Novembre 24, 2024
Politica
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Primarie Pd, trionfa Elly Schlein a sorpresa

Domenica le primarie del Partito Democratico hanno consegnato a sorpresa alcuni dati importanti. Il dato che stupisce è la vittoria della candidata Elly Schlein che sostanzialmente ha doppiato il favorito Stefano Bonaccini: 529 a 275. Buona partecipazione di pubblico con 810 votanti, in linea con il dato nazionale di 1 milione. Il segretario del Pd di Civitavecchia Piero Alessi ha commentato così: «Il risultato importante è dato dalla partecipazione superiore alle aspettative. La prevalenza di un candidato su un altro ha rilievo a livello nazionale. Per le valutazioni attenderei il risultato nazionale.» Aspettando i dati nazionali, sembra evidente che la sinistra a Civitavecchia decide quindi di andare verso il candidato “radical chic” marcando quindi una discontinuità con l’orientamento storicamente socialdemocratico. Lorenzo Leoncini

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La regina delle preferenze “si deve dimettere”

Diventa all’improvviso frizzante la scena politica cittadina. A scuoterla, a una settimana dal chiaro risultato elettorale, è un attacco concentrico che arriva dalle opposizioni nei confronti proprio della più chiara vincitrice della tornata per le regionali, Emanuela Mari. Nonostante le oltre sedicimila preferenze, per il Pd e per il Movimento 5 stelle anche solo pochi giorni di doppio incarico sono intollerabili e perciò si deve dimettere da subito da presidente del consiglio comunale di Civitavecchia. Il comunicato del Pd La Presidente del Consiglio Comunale, eletta in Consiglio Regionale, ha pubblicamente affermato di voler mantenere entrambi gli incarichi.Il Gruppo Consiliare del Partito Democratico esprime preoccupazione e sconcerto verso la dichiarazione resa da Emanuela Mari perché una tale decisione presenta, oltre a considerazioni di natura etica, anche precisi risvolti istituzionali. Infatti, la Presidente del Consiglio Comunale, che svolge un compito di garanzia, dovrebbe rappresentare un punto di riferimento per l’intero organismo. Ne deriva che, considerata la necessaria presenza ed assiduità all’interno del Consiglio Comunale, non ci si possa affidare ad una persona che svolge anche altri incarichi, peraltro sostanziali per la nostra comunità e, per inciso, lautamente retribuiti.Per questo motivo, principalmente, chiediamo alla neo Consigliera Regionale di ripensare il proprio orientamento. Ribadiamo l’importanza di una maggiore chiarezza ed onestà intellettuale verso i cittadini e soprattutto verso tutti quelli che, come noi eletti a Civitavecchia, hanno il dovere di difendere l’interesse generale della comunità.Inoltre, mantenere questa scelta, divulgherebbe l’immagine esecrabile di bulimia da potere e farebbe pensare ad un accordo, in complicità con il Sindaco, al fine di evitare contraccolpi sulla tenuta della amministrazione locale.Tutto ciò è inaccettabile perché significherebbe subordinare gli interessi generali del territorio, sia in ambito comunale che regionale, a calcoli di bottega. Noi, del Partito Democratico, crediamo che la gestione degli incarichi istituzionali debba basarsi sulla regola non scritta della lealtà istituzionale. Un comportamento nei confronti dell’amministrazione pubblica che dovrebbe essere corretto e responsabile, soprattutto in un momento storico così delicato. Il comunicato del M5s Oggi in Conferenza dei Capigruppo abbiamo chiesto le dimissioni della Mari come Presidente del Consiglio, incarico retribuito, e di farsi eleggere dai suoi come vicepresidente del Consiglio, incarico non retribuito.In questo modo la Mari realizzerebbe il suo personale obiettivo di restare al comune di Civitavecchia per governare il Consiglio comunale in attesa dell’elezione di un nuovo presidente, ma a costo zero per i cittadini. Costo zero relativo perché in settimana la consigliera Mari riceverà la proclamazione a Consigliere regionale, incarico ampiamente retribuito sempre con fondi pubblici.Dopo quattro anni di lotte interne per accaparrarsi la poltrona il nostro auspicio è che un gesto di altruismo verso la città possa finalmente manifestarsi.

