punto sulla trasversale. Sono ipotizzati tempi e ufficializzati i due stralci, anche per evitare di perdere 200mln di euro di fondi europei. Il primo stralcio supera Monte Romano con consegna dei lavori a settembre 2023. Il secondo da Monte Romano ovest all’innesco con la A12 cadrebbe a metà 2024”.“Il commissario riassume anche quanto fatto in questi mesi coinvolgendo le realtà locali interessate e sottolinea le criticità. Rimane l’impegno di consegnare al territorio un’opera indispensabile per lo sviluppo e la crescita economica e sociale. Superato Monte Romano il tracciato dovrà evitare impatto sui siti Unesco e rispettare le esigenze sociali e economiche del territorio. Ultima riflessione, questa volta da parte mia, sul tanto, troppo tempo perso inseguendo l’impossibile gestione dell’opera in un unico appalto e le tante forzature fatte sulle ipotesi di tracciato che rischiano ora di far addirittura perdere le risorse”.

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“Grazie a me potremmo assumere medici stranieri”

“Siamo in guerra, dobbiamo reclutare tutti, bene quindi che la giunta abbia fatto propria la mia mozione di consentire ai medici stranieri in Italia da cinque anni di partecipare ai concorsi banditi dalle aziende sanitarie locali del Lazio”. Così Marietta Tidei, consigliera regionale del Lazio del gruppo Misto e presidente della commissione sviluppo economico, industria, ricerca e innovazione. “A gennaio 2021 avevo presentato in Consiglio questa mozione ed era stata approvata, oggi è passata la delibera di giunta che recepisce l’indicazione della mozione. Per l’assunzione a tempo indeterminato ci vuole comunque una legge dello Stato, prendendo a riferimento però il Cura Italia possiamo ora continuare ad assumere a tempo determinato i medici stranieri, che hanno un permesso di lungo soggiorno da cinque anni e l’iscrizione all’albo dei medici”, spiega Tidei, che è anche membro della commissione sanità regionale. “Spetterà ora alle Asl laziali- specifica- bandire questi concorsi, ma nelle more del Cura Italia, che già prevedeva questa possibilità nel 2020, si può proseguire ad impiegare i medici di origine straniera, anche se solo per contratti a termine. Quale impatto avrà questa delibera a livello nazionale? So che la presidente di commissione igiene e sanità al Senato, Annamaria Parente, è in contatto con l’associazione dei medici stranieri per chiedere che vi sia una modifica alla norma- risponde Tidei- magari inserendo il provvedimento nel decreto milleproroghe. Mi auguro che questa battaglia trovi una sponda a livello di governo e si proceda con la possibilità di aprire i concorsi pubblici per i medici lungo-soggiornanti in Italia”, conclude la consigliera.

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La Lega cambia: Marco Coppari nuovo coordinatore

“La Lega di Civitavecchia ridisegna il proprio organigramma. Oggi, dopo l’elezione al consiglio metropolitano di Roma, lascio il coordinamento cittadino del partito. Ho raccolto questa sfida quando il gruppo consiliare era composto da appena due persone, oggi è composto da cinque avendo ricucito i rapporti e rilanciato il nostro ruolo. A Civitavecchia la Lega ha una sede nuova e viva, peraltro una delle più grandi di tutta la provincia. E il nostro partito continua la sua attività politica, anche a sostegno dell’azione amministrativa del nostro sindaco Ernesto Tedesco, impegnato quotidianamente sul campo in un momento storico di drammatica difficoltà per tutti. Lascio il coordinamento nelle mani di Marco Coppari, persona di fiducia assoluta e continuo sul campo il mio impegno, al servizio del territorio e della comunità politica cui appartengo”. Così Antonio Giammusso.

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