Settembre 19, 2024
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Il sindaco: “Non siamo terreno di conquista e lo dimostreremo”

Febbrile il dibattito sul megadigestore. E l’intervento del sindaco Ernesto Tedesco è stavolta decisamente a gamba tesa. Un attacco nei confronti della Regione Lazio, ma anche un richiamo piuttosto vibrante nei confronti dei consiglieri regionali del territorio, cui il primo cittadino civitavecchiese dedica proprio l’inizio del suo comunicato: “Abbiamo sentito consiglieri regionali dire che la politica non può interferire con il lavoro degli uffici. Eppure autorevoli membri della giunta Zingaretti si spingono ormai ad affermare non solo che i pareri di Comune e Soprintendenza non sono vincolanti, ma pure che il richiamo dell’Asl ai rischi per la salute non conta, perché “l’azienda ha dato rassicurazioni”. Quindi, chi ha interesse ad aprire l’impianto “convince” più della struttura pubblica responsabile della sanità? Questo afferma, ad oggi, la Regione Lazio”. “Ma a Roma qualcuno deve smettere di pensare che Civitavecchia sia terra di conquista. La verità è che siccome prima la Raggi e poi Gualtieri non sanno dove mettere i rifiuti, li vengono a scaricare sulla nostra testa, con la scusa che Civitavecchia è nell’ambito territoriale della Città Metropolitana. E dire che sulla questione avevamo a suo tempo (2019) sollevato la nostra voce, ancora una volta inascoltata dal consiglio regionale…” “La nostra città e tutto il territorio, però, questa volta si opporranno duramente, per questo incontrerò i miei colleghi del comprensorio la prossima settimana. E mi aspetto che chi siede in Regione Lazio a rappresentare Civitavecchia si carichi seriamente sulle spalle  questa battaglia, con iniziative concrete a livello politico e istituzionale”, aggiunge il primo cittadino. “Noi continuiamo ad attendere la determinazione dirigenziale, a due settimane dalla conclusione della conferenza dei servizi. Ma faremo di tutto perché alla Regione Lazio arrivi un messaggio chiaro. Abbiamo pazientato anche troppo”, conclude il sindaco. Intanto però il dibattito politico, come detto, si espande. Contro la Regione si fa sentire Vittorio Petrelli, consigliere di Ripartiamo dai Cittadini. “L’esito positivo della Conferenza dei servizi della Regione LAZIO sulla costruzione in Civitavecchia di un Biodigestore, che vale la pena ricordare come risulti sovradimensionato di ben 17 volte rispetto alle esigenze reali del territorio, conferma un’amara realtà già sperimentata in vari comparti, tra i quali gli usi civici di cui mi occupo da anni. La conclusione potrebbe essere ovvia: la politica locale non appare in grado di difendere efficacemente il Territorio e i suoi cittadini. La vicenda del Biodigestore è un esempio se si esaminano le dichiarazioni dell’assessore Valeriani che nell’affermare che la politica non può entrare in una valutazione tecnica, palesa la ricerca di un improbabile alibi ma allo stesso tempo reca anche un’offesa alla città, manifestando la resa della politica di fronte ai tecnici. L’Assessore Valeriani appare il difensore d’ufficio del Presidente Zingaretti che, nonostante sia stato sollecitato anche da esponenti locali del suo partito, è rimasto silente e pertanto consenziente, non informando la popolazione delle scelte fatte in tema di programmazione del piano regionale dei rifiuti che compete alla politica. I tecnici fanno parte del passo successivo. Si comprende come questa paradossale situazione sia improntata al consueto scarica barile e come gli Interessi di partito o dei partiti impediscano la necessaria unità che pure dovrebbe essere alla base delle scelte che impattano sul futuro della città. E il Biodigestore esemplifica un modus operandi già visto in passato ma anche di recente sull’annosa questione degli Usi civici. Finché infatti si è trattato di addossare le colpe alla dirigenza dell’Università Agraria locale la condivisione è stata generale. Cosa che non è accaduta allorché si è trattato di spostare il tiro sull’assessore regionale Onorati e sul Presidente Zingaretti che mai hanno voluto giustificare la mancata partecipazione alla soluzione amministrativa, suggerita ufficialmente dal dott. Pietro Catalani, Commissario agli Usi civici per il Lazio, per non parlare della mancata applicazione della sentenza Antonelli. E a nulla sono valse le proteste dei cittadini obbligati a conciliazioni onerose nonostante prove che affondano le radici nel lontanissimo 1827. Ritornando al Biodigestore, contro ogni principio di sbandierata sostenibilità ambientale, si presenta alla città una decisione calata dall’alto senza una preventiva concertazione con il territorio e senza che siano stati informati i cittadini degli effetti (tra cui il cattivo odore e gli oneri futuri del Biodigestore) procurati da un impianto di grandi dimensioni allocato, non in una lontana zona industriale, ma in una zona artigianale commerciale, a due passi dalla borgata Aurelia ad un tiro di schioppo dalle banchine che si spera torneranno ad essere utilizzate da milioni croceristi. E’ ingiustificabile anche ai propri elettori che un’amministrazione regionale di matrice progressista, con la presenza inconsistente del M5S, permetta ad un privato di promuovere un intervento contro ogni principio di economia circolare, senza un’analisi comparativa tra le migliore tecnologie, intervento che, se fosse pubblico ( il comune di Civitavecchia ha una sua azienda comunale per il ciclo dei rifiuti) ed attagliandolo alle esigenze del Territorio, potrebbe essere interamente finanziato con le misure del PNRR superando così qualsiasi giustificazione di un enorme sovradimensionamento e risparmiando trasferimenti su gomma di migliaia di tonnellate della frazione umida”. Petrelli si avvia poi alle conclusioni: “L’interrogativo a cui tutti, me compreso, dovremmo rispondere è se la politica cittadina e i rappresentanti istituzionali siano in grado di cercare, invece che alibi alla maniera di Valeriani, idonee e partecipate scelte in un territorio che non può continuare a essere la discarica dell’incapacità di Roma capitale e della Giunta regionale che finisce con il salvaguardare maggiormente lo sviluppo dell’imprenditoria privata rispetto agli interessi di una Comunità che si fa carico di oneri ambientali e sanitari per la regione e per il Paese con buona pace dell’art. 41 della Costituzione che sancisce che l’iniziativa economica privata non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale”. E poi ci sono le polemiche. I gruppi consiliari del Pd, del Movimento 5 stelle e anche della Lista Tarantino hanno scelto di replicare così agli attacchi della Lega. “È uscita sulla stampa una nota, stonata in verità, a firma del gruppo consiliare della Lega con il chiaro intento di distogliere l’opinione pubblica, con gli insulti, dal focus su tematiche ambientali per le