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D’Antò “fregato” da Roma

I lentissimi conteggi delle preferenze di Roma alla fine hanno dissolto il sogno di Vincenzo D’Antò. Il consigliere comunale del Movimento 5 stelle non è infatti riuscito a farsi eleggere anche in consiglio regionale, finendo sesto della sua lista (dove solo quattro avranno un seggio alla Pisana). Restano quindi due i rappresentanti di Civitavecchia nel nuovo consiglio regionale e sono due donne: Emanuela Mari (Fratelli d’Italia), eletta con lo straordinario successo di oltre 16mila preferenze in tutto il collegio, e Marietta Tidei (Azione-Italia Viva). Buone notizie anche per Tarquinia, che nel collegio di Viterbo ha visto premiata con l’elezione Valentina Paterna (Fratelli d’Italia). È sfumato invece tale traguardo per l’ex sindaco di Cerveteri Alessio Pascucci (Verdi e Sinistra), che risulta primo dei non eletti della sua lista.

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Fdi primo partito, stessi voti per Pd e M5s

Il neopresidente Francesco Rocca ha ottenuto 8339 voti (53,8%) a Civitavecchia, più del doppio di Alessio D’Amato candidato del centrosinistra (4082, per il 26,33% totale)). Ancora più staccata Donatella Bianchi (2665 voti per il 17,19%), poi gli altri. Sale Fratelli d’Italia, +5% rispetto a settembre e saldamente primo partito. Risale la Lega, mentre perde spessore Forza Italia. A centrosinistra il Pd viene raggiunto allo stesso numero di voti dal Movimento 5 stelle. Il Terzo polo (Italia Viva-Azione) raggiunge e supera il tetto psicologico del 10%. A contare sono i candidati locali: la regina delle preferenze è Emanuela Mari di Fratelli d’Italia (1745) che vola verso un seggio alla Pisana. Assai votata Marietta Tidei, che spera scatti un seggio per il Terzo polo con 1206 voti personali. Anche Enzo D’Antò può ancora carezzare il sogno con 907 voti nel Movimento 5 stelle. Più difficile il colpo per Emanuela Di Paolo (Lega) e Roberto D’Ottavio (Forza Italia), nella top ten dei rispettivi partiti all’interno del collegio di Roma. Questi i risultati delle liste a Civitavecchia città. FRATELLI D’ITALIA 4.756 voti pari al 33,51% MOVIMENTO 5 STELLE 1.814 voti pari al 12,78% PARTITO DEMOCRATICO 1.814 voti pari al 12,78% LEGA 1.446 voti pari al 10,19% AZIONE – ITALIA VIVA 1.421 voti pari al 10,01% FORZA ITALIA 1.114 voti pari al 7,85% POLO PROGRESSISTA DI SINISTRA & ECOLOGISTA 540 voti pari al 3,81% LISTA CIVICA FRANCESCO ROCCA PRESIDENTE 251 voti pari al 1,77% VERDI E SINISTRA – EUROPA VERDE – POSSIBILE 250 voti pari al 1,76% LISTA CIVICA D’AMATO PRESIDENTE 190 voti pari al 1,34% UNIONE POPOLARE 171 voti pari al 1,20% PARTITO COMUNISTA ITALIANO 121 voti pari allo 0,85% UNIONE DI CENTRO 107 voti pari allo 0,75% NOI MODERATI – RINASCIMENTO SGARBI 97 voti pari allo 0,68% +EUROPA – RADICALI ITALIANI – VOLT 53 voti pari allo 0,37% DEMOS DEMOCRAZIA SOLIDALE 25 voti pari allo 0,18% PARTITO SOCIALISTA ITALIANO 21 voti pari allo 0,15%

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Fratelli d’Italia va alla conta a Civitavecchia

Il 12 e 13 febbraio si vota per eleggere il nuovo governatore del Lazio e il consiglio regionale con i sondaggi che concordano sul fatto che Fratelli d’Italia sarà abbondantemente la prima forza nel Lazio.Nel territorio di Civitavecchia andrà in scena una conta che somiglia ad un congresso nel partito del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni: il partito infatti è diviso in due fazioni che competono per portare il proprio candidato alla Pisana.Da un lato la fazione impegnata nel tirare la volata al già presidente del consiglio comunale Emanuela Mari, diretta dal coordinatore Paolo Iarlori e dal gruppo direttivo locale con il sostegno del consigliere Cacciapuoti, dall’altro lato la fazione che sostiene Roberta Angelilli con il sostegno dei consiglieri Galizia, Serpa, Palombo e Alessandra Riccetti.Un vero anticipo di un potenziale congresso locale per Fratelli d’Italia, che dopo il ritorno in maggioranza nel comune di Civitavecchia e il ritorno a pieno regime del coordinatore Iarlori sembra andare nella direzione di una resa dei conti interna. La conta dei voti locali tra Emanuela Mari e Roberta Angelilli dirà chi avrà il vinto il derby in FdI e consolidando la gestione del partito. Lorenzo Leoncini

