Questa mattina, per un saluto ed in segno di cordiale e tangibile accoglienza, il neopresidente del Comitato territoriale per il “welfare della gente di mare” di Civitavecchia, il Capitano di Vascello (CP) Filippo Marini, Comandante della Capitaneria di porto, il Vescovo delle Diocesi di Civitavecchia -Tarquinia – Santa Rufina, Mons. Gianrico Ruzza, il consigliere comunale Pasquale Marino, in rappresentanza del Comune di Civitavecchia ed il Segretario generale della locale Autorità di Sistema Portuale, dott. Paolo Risso, si sono recati a bordo della petroliera “Serena M”, con equipaggio composto da marittimi ucraini, impegnata in operazioni commerciali alla boa petrolifera antistante il porto di Civitavecchia.
I comitati territoriali per il “welfare della gente di mare” sono distribuiti lungo l’intero arco costiero nazionale e rappresentano la struttura di rete sul territorio, incaricata di operare presso i principali porti mercantili, dove la presenza del personale marittimo navigante è fortemente radicata, con il compito di attuare i principi della Convenzione internazionale sul Lavoro Marittimo, riassunti nel termine “Accoglienza”.
Si tratta di un sistema di assoluta eccellenza, che rende onore al nostro Paese attraverso le positive esperienze e le favorevoli testimonianze dei marittimi stranieri coinvolti in questo contesto e che sostiene i lavoratori nei concreti bisogni di vita e di relazione, compresi quelli puramente materiali – spiega il Comandante Marini.
I casi più delicati di assistenza, anche se ormai del tutto residuali,sono rivolti alle navi cosiddette abbandonate nei porti dagli armatori, i cui equipaggi, lasciati soli e privi di salario, necessitano di aiuto e di ascolto. Questo supporto, che rappresenta una evidente testimonianza di umanità e misura la capacità di accoglienza e la solidarietà, negli anni è stata attuato con impegno costante.
Durante l’incontro con l’equipaggio, il Vescovo ha manifestato “a nome della Comunità cristiana di Civitavecchia tutta la sua vicinanza al popolo ucraino, esprimendo la convinzione che la preghiera sconfiggerà la violenza di coloro che hanno aggredito l’Ucraina”.
Stanti le drammatiche vicende della guerra in corso proprio in quel Paese, l’iniziativa di oggi assume una valenza ancora maggiore, quale segno di vicinanza, solidarietà ed ascolto umano a persone messe a dura prova dal conflitto, lontane dalla propria nazione e dai propri affetti.