Dicembre 22, 2024
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Megadigestore: tutto pronto per la manifestazione

E’ domani il giorno della manifestazione contro il megadigestore. L’appuntamento è fissato alle ore 9.30 presso piazzale Frati Cappuccini, cioè il parcheggio del tribunale di Civitavecchia. Numerose le adesioni arrivate nei giorni scorsi. Ci saranno i sindaci del comprensorio, associazioni, comitati, rappresentanti di partiti e istituzioni. Dagli organizzatori è giunto questo messaggio: “Accogliamo con piacere le tante adesioni alla manifestazione di sabato 26, sia da parte di molti cittadini, sia dalla parte politica: tutti pronti a scendere in piazza contro il mega biodigestore anaerobico da 120.000 tonnellate/anno in località Monna Felicita. Contro le solite scelte dannose imposte dall’alto c’è bisogno di un territorio compatto, senza distinzioni di alcun tipo. Per questo chiediamo a tutti i circoli politici che parteciperanno, di manifestare insieme a noi come cittadini e non come rappresentanti dei propri partiti, senza bandiere e/o colori politici. Ricordiamo inoltre che la manifestazione è nel parcheggio del tribunale. È il momento di rimanere uniti e fare fronte comune all’ennesimo scempio imposto su Civitavecchia”.

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“L’Enel abbandona il gas: ma ora ci vuole la bonifica”

