Settembre 16, 2024
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Megadigestore, sale la voce dei contrari

Oggi alle 19 ci sarà la manifestazione a piazzale del Pincio contro l’impianto, intanto continuano a piovere tante reazioni alla vicenda del Megadigestore di Monna Felicita. Daniele Giannini, consigliere regionale Lega “Rimarchiamo la nostra ferma opposizione al maxi impianto biogas che la Regione Lazio vorrebbe realizzare a Civitavecchia, cittadina di poco più di cinquantamila abitanti che vedrebbe il suo territorio completamente annichilito a livello ambientale, sanitario e sociale per soddisfare logiche economiche e politiche calate dall’alto”. Lo scrive in una nota il consigliere regionale della Lega, Daniele Giannini, membro della Commissione Sanità. “Si tratta dell’ennesimo sopruso targato Zingaretti e Pd – prosegue – che trae origine dal completo disinteresse per i contesti locali e le loro criticità, in nome di quella prepotenza istituzionale che ormai conosciamo bene, assolutamente incurante di tutti i pareri contrari già espressi a riguardo. Ecco perché per fermare queste 120 tonnellate di rifiuti, domani sarò schierato, assieme a tutta la Lega, al fianco dei cittadini e delle associazioni alla manifestazione prevista per le ore 19 in piazzale del Pincio a Civitavecchia. Insieme possiamo dire basta, insieme possiamo dire un convinto no alle politiche scellerate di questa giunta regionale”. In questa giornata, conclude Giannini “saremo tutti civitavecchiesi”. Mirko Cerrone, coordinatore Lista Tedesco Se Gino De Paolis (consigliere regionale) e Devid Porrello (Vice Presidente consiglio regionale), con il loro silenzio, avevano lasciato dei dubbi sulla natura della scelta della Regione Lazio in materia di megadigestore, Marietta Tidei ce li ha tolti tutti in un colpo solo. Purtroppo per Civitavecchia è vero, come sostiene l’esponente di Italia Viva, i consiglieri regionali possono fare ben poco ma lei ed i suoi colleghi, tuttavia, avrebbero potuto fare molto quando si è trattato di delineare gli ambiti territoriali ottimali all’interno del piano rifiuti regionale. Dal territorio (e dall’Amministrazione Tedesco in modo particolare) partì infatti l’allarme circa la situazione che rischiava di verificarsi nella provincia di Roma. Per questo chiedemmo a gran voce che la Capitale facesse parte di un sub ambito sostanzialmente a sé, escludendo quindi i 120 Comuni dell’hinterland dal rischio di doversi sorbire la produzione di rifiuti di tre milioni e mezzo di cittadini. Per accontentare l’allora sindaca Raggi, tale richiesta fu stralciata proprio dal consiglio regionale e puntualmente, due anni dopo, il cerino è rimasto in mano a Civitavecchia ed ai suoi abitanti. Quanto avvenuto certifica quindi l’immobilismo di chi avrebbe dovuto tutelare il territorio ed ha invece chinato la testa all’inevitabile epilogo del sì al progetto di Ambyenta Lazio. Oggi la frittata è fatta! Saremo convintamente e con forza tra coloro che faranno di tutto per far sì che un megadigestore non sia realizzato nella nostra città, non merita l’ennesimo insulto provocato anche dalle colpevoli omissioni dei suoi inconsistenti rappresentanti regionali. Ci appelliamo a tutti coloro che vorranno contribuire e partecipare alle iniziative proposte ed organizzate per contrastare la paventata realizzazione del biodigestore. Fratelli d’Italia, gruppo consiliare Regione Lazio “Per scaricarci i rifiuti di Roma. A questo serve in realtà il maxi biodigestore che Zingaretti vuole realizzato a Civitavecchia. A conferma della sua intenzione i dati sulla la capacità dell’impianto: 120mila tonnellate annue di biomassa da trattare quando il fabbisogno locale è di 7mila tonnellate annue. Un sovraccarico ben 17 volte maggiore che avrà un impatto ambientale devastante sul territorio. Questo folle progetto, bocciato già da Comune, Asl e Sovrintendenza, si scontrerà con la nostra ferma opposizione in Pisana. Sosterremo in ogni modo i consiglieri comunali di Fdi e attueremo tutte le iniziative finalizzate ad impedire la realizzazione del biodigestore. Per incapacità e per calcolo Politico, Zingaretti e le sue giunte non sono state in grado, o non hanno voluto, attuare una efficiente e funzionale gestione dei rifiuti di Roma e nel Lazio, scaricando il problema e le sue gravi conseguenze di salute pubblica e ambientale sulla popolazione di Civitavecchia e delle altre province. Al biodigestore sono contrarie tutte le istituzioni e le componenti civiche delle città e dei comuni limitrofi, il no al mega impianto è trasversale a tutti gli schieramenti politici. Zingaretti ammetta di essersi sbagliato e faccia un passo indietro”. Così in un comunicato i consiglieri regionali del Lazio di Fratelli d’Italia.

