Esprimo tutta la mia solidarietà alle persone con disabilità, ai loro familiari ed ai loro accompagnatori, spettatori paganti, del concerto di Irama, martedì 16 scorso alla Marina di Civitavecchia, che loro malgrado non hanno potuto godere dello spettacolo che si svolgeva sul palco, essendo stati confinati alle spalle di tutto il pubblico presente, per cui alla loro altezza c’erano soltanto “backs”. L’invito è sempre a mettersi alla “stessa altezza” per capire meglio la loro posizione ed il senso delle loro ragioni.
Il messaggio che la nostra Città non sia inclusiva mi amareggia moltissimo. Dobbiamo costruire, tutti insieme, un modello di cittadinanza centrato sulla persona, dove le persone e l’ambiente fisico ed anche culturale, interagiscono e nessuno si sente escluso o considerato con minor attenzione. Valorizzare l’unicità e quindi la diversità di ogni persona con il confronto, la relazione e principalmente con il rispetto reciproco favorisce lo sviluppo individuale e di conseguenza della società intera. Sfruttare qualsiasi occasione, intesa come opportunità di crescita e di arricchimento è la strada giusta per costruire un mondo migliore. Ritengo che la prospettiva ottimale per ottenere risultati sia sempre fare Rete tra i vari soggetti, ognuno con la propria competenza, interagendo per raggiungere il migliore risultato. Per abbracciare questa prospettiva complessa è indispensabile il confronto ed il dialogo.
Per i prossimi spettacoli, sommessamente, consiglio di installare un palchetto, dotato di rampa idonea all’accesso dei carrozzati e sedie per gli accompagnatori, per dare a tutti la possibilità di beneficiare delle performance degli artisti programmati. Concludo, invitando gli organizzatori a porgere le loro scuse, nella maniera che riterranno opportuna, alle persone che non hanno ricevuto l’adeguata attenzione che la situazione richiedeva.
Anna Battaglini – cittadina di Civitavecchia