Un altro attacco del Pd alla conduzione dell’Asl arriva in questi minuti. Si tratta di un comunicato firmato dai consiglieri Marco Piendibene e Marco Di Gennaro, che lamentano una gestione pandemica che frustra gli altri servizi sanitari, ormai ridotti a loro dire sotto livelli minimi.
“Vogliamo esprimere in premessa la nostra viva preoccupazione per la recrudescenza della pandemia; per i suoi evidenti effetti diretti sulla salute delle persone ma anche per le conseguenze indirette che derivano ad un sistema sanitario che complessivamente appare, nel Paese, in grande sofferenza”, è l’inizio della nota a firma Piendibene-Di Gennaro.
“La Regione Lazio ha certamente saputo governare la situazione di crisi sanitaria con decisione e lungimiranza; ciò appare ampiamente dimostrato dai risultati apprezzabili sulle vaccinazioni che hanno evitato una situazione di generale drammaticità. Dobbiamo registrare, per quanto riguarda la nostra specifica realtà territoriale, che la richiesta ad ogni struttura di riconvertire posti letto per l’assistenza a pazienti affetti da Covid ha però determinato una netta riduzione delle prestazioni erogate ai pazienti affetti da altre patologie anche gravi”.
“Le ripercussioni sono state tanto più pesanti quanto minore era la disponibilità di risorse in termini di personale e di posti letto ospedalieri. Proprio sulla base di queste motivazioni avevamo, in una precedente nota, ritenuto non appropriata la richiesta dell’attivazione di 10 posti letto Covid divenuti poi, come era prevedibile, prima 20 e poi 30. Ciò ha causato una riduzione non solo dei posti letto per pazienti no Covid ma anche una riduzione di tutte le altre attività oltre ad un sovraccarico di lavoro a causa della già nota carenza di personale”.
“Guardando la situazione della disponibilità di posti letto ospedalieri per pazienti acuti della regione (scheda sotto) si vede, infatti, come il numero di posti letto per 1000 abitanti della Asl Roma 4 (0.6 per 1000) sia più basso di tutte le altre strutture delle altre Asl. Si va, infatti, dal 6.5 x1000 della Roma1 (dieci volte superiore alla nostra Asl) al 2 per mille della Asl di Rieti (circa 3 volte superiore) con la metà degli abitanti”, registrano i due esponenti Dem.
“Le difficoltà determinate anche da questa evidente disparità di posti letto, alle quali si è fatto fronte grazie all’impegno degli operatori e della direzione aziendale, meritano di essere tenute nella dovuta considerazione nell’ambito di una programmazione sanitaria regionale che tenga altresì conto della necessaria omogeneità retributiva fra i dirigenti medici della regione”, concludono i due consiglieri del Pd.