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Violenza contro le donne: ancora carenze legislative

Il giallo di una donna precipitata nell’androne di un palazzo, l’omicidio dell’avvocato Martina Scialdone per mano del suo ex fidanzato: è così che si è aperto il 2023. Ma via via, se guardiamo indietro, perdiamo il conto delle donne uccise per “amore” o barbaramente trucidate per mano di uomini a loro sconosciuti.È questa la tematica del Convegno avvenuto ieri all’ufficio in Italia del Parlamento europeo di Piazza Venezia, a cura dell’ On. Luisa Regimenti (europarlamentare per Forza Italia), che durante il convegno “la violenza delle donne si combatte tutti i giorni” (dopo i saluti del sen. Maurizio Gasparri), ha spiegato alla platea la proposta di risoluzione fatta al parlamento europeo.Tale proposta di risoluzione tocca alcuni punti nevralgici e dei buchi che sono ancora presenti nelle nostre leggi, poiché anche le forze di polizia possano intervenire prima che il delitto venga consumato. L’accesso alla protezione è il primo step della proposta, seguito dai servizi di sostegno, dall’accesso alla giustizia facilitato e non per ultima l’indipendenza economica, fattore per il quale molte donne spesso non denunciano per la paura di affrontare il mondo da sole e per giunta senza l’aiuto dello Stato. Un tema che, laddove si danno redditi a giovani di 20 anni disoccupati, apre interrogativi sul perché si lasci invece abbandonate delle donne in pericolo.In questo disegno sono inoltre inclusi l’educazione e prevenzione nelle scuole, la violenza via web, tutela del minore in caso di violenza familiare.“Questa legge- dice l’onorevole Regimenti – la voglio dedicare a Pamela Mastropietro e Serena Mollicone, due donne barbaramente uccise. Per quanto riguarda la Mollicone lo Stato deve ancora trovare il suo assassino mentre per la piccola Pamela Mastropietro si sta ripensando all’ergastolo, in quanto non ci sarebbero gli estremi per la violenza carnale”. M. Cap.

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Pincio: ufficiale il ritorno di FdI in maggioranza

L’amministrazione del sindaco Ernesto Tedesco si è fatta un bel regalo con il ritorno nella maggioranza di governo di Fratelli d’Italia. La Giunta del Comune di Civitavecchia aveva interrotto nettamente i rapporti con il partito di Giorgia Meloni oltre due anni fa insieme al gruppo de La Svolta. Dopo mesi di trattative, neanche smentite dalle parti, è arrivato il comunicato ufficiale con cui Fratelli d’Italia torna nella maggioranza di governo ottenendo due assessorati: Francesco Serpa sarà assessore con delega a partecipate, sviluppo e programmazione economica, smart city, innovazione e città digitale, promozione territoriale, attuazione del programma, rapporti con la polizia locale, bilancio; Simona Galizia assessore con delega a attività e pianificazione culturale, pubblica istruzione, consorzio universitario, gemellaggi culturali, pratica UNESCO, turismo, periferie. Nel turn-over del governo locale tornano in panchina Barbieri e Di Paolo. Grande entusiasmo in Fratelli d’Italia con il coordinatore Paolo Iarlori che aggiunge un altro piccolo tassello vincente dopo il periodo difficile che ha seguito l’allontanamento dalla maggioranza. Lorenzo Leoncini

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Megadigestore, il Comune prepara i ricorsi

Parere positivo della Regione Lazio al progetto per la realizzazione di un megaimpianto di rifiuti in zona Monna Felicita, a Civitavecchia. In merito si registra la dichiarazione del Sindaco Ernesto Tedesco e del Vicesindaco e Assessore all’Ambiente, Manuel Magliani: “Abbiamo immediatamente dato mandato all’avvocato Enrico Michetti di esaminare il documento PAUR diffuso dalla Regione Lazio a conclusione del procedimento autorizzativo dell’impianto digestore di Civitavecchia. Sono stati già presentati altri quattro ricorsi, tutti pendenti, in merito a precedenti atti emessi dalla Regione Lazio ancora sub judice ed è nostra intenzione promuovere un ulteriore ricorso avverso il PAUR in tempi brevissimi”. “In tal senso, richiamando il’impegno assunto dai Consigli comunali dei sei Comuni del comprensorio, riuniti congiuntamente a Civitavecchia la scorsa primavera, chiediamo alle Amministrazioni del Territorio, all’Osservatorio Ambientale, alle associazioni e ai movimenti di intervenire nel ricorso a supporto delle ragioni del No espresse dal Comune, dalla Asl Roma 4 e dalla Sovrintendenza. A maggior ragione dopo la bocciatura del termovalorizzatore, non si capisce come mai questo territorio possa invece sopportare il trasferimento di 120mila tonnellate di rifiuti all’anno” continuano Tedesco e Magliani. “Questa battaglia sarà fondamentale per lo sviluppo delle vocazioni cui le realtà del nostro territorio devono legittimamente poter continuare ad aspirare e soprattutto per la difesa della salute dei cittadini: per questo motivo, la porteremo fino in fondo”, concludono i vertici del Comune di Civitavecchia.