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Ambra Angiolini costretta al forfait, ma arriva Veronica Pivetti

Lo spettacolo “Il Nodo” con Ambra Angiolini e Arianna Scommegna, previsto per il 14 febbraio 2022, è stato sostituito a causa dell’indisponibilità dell’artista come da comunicazione della ATCL. L’evento è stato sostituito con lo spettacolo “Stanno sparando sulla nostra canzone” con Veronica Pivetti, Cristian Ruiz, Brian Boccuni, che si terrà domenica 27 febbraio alle ore 18:00. “Stanno sparando sulla nostra canzone” è una black story musicale di Giovanna Gra con le musiche Alessandro Nidi, la regia di Gra & Mramor e l’aiuto regia di Alessandro Marverti. Ecco la sinossi dello spettacolo: Siamo in America, nei mitici anni venti. Anni d’oro e ruggenti. I baci e gli abbracci non sono più sconsigliati, l’epidemia di spagnola è un lontano ricordo. In ogni pentola, o quasi, frigge quel che passa il convento, ma anche una bella manciata di futuro fresco e incontaminato. Gli scampati corteggiano le sopravvissute. Le sopravvissute si danno alla pazza gioia e sanno che la speranza l’ultima a morire. Siamo in pieno proibizionismo, la malavita prospera e con essa un folto sottobosco di spregiudicati. Questa l’atmosfera della nostra storia è accompagnata dalla contemporaneità di canzoni fra le più note e trascinanti della musica pop e rock. Protagonista di questa black story, una sensuale e spiritosa Veronica Pivetti, in arte Jenny Talento, fioraia di facciata ma, in realtà, venditrice d’oppio by night, che finisce col cedere alle avances di un giovane e inesperto giocatore di poker, Nino Miseria. La voglia di risorgere, dopo gli anni della pandemia, soffia sulla passione, e Jenny si lascia trascinare in un mondo perduto fatto di malavita, sesso, amore e gelosia. Fino a quando il gangster più temuto della città, Micky Malandrino, un visionario dal mitra facile spacciatore di sentimenti e tentazioni, non pretende da lei la restituzione di un vecchio debito contratto dal suo amante. Dopo qualche resistenza, la donna cede, ma poi ci ripensa trascinandoci all’epilogo, in una resa dei conti salata e non più rinviabile, con un finale in crescendo decisamente esplosivo. Uno spettacolo incalzante dalle atmosfere retrò, travolte e stravolte da un allestimento urban, spolverato dai fumi colorati delle strade di Manhattan, da occhiali scuri, mitra, calze a rete, scintille e canzoni. E dalla travolgente esuberanza di un mondo risorto alla vita.

