Il Pagellone – Speciale elezioni
LUIGI LANDI 9. Espugna Allumiere da tolfetano e da uomo di centrodestra, pur alla guida di una coalizione spuria. Il paese gli affida quindi se stesso e la sua voglia di cambiare pagina. La sfida è ambiziosa. Il Pd d’apparato, preso il ceffone elettorale, rimugina sull’inevitabile, ma non resterà a guardare. ALESSANDRO GRANDO 9. Vince bene, vince al primo turno e – si sarebbe tentati di dire – vince da solo. Non sfugge infatti che l’apporto dei partiti alla sua rielezione è al limite dell’impalpabilità. Gli elettori hanno insomma scritto nel più fedele dei modi la storia degli ultimi cinque anni: mentre qualche fenomeno si prendeva per la giacca tra urla e strepiti, qualcun altro lavorava migliorando il territorio. E la scelta è ricaduta quasi sempre su questi ultimi, fortunatamente per Ladispoli. ANNALISA BELARDINELLI 8. Sfiora un clamoroso ballottaggio pur presentandosi alla guerra con una mazzafionda. La gente di Cerveteri ne ha così riconosciuto il lavoro da consigliere d’opposizione, la serietà, la competenza. Tutte qualità che avrebbero fatto benissimo al centrodestra, che evita per una manciata di voti un memorabile schiaffo etrusco. Se ora i ras del litorale ritengono di riparare ai danni, propongano (e di corsa) l’apparentamento alla donna forte di Cerveteri. Che (meglio specificarlo) non è la Gubetti… EMANUELA SOCCIARELLI 7. La prima donna sindaco di Montalto di Castro è lei, una promozione avvenuta sul campo perché arriva dai banchi del consiglio comunale. Ha creato una squadra civica abbattendo gli steccati ideologici, ha schivato alcuni scomposti attacchi ricevuti in campagna elettorale e ora festeggia perché ha saputo impersonare al meglio la voglia di cambiamento che a Montalto e Pescia si respirava ormai da anni.