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Meloni ha accettato l’incarico. Tutti i nomi del governo

Giorgia Meloni ha ricevuto l’incarico dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e l’ha accettato. Il giuramento si terrà domani alle 10. Lo annuncia il segretario generale del Quirinale, Ugo Zampetti.Sulla formazione del governo che giurerà, i nomi sono noti: vicepremier saranno Matteo Salvini (nominato ministro delle infrastrutture) e Antonio Tajani (ministro degli esteri). Altri ministeri “pesanti”: Matteo Piantedosi agli interni, Giustizia a Carlo Nordio, a Guido Crosetto la Difesa, il Mise a Giancarlo Giorgetti.Marina Elvira Calderone ministra del lavoro, all’istruzione e il merito Giuseppe Valditara. Francesco Lollobrigida ministro della agricoltura e sovranità alimentare. Maria Elisabetta Alberti Casellati nominata ministra per le riforme istituzionali.Adolfo Urso al ministero dello sviluppo economico e il made in Italy. Eugenia Roccella ministro della famiglia, Alessandra Locatelli alle disabilità. Raffaele Fitto ministro per gli affari europei e il PNRR, Andrea Abodi ministro sport e giovani, Roberto Calderoli nominato ministro delle autonomie, Musumeci ministro del mare e il sud.Luca Ciriani nominato ministro per i rapporti per il parlamento, Gilberto Pichetto alla pubblica amministrazione, Gennaro Sangiuliano alla cultura, Schillaci alla Salute, Daniela Santanchè al turismo. Anna Maria Bernini ministra dell’UniversitàIl voto di Fiducia del Parlamento è atteso martedì mattina alla Camera e pomeriggio al Senato.

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“Megadigestore: la Regione esca allo scoperto”