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Scatta domani #TarquiniainLove

Il 14 febbraio si avvicina e Tarquinia si candida a diventare la meta più dolce e romantica per gli innamorati.Merito anche della collaborazione tra i Divini Commercianti e WeTarquinia, che alle bellezze della storia, dell’architettura e della natura della città tirrenica si preparano ad aggiungere un tocco di dolce romanticismo.E così, da domani al 14 febbraio, a Tarquinia sono in programma una serie di eventi e iniziative tutte dedicate agli innamorati. Le vetrine dei negozi in città si stanno già colorando dei toni dell’amore, mentre in quei giorni ristoranti e locali proporranno menu dedicati alle coppie.Non solo: l’idea è quella di rendere le vie tarquiniesi veri e propri punti di ritrovo per gli innamorati. Per questo alcune panchine in giro per la città saranno personalizzate a tema San Valentino, divenendo scenari ideali per un selfie di coppia: chiunque vorrà postarlo sui propri social taggando la pagina dei Divini Commercianti di Tarquinia e identificando lo scatto con l’hashtag #TarquiniainLove parteciperà all’estrazione finale con l’opportunità di vincere una cena – naturalmente per due! – nei ristoranti della città.

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Megadigestore: “Porrello, De Paolis, Tidei: tempo scaduto!”

Civitavecchia diventerà come Malagrotta. E ancora, l’itticoltura ennesimo regalo di Pd e Movimento 5 stelle. La maggioranza che sostiene il sindaco Tedesco pare aver dismesso i toni solitamente assai moderati e spara a palle incatenate contro il centrosinistra anche locale. La causa va cercata a Roma, nella incredibile ammissione dell’assessore Orneli sul fatto che il megadigestore di Monna Felicita si farà. E il centrodestra, che attendeva segnali dai consiglieri regionali espressi dal territorio, stavolta è esploso. Perché non solo Gino De Paolis, Devid Porrello e Marietta Tidei sono stati silenti, ma dopo Valeriani anche un altro membro della giunta Zingaretti ha parlato, e fin troppo chiaramente. Ecco comunque di seguito alcune reazioni alla notizia di ieri. Lista Tedesco Rimaniamo sconcertati dalle risposte fornite dall’assessore regionale al ciclo rifiuti Valeriani in occasione del consiglio regionale. È assolutamente irricevibile la censura del parere della ASL Roma 4 liquidato come un documento generico e a dire dell’assessore smontato dalle osservazioni della parte proponente. Quanto accaduto è gravissimo le argomentazioni provenienti dall’Azienda sanitaria pubblica vengono cassate da un impresa privata! Aderendo a questa tesi l’assessore ha gettato la maschera ed espressamente ammesso l’indirizzo politico favorevole della regione Lazio in merito al progetto; altro che mancata ingerenza, l’amministrazione regionale dimostra di volere fortemente questo progetto. A questo punto per i consiglieri del territorio Porrello, De Paolis, Tidei, il tempo delle riflessioni crediamo sia finito e non possiamo che stigmatizzare il loro silenzio dinanzi allo schiaffo dato alla nostra città. Sono ancora in tempo per passare all’opposizione, rassegnare le dimissioni, scendere in piazza con la città. Devono fare una scelta chiara e rapida altrimenti saranno annoverati tra gli scudieri del sopraccitato Valeriani. Continueremo la nostra opposizione a questo scellerato progetto che vuole realizzare nella nostra città una Malagrotta Bis! Gruppo consiliare Lega Civitavecchia Ci dovremo digerire il megadigestore ed anche l’itticoltura, secondo gli enti governati da Pd e 5 stelle. Ma combatteremo in tutte le sedi per impedire questi progetti.Certo non ci digeriremo più in silenzio le lezioncine di questi piccoli farisei, pronti a fare le pulci all’albo pretorio per chiedere al Comune se ha depositato questa osservazione o quel parere, ma del tutto silenti quando si tratta anche solo di commentare le bombe ambientali che da Roma vengono sparate ormai con regolarità su Civitavecchia.Se i rappresentanti locali di Pd e 5 stelle vogliono rendersi utili alla causa di un territorio umiliato ma tutt’altro che rassegnato, facciano come i loro ex sostenitori: si allontanino definitivamente dai loro partiti, oppure resteranno soli a guardia del bidone pieno di monnezza ed escrementi di pesce, da rovesciare sulla nostra terra e nel nostro mare.

