Un ragazzo di 19 anni è stato arrestato dagli agenti dei commissariati Prati e Ladispoli per truffa aggravata ai danni di due fratelli disabili.
In particolare, nei giorni scorsi, uno dei due ha ricevuto una telefonata prima da un presunto maresciallo dei carabinieri e, poco dopo, da un avvocato.
Entrambi, nel corso della chiamata, gli hanno riferito che, a seguito di indagini, avevano accertato che un suo parente si era reso responsabile di un incidente stradale nel quale era rimasta coinvolta una donna incinta, che avrebbe probabilmente abortito.
Per questo l’uomo era stato invitato a risarcire economicamente la donna per il danno subito, evitando così la denuncia per il parente coinvolto nel sinistro. A quel punto la vittima, insieme al fratello, ha iniziato a versare delle somme di denaro in favore del truffatore che, vedendo che i due erano stati facilmente soggiogati dalle sue telefonate, aveva continuato a chiamare quasi ogni giorno, prospettando aggravamenti di salute della fantomatica donna incinta e chiedendo, così, nuove somme di denaro per ovviare alle più gravi conseguenze penali.
Gli investigatori hanno constatato che il malcapitato, insieme al fratello, aveva già versato, a partire dall’11 settembre, complessivamente 21.000 euro in più occasioni e, hanno, altresì, accertato che la vittima si era accordata per consegnare un’ ulteriore somma di 2.000 euro, dopo una settimana dall’ultima consegna; a questo punto, gli operatori, grazie alle informazioni ricevute dai due truffati, hanno organizzato un servizio di appostamento per attendere lo scambio di denaro che era stato concordato all’interno del cortile di casa dei due fratelli. I poliziotti hanno provveduto, così, a siglare le 40 banconote da 50 euro che sarebbero state consegnare al truffatore, in modo tale da essere certi di fermare il soggetto in flagranza di reato.
Nella mattinata del 17 settembre, il truffatore si è recato all’appuntamento, dove la vittima gli ha consegnato i 2.000 euro, per poi allertare gli agenti che, poco dopo, all’uscita del portone di casa, lo hanno fermato per un controllo. I poliziotti hanno identificato il 19enne italiano e lo hanno trovato con 40 banconote segnate in precedenza; così, al termine degli atti di rito, lo hanno arrestato perché gravemente indiziato del reato di truffa aggravata.
L’Autorità Giudiziaria, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha convalidato l’operato della Polizia. Ad ogni modo l’indagato è da ritenere presunto innocente, in considerazione dell’attuale fase del procedimento ovvero quella delle indagini preliminari, fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.