Il consigliere comunale Vittorio Petrelli è tornato alla carica nei confronti della Regione Lazio sul ventilato progetto del megadigestore di Monna Felicita, a Civitavecchia. L’impianto, studiato per i rifiuti romani, era stato al centro di contestazioni alla festa dell’Unità cittadina. In quell’occasione, ricorda il consigliere civico, anche il vicepresidente regionale Daniele Leodori “manifestò pubblicamente preoccupazioni per la taglia abnorme dell’impianto. La nota che ho inviato stamani a lui, all’assessore competente Valeriani ed all’assessore Lombardi ( transazione ecologica) li invita a far seguire dai fatti quelle “preoccupazioni” altrimenti a che serve la Politica ed i politici? Lo ha detto chiaramente anche il loro collega di partito, Pietro Tidei. Vedremo se seguiranno fatti”, conclude Petrelli. Ma ecco di seguito, in maniera integrale, la sua lettera: Gentile Vicepresidente, sperando di non abusare del suo tempo, vengo a chiederLe degli sviluppi del “Megabiodigestore”, l’impianto anaerobico per lo smaltimento della frazione umida e dei fanghi industriali per il quale la Regione ha espresso parere positivo alla sua realizzazione a Civitavecchia. Ricordo, a questo proposito, che nell’incontro pubblico, “la Regione incontra i cittadini”, nel corso della festa dell’Unità svoltasi a Civitavecchia, lo scorso luglio, rispondendo ad un gruppo di cittadini, proprio Lei esternò pubblicamente le preoccupazioni per la “taglia dell’impianto abnorme” e che tale era anche per altri amministratori regionali. Quale azione amministrativa è stata messa in campo per ridurre le dimensioni di quell’impianto? A oggi risultano più che fondate le preoccupazioni espresse dalla cittadinanza: l’impianto di Civitavecchia risulterà essere il biodigestore con la taglia più grande del Lazio, superando persino i due biodigestori (100.000 tonnellate cadauno) annunciati dal Sindaco di Roma, Gualtieri, da realizzare nella immediata periferia della Capitale: Cesano di Roma e Casal Selce. A Civitavecchia, in modo irragionevole, il megaimpianto è previsto a stretto ridosso della popolosa frazione Aurelia, e a un tiro di schioppo dal cuore pulsante della città e dalle banchine del porto dove ormeggiano quotidianamente decine di navi e transitano milioni di croceristi. Non risulta che siano stati presi in considerazione adeguatamente i miasmi emessi dal processo di trattamento eppure le cronache ci raccontano quotidianamente i problemi riscontrati in vari impianti del genere come, ad esempio, a Narni (TR) dove l’ARPA Umbria ha persino fermato l’impianto. Eppure, Il Megabiodigestore da 120.000 ton/annue si costruirà nonostante nella conferenza dei servizi siano stati espressi pareri negativi opportunamente argomentati sia dalla ASL, dal Comune e dalla Sovraintendenza archeologica. Non si tratta, come si potrebbe facilmente osservare, della sindrome di NIMBY, perché il Comune ha avviato la proposta di realizzazione di un impianto pilota finalizzato in prospettiva ad un impianto adeguato alle esigenze cittadine per il trattamento della frazione secca – indifferenziato e che avrebbe potuto trattare anche la frazione organica, chiudendo definitivamente il ciclo dei rifiuti. Tutto senza alcuna emissione inquinante e superando il ricorso alla discarica come previsto dalle ultime normative europee, e tutta questa programmazione coinvolgendo i cittadini nella scelta con una consultazione popolare. Al contrario si sta consentendo lo sfruttamento del Territorio per puro profitto, consentendo di portare in città, in barba agli interessi dei cittadini, rifiuti organici 17 volte superiori a quelli che Civitavecchia produce, (grazie al 66% della raccolta differenziata), con tutti i problemi che un trasporto su gomma comporta dal punto di vista viario (saranno prevedibili circa un passaggio odierno di 20  bilici)  e di inquinamento atmosferico in barba alle precise norme sull’economia circolare perno di quella che avrebbe dovuto essere la transazione ecologica. Lasciando irrisolto la chiusura del ciclo dei rifiuti, rendendola più difficile e pregiudicando prospettive risolutive adesso che il ricorso alla discarica viene normato anche dalle direttive europee. E questo sta avvenendo in un’area del distretto industriale di Civitavecchia che subisce pressioni antropiche significative in danno allo stato di salute della popolazione, tant’è che gli ultimi rapporti epidemiologici invitano alla prudenza ed all’attenzione. Osservo inoltre che all’azienda proponente l’impianto in questione sta riuscendo quello che neppure è stato possibile alle aziende elettriche di peso operanti sul Territorio o alla stessa pescicoltura. Enel aveva infatti presentato una riconversione della centrale di TVN a gas ma alla fine delle tante resistenze ha desistito. La stessa Tirreno Power aveva presentato una riqualificazione del 4° gruppo, 320 MW, poi abbandonato per motivi analoghi. Possibile che nonostante abbia collezionato numerosi e qualificati pareri contrari nella conferenza dei servizi (Asl, Comune, Sovrintendenza archeologica) Ambyenta Lazio sia riuscita ad ottenere esito positivo alla VIA e presto anche la formale autorizzazione alla costruzione? Allora, in conclusione, le sue dichiarazioni alla Festa dell’Unità non sono in aperta contraddizione con quelle della sua stessa amministrazione regionale che parla di scelte meramente tecniche sulla quale la Politica non può far niente? Voglio riportare, perché attinente al tema in questione, quello che sostenne il suo autorevole collega di partito, l’on. Pietro TIDEI, attualmente sindaco di S. Marinella, in un Consiglio comunale aperto e congiunto con tutti i comuni del comprensorio: “Ho fatto comizi in tutto il Lazio per ribadire il primato della Politica e non è che la Politica ci può far comodo qualche volta, poi qualche altra volta, quando siamo soccombenti diciamo che la colpa è del funzionario. Ricordo a Tolfa, quando venne l’assessore Valeriani, noi dicemmo chiaramente. Noi per gli impianti di trattamento siamo d’accordo. Noi indichiamo il terreno, lo facciamo a servizio del Territorio e Valeriani ha detto che ce lo finanziava. Non è pensabile che uno si scordi dopo due anni quello che ha detto in una sede pubblica. In questo territorio non se ne può più, devono fare una struttura dimensionata alle nostre esigenze, al nostro territorio non a quelle del Comune di Roma.” Signor vicepresidente l’esito del voto nazionale dovrebbe portare ad una riflessione ed ad un cambio di marcia. Presto si effettuerà anche quello regionale… Mi auguro di vederla candidato alla Presidenza della Regione per la Sua parte politica e vederla impegnato in comizi a Civitavecchia nella quale possa vantare di essere stato coerente: non si possono esternare preoccupazioni e non farle seguire da misure adeguate, non si può approvare e vantarsi di una legge che prevede di

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