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Megadigestore? Ecco la pietra tombale. L’assessore: “Si farà”

Altro che serbare speranze nella Regione Lazio… Oggi in Consiglio regionale è infatti arrivata quella che è la pietra tombale ad ogni possibile dibattito politico sul megadigestore. Il progetto a Civitavecchia infatti “si farà”: queste le parole fatte risuonare dall’Assessore allo Sviluppo economico della Giunta Zingaretti, Paolo Orneli, in risposta alla interrogazione scritta con la quale la consigliera Francesca De Vito (ex M5s, ora nel Gruppo misto) ha cercato di stoppare l’autorizzazione all’impianto. Ma ecco il racconto di come è andata dalla stessa voce della De Vito: “Oggi purtroppo non sono riuscita ad evitare ai cittadini di Civitavecchia e dintorni di ricevere un’ulteriore umiliazione dalla Giunta Regionale che, per l’ennesima volta, dimostra di non tenere in alcun conto le richieste e i pareri di chi quei territori li vive quotidianamente. Il tanto temuto biodigestore non solo si farà, come ha risposto oggi l’assessore alla mia interrogazione, ma accoglierà le 120mila tonnellate di rifiuti contro le quali si sono schierati tutti. Un impianto ad oggi sicuramente necessario per togliere dall’impasse il nuovo primo cittadino di Roma e i cui lavori saranno portati avanti sulla base del solo parere positivo rilasciato dalla Conferenza dei Servizi. Tutte le indicazioni fornite dal territorio non sono state prese in considerazione a dimostrare che l’autonomia territoriale era una imposizione esclusiva destinata a Virginia Raggi, allora Sindaca della Capitale . Oggi la Giunta regionale nasconde dietro la creazione dell’ATO della Città Metropolitana un messaggio nemmeno troppo subliminale ai sindaci dei 121 comuni che la compongono, dicendo chiaramente che il problema del conferimento dei rifiuti di 3 milioni di romani, li riguarderà tutti più da vicino”.

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Il Pd: “Bisogna difendere la Frasca”

Comunicato contro l’itticoltura alla Frasca da parte del Pd. A firmarlo il gruppo consiliare dem e il segretario del partito. Nel documento, intitolato “Difendiamo la Frasca!”, i vertici del Pd di Civitavecchia scrivono: “L’ENEL ha presentato, nelle scorse settimane, un’istanza all’Autorità di Sistema Portuale per avere l’autorizzazione a interventi di modifica strutturale del Porticciolo legato alla costruzione della Centrale di TVN. Tali interventi, si afferma, sarebbero necessari e funzionali ad un impianto di allevamento ittico in gabbie galleggianti. Segnaliamo, in primo luogo, che appare del tutto incongruente che l’ENEL chieda di svolgere lavori su un’opera che, alla luce dei programmi di decarbonizzazione, dovrebbe abbandonare tra poco più di due anni, per cederla in sub concessione ad una società di produzione ittica che pensa di realizzare un impianto di durata come minimo ventennale. Cogliamo, in ogni caso, l’occasione per riconfermare la nostra opposizione alla realizzazione complessiva di un’opera che si innesta in un quadro ambientale fragile che richiede il massimo di rigore per la sua tutela”. Prosegue la nota stampa: “La comunità deve difendere la Frasca, dichiarata monumento naturale e prossimamente oggetto di positivi interventi di riqualificazione. Essa rappresenta per la nostra comunità un patrimonio inestimabile dal punto di vista del suo ecosistema, per il grande pregio storico e, non ultima tra le ragioni, perché è un luogo profondamente legato alle tradizioni e al sentimento popolare. Dunque, ogni possibile azione va perseguita con determinazione per impedire che si realizzi un ulteriore scempio. L’Amministrazione Comunale deve con tempestività attivare tutti i canali con una opposizione nel merito, anche di interlocuzione politica e istituzionale, per rappresentare il pensiero di una città costretta a difendere ogni centimetro del suo territorio da varie offese ambientali. Il terreno del rapporto politico deve però accompagnarsi con immediatezza all’elaborazione di una argomentata e solida opposizione formale all’istanza.”. E se anche la Regione avesse fatto lo stesso col megadigestore, sarebbe stato ottimo. Ma questo è un “off topic” che forse al Pd non farà piacere leggere. Ma andiamo alle conclusioni dell’intervento del Pd locale: “Come sempre siamo disponibili a sostenere le iniziative che si vorranno assumere per difendere un tratto di costa che non rappresenta solo bellezza e salubrità ambientale ma uno dei tasselli di una nuova visione dello sviluppo economico del territorio. Se le azioni di natura amministrativa si dimostrassero insufficienti non esiteremo a chiedere alla città di mobilitarsi per difendere la Frasca e ciò che essa rappresenta”.