Sindaco Tedesco «Leggiamo le dichiarazioni del presidente Zingaretti sulla decisione di non riconvertire a gas Torre Valdaliga Nord e sulla programmazione di investimenti per la nostra città. Vorremmo ricordare con orgoglio che questa amministrazione» dichiara il sindaco Ernesto Tedesco, «fin dalla campagna elettorale ha inserito nel suo programma la volontà che Civitavecchia diventasse città pilota per quanto riguarda la produzione di energia da fonte rinnovabile non solo in alternativa al gas, ma anche, ovviamente, al carbone. Abbiamo chiesto di attivare infrastrutture e insediamenti produttivi funzionali alla produzione alternativa di energia e a tutela dell’occupazione. Ci siamo mossi con fatti concreti, con delibere di giunta, nei consigli comunali e lo abbiamo ribadito in tutte le sedi istituzionali. Ben venga quindi la prospettiva di abbandonare l’idea del gas, un successo per questa amministrazione. Ma ben venga davvero la possibilità di uscire dalla cultura del fossile e di non aspettare il 2025 per il phase out dal carbone. È questo il vero ulteriore obiettivo e il risultato da conseguire per la città. Non dimentichiamo che la centrale oggi sta funzionando a pieno regime tant’è che giorni fa, in conseguenza del palese incremento dei fumi, abbiamo scritto agli organi di controllo competenti. Si impegni la Regione con fatti concreti per raggiungere questo obiettivo, non si faccia riferimento a progetti e a investimenti, come quelli sulla logistica, che ad oggi appaiono fumosi e incerti. Fino ad ora questa città, per l’incapacità di gestire il problema da parte della Regione, ha ricevuto prospettive solo per quanto riguarda i rifiuti. La vicenda del biodigestore stride fortemente con un’azione di tutela ambientale della quale oggi Zingaretti parla. Il territorio è stanco di sostenere il peso di servitù che evidentemente devono essere dismesse in toto». «È necessario recuperare l’area» aggiunge il vicesindaco Manuel Magliani, «compresa la costa, occupata attualmente dalla centrale al fine procedere alla bonifica totale del sito, che darebbe lavoro stabile per molti anni all’imprenditoria locale e consentirebbe alla città e al porto di programmare uno sviluppo della logistica e del turismo». Partito Democratico No al gas a Torre Valdaliga Nord. Ottima notizia. Quando le battaglie si conducono con spirito unitario hanno solide speranze di successo. Quando la ragione prevale sui protagonismi e su meschini interessi di parte allora le porte si aprono a esiti inediti e, nel caso specifico, positivi per il nostro territorio. Se la città saprà cogliere il significato profondo di questo nuovo scenario le prospettive per il futuro potrebbero cambiare di colore. Dobbiamo continuare a perseguire l’obiettivo di uno sviluppo costruito con le nostre mani che sappia liberarsi dai lacci che sino ad oggi hanno soffocato le nostre aspirazioni. Si può oggi pensare con maggiore ottimismo alla possibilità di cambiare modello di sviluppo. Energie rinnovabili, sviluppo portuale e valorizzazione delle nostre risorse naturali e storiche dovranno essere gli assi sui quali continuare la battaglia. Le forze progressiste e ambientaliste unite, determinate e munite di una precisa visione potranno costruire un futuro diverso. Piero Alessi, segretario del Pd di Civitavecchia Assessore Vitali (Lega) La notizia del giorno è niente centrale a gas al posto di TVnord. Zingaretti esulta, lo farà anche Lombardi, lo faranno tutti, dimenticando che questa maggioranza aveva già espresso parere contrario a tale investimento. Bisognerebbe ricordare al duo Zingaretti-Lombardi che proprio la regione invece ha consegnato un Biodigestore che digerisce 120 mila tonnellate di Forsu che per dirla in modo semplice equivale a 20 centrali a gas.Quindi anziché appropriarsi di meriti che non gli appartengono intervengano senza scuse da cortile nel bloccare il biodigestore, loro possono farlo in un battibaleno.Ora è chiaro altresì che l’Enel non vuole più aver a che fare con Civitavecchia e di questo ne siamo certamente rammaricati. Ovviamente però concludano l’opera fino in fondo e ci riconsegnino l’area di tvnord così come gliel’abbiamo consegnata tanti anni fa. Strutture Turistico ricettive sostituiranno quel mostro energetico.Addio Enel, ti auguriamo le migliori fortune, Civitavecchia chiude ogni rapporto.Dimitri VitaliAssessore alle Attività produttive Gino De Paolis, consigliere regionale Non ci sarà nessuna conversione a gas della centrale TVN. Questa è una vittoria epocale di tutto il territorio, che si è mostrato unito e coeso in una battaglia difficile e dall’esito tutt’altro che scontato. Questo stop segna finalmente la chiusura di un’epoca e di un modello di sviluppo basato sullo sfruttamento e sulla compromissione ambientale di un’area. Si apre una pagina nuova per tutto il comprensorio che guarda al futuro con nuova speranza e prospettive a partire dallo sviluppo delle energie rinnovabili a basso impatto ambientale. Da questo punto di vista su Civitavecchia c’è un importante progetto legato all’eolico off shore su cui occorre andare avanti con convinzione. Al nostro territorio serviva proprio questo: uno scatto in avanti e l’assunzione di consapevolezza di poter vincere e costruire il proprio futuro su basi diverse. E’ su questa strada dunque che dobbiamo proseguire, per costruire quel sano tessuto produttivo e sociale capace di creare lavoro stabile, sicuro e di qualità.Voglio ringraziare tutti i compagni di viaggio di questa lunga e difficile sfida, che vanno dai colleghi istituzionali, ai partiti, organizzazioni sindacali fino alle associazioni. Un fronte che ha saputo tenere fermo lo sguardo sull’obiettivo superando ostacoli complicatissimi, dimostrando che le battaglie vanno giocate fino in fondo. Mi sia consentito inoltre di aggiungere un grazie speciale a tutto il gruppo che più mi è stato accanto e che ho avuto l’onore di rappresentare in questi anni, portando avanti le loro, e le nostre, battaglie di una vita.Questa è una giornata emozionante da vivere.Così in una nota Gino De Paolis, consigliere Lista Civica Zingaretti Comitati “Tra i 12,9 GW assegnati ad Enel da Terna durante l’asta del capacity market relativa al periodo di consegna 2024, non c’è la nuova centrale turbogas di Civitavecchia. I limiti fissati dall’Europa sull’attuale testo della tassonomia, grazie alla pressione esercitata dal movimento internazionale per il clima, impedirebbero infatti di finanziare progetti con caratteristiche altamente inquinanti analoghe a quelle della nuova ipotetica centrale a gas di Civitavecchia.  Quest’ultima, senza fondi pubblici e con le attuali turbolenze internazionali legate soprattutto alla crisi ucraina, si è trasformata in pochi mesi in un

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Centrale a gas, la Lega “vede” il bluff: “E il megadigestore?”

”Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, si prende persino il merito di investimenti nazionali su Civitavecchia, quando ha prodotto suon di ordinanze per la discarica e ora non muove un dito sul biodigestore. Per lui gli impianti di rifiuti devono sorgere soltanto nei Comuni non amministrati dal Pd, i quali rifiutano le discariche come a Fiumicino e a Colleferro, dove Zingaretti ha buttato oltre dieci milioni di euro per gli ammodernamenti dei termovalorizzatori e della discarica. Si tratta di una delle tante capriole di Zingaretti, che è stato capace prima di intimare il commissariamento per Roma e la Città Metropolitana sui rifiuti ai tempi del sindaco Virginia Raggi, salvo poi tornare sui suoi passi quando s’è insediato il primo cittadino Roberto Gualtieri”. Cosi Claudio Durigon, coordinatore regionale della Lega Lazio, in una nota.

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Centrale a gas, Enel si ritira

La notizia è stata data dal governatore Zingaretti. ‘Nessuna riconversione a gas della centrale Enel di Civitavecchia. Enel ha ascoltato il territorio e, considerate le esigenze aggiornate del sistema elettrico nell’area, non ha candidato l’impianto di Civitavecchia all’asta di Terna per il capacity market. Il risultato è definitivo. E’ una notizia importante che arriva per il territorio di Civitavecchia e per tutta la regione, in relazione agli obiettivi di decarbonizzazione che l’Europa ci assegna e che come Lazio vogliamo raggiungere. Sono contento perché abbiamo sempre creduto nella forza dell’iniziativa politica e che il sostegno alle giuste istanze avrebbe prodotto risultati”. Lo dichiara in una nota il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.”Grazie a questa novità ora possiamo rilanciare la sfida del superamento del carbone, concentrandoci sulle alternative che da tempo stiamo discutendo, come le energie rinnovabili e il progetto di logistica che, in particolare, come abbiamo già sostenuto rappresenta il futuro del territorio – aggiunge – Siamo pronti a rilanciare su progettualità innovative, creando un distretto per le rinnovabili e incrementando nuove funzioni produttive. Sul territorio di Civitavecchia abbiamo già fatto e stiamo programmando diversi investimenti, tra cui l’inserimento del porto nella rete trans-europea dei trasporti della Ue, la strada Orte-Civitavecchia, la tratta ferroviaria Civitavecchia-Orte e insieme al Governo la tratta Orte-Pescara. Lo scenario che si apre oggi ci dà la possibilità di attivarci per costruire ulteriori nuove opportunità per trasformare quest’area della regione che vanta moltissime potenzialità, per lanciarla in un’economia basata sulla sostenibilità e sulla creazione di nuove opportunità di crescita per tutte e tutti”. Esulta il Movimento 5 stelle locale. “La guerra è vinta. Ci dicevano che era tutto inutile, che tanto veniva deciso tutto ai piani alti e che Civitavecchia era condannata. Ma noi ci abbiamo creduto fino in fondo, senza mai mollare. Non ci siamo fermati un attimo. Abbiamo incontrato tutti quelli che potevano fare qualcosa per evitare di costruire una nuova centrale a gas sul nostro territorio. Come movimento 5 stelle di Civitavecchia ci siamo appellati a tutti, tecnici e politici, regionali e statali, portando la voce di una comunità stanca, avvilita per i continui soprusi.Il Sindaco, al di fuori del Consiglio Comunale, nonostante rivesta un ruolo apicale all’interno della Lega, non ha mai concretizzato il suo impegno e la sua azione con chi questa guerra l’ha combattuta e l’ha vinta. E’ per questo che ringraziamo il PD e la Lista Tarantino, i sindacati tutti,  i comitati e i rappresentanti di categoria che si sono schierati contro la nuova centrale a gas, ma soprattutto i consiglieri Regionali Porrello e De Paolis che insieme a noi hanno lottato fino alla fine e l’Assessore Lombardi che sta facendo un lavoro eccezionale sul futuro parco eolico offshore.Un ringraziamento doveroso va indirizzato all’ex Sindaco Antonio Cozzolino, l’ex Assessore Alessandro Manuedda e l’ex Presidente del Consiglio Dario Menditto che pur rimanendo dietro le quinte, hanno avuto un ruolo fondamentale in tutta la vicenda.Qualcuno ha provato anche ad ironizzare quando abbiamo fatto presente che eravamo riusciti a portare la nostra istanza al tavolo del Ministro Cingolani, evidentemente c’era poco da ironizzare. Forse sarebbe bastato stare in silenzio o al massimo ringraziare chi era riuscito a fare quello che chi amministra non ha inspiegabilmente voluto fare. Adesso continuiamo il lavoro a difesa del nostro territorio come non abbiamo mai smesso di fare”, si legge in un comunicato del gruppo consiliare pentastellato.