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La voce della piazza contro il megadigestore

Continua a tenere banco la vicenda del megadigestore, approvato dalla Regione Lazio sul territorio di Civitavecchia. Contro il progetto si terrà domani una manifestazione a piazzale del Pincio. Ad organizzarla le associazioni ambientaliste, che hanno raccolto le adesioni del Comune e di numerose forze politiche, associazioni e singoli cittadini. L’appuntamento di domani è fissato alle ore 19

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All’Iis Cardarelli un incontro “al miele”

Successo per la degustazione organizzata dall’indirizzo Agrario, Agroalimentare e Agroindustria dell’Istituto “Vincenzo Cardarelli” di Tarquinia. L’evento, che si è svolto online mercoledì 26 Gennaio 2022, ha coinvolto più di 60 studenti e studentesse della scuola secondaria di primo gradi del territorio che per circa due ore si sono messi alla prova come “piccoli assaggiatori” del più prezioso dei nettari, il miele. Le professoresse Mariagrazia Antonelli e Barbara Bartolacci hanno guidato passo passo i partecipanti all’analisi sensoriale dell’alimento, ne hanno descritto le proprietà ma anche le fragilità, invitando ad assumere già da oggi comportamenti più responsabili e sostenibili così da garantire un futuro alle api… e con loro, al nostro genere umano.   La degustazione prevedeva l’assaggio di quattro varietà di miele che ogni ragazzo e ragazza aveva ricevuto direttamente nella scuola frequentata come parti di un kit completo di tovaglietta, bastoncini e di un piccolo ma grazioso libretto sul modo delle api e del miele. I quattro vasetti contenevano miele di castagno, miele di marruca, miele millefiori e miele millefiori della Roccaccia. Uno per uno, gli assaggiatori ne hanno analizzato la consistenza, il colore, l’odore e poi il sapore dominante e il retrogusto. Gli alunni e le alunne hanno seguito le proposte delle due insegnanti ed hanno scoperto aromi e aspetti che mai avrebbero potuto pensare di trovare in un semplice vasetto di miele. Ma il miele, come hanno spiegato le due insegnanti, non è mai semplice! Coinvolta anche il Dirigente Laura Piroli che ha aperto l’incontro salutando i partecipanti, i loro docenti e gli organizzatori delle Agrolimpiadi, i giochi agrari all’interno dei quali è stata realizzata l’iniziativa. “Il miele fa parte della nostra quotidianità e grazie al webinar delle due docenti del nostro corso di Agraria, oggi avremo l’opportunità di conoscerne meglio le peculiarità, di imparare a distinguere le varietà e di capire come valorizzarne il sapore. Il fatto che così tanti studenti e studentesse si siano uniti a questo evento, mi fa pensare che sia diffuso il desiderio di saperne di più su questo argomento. Un profondo grazie va anche ai docenti che da due anni organizzano questa manifestazione: Tiziana Civitelli, Alessandra Barcaroli, Flora Breccia, Graziano Mazzapicchio, Luca Di Carlo, Claudia Piastra e Consuelo Sensi”. Un tema molto caro all’Istituto “Vincenzo Cardarelli” che in primavera raccoglierà la prima produzione del nettare del proprio apiario didattico. Terminato l’assaggio, le AgrOlimpiadi continuano. La prossima data sarà il 17 febbraio, quando si disputeranno le finali dell’AgriQuiz, la gara rivolta agli studenti delle terze medie, e dell’AgriPack, che coinvolge invece i più piccoli delle classi prime e seconde che devono disegnare la confezione del miele che l’Istituto produrrà.