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Mascherine FFP2 gratuite alle scuole dalle farmacie comunali

Le Farmacie comunali Aurelia, Calamatta e Cisterna si sono accreditate nel sistema TS per aderire alla convenzione di cui all’art 3 del DL 30 dicembre 2021 n. 229. In altri termini, le Farmacie comunali aderenti saranno in grado di fornire gratuitamente mascherine FFP2 alle scuole interessate. Tutti gli istituti cittadini potranno far riferimento alle Farmacie per concordare le modalità di esecuzione della fornitura. CSP srl ha già provveduto ad inviare una specifica comunicazione alle scuole cittadine, ma i Dirigenti che non la avessero ricevuta, potranno rivolgersi direttamente alle Farmacie Comunali

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Ultimora – Ordinanza del sindaco, da domani chiuse due scuole

Il Sindaco Ernesto Tedesco ha firmato l’ordinanza di chiusura dell’ITE Baccelli, comprendente gli IIS“Stendhal” (via Leopoli) e “Calamatta” (via Namaziano).   La misura si è resa necessaria a causa di una fuga di gas: dopo comunicazione di Città Metropolitana (competente per gli istituti) del programma di lavori da effettuare all’interno degli ambienti scolastici, è stata quindi presa la decisione, per evidenti ragioni di sicurezza. Gli istituti resteranno pertanto chiusi nei prossimi tre giorni.

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La Civitavecchia-Capranica rivive in Biblioteca

Nuovo appuntamento per il ciclo di incontri «I giovedì dell’Archeologia», organizzati dal Museo Archeologico Nazionale in collaborazione con il Comune di Civitavecchia. La Biblioteca comunale di piazza Calamatta, alle 17, ospiterà Federico Marazzi, dell’Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli. Titolo della conferenza: “Come eravamo. La ferrovia Civitavecchia-Capranica”. Sarà un’occasione per una documentazione puntuale della linea, del suo percorso, dei suoi manufatti, come erano stati lasciati dopo la chiusura del servizio nel 1961. La ferrovia Civitavecchia – Capranica/Sutri, tratto iniziale di una linea che proseguiva fino ad Orte, costituisce un episodio tardivo di completamento della rete secondaria delle ferrovie italiane, giacché fu inaugurata solo nel 1928. Essa rappresentò anche un episodio di breve durata: l’esercizio regolare fu sospeso già nel 1961, rimanendo attivo nel solo tratto compreso fra Capranica e Orte, che perdurò sino al 1994. Nonostante la sua effimera esistenza, la linea era stata pensata come parte di un progetto assai più ambizioso di collegamento diretto fra Adriatico e Tirreno, dalla potenziale valenza anche militare, che permettesse di connettere le sponde dei due mari, evitando il passaggio per il nodo di Roma. La realtà fu però ben diversa e la linea conobbe una vita sempre piuttosto stentata, a causa del tracciato che non favoriva la velocità di transito dei treni e del bacino di utenza locale assai scarso, essendo l’area attraversata assai poco popolata.Dopo la sospensione dell’esercizio nel 1961, nella seconda metà degli anni ’80 la linea fu interessata da un progetto di recupero, mai portato a termine, che tuttavia alterò radicalmente l’aspetto dei manufatti originari. Appena prima che ciò accadesse, però, la linea fu oggetto di un progetto di ricognizione integrale finalizzato ad una mostra che si tenne ad Allumiere nella primavera del 1986, in occasione del quale furono realizzate le immagini che si presentano in questa occasione: il ritratto di una linea “fossile”, che costituiva un esempio forse unico in Italia di “archeologia ferroviaria” in grado di raccontare vita e funzionamento di una linea espressione di un genere di esercizio tipico della “Golden age” della ferrovia italiana.Il valore ambientale, storico, archeologico dei territori attraversati conferisce ancora oggi un fascino unico a questo percorso ferroviarioe la possibilità di rivederlo “com’era e dov’era” – attraverso immagini totalmente inedite – rappresenta sicuramente un incentivo alla riflessione sul suo futuro.​ ​ Capienza max. in presenza 50 posti; Obbligatoria prenotazione con Green Pass rafforzato:È possibile prenotare presso il Museo al numero 076623604O alla mail: drm-laz.mucivitavecchia@beniculturali.it