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Cabina di Regia sul lavoro, esito positivo sulla vertenza Port Mobility

La Cabina di Regia sul lavoro e lo sviluppo, costituita grazie all’ impegno di tutte le forze politiche che compongono il Consiglio Comunale, ha svolto una importante riunione che ha avuto come oggetto di discussione la vertenza aperta dalla Port Mobility per il licenziamento di 26 dipendenti.Erano presenti al tavolo l’Amministrazione Comunale rappresentata dal sindaco Ernesto Tedesco e dall’assessore alle Politiche del Lavoro Daniele Barbieri, i consiglieri membri Piendibene, Cacciapuoti, Perello e Morbidelli, le Organizzazioni Sindacali, l’Autorità di Sistema Portuale e la soc. Port Mobility. In apertura di seduta il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Pino Musolino, ha riferito che il Comitato di Gestione Portuale ha deliberato il proprio parere favorevole alla conclusione del procedimento per la revoca della concessione del servizio di navettamento dei croceristi. Successivamente il presidente della Port Mobility, Edgardo Azzopardi, ha anticipato che nell’incontro di domani con le parti sindacali si adopererà per la sospensione della procedura di licenziamento.L’intera Cabina di Regia esprime la propria soddisfazione per l’impegno assunto dall’avvocato Azzopardi, in quanto recepite le sollecitazioni finalizzate a risolvere nel migliore dei modi la vertenza in corso.L’esito positivo del confronto incoraggia nel proseguire su di un percorso che vuole tutelare i lavoratori della città a fronte delle difficoltà occupazionali che caratterizzano la delicata fase che il Paese attraversa.

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Port Mobility: la protesta incalza

I lavoratori di Port Mobility non ci stanno. Un nuovo presidio ieri per chiedere il blocca dei 26 licenziamenti annunciati dalla società portuale, che continua a rimaner ferma nelle sue posizione ed a rifiutare l’utilizzo di ogni tipo d’ammortizzatore sociale. Questa volta il dissenso dei dipendenti della Spa (come si evince dallo striscione) colpisce anche il numero uno di Molo Vespucci, Pino Musolino, reo di una mancata presa di posizione sui fatti. A prender parola durante il presidio Fabiana Attig dell’Ugl: “Dobbiamo riuscire ad attivare tutti gli ammortizzatori sociali. Le logiche spartitorie, romane e non, non ci appartengono. Civitavecchia deve essere salvaguardata e tutelata. Gli inciuci del passato non ci interessano, sono i posti di lavoro che ci interessano. E’ necessaria una lotta univoca di tutti i lavoratori per ogni ordine e grado del porto di Civitavecchia”. Parole di conforto anche dal presidente della Cilp, Enrico Luciani: “Tutto questo accade in un momento particolarmente strano. Ora che siamo vicini alla ripartenza arrivano le lettere di licenziamento. Questa cosa non quadra. Il sottoscritto ha firmato il contratto di solidarietà, che significa cassa integrazione per il 50% della mia manodopera. Chi parla ha detto che semmai non usciremo da questa crisi sarà il primo a licenziarsi. Non comprendiamo perché in questo momento ci siano forzature così pesanti”. In chiusura l’intervenuto di Marco Piendibene, consigliere di minoranza del PD: “La vostra vertenza è all’attenzione dell’amministrazione comunale. La commissione lavoro ha varato la cabina di regia, arrivata già alla terza convocazione. Lunedì ci sarà proprio la riunione specifica per Port Mobility. Sono già partite le convocazioni sia per l’Autorità Portuale, che ha confermato la sua presenza, che per i rappresentati comunali e sindacali. Ma sembra che Port Mobility manderà qualcuno in rappresentanza poiché i vertici della società hanno detto di essere impegnati in altro. Evidentemente questa cabina di regia non gli è molto gradita”.

