Gennaio 3, 2025
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Le celebrazioni del 14 maggio e i fiori scomparsi, parla l’ANPI

Il 14 maggio di ogni anno Civitavecchia ricorda i caduti del primo bombardamento aereo angloamericano, e come spesso accade queste ricorrenze diventano teatro di propaganda politica o di gesti irrispettosi nei confronti della memoria cittadina. Lo scorso sabato i ragazzi di Azione Studentesca, gruppo degli studenti superiori dell’area di destra, hanno depositato un omaggio floreale sulla lapide ai caduti del 14 maggio, ma pochi minuti più tardi il mazzo di fiori era stato rimosso da ignoti. Tra i militanti di Azione Studentesca è serpeggiato da subito il sospetto che un partito o un’associazione fortemente di sinistra possa aver compiuto il gesto, anche se non è mai stata formalizzata alcuna accusa. La sezione locale dell’ANPI con il segretario Luciani ha precisato la propria estraneità ai fatti: “Per quanto ne so, io nessuno dell’ANPI ha tolto alcun mazzo di fiori. Non sono potuto rimanere per tutta la celebrazione per impegni pregressi, ma per il tempo che sono stato presente nessuno (dell’ANPI o di altra formazione/associazioni) ha tolto omaggi floreali o compiuto azioni simili”. Luciani ha comunque puntualizzato un aspetto: “Personalmente, ritengo invece che a partiti, associazioni, formazioni etc. dichiaratamente neofascisti non debba essere consentito partecipare alla vita pubblica di questo paese, men che meno a eventi commemorativi come quello di ieri: si ricordavano le vittime dei bombardamenti, conseguenza diretta della guerra voluta da quel regime liberticida verso il quale tali soggetti provano una malcelata nostalgia”. Lorenzo Leoncini

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Azione Studentesca sbarca a Civitavecchia

Anche a Civitavecchia la generazione Z mostra di essere attiva sensibile ai temi di attualità. Pochi giorni fa è nata la sezione locale di Azione Studentesca, storico movimento degli studenti delle scuole medie superiori legato alla destra italiana. Ne abbiamo parlato con il responsabile Alessandro Panizza, 17enne cerveterano studente al quarto anno del liceo classico Guglielmotti di Civitavecchia. Cosa ti ha fatto avvicinare al mondo della politica giovanile? «Questa è una bella domanda. Ho da sempre passione per la politica e credo fermamente che l’ambiente giovanile sia il migliore, il più puro, dove l’unica cosa che ti manda avanti a lavorare è l’ideale. Nulla a che vedere con la politica dei “Senior”». La tua generazione, definita Z, si appassiona ai temi d’attualità? Credo nelle potenzialità della mia generazione, anche se troppo spesso viene etichettata come indifferente e passiva. Perché credi che sia etichettata così? «Perché siamo nati nell’epoca del consumo, del nasci-consuma-crepa. C’è da dire però, che abbiamo molti “esponenti” a livello mediatico che alimentano questo pensiero verso di noi» Se dovessi riassumere l’obiettivo di Azione Studentesca su Civitavecchia cosa diresti? «Il nostro obiettivo è creare una comunità giovanile in grado di dissentire, di non ingerire tutto quello che il sistema ci propone, di avere un pensiero critico tale da poter mettere in discussione in maniera producente ogni dogma imposto dall’attuale ideologia del “politicamente corretto”». Chi sono i vostri rivali diretti? «Parlare di rivali è controproducente; Fin da subito abbiamo manifestato la volontà di collaborare con qualsiasi forza politica su battaglie condivise per il bene esclusivo degli studenti. Purtroppo alcune realtà giovanili a Civitavecchia hanno preferito mantenere il modus operandi dei loro antenati: “non importa se hai ragione, con te non parlo”. Per ironia della sorte, questo ragionamento viene proprio da soggetti che millantano ideali di tolleranza e di pace». Quale obiettivo di adesioni ti sei immaginato? «Le cose stanno andando meglio di come speravamo: molti studenti si stanno attivando e stiamo ricevendo molti messaggi di sostegno. Non abbiamo limiti ed obbiettivi minimi per quanto riguarda le adesioni, siamo certi che le nostre proposte in ambito scolastico e sociale saranno apprezzate e portate avanti da molti ragazzi». La domanda finale è per l’esame di Stato che da quest’anno, per volontà del ministro Bianchi, torna ad essere svolto quasi in modo normale. «Come potremmo giudicare la scelta di un ministro che, dopo aver confermato a Novembre che la maturità sarebbe stata svolta nelle modalità dell’anno scorso, se ne esce nelle ultime ore dichiarando il ritorno dell’esame in presenza al 100%? Dopo due anni di DAD e di disagi generali, ancora una volta, studenti e professori si ritrovano nel caos più totale: i ragazzi del Quinto anno non dispongono di una adeguata preparazione per poter sostenere un esame ed assistono, impotenti e senza colpe, a un cambio di programma deciso ad ormai metà anno». Lorenzo Leoncini

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