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Bracciano Cronaca Ultima ora

Scoppia una bomboletta: due feriti

Incidente domestico questo pomeriggio a Bracciano. Alle ore 15 circa i Vvf del distaccamento lacustre sono intervenuti in via XX Settembre civico 25, per uno scoppio di una bomboletta di poliuretano espanso. L’esplosione ha coinvolto due uomini che si trovavano nelle immediate vicinanze. Le persone coinvolte sono subito state affidate alle cure del personale sanitario presente sul posto, anche se a prima vista non sembrava versassero in gravi condizioni. I Vvf hanno messo in sicurezza l’appartamento in indirizzo. I Carabinieri di Bracciano si occuperanno di ricostruire la dinamica dell’incidente.

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“Facciamo sentire il nostro no al Megadigestore fino a Roma”

I consiglieri di maggioranza e la Giunta hanno aderito convintamente alla manifestazione indetta da associazioni e comitato per le ore 19 di domani a piazzale Guglielmotti (Pincio). “La presenza della gente darà forza alle azioni che l’Amministrazione intende intraprendere per imporre l’alt ad una scelta scellerata, operata da Regione Lazio ignorando i pareri contrari e motivati, espressi non solo dal Sindaco Tedesco, ma anche dall’autorità sanitaria e dalla Soprintendenza Archeologica. La popolazione partecipi alla protesta. Facciamo sentire il nostro “No al Megadigestore!” fino a Roma”.

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Anziani fragili: c’è un servizio dedicato solo a loro

L’amministrazione comunale, in collaborazione con le Cooperative Sociali Aga e Alicenova ha avviato il progetto di pronto intervento “Trasporto e Sostegno”. Un’iniziativa integrativa del trasporto sociale cittadino dedicata agli anziani residenti nel Comune di Civitavecchia con difficoltà, anche sporadiche o temporanee, nello spostamento quotidiano. Il cittadino può prenotare la sua richiesta da lunedì a venerdì, dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 17:00, fino al raggiungimento del numero massimo di posti giornalieri disponibili. Il servizio si propone di migliorare la partecipazione attiva degli anziani alla vita della città; per l’accompagnamento alle visite mediche e specialistiche; per le visite mediche a congiunti in caso ricoverati in residenze sanitarie assistenziali; per andare in farmacia o a fare la spesa. Il servizio è attivo dal Lunedi al Venerdi. Per informazioni chiamare il numero 3334980845. “Gli anziani sono una categoria che è stata colpita in ogni modo da questa pandemia. Questo servizio serve a dare ulteriore ascolto a questi cittadini offrendo un servizio reale. Complimenti all’assessore Napoli per aver portato anche questo progetto a termine” ha dichiarato la presidente del consiglio Emanuela Mari. “Come delegato alla sanità e capogruppo consiliare mi complimento con l’assessore Napoli per la realizzazione di questo progetto in sinergia con una realtà altamente specializzata del territorio” ha dichiarato Massimo Boschini. “Da lunedì parte ufficialmente questo progetto. Prego di pubblicizzarlo il più possibile anche con il passaparola. Dobbiamo aiutare in tutti i modi queste generazioni che sono un tesoro e una risorsa unica per il territorio” ha dichiarato l’assessore ai servizi sociali Cinzia Napoli.

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Allumiere Cronaca Cronaca Allumiere In evidenza Ultima ora

Delitto Moroni, fermato un nordafricano

Svolta nelle indagini per l’omicidio di Paolo Moroni. Come era nell’aria, la polizia olandese ha infatti individuato il colpevole. Si tratterebbe di un cittadino di nazionalità marocchina, che avrebbe agito giovedì scorso con un coltello, sferrando dentro la casa dello stesso ingegnere informatico di Allumiere i colpi che lo hanno poi ucciso. Ancora tutte da scoprire le ragioni di un simile delitto. Quel che è certo è che gli inquirenti di Amsterdam avevano dato la netta sensazione di essere vicini ad individuare un potenziale responsabile. Cosa avvenuta grazie ai controlli incrociati col telefonino della vittima. Al momento il nordafricano si trova in stato di fermo, ma una conferenza stampa delle autorità olandesi potrebbe far luce sulla vicenda.