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Terremoto in Fratelli d’Italia, rimosso Paolo Iarlori.

Paolo Iarlori non è più alla guida della sezione civitavecchiese di Fratelli d’Italia: al suo posto la dirigenza romana del partito ha inserito l’ex Forza Italia Andrea Volpi nel ruolo di commissario. La notizia è piombata all’improvviso nello scenario politico locale e al momento non si registrano commenti ufficiali sia in Fratelli d’Italia che negli altri partiti, così come ignoti sono le cause di questo avvicendamento. Massimo riserbo soprattutto tra i militanti meloniani più vicini a Iarlori, da sempre uniti intorno alla sua figura nel segno della stima e dell’amicizia. Lorenzo Leoncini

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“Vogliono risolvere l’ingorgo dei rifiuti romani seppellendoci col digestore”

“Sbaglia di grosso l’assessore Ornelli se, avallando le arbitrarie ed irricevibili conclusioni della Conferenza dei Servizi sul biodigestore di Ambyenta Lazio spa, pensa di aver messo la parola fine alla vicenda e aver convinto i cittadini di Civitavecchia e del comprensorio a subire questa ulteriore ingiuria: riversare vicino alle loro case un’enorme quantità di carico inquinante, 120.000 tonnellate/anno di rifiuti romani, e a subire tutto il traffico di mezzi pesanti ad essa collegata. Non reggono le sue fantasiose interpretazioni a superare il NO fermo di tutta una città e di un territorio unito, città e territorio che hanno motivato in tutte le sedi, dati alla mano, le ragioni dell’opposizione all’impianto. Sbaglia di grosso il presidente Zingaretti se ritiene, insieme al neosindaco Gualtieri, di poter risolvere l’ingorgo dei rifiuti romani trasferendoli negli altri comuni dell’area metropolitana di Roma. Non possiamo e non vogliamo più subire ulteriori soprusi istituzionali che non tengano conto della volontà di una popolazione che non è disposta a tollerare altri danni ambientali e sanitari. Ci vediamo costretti ad interpretare, perciò, le loro parole o i loro silenzi come una dichiarazione di guerra contro il nostro territorio. La nostra lotta continuerà con tutti i mezzi politici e legali necessari. Non ci faremo sopraffare da chi vuole seppellire sotto montagne di rifiuti le nostre vite e il nostro futuro.  Chiamiamo, perciò, alla mobilitazione le cittadine e i cittadini e i rappresentanti istituzionali del comprensorio affinché si difenda e si tuteli con ogni mezzo questo territorio e la salute della sua popolazione”, concludono Comitato sole e Forum Ambientalista.

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“Beneficenza a Natale, licenziati a Carnevale”, i lavoratori Port Mobility alla prima giornata di sciopero

