Novembre 21, 2024
Port mobility… smobilita. Infuria la polemica
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Port mobility… smobilita. Infuria la polemica

Una grave crisi occupazionale incombe sul territorio. Port mobility ha infatti aperto le procedure di esubero per 26 unità. Si tratta evidentemente dell’anticamera del licenziamento per altrettante persone attualmente impiegate presso la società ex partecipata dall’autorità portuale.

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Si registrano le prime prese di posizione politica. Il Partito Democraico e il suo gruppo consiliare scrivono quanto segue: “Apprendiamo che la Port Mobility, società di servizi che opera nel nostro porto, ha comunicato ufficialmente alle organizzazioni sindacali di settore, alla Regione Lazio e per conoscenza alla Autorità di Sistema Portuale la volontà di avviare le procedure di licenziamento collettivo, per riduzione di attività, per 26 unità lavorative. Vogliamo innanzitutto esprimere la nostra solidarietà e vicinanza ai lavoratori e alle loro famiglie. Siamo certi che le organizzazioni sindacali, con le azioni che autonomamente decideranno, e le istituzioni coinvolte faranno tutto quanto nelle loro possibilità per evitare un epilogo dai risvolti drammatici, tanto dal punto di vista personale quanto da quello sociale. Per quanto ci riguarda, qualora si possa in qualche modo rendere concreto il nostro impegno, ci rendiamo sin d’ora disponibili, insieme con i nostri rappresentanti istituzionali, ad aiutare una positiva soluzione del percorso contrattuale aperto. Abbiamo il timore che la nostra preoccupazione, in ordine ad un peggioramento della situazione occupazionale nella nostra città, e che abbiamo recentemente espresso, stia purtroppo prendendo forma. Riteniamo quanto mai urgente che si dia vita a quella cabina di regia che abbiamo chiesto, appena nei giorni scorsi, alla quale prendano parte attiva le organizzazioni sindacali dei lavoratori e delle imprese e le rappresentanze delle istituzioni. È necessario che il tema della occupazione e dello sviluppo sia al centro dell’interesse della comunità e che si mettano in campo tutte le energie per affrontare la questione da due versanti: il primo di sostegno al sindacato nella gestione delle procedure, mettendo a disposizione tavoli condivisi, al fine di trovare le migliori soluzioni alternative ai licenziamenti; il secondo che, con la massima urgenza, si ricerchino nuove opportunità avviando i progetti fermi e attivando le necessarie sinergie istituzionali. Non c’è tempo da perdere; sarebbe colpevole ogni forma di inerzia o essere distratti da altro. Il lavoro è tema prioritario e come tale deve essere trattato”.

Ben più duro è il comunicato dei capigruppo di maggioranza: “I Capigruppo di maggioranza si schierano dalla parte dei lavoratori della Port Mobility coinvolti in un processo di riorganizzazione aziendale. La spada di Damocle pende sul capo di 26 persone che oggi rischiano di perdere il proprio posto di lavoro. Nello specifico non comprendiamo la scelta, da parte della società, di rinunciare agli ammortizzatori sociali essendo la stessa operante in un settore che ha sia delle prospettive di ripartenza che dei progetti in essere. Un’opzione azzardata, precipitosa e sbagliata che dovrebbe essere valutata attentamente per evitare che tante famiglie subiscano ulteriori ripercussioni economiche e sociali. La situazione portuale ha visto altre numerose aziende stringere i denti e aderire alla cassa integrazione ordinaria per mantenere stabili i livelli di occupazione e tutelare validi dipendenti. La stessa amministrazione ha sempre operato con il fine ultimo di salvaguardare il lavoro delle sue partecipate, tagliando e frenando spese superflue così da non dover sacrificare i lavoratori. Nessuno si aspetta la prosperità vista negli anni passati, ma solo scelte responsabili e razionali.Esprimiamo pertanto la nostra ferma volontà di lottare per la salvaguardia totale dei livelli occupazionali, dando mandato al Sindaco di vigilare sul processo in atto presso Port Mobility. Così come il Comune, davanti allo tsunami socio-economico che si è abbattuto sul territorio, si è rimboccato le maniche ottenendo il 20% totale dei finanziamenti nazionali per il comparto crocieristico, così ci aspettiamo che altri attori economici non scarichino semplicemente sulle spalle dei lavoratori e delle loro famiglie il disagio di questi due anni dopo aver incassato dividendi negli anni precedenti. Ci aspettiamo infine da parte delle sigle sindacali e dalla stampa  locale particolare attenzione a questa vertenza così importante e ingiustificata”.