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“Pd e M5s, molto rumore e poi il nulla”

Non basta un comunicato a guadagnare “l’assoluzione”. E’ il sunto del comunicato a firma Lista Tedesco, che i consiglieri Mirko Mecozzi, Barbara La Rosa e Roberta Morbidelli hanno inviato sul tema roventissimo del momento: il biodigestore. E si capisce fin dalle prime righe a chi siano rivolti gli strali. “Leggiamo con rammarico  ma non troppo stupore le dichiarazioni del Segretario comunale PD Alessi e del pentastellato Vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio Porrello. Alessi da una parte rivendica con forza ed orgoglio l’inconsistenza politico–amministrativa del suo partito, Porrello dall’altra nasconde un plateale insuccesso dietro una “pesante  perplessità”. Uno scaricabarile grottesco che certifica fin troppo bene il fallimento dei due partiti a tutti i livelli”. Di qui un fuoco di fila di domande che la Lista Tedesco pone agli interlocutori politici: “Come si sono opposti? Forti della loro nutrita rappresentanza, come hanno ostacolato il funereo parere? Quali atti concreti hanno prodotto nel difendere i territori che sono stati chiamati a rappresentare?”. Di qui le conclusioni di Mecozzi, La Rosa e Morbidelli: “Il Sindaco Tedesco e l’Assessore Magliani hanno strenuamente ostacolato le  mire espansionistiche regionali, ottenendo dai nostri prodi una tardiva e sterile approvazione. Abbiamo dovuto sorbirci anni di forbiti pistolotti infarciti di moralismi ed ideologie ambiental-talebane, ed ora? Di fronte alla possibilità di incidere realmente sul futuro ambientale della nostra città, si sciolgono come neve al sole. Civitavecchia ha già pagato un prezzo altissimo in termine di vite, non possiamo permettere altre violenze. Il richiamo a manifestare dopo non essere riusciti (pur potendo) a fare nulla è francamente stucchevole, si dimettano in blocco e da semplici cittadini si accomodino cortesemente in coda!”.

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“Avvieremo verifiche per ritirare la procedura”

“Il progetto di un biodigestore a Civitavecchia approvato in queste ore in Conferenza dei servizi è il frutto di un iter ormai obsoleto sia rispetto alle più recenti indicazioni normative già in essere, come il Piano regionale rifiuti, sia rispetto alla Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile adottata dalla Regione Lazio a marzo 2021 sia secondo le nuove linee guida in elaborazione in fatto di transizione ecologica. Per questo ho avviato una serie di verifiche presso gli uffici regionali e programmato un confronto con le strutture competenti, per poter individuare un percorso normativo e giuridico solido per ritirare le procedure autorizzative dei grandi impianti a biogas presentate nella nostra Regione”. Così Roberta Lombardi, assessore alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale della Regione Lazio, ha rotto il silenzio sul megaimpianto autorizzato anche attraverso il silenzio assenso di alcune direzioni regionali che fanno capo al suo stesso incarico. “Il biodigestore in questione, in base ad alcune stime, ha una capacità di 120mila tonnellate annue di biomassa da trattare in un territorio, come quello di Civitavecchia, che ha invece un fabbisogno di 7mila tonnellate annue. Di gran lunga inferiore rispetto alla capacità dell’impianto in esame! Un calcolo che è stato fatto considerando il più ampio contesto provinciale. Quindi il progetto del biodigestore a Civitavecchia, pur essendo formalmente in accordo con quanto previsto dal Piano Regionale Rifiuti, che nel definire gli Ambiti Territoriali Ottimali (Ato), prevede che ogni provincia debba dotarsi di impianti proporzionali al proprio reale fabbisogno, in realtà non può essere analizzato singolarmente ma deve essere osservato dalla ben più ampia prospettiva regionale”.“Da una prima ricognizione, infatti, attualmente al vaglio della Regione ci sono richieste di autorizzazione che complessivamente corrispondono a 10 volte il reale fabbisogno di tutto il Lazio. Uno scenario che comporterebbe il bisogno di ‘andare a caccia’ di rifiuti fuori dai confini regionali per far funzionare un’impiantistica così sovradimensionata, provocando un ulteriore impatto ambientale legato ai trasporti per la movimentazione dei rifiuti, oltre che una serie di vertenze con le comunità locali davanti all’ennesima scelta calata dall’alto”. “Non è questa la visione in termini di economia circolare che come Regione Lazio abbiamo sposato per poter promuovere una gestione dei rifiuti più sostenibile, in grado di tutelare ambiente e territori. L’orizzonte virtuoso prevede che i rifiuti siano trattati all’interno del proprio ambito geografico, per ridurne l’impatto ambientale, ma attraverso piccoli impianti diffusi al servizio diretto delle comunità di riferimento”. “Un progetto quello del biodigestore di Civitavecchia che cade in un territorio che ha già scontato tanto dal punto di vista dell’impatto su ambiente e salute e verso il quale, proprio per questo, come Assessorato alla Transizione Ecologica abbiamo un’attenzione vigile, anche attraverso una serie di progetti e provvedimenti specifici, come il Piano per la transizione ecologica di Civitavecchia che verrà presentato ed offerto alla consultazione pubblica tra qualche settimana”. “L’ho sempre detto e lo ribadisco: la #TransizioneEcologica deve partire dai territori, assieme ai territori”, conclude Lombardi.

