“La Mari getta discredito sulla sua stessa maggioranza”
Una recente trasmissione autogestita comparsa su una emittente locale è il tema di un articolato comunicato a doppia firma, Movimento 5 stelle e Unione Popolare, di Civitavecchia. All’attenzione delle due sigle politiche “Le parole pronunciate da Emanuela Mari” che, si legge nel comunicato, “ci lasciano allarmati per il futuro di centinaia di lavoratori della centrale e del porto di Civitavecchia. La transizione energetica e lavorativa dal carbone entro il 2025 richiede ingenti finanziamenti da parte del governo e della regione per implementare progetti cruciali”.M5s e Up ricordano alla attuale consigliera regionale che “ha passato l’ultima campagna elettorale a raccontare che aiutandola a far vincere la sua coalizione alle regionali avrebbe chiuso la filiera comune-regione-governo tutta di destra, cosa che avrebbe portato finanziamenti nel territorio di Civitavecchia. Di questi soldi per ora non si vede nemmeno l’ombra. Aggiunge anche che nessuno è riuscito a convincere Enel a presentare progetti validi come alternativa al carbone. Ciò solleva la domanda su chi dovrebbe farlo se non coloro che detengono la maggioranza nelle istituzioni che influenzano la città e il Paese”. Ecco allora un attacco di M5s e Up al centrodestra e in particolare alla Mari che “in una trasmissione dedicata al post carbone non ha neanche nominato l’eolico off-shore, forse imbarazzata dal tradimento del governo Fratelli D’Italia su questo fronte”. Non solo: “La filiera comune-regione-governo, su cui Mari ha costruito il suo consenso elettorale, sta fallendo sotto gli attacchi della stessa consigliera regionale, coinvolta in litigi interni alla destra civitavecchiese. Mari critica la proposta del sindaco Tedesco e della consigliera Attig, definendo tecnicamente e legalmente impossibile l’istituzione dell’area di crisi complessa, mettendo in discussione l’efficacia del suo sindaco. Inoltre, ritiene che il documento presentato dall’assessore Serpa di Fratelli D’Italia, in collaborazione con le parti sociali cittadine, sia carente di proposte concrete”.“Ciò che suscita perplessità è il finanziamento di una trasmissione autogestita che getta discredito sulla stessa maggioranza comunale, tradendo la collaborazione tra amministrazione, sindacati e imprese. Tra le parole confuse di Emanuela Mari dobbiamo dedurre che da Roma, dove ha preso la maggior parte dei suoi voti, la invitano a smorzare le richieste cittadine dove non deve arrivare un euro? La filiera istituzionale composta da Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia al momento è un ostacolo per la nostra città. Civitavecchia non merita tali personaggi a guidare un periodo così delicato per il suo futuro lavorativo e ambientale. Servono competenze e serietà che la destra al comune, alla regione ed al governo non stanno dimostrando. Alle prossime elezioni amministrative possiamo fare in modo che almeno il comune cambi colore politico per pretendere da regione e governo ciò che serve per il nostro avvenire”.