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Megadigestore: Valeriani come Pilato, Tedesco insorge

Ennesimo terremoto politico nel centrosinistra sul megadigestore. A scatenarlo alcune dichiarazioni rilasciate in una intervista a Il Messaggero dall’assessore regionale con delega ai rifiuti, Massimiliano Valeriani (Pd). Secondo quello che è alla fine il responsabile politico del ciclo dei rifiuti nell’intero Lazio “La conferenza dei servizi ha valutato in piena autonomia la richiesta di un operatore privato” e la politica quindi “non ha il potere di intervenire”. Una linea che somiglia molto a quella affermata, per la verità più in privato che in pubblico, dai consiglieri regionali del territorio finiti nel tritacarne dopo che la notizia del parere positivo è emersa. Eppure, la contraddizione è invece netta con le parole di un altro assessore della giunta Zingaretti, quello alla Transizione ecologica, cioè la 5 stelle Roberta Lombardi. Un bailamme che non è sfuggito al sindaco Ernesto Tedesco, che ha svolto un deciso intervento in consiglio comunale in cui ha sottolineato questo atteggiamento ondivago, tornando a chiedere che chi ha responsabilità politiche possa rappresentare fino in fondo il territorio: “Io non sono d’accordo sul fatto che la politica non debba dare indirizzi”, la sua riflessione, che però non ha trovato orecchie pronte a recepirla nelle varie forze di opposizione, che si sono assentate quando Tedesco ha preso la parola per affrontare il tema rovente ormai sul tappeto da due settimane. Intanto anche il sindaco di Santa Marinella ha investito proprio la Regione Lazio del problema, chiedendo di non procedere al Presidente Nicola Zingaretti. Ecco il testo della lettera. “Caro Nicola, la conferenza di servizio che ha dato parere favorevole con il voto dei Tecnici della Regione Lazio ed il parere contrario di molti degli Enti partecipanti per la realizzazione di un mega BIODIGESTORE da 120.000 t. nel territorio ha suscitato rabbia, sdegno e opposizione nella popolazione e nei suoi rappresentanti. Tra i pareri negativi, a mio avviso, particolarmente significativo è quello della ASL Rm4 che lo motiva con un aggravamento della situazione ambientale di per se già compromessa in questo territorio con la presenza degli impianti di produzione di energia elettrica a combustibili fossili, con il gran numero di vettori navali che attraccano al porto di Civitavecchia e il corollario di traffici stradali che ne segue e altro ancora non può sopportare una ulteriore schiavitù in presenza delle altre fonti fortemente inquinanti, della realizzazione di un mega biodigestore di quelle dimensioni. Non c’è una contrarietà ideologica ai biodigestori di principio considerati lo strumento finale per la chiusura del ciclo dei rifiuti umidi. Ma la realizzazione di un impianto sovradimensionato di ben 6 volte alla produzione dell’umido nel nostro territorio è ingiustificato. Tra le altre cose i comuni del territorio hanno sostenuto costi e sforzi per avviare la raccolta differenziata in molti casi anche porta a porta. Questa non può essere la soluzione e giustificate sono le opposizioni delle Amministrazioni del territorio e le forti proteste dei cittadini, dei partiti e delle associazioni qui presenti. La sciagurata politica della gestione dei rifiuti dell’ex Sindaco di Roma Raggi ci ha già fortemente penalizzato esaurendo le capacità di conferimento delle discariche del comprensorio aggravandoci dei costi di trasporto dei rifiuti in altre località con aggravi sulle bollette per i cittadini, Un Impianto di queste dimensioni risolve i problemi di Roma e aggrava i nostri. Sono convinto che sia giunto il momento che la Giunta Regionale da te presieduta, prenda il coraggio a due mani e ed attivi le autorità d’ambito con cui ogni ambito territoriale ottimale può gestire il proprio flusso di produzione e lavorazione, fermi restando i principi di sussistenza regionale. Con il principio “ognuno smaltisce ciò che produce “passi avanti importanti sarebbero fatti. A Voi e alla Tua Giunta il compito di procedere celermente su questa strada”. Se la Giunta regionale avesse le idee chiare…

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