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Biodigestore: le reazioni di sindacati e comitati

Cgil “Apprendiamo con stupore dell’approvazione in conferenza dei servizi del progetto di realizzazione di un biodigestore in località Monna Felicita nel comune di Civitavecchia. A quanto risulta, l’approvazione arriva nonostante il parere contrario sia del comune di Civitavecchia che dei comuni limitrofi, ma soprattutto nonostante il parere della Asl che ha ben evidenziato l’inopportunità di esporre ad ulteriori fattori inquinanti il territorio e cittadini”. Così in un comunicato la Cgil di Roma e del Lazio e la Cgil di Roma nord Civitavecchia Viterbo. “L’impianto in questione, con capacità pari a 120000 stride con le indicazioni contenute nel Piano Regionale Rifiuti, che nel definire gli ATO, prevede che ogni territorio debba realizzare impiantistica proporzionale al fabbisogno. Nella fattispecie, il Comune di Civitavecchia ha, in tal senso, un fabbisogno pari a 7000 tonnellate annue, mentre la capacità autorizzata risulta quindi totalmente sproporzionata. Siamo certi che non sfugga a nessuno quanto quel territorio abbia dato in termini di servitù al Paese ed è bene ricordare che la discarica locare è andata ad esaurimento per il surplus di rifiuti derivati dalla emergenza Capitolina. Aggiungere un impianto di quella portata, sarebbe un colpo di grazia al territorio alla vigilia della Carbon exit che dovrebbe, invece, restituire vivibilità e prospettive di sviluppo diverse e green all’intero comprensorio. Attendiamo che la Regione apra immediatamente un tavolo di confronto per chiarire le motivazioni che hanno portato a tale decisione sbagliata per il territorio e che la Cgil contrasterà in ogni modo”. Simona Ricotti (Forum Ambientalista) Un mega biodigestore da 120.000 ton/a di rifiuti organici per la produzione di biogas, ma alimentato, per evitare problemi tecnici di monitoraggio, con gas fossile. Questo è quanto ci regala la Conferenza Servizi tenutasi oggi in Regione Lazio. Ignorata le dichiarazioni magistralmente esposte avverso tale realizzazione dalla Soprintendenza; ignorate il parere negativo della ASL basato sul “fine unico di tutelare la salute pubblica”; ignorato il parere del Comune che a tal fine aveva pure approvato una variante, ma soprattutto ignorato il divieto di attivazione ai sensi del Dlgs 1265/1934 espresso dal Sindaco Tedesco.Vale evidenziare che, come stabilito dall’art 29 quater c.6 del Dlgs.152/2006, detto divieto è obbligatorio e vincolante, ed in quanto tale non può essere messo in discussione, ma solo acquisito agli atti. Il Responsabile del Procedimento, Dr. Rocchi, ha invece ritenuto di dover ritenere prevalente il Parere Unico Regionale, reso, peraltro, in assenza, come riportato nello stesso parere, di importanti pronunciamenti quale quello dell’Area Rifiuti e dell’ Area Qualità dell’Ambiente.Non solo un offesa ad una città già fortemente sofferente sul piano sanitario, ma un vero e proprio abuso amministrativo che, ovviamente, sarà fatto rilevare nelle dovute sedi amministrative e giudiziarie, unitamene alle istituzioni e alle altre realtà territoriali che vorranno agire per fermare questaulteriore e pesante. E se le posizioni di Consiglieri e Partiti della maggioranza regionale, oggi tutti sulla stampa per dichiarare la propria contrarietà ed indignazione, sono reali, ci aspettiamo che si attivino affinchè la Regione, non appena verrà emesso il provvedimento autorizzatorio, proceda in autotutela all’annullamento dello stesso.E non ci si dica che dipende dalla parte tecnico amministrativa, altrimenti saremo costretti a domandarci perché dovremo eleggerli di nuovo se, in barba alle normative e ai piani di programmazione, chi decide del futuro dei territori sono grigi funzionari sordi alle istanze provenienti da chi quei territori li vive, li abita e li amministra. Fare Verde Anche l’associazione ambientalista “Fare Verde Civitavecchia” è contro il parere favorevole espresso dalla Regione Lazio, nell’ambito della conferenza dei servizi, riguardante il progetto di realizzazione di un Biodigestore che la Ambyenta Lazio vorrebbe realizzare a Civitavecchia in località Monna Felicita, nonostante i pareri negativi delle amministrazioni comunali di Civitavecchia e dei comuni limitrofi, della sovrintendenza, del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale della Regione Lazio e della ASL del territorio. Da sottolineare, che è una decisione assolutamente ingiustificata e incomprensibile, che  impatta in maniera negativa su un comprensorio già compromesso sotto l’aspetto ambientale e la costruzione dell’impianto, previsto per la trattazione di 120.000 tonnellate di rifiuti organici annui, è chiaramente superiore al fabbisogno  del territorio. Fare Verde Civitavecchia apprezza la determinazione del sindaco Tedesco nell’impugnare la decisione, rimarca l’ambiguo comportamento dell’amministrazione Zingaretti e dei suoi componenti nell’affrontare le problematiche ambientali del territorio che, a parole lo difendono e nella realtà fanno il contrario, partecipa a qualsiasi mobilitazione  al fine di impedire questa prevaricazione. Comitato SOLE Si è chiusa oggi, con esito favorevole per i proponenti, ma non certo per la città, la Conferenza dei Servizi sul mega biodigestore da 120.000 ton/a di rifiuti organici, che la Ambyenta Lazio spa vorrebbe realizzare a Civitavecchia. Una conclusione indecente e inaccettabile, risultato di un procedimento anomalo nei tempi e nei modi, che ha ignorato, anche in deroga alla normativa vigente, ogni parere contrario espresso dai Comuni del comprensorio, dalla Sovrintendenza, dalla Asl RM4 che ha argomentato il proprio diniego con i risultati allarmanti delle patologie registrate dallo studio dell’Osservatorio epidemiologico regionale, dal Comune di Civitavecchia che ha posto vincoli urbanistici e, infine, cosa ancor più grave,  dallo stesso Sindaco, intervenuto personalmente per porre il divieto di attivazione dell’impianto ai sensi del RD 1265/1934. Un procedimento e una conclusione che è difficile definire anche solo assurda e che rasenta l’illegittimità: pareri degli uffici regionali  competenti per aspetti fondamentali della tematica quali la Gestione dei Rifiuti e la Valutazione Ambientale non pervenuti, altri pareri e documentazione inviati all’ultimo minuto, decisione finale assunta dal Responsabile del Procedimento senza motivazioni e soprattutto senza tener conto dell’obbligatoria acquisizione, come invece prescritto dall’art 29 quater c.6 del Dlgs.152/2006, del divieto di attivazione del Sindaco. Nessuna programmazione del ciclo dei rifiuti secondo gli interessi pubblici previsti nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, ma solo adesione all’assalto dei privati nell’ “affare monnezza”. In altre parole diritti costituzionalmente garantiti quali la salute, il paesaggio, la tutela del territorio, arrogantemente spianati agli interessi economici di un privato, con la complicità degli uffici regionali. Il tutto in un silenzio assordante dell’Amministrazione Regionale, oltreché della Città metropolitana, degli assessori competenti, del presidente Zingaretti. È loro la grave responsabilità di non aver fornito indirizzi

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