È scattata la prima delle tre giornate di sciopero indette dei dipendenti della Port Mobility in seguito alla decisione dalla società di servizi di licenziare 26 persone. Grande partecipazione e solidarietà a fronte di ciò che i sindacati hanno sottolineato essere una scelta scellerata. Ad unirsi ai lavoratori della Port Mobility anche dipendenti di Minosse, CPC, Cilp, Traiana, Alitalia ed altri operatori portuali. Durante il presidio presente la totalità della parte politica locale e regionale. Non è passata inosservata l’assenza dell’Autorità di Sistema Portuale, nonostante il presidio si sia svolto proprio nel piazzale antistante il palazzo di vetro. Il sindaco di Civitavecchia Ernesto Tedesco “L’amministrazione comunale oggi qui presente con consiglieri e assessori, si rende conto di quanto sia grave questa situazione. Come amministrazione ci siamo attivati istituendo una cabina di regia che riguarda proprio le tematiche inerenti all’occupazione. Ho accolto la richiesta di portare al Consiglio Comunale questa questione affinché tutti si possano esprimere a riguardo”. Dure le parole della consigliera della Pisana, Marietta Tidei, che ha espresso solidarietà totale. “È una battaglia che deve vederci tutti insieme. Credo che questa durezza da parte dell’azienda nel non volere attivare gli ammortizzatori sociali sia del tutto ingiustificata. Lo dico soprattutto perché questa è un’azienda che nel corso degli anni ha beneficiato di tanta generosità, anche da parte dell’Autorità Portuale, ed oggi è ingiusto che a pagare siano 26 lavoratori. Sarà una questione attenzionata anche dal Consiglio Regionale. Bisogna far prendere all’impresa delle responsabilità di cui fino ad oggi non si è fatta carico” conclude la Tidei. Il consigliere regionale 5 Stelle regionale Devid Porrello ha parlato di miopia aziendale durante un momento in cui si sta tornando a vivere affermando “Non possiamo stare zitti difronte a questo sopruso che si sta compiendo”. In chiusura si è registrato anche l’intervento di Piero Alessi, segretario del Partito Democratico locale. “Solidarietà totale, piena e convinta del Partito Democratico. Quando ho letto la lettera nella quale si annunciavano i licenziamenti sono rimasto colpito, ma in una certa misura ho anche trovato strategie antiche di un patronato vecchio che tenta, in ogni caso, di utilizzare la sofferenza delle persone per raggiungere i propri risultati e obiettivi. Questo ho letto nella lettera della Port Mobility. Il fatto che non si voglia ricorrere, come sarebbe normale e giusto, all’utilizzo degli ammortizzatori sociali la dice lunga”. Vicinanza anche dall’ex Sindaco ed ex Presidente dell’Autorità di Sistema Portale, Gianni Moscherini, passato per esprimere solidarietà e conforto ai dipendenti della Port Mobility.

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Megadigestore? Ecco la pietra tombale. L’assessore: “Si farà”

Altro che serbare speranze nella Regione Lazio… Oggi in Consiglio regionale è infatti arrivata quella che è la pietra tombale ad ogni possibile dibattito politico sul megadigestore. Il progetto a Civitavecchia infatti “si farà”: queste le parole fatte risuonare dall’Assessore allo Sviluppo economico della Giunta Zingaretti, Paolo Orneli, in risposta alla interrogazione scritta con la quale la consigliera Francesca De Vito (ex M5s, ora nel Gruppo misto) ha cercato di stoppare l’autorizzazione all’impianto. Ma ecco il racconto di come è andata dalla stessa voce della De Vito: “Oggi purtroppo non sono riuscita ad evitare ai cittadini di Civitavecchia e dintorni di ricevere un’ulteriore umiliazione dalla Giunta Regionale che, per l’ennesima volta, dimostra di non tenere in alcun conto le richieste e i pareri di chi quei territori li vive quotidianamente. Il tanto temuto biodigestore non solo si farà, come ha risposto oggi l’assessore alla mia interrogazione, ma accoglierà le 120mila tonnellate di rifiuti contro le quali si sono schierati tutti. Un impianto ad oggi sicuramente necessario per togliere dall’impasse il nuovo primo cittadino di Roma e i cui lavori saranno portati avanti sulla base del solo parere positivo rilasciato dalla Conferenza dei Servizi. Tutte le indicazioni fornite dal territorio non sono state prese in considerazione a dimostrare che l’autonomia territoriale era una imposizione esclusiva destinata a Virginia Raggi, allora Sindaca della Capitale . Oggi la Giunta regionale nasconde dietro la creazione dell’ATO della Città Metropolitana un messaggio nemmeno troppo subliminale ai sindaci dei 121 comuni che la compongono, dicendo chiaramente che il problema del conferimento dei rifiuti di 3 milioni di romani, li riguarderà tutti